Sul Corriere il video di un uomo che balbetta qualcosa di incomprensibile.
Dario Fo promuove il suo libro sul darwinismo.
Che l’incontro sia stupefacente non ci sono dubbi, incontrare un Nobel per la letteratura che balbetta una filastrocca probabilmente a sfondo scientista incomprensibile ad un italiano di buona cultura è davvero stupefacente.
Dalle colonne di CS faccio personalmente appello al tizio seduto alla destra di Fo pregandolo di farci avere la traduzione del balbettamento, così magari potremo tutti farci le stesse sue risate.
La performance è legata alla promozione dell’ultima fatica dell’orgoglio letterario nazionale, la pubblicazione del libro “Darwin. Ma siamo scimmie da parte di padre e di madre? “, riprendendo la domanda fatta dal Vescovo Wilberforce a Thomas Huxley durante un famoso confronto. Il Corriere accompagna il video con questo testo:
“«Charles Darwin mostra cose che a prima vista sembrano di una semplicità enorme e che invece sono straordinariamente complesse». Sono le parole di Dario Fo mentre presenta il suo nuovo libro Darwin. Ma siamo scimmie da parte di padre e di madre? (Chiarelettere, pagine 120, e 15), durante la conferenza stampa che ha avuto luogo a Milano, nella sua abitazione, martedì 20 settembre.
Un’opera che è nata «perché mi sono reso conto della mia ignoranza — continua il premio Nobel — e che è scaturita dallo stupore e dalla meraviglia». Darwin racconta con stile misurato e coinvolgente il vissuto dello scienziato inglese, le sue delusioni e i suoi successi, i suoi amori e il viaggio a bordo del veliero Beagle, che lo porterà a visitare, nel 1831, il luoghi meno conosciuti del nostro pianeta per studiare e raccogliere dati su una grande vastità di specie animali e vegetali. Il volume è corredato dalle illustrazioni realizzate da Dario Fo con la collaborazione di Jessica Borroni.”
Ma della teoria darwiniana Fo sembra che non dica nulla, siamo all’ennesima narrazione romanzata della vita dello scienziato inglese con particolare riferimento alle vicende sentimentali. Del resto che Fo non ci abbia capito nulla della teoria darwiniana non è una novità, già nel 2013 in seguito ad una performance alla trasmissione “Che tempo che fa” avevo proposto la candidatura del Nobel al meno noto, ma non meno prestigioso, premio “Asino d’oro”: “Perchè proporre l’Asino d’oro a Dario Fo?“.
All’epoca l’argomento fu la vicenda della Biston beltularia, un caso di selezione naturale che si vorrebbe portare a prova della validità della teoria darwiniana ma che come abbiamo detto recentemente dimostra al massimo i meccanismi di microevoluzione: “Le falene non sono d’accordo con i darwinisti”.
Microevoluzione, questo è il caso della B. betularia, eppure c’è chi vuole vederci un caso di macroevoluzione, così come nella teoria darwiniana qualcuno vorrebbe vedere la risposta al perché dell’esistenza.
Del resto il commento del Corriere è “Il Nobel racconta il suo nuovo volume «Darwin»: risposta divertita a chi sostiene il creazionismo “.
“Creazionismo”, un argomento fantoccio sempre buono per non affrontare l’incapacità della teoria originale di Darwin di spiegare l’evoluzione, un fallimento conclamato alla fine dell’Ottocento ma di cui si tace, nessuno fa libri su quello, men che meno Fo.
E creazionismo è ancora un argomento fantoccio oggi che la Sintesi Moderna con tutte le sue varianti, che ricordano le toppe del sistema Tolemaico, non riesce ancora a spiegare la macroevoluzione.
Una teoria che prodsse solo “Just so story” come le favole per bambini di Kipling. E giustamente libri e racconti per bambini produce ancora oggi.
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38 commenti
E Darwin da lassù ne sarà lusingato.
Infatti gli mancava questo prezioso apprezzamento.
Ma probabilmente il volenteroso è preoccupato perchè i media di tutto il mondo(o quasi) forse non propinano a sufficenza quella Verità che dovrebbe(obbligatoriamente) per i prossimi duemila anni sostituire le altre oramai “logore”Fedi.
Lusingatissimo credo, un libro dedicato nientemeno che da un Nobel.
PS voci di corridoio dicono però che neanche lui ha capito niente del monologo iniziale di Fo…
Scimmia=Animale
Animale=No Anima
Uomo-Scimmia
=No Anima
Sonno Eterno o Aldilà
No anima no Aldilà
di conseguenza Sonno eterno
lapalissiano!
A proposito che voi sappiate l’attuale Pontefice si è ancora espresso sul tema caliente del Darwinismo?
Mi ricordo di aver letto molto sul precedente Pontefice,che in materia,tenendo conto dei pareri degli Accademici dell’Accademia Vaticana,non lesinava interventi,in molti casi(mia opinione ovviamente)veramente interessanti.
Credo che sia interessante il fatto che un grande intellettuale di formazione umanistica si occupi anche di argomenti di scienza, in quanto la cosa mi risulta abbastanza rara. Sarei curioso di leggere il libro, anche se per ragazzi, per verificare proprio il “taglio” e la prospettiva che si sono voluti dare consapevolmente o inconsapevolmente all’argomento. Non ho nemmeno nulla in contrario che si parli di Darwin ai ragazzi, egli rappresenta infatti un capitolo irrinunciabile della storia della scienza, in qualsiasi modo la si voglia vedere. Detto questo, tutto dipenderà dalla risposta che avrà dato Fo’ alla domanda del titolo e che per ora ignoro.
Colgo l’occasione per precisare che evidentemente non c’è una presa di posizione contro il fatto che un umanista parli di scienza, ma di come ne parla.
Né sul fatto che si parli di Darwin ai ragazzi, io stesso lo faccio tutti i giorni!
E per finire, ovviamente il mio articolo è a sua volta sull’articolo del Corriere (presentato dallo stesso autore e quindi in modo fedele si suppone) e non sul libro che non ho letto.
Che bello vivere di rendita…
Più che mai interessante il titolo del libro(che qualcuno si incaricherà di leggere,presumo)”Darwin.Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre ?” pardon “Darwin.Ma siamo scimmie da parte di padre e di madre?”
Ma quel bel punto interrogativo non è stato ancora tolto ?
Mah… avesse un’intuizione sua.
A partire dagli anni Novanta, un po’ complice la Frugoni, ci ha “frantumato” l’anima con le sue melensaggini sul “Medioevo & affini” (e la povera Franca lì sopra sul palco, a girare le pagine, le immagini), “aggiustando” quanto capiva con i suoi stereotipi, ormai stantii.
Adesso va di moda il refrain del neodarwinismo (spero di aver detto giusto) e lui ci si butta, visto che il suo movimento politico ha qualche “problema di stabilità” e di immagine.
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Nulla di nuovo.
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PS. Qualcuno potrebbe dirgli che non esiste il “Premio Nobel intergalattico”? Nemmeno lo “Spaturno d’argento”…
Buonasera Liszt, condivido tutto.
Lei che è uomo colto saprebbe venire incontro ai miei limiti e tradurmi cosa dice Fo?
Gent. prof. Pennetta,
la ringrazio per la fiducia accordatami preventivamente e per il “colto” (che non ritengo di essere); tuttavia, mi dispensi, la prego, dal dover dare una spiegazione, perché ritengo Fo un mediocre artista nel suo settore, prigioniero negli ultimi venti/venticinque anni di un solo registro espositivo: la banalizzazione. E’ un’impresa spiegare la banalizzazione, mi creda. Di certo so che quanto andava affermando nei suoi spettacoli degli anni Novanta sul medioevo erano dati parzialmente corretti, infarciti di corbellerie, con il rischio che chi lo ascoltava, se non aveva una cultura sufficientemente specifica e ampia prendeva tutto come oro colato (chissà perché Fo iniziava i suoi spettacoli negli anni Novanta una volta sì e una no “il tal prof. [nome importante e soprattutto mediaticamente appariscente], che è un mio grande amico…”; insomma, non dico di no, ma erano/sono tutti amici suoi? si ritrovavano ogni mese a mangiare tarallucci in taverna, con la Franca che versava vino, mentre si discuteva della presenza di scrittura beneventana nelle zone dell’Adriatico?).
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A questo punto mi piacerebbe aprire una parentesi sulla divulgazione, scientifica e non, che si fa in Italia (e forse nel resto del mondo) e che la pubblicazione di Fo pretende di compiere, perché ho come l’impressione che sia uno dei problemi più seri a cui stiamo assistendo in questi decenni… Parentesi che chiudo subito, perché rischia di andare fuori tema rispetto a questa notizia.
Liszt,
la banalizzazione che lei ha con acutezza individuato come uno dei problemi, e che suppongo metodica, è un argomento che meriterebbe una trattazione estesa. Banalizzare per far passare messaggi immediati e permanenti che anche un popolino rozzo e ignorante memorizza con facilità.
Persino Brecht non si è sottratto a questa pratica col suo Galileo.
Concludo dicendo che sulla divulgazione scientifica si va sul sicuro, qui su CS non è mai fuori tema.
Più che il SUO Movimento è amico del signor Grillo,per niente l’ideologo o il Vate.
Lo stesso figlio(Fo)milita in sponde molto più rosse .ps.Beato lei che ha seguito tutte le puntate televisive.
Non ci ho capito nienete nemmeno io della filastrocca nonostante gli sia più vicino linguisticamente di voi centro-italici.
Per il resto, ovviamente ognuno ha il diritto di scrivere ciò che ritiene importante e di credere alla favola che preferisce.
Purtroppo quella delle favole non è una cosa secondaria, ormai le favole la fanno da padrone in molti settori, scientifico, morale, politico e così via.
Noi viviamo nella società della narrazione dove i fatti vengono percepiti come reali solo in seguito alla narrazione “giusta”, di caso in caso, quella che ci tranquillizza, quella che ci fa sentire parte di un gruppo o quella che ci spaventa.
Questo è il punto d’arrivo ma è stato diligentemente preparato con le favole storiche dell’illuminismo, quelle risorgimental-massoniche, quelle che hanno prodotto le due guerre mondiali, le favole sessantottine, quelle psichedeliche hippy degli anni 70, quelle edonistiche degli anni 80, quelle sulle guerre per l’esportazione della democrazia e i diritti umani, il tutto reso sempre più facile dalla corruzione dei linguaggi attuata con il politically correct e dai film di fantascienza e giochi in realtà virtuale.
Ormai la nostra società è più propensa a credere nella favola che nella realtà.
Naturalmente, chi fabbrica le favole in teoria sa che sono favole, ma dagli ultimi sviluppi di politica internazionale mi sto convincendo che anche molti di loro hanno fatto il salto nell’irrealtà.
Ecco allora che il libro di Fo, ci sta, narrazione fra altre narrazioni, in questo mondo virtuale ha la sua dignità, non so dire quanta dignità potrebbe avere nel mondo reale non avendolo letto.
Il personaggio Fo mi suscita sentimenti contrastanti, di repulsione ma devo dire che alle volte anche di attrazione e apprezzamento, sospendo il giudizio anche in considerazione dell’età avanzata e dall’inevitabile degrado delle facoltà, ma in generale se prima lo consideravo un guitto, abile, persino bravo, ora purtroppo si è ridotto all’imitazione di sè stesso ed è sempre triste assistere ad un declino anche di chi non aprreziamo poi tanto
Questo Suo commento, Valentino, è secondo me da incorniciare per la vastità e la profondità dei suoi contenuti. Grazie.
Mi unisco alle parole di Masiero.
PS se neanche il nordico Valentino ha capito cosa dice Fo mi arrendo…
Non ti arrendere prof!
Quello che io ho capito è che ci sono una figlia e un figlio ambo neri che chiedono a qualcuno (forse una madre bianca) chi sia il loro papà e la risposta è che è Dio, infatti anche Dio è nero.
Ci metto la mano su una bacinella di acqua calda, se non è così!
Allora è vero che il napoletano è la lingua universale!
Se “l’associazione atei”traduce quello che Fo dice di sicuro Dario perde qualche punto nei loro confronti.
Pure l’etrusco che sono ha intuito quello che esso dice,e “lassu” “Santissimo”ecc. mi sembra di averlo capito.
Comunque in fondo al video Fo dimostra una totale fiducia in quello che gli attuali darwinisti ci somministrano.
Credo che la spiegazione della filastrocca napoletana sia questa.
https://www.youtube.com/watch?v=FOt1ePI1cQ0&feature=youtube_gdata_player
Più che spiegazione sarebbe corretto dire motivazione.
Pardon
Grazie Paolos perché col video-retroscena del video del Corriere adesso il senso della filastrocca è più chiaro e ora sappiamo che la filastrocca era napoletana (per questo i settentrionali non hanno capito niente mentre io qualche parolina sì).
Veniamo alle RAGIONI di Fo:
Siccome i primi ominidi erano africani, erano neri; siccome i primi uomini per le religioni abramitiche sono stati Adamo ed Eva, allora erano neri; siccome Dio ha fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza, allora Dio è nero.
SORVOLANDO sulle questioni teologiche, guardiamo quelle evolutive:
i neri allora sono la razza meno evoluta, la più vicina ai primi ominidi mentre i bianchi sono più evoluti;
gli scimpanzé, però, sotto la pelliccia, hanno la pelle chiara e inoltre le loro lebbra sottili, il ché è strano perché una tecnica per capire com’è fatto un antenato comune di due specie è l’andare a guardare tutto ciò che esse hanno in comune per attribuire ciò all’antenato comune; ciò però porterebbe all’assurdo che sia nato prima l’uomo bianco e poi il nero…o peggio ancora che gli scimpanzé siano venuti dopo l’uomo.
Prego Ht, dovere.
Mi ci sono imbattuto solo perché non visualizzavo corriere.tv e ho cercato altri video.
Per il resto, alla mia salute mentale conviene sorvolare su tutto. La spiegazione darwiniana(!) su Adamo ed Eva, che grazie a Darwin, “ora sappiamo” essere neri invece che ebrei, mi ha provocato un istintivo facepalm ma poi, mosso a compassione, ho deciso di concedergli tanta licenza poetica (senile).
Affascinante la” teoria “dello scimpanzè discendente “dall’uomo”non certo una novità.
Ma lei sorvola le questioni teologiche(ma dico gli scienziati sorvolano le questioni teologiche,i teologi si vergognano di parlare di questioni teologiche,l’istruito evita
ta di entrare in argomento…il cittadino ringrazia)
dunque perchè evitare come la peste di parlare in merito se una possibile “persona lontana da ogni chiesa” cita il “nome di Dio….invano?”.Trattasi in ogni caso di favole ?
@ Stò cò frati e zappo l’orto:
ho sorvolato sulle questioni teologiche non perché le temessi, ma perché l'”argomentazione” di Fo l’ho trovata così banale, da chiacchiere da bar, che pensavo non ne valesse la pena; visto però che è curioso, opererò una breve digressione.
Dio, nelle religioni abramitiche (ebraismo, cristianesimo e islam) è puro spirito, non ha un corpo fatto di atomi, solo per esigenze artistiche in certi casi viene rappresentato come un uomo bianco con la lunga barba bianca, principalmente perché nei Vangeli viene sempre paragonato ad un padre e quindi non si commette un gravissimo errore ad immaginarlo come un padre umano.
“A sua immagine e somiglianza” significa quindi che l’uomo è dotato dal punto di vista qualitativo (ovviamente non quantitativo) di attributi di Dio (intelletto, volontà, ragione, senso etico… per l'”immagine”) ed è capace di perfezionarsi sempre, dove per perfezionamento si intende l’essere sempre più come Dio vorrebbe (“somiglianza”). OVVIAMENTE, nessuno ha mai pensato ad una somiglianza fisica come per i dei greci.
Per quanto riguarda i progenitori: 1) non abbiamo dati sul colore delle loro pelle (sotto l’eventuale pelliccia); 2) il colore non avrebbe alcun ruolo nel significato teologico della genesi; 3) prima di discutere se i primi uomini fossero più del centr’Africa o dell’ex-Mesopotamia andrebbe specificato se stiamo parlando dei primissimi ominidi (allora ci orientiamo sul milione/2 milioni di anni fa) o sull’Homo sapiens (100’000 anni fa) ma qui si aprirebbe una questione affrontata in altri articoli di CS (Neandertal davvero NON era un uomo? Idem Herectus?) MA di nuovo, il significato teologico cambia poco rispetto a dove si trovassero realmente i nostri progenitori.
Htagliato lei mi ha illustrato una panoramica di un certo peso e consistenza,ma comunque tenga conto che non le faccio nessun appunto(come potrei ?) le ricordavo principalmente che sentire Fo disquisire una filastrocca (napoletana?Allora dice bene Enzo che la lingua LINGUA napoletana è presente ovunque!!)che tratta un tema cosi lontano dal personaggio,cioè l’esaltare(chiaramente in modo moderato comunque allegro) almeno credo addirittura Dio,anche se probabilmente non quello occidentale(?)è per me una novità.Per altro,insegnare il darwinismo,oramai è “missione”per chiunque,sempre non incontrare i dubbi di signori come il Prof.Pennetta ed altri sufficentemente famosi.
Intervengo solo ora perché ho fatto fatica a riprendermi, non riesco a capacitarmi di un Fo che parla in napoletano.
Comunque il napoletano lo capisco, Fo continuo a non capirlo, mi ricorda più Mister Magoo (per chi se lo ricorda) che un letterato.
A proposito di mister magoo:Anche oggi c’è una caccia alle streghe verso coloro che non pensano ed agiscono correttemente secondo i moduli prefissati…dai vincitori
troppo buono, a me apre le porte ad una serie di dubbi e angoscie
A prescindere dalle questioni scientifiche, ritengo importanti anche gli effetti emotivi; non ho mai capito, per esempio, come si possa essere, comunque, contenti, soddisfatti e felici per il nulla. Personalmente, ipotizzo una quiescenza della coscienza (mi si perdoni il bisticcio), con il relativo interrogativo: che idee possono mai venire da una coscienza in quiescenza? Prof Pennetta, grazie sempre per gli spunti arguti.
Caro Nino, grazie a te, posso solo aggiungere effettivamente questa contentezza per il nulla mi suona più di incoscienza che di coscienza.
Come dice Fusaro, parafrasando Hegel (unglückliche Bewusstsein, coscienza infelice), l`”incoscienza felice” dei postmoderni o dei capitalisti di “sinistra”:
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https://www.youtube.com/watch?v=JQhwgC2NNtE
Dalla sinossi del libro su Amazon: un mare di sciocchezze.
Leggere per vedere…
“Non finisce mai la voglia di Dario Fo di confrontarsi con il sapere e la storia per capire meglio l’uomo e il suo mondo. In questo caso per capire da dove veniamo e superare tutti i pregiudizi che abbiamo in testa, dettati dall’ignoranza. Ecco una risposta semplice, documentata e divertita a chi ancora oggi sostiene il creazionismo in polemica con Darwin e la teoria dell’evoluzione.
Vale la pena leggere queste pagine su un grande scienziato e viaggiatore instancabile, che dedicò la sua vita a scoprire come è fatto il mondo in cui viviamo e perché siamo così. Anni passati in mare e in terre lontane a raccogliere conchiglie, coleotteri, crostacei, a studiare la vita degli insetti (soprattutto le formiche e la loro incredibile capacità organizzativa) e in genere di tutti gli animali considerati come nostri fratelli. Da lì noi veniamo, come possiamo maltrattarli?
Strano: un teologo che diventa scienziato confutando le teorie deterministe della Bibbia, che dimostra che noi tutti siamo discendenti dello stesso ominide, siamo tutti uguali, e per questo combatte la tratta degli schiavi. Era troppo allora (subì attacchi violentissimi non solo dalla Chiesa), ma anche adesso Darwin dà fastidio e la sua teoria è contrastata, soprattutto in certi ambienti scolastici.
Una favola vera, di più di duecento anni fa, attualissima.”
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Mi permetto solo di sottolineare un passaggio segnalatomi dall’amico Sandro:
“anche adesso Darwin dà fastidio e la sua teoria è contrastata, soprattutto in certi ambienti scolastici.”
Mi fischiano un po’ le orecchie, ma se Fo e tutti quelli come lui volessero confrontarsi davvero anziché suonarsele e cantarsele tra loro forse qualcosa comincerebbero a capirla. Sempre che lo vogliano.
Ma se la Ministra Letizia Moratti è stata imp……..in piazza dai “progressisti” e guai,per esempio ,se la Gelmini apriva bocca in merito.
Oltretutto cosa devono temere i progressisti? Il centrodestra ha sempre fatto quello che(culturalmente parlando)gli hanno ordinato.Pure la Ministra sopracitata è stata sconfitta.Proibito per legge parlare “non correttemente”di Evoluzione ? Meglio lo stalinismo che voi piccoli borghesi!!!!
E poi sempre a mettere in ballo gli Animali !
Gli animali non hanno un anima(?)(dunque?) ma soffrono come noi umani,possono essere maltrattati,violentati ecc.ecc.???? Solo i darwinisti si astengono da queste pratiche ??? Ma faccia il piacere !
La sinossi del libro di Fo su Amazon è il più grande concentrato di luoghi comuni politicamente corretti che mi sia toccato leggere. Come al solito si tira in ballo la Chiesa, ma si dimentica di dire che forse quella che si scontrò con Darwin era sopratutto quella anglicana, dei tanto “cari” (ai progressisit) protestanti, che sono usi prendere la Bibbia alla lettera, senza la mediazione e l’interpretazione continua del Magistero cattolico.
Fo non è un letterato, ma un acculturato, che ha avuto la fortuna di prendersi il Nobel conferito da un’accademia che nelle sue scelte ha spesso lasciato molto a desiderare, in particolare riguardo alla letteratura. Teologicamente ha la preparazione che potevano avere le persone semplici delle epoche passate per cui si semplificava molto la predicazione e la dottrina per trasmettere i fondamentali. Ha voluto frequentare molto il Medio Evo per scopi polemici, ma probabilmente sa poco o nulla di S. Tommaso se non quel poco che ha gli hanno raccontato gli specialisti che ha ritenuto opportuno seguire. E’ sempre stato un estremista e un personaggio amante più la polemica che la storia o la scienza che vengono solo utilizzate e orecchiate per portare avanti la sua ideologia novecentesca. Non mi meraviglia affatto il suo passato da repubblichino, il lupo perde solo i il pelo, non il vizio.
Vuol dire che la Chiesa Cattolica è più furba ?
Riesce a svicolare sul darwinismo ?
Mi chiedo solo se il darwinismo fosse veramente messo in discussione(parlo solo ed esclusivamente di scienza)
la Chiesa Cattolica e tanti suoi Professori che si sono spesi in difesa del darwinismo più integralista dove andrebbero a…..riflettere ?
Sul resto del Suo testo mi permetta di concordare.