Il Corriere del Veneto ci informa che a San dona di Piave un professore di fisica, stanco di mostrare il corpo che madre natura gli ha dato, lo camuffa e chiede ai ragazzi di chiamarlo Cloe.
Non sappiamo se i ragazzi abbiano obbedito, ma certamente hanno obbedito quelli del Corriere che hanno iniziato, riferendosi a lui, ad usare pronomi e articoli femminili.
Ecco il testo che troviamo sul sito del Corriere:
SAN DONA’ DI PIAVE (VENEZIA)Professore si presenta in classe con aspetto femminile. E annuncia ai suoi allievi: «Da oggi chiamatemi Cloe». Ha cominciato l’anno scolastico come professore di fisica nella prima agraria presso l’Iis Scarpa-Mattei di San Donà di Piave e venerdì nell’ultima ora di lezione è entrata in classe con la sua nuova identità. «Ragazzi, da oggi chiamatemi Cloe», ha detto la docente agli studenti di prima, vestita da donna e con una parrucca bionda spiegando che quello finalmente realizzato era un desiderio che la accompagnava da sempre, ora trasformato in realtà perchè è diventata finalmente di ruolo.
Oltre agli errori blu che una maestra delle elementari segnerebbe, perché detto tra noi ancora me li ricordo gli articoli : il e lo per il maschile e la per il femminile. E pagina 43 del libro di grammatica di mia figlia, lo conferma.
Ci chiediamo: se per assurdo il professore avesse dichiarato contenere una moltitudine di persone dentro di sé e avesse vocalizzato con timbri diversi per dimostrare quanto stava asserendo, il Corriere avrebbe usato il pronome li e l’articolo gli? O per cavarsela avrebbero usato un pluralia maestatis, parando dietro lo stratagemma linguistico un regalino pieno di gratificazione per l’immaginario Plural-uomo? Fitta nebbia in Val Padana.
E poi dicono che l’ideologia gender non esiste. Marx, che la sapeva lunga, spiegava che nessuna ideologia ammette di essere , appunto, un’ideologia.
Ovviamente al centro del nostro sarcasmo c’è il pezzo del Corriere che inventa una nuova forma sintattica fino ad ora sconosciuta. Ormai antichi e tramontati gli anni della consecutivo temporum, ora salutiamo la consecutivo generis. Se prima vi erano regole precise nel far seguire a determinati tempi verbali, altri precisi tempi, ora invece la consecutio è legata non alle regole della lingua ma all’intenzione del singolo.
Senza nemmeno cambiare sesso. Espressione che peraltro assomiglia (per la biologia umana) al suono di un gessetto stridulo sulla lavagna: infatti cambiare sesso è impossibile per un essere umano.
Ma forse cambiare identità è possibile..
Nell’articolo se ne parla. Ma cosa è un’identità? Rubo un secondo il mestiere agli eventuali matematici presenti, con un’illustrazione elementare, certamente inutile per i più. Delle identità sono, per esempio:
Dove quello che ho da una parte (a sinistra) è identico (vedete? La parola ci spiega se stessa) a quello che ho dall’altra (a destra).
Quindi si tratta di una corrispondenza perfetta fra ciò che è e ciò che osservo.
Vedo (biologicamente) maschio… è maschio, vedo biologicamente femmina.. è femmina.
Ma l’articolo del Corriere, che non la pensa così, cade inesorabilmente in contraddizione, infatti vi leggiamo:
“ ha detto la docente agli studenti …, vestita da donna”
Se è la docente allora è una donna, ma se fosse una donna sarebbe inutile dire che è vestita da donna.
Il Corriere quindi viene purtroppo rimandato (o rimandata, non si sa come declinano i participi da quelle parti) a settembre anche in matematica e logica.
Il sentire o il desiderare di una persona diventa un fatto, come dimostrato dal Corriere della Sera.
Aspettiamo il Pulitzer per il Corriere.
In che categoria? Ma in manierismo gender, effettivamente sono imbattibili.
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105 commenti
Max scrive
“Ci chiediamo: se per assurdo il professore avesse dichiarato contenere una moltitudine di persone dentrodi sé e avesse vocalizzato con timbri diversi per dimostrare quanto stava asserendo.”
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Questo è ciò che non di rado accade durante gli esorcismi, che conosco purtroppo bene per esperienza personale, solo che quando accade ciò non è perché ci siano una moltitudine di persone dentro di se ma una moltitudine di demoni.
E francamente tutta questa storia del Gender puzza molto, troppo, di zolfo.
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Max scrive
“E poi dicono che l’ideologia gender non esiste.”
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Ah beh, se lo dicono loro. 🙂
Della serie “prima regola del fight club: il Fight club non esiste”. 😉
Se ne dicono di cose a questo mondo. Molti (persino tra i preti) dicono che il demonio non esiste ma io e molti altri possiamo facilmente smentirli sulla base di esperienze personali che ci hanno lasciato zero dubbi.
La questione del gender poi è autoevidente al punto tale che negarla sarebbe come negare che esista la forza di gravità. Bisogna essere (o voler essere) del tutto fuori dalla realtà.
Viene da chiedersi cosa sarebbe successo qualora quest’uomo fosse entrato in classe a quattro zampe abbaiando, come avremmo dovuto considerarlo? Sono certo che in tal caso avrebbero chiamato la neuro.
Seriamente, davvero terrificante tutto questo, Max. Sul serio. Mi viene da vomitare, e non lo dico per dire. E la puzza di zolfo è ormai insopportabile.
“se per assurdo il professore avesse dichiarato contenere una moltitudine di persone dentro di sé e avesse vocalizzato con timbri diversi per dimostrare quanto stava asserendo, il Corriere avrebbe usato il pronome li e l’articolo gli?”
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Più di questo mi interesserebbe sapere se, nel giorno in cui dovesse accadere una cosa simile, ci si affretterebbe ad introdurre il retronimo “personalità multipla egodistonica” per differenziarlo da “personalità multipla egosintonica”.
Sarebbe poi interessante capire come comportarsi nel caso in cui alcune delle personalità trovassero “naturale” la situazione di molteplicità e le altre no: condizione patologica o meno?
Probabilmente deciderebbero per maggioranza…
Per assurdi spesso non si va da nessuna parte caro Vianegativa.
Non farti influenzare dal pifferaio e limitiamoci a stare sul pezzo.
Assurdo qualche tempo fa era anche pensare ad una situazione come quella odierna, che però si è verificata.
Insomma, Max, per essere sarcastico e farti notare meglio hai scelto tra i tanti fatti bene uno degli articoli meno indovinati dal punto di vista lessicale… Mi limito a questa osservazione, perché tutto il resto è fuffa ideologica, come abbiamo più volte ripetuto e dibattuto nei precedenti post sulla materia che vi sta sul gozzo.
davvero, “tra i tanti fatti bene”. Ma anche tra gli articoli che lasciano perplessi c’è l’imbarazzo della scelta. Senti questo titolo di un paio di giorni fa: “Hope, la bimba vissuta 74 minuti.Abbastanza per donare i reni – Corriere.it”. Mica : abbastanza per essere abbracciata dai genitori, per stare con chi l’ha generata. No, abbastanza per donare i reni. Ho avuto l’imbarazzo della scelta, su quale immondizia commentare.
Quando si commenta “immondizia”, caro Max, si rischia che lo spirito critico si abbassi a quel livello. Si parlava di articoli in tema al post, cosa c’entra qui quello sulla povera Hope?
Riguardo al presunto “scandalo”, se fossi genitore di uno degli studenti del prof. trans mi porrei solo la questione, che mi pongo sempre, se si tratta di professore competente nel suo campo e impegnato. Tutto il resto è fuffa.
Ma da quando, caro Giuseppe. Tutto il resto è fuffa? L’educazione non è fuffa. Non c’è solo l’insegnamento. L’insegnante è anche ( e soprattutto!) un educatore. Ma dai. Se la scuola è un posto dove si insegnano solo materie, allora tengo le figlie a casa e do loro un sussidiario in mano. La scuola è un soggetto educante, con la delega della famiglia. Menomale che ho appena preso l’Orzoro e son di buon umore. 😉
Infatti qua la soluzione migliore è l’home schooling, e che schioppassero. Evidentemente Cipriani non avrebbe alcun problema a mandare i suoi figli a scuola da un travone che magari racconta loro come l’ha preso “violentemente” quel camionista al night l’altra sera, buon per lui.
Alla faccia della “fuffa ideologica”. 😀
Qua c’è proprio un problema di fondo di contrapposizione radicale verso tutto ciò che è sostenuto dalla Chiesa, poiché che la teoria del gender non solo esista ma sia estremamente dannosa è un qualcosa di autoevidente.
Ciao Vincent,
il mio parere è che la soluzione migliore sia poter andare nella scuola pubblica (o privata) e conoscere quello che la scuola offre alle mie figlie. Non voglio per niente autoescludermi. Pago le tasse e mi aspetto che la scuola sia un servizio e non una minaccia. E in questo la Legge è dalla parte dei genitori. Vigiliamo e collaboriamo attentamente con la scuola.
Concordo Max, l’home schooling è una “extrema ratio”, ve andrebbe scelta qualora si fallisse nei nostri propositi.
Ma vabbè, viviamo in un mondo nel quale il Papa viene rifiutato alla Sapienza e dove invece si accettano insegnanti (che come hai giustamente ricordato sono anche educatori) di tal fatta, pertanto non c’è da stupirsi più di nulla. Fin quando la Chiesa aveva l’autorità morale il dominio del principe di questo mondo era ben combattuto, ora che la Chiesa ha perso l’autorità morale su molta gente egli ha mano libera del tutto, e i risultati si vedono. Combattiamolo come possiamo.
Per farvi capire a che punto siamo arrivati vi copincollo un intervento in un forum nel quale partecipavo.
Qua si parlava di incesto. Leggete.
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CITAZIONE
E trovi giusto legalizzare i rapporti tra fratelli?
Non lo so. Mettiamo che un fratello e una sorella si piacciono fisicamente e covano un desiderio represso di fare ” quella cosa li “… chi siamo noi per stabilire che è sbagliato? Perchè lo dice la chiesa cattolica? Suvvia… se mi dici che non va bene fare figli tra fratelli perchè poi nascono con le tare genetiche ok, ma se due fratelli vorrebbero provare a fare sesso protetto non capisco quale sia l’ impedimento etico/morale… spero non sia la paura di andare all’ inferno.
Cmq siamo in democrazia, se la cosa viene approvata dalla gente, si farà se no niente… nei sistemi democratici si fa cosi, la chiesa non è democratica perchè non chiede l’ opinione della gente… impone le regole e quelle sono. A volte ci azzecca a volte per niente…
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Understood? “Non vedo quale sia l’impedinento morale” per l’incesto. 😀 Questo è il mondo di oggi ragazzi! ()
Ma la cosa va anche oltre, tra i mille generi possibili, da qualche mese è stato introdotto anche quello dove c’è la tendenza di alcuni a praticare sesso con quelli di altre generazioni. capito, sì?
Si, qua se “qualcuno” non fa “qualcosa” arriveremo alle madri che fanno da navi scuola si figli (e, già che ci siamo, anche alle figlie) col beneplacito della legge e dell’etica comune.
Max, qua c’è davvero bisogno estremo che ai “piani alti” facciano qualcosa altrimenti, come si dice dalle mie parti “la va mal e po la cres!”
@Vincent premesso che io non sono un moderatore di questo sito: la prima parte del tuo commento la trovo dannosa per la discussione, oltre che volgare, cerchiamo di non scadere.
Hai ragione, solo che a leggere certe robe mi è venuto il sangue agli occhi, comunque si, è oggettivamente volgare la prima parte del commento. È che mi lascia stupefatto vedere quanto l’ideologia possa offuscare la mente.
Mi sono accorto solo ora, Vincent, che m’hai coinvolto nella tua volgare considerazione. Direi che di strada devi farne ancora tanta per uscire dal Tunnel del Monnezza e arrivare in Piazza della Civile convivenza… Pazienza: tre avemaria e due padregloria per penitenza.
Tutto il resto è fuffa si riferiva allo scandalo che è stato sollevato, mi pareva chiaro. L’educazione è contemplata, se c’è competenza e impegno… O ti riferivi a un prof. educato soprattutto nel senso religioso? … Sei sicuro che era solo Orzoro quel che hai preso?
Cipriani, mi sembri uno di quelli che, intervistati dal giornalaio di turno, per non far la figura dei retrogradi rispondono “…basta che sappia insegnare”.
Mai nessuno che abbia il coraggio di far notare che la domanda a cui andrebbe data risposta non è “manderebbe i suoi figli in quella scuola?”, ma “può una persona che manifesta chiari disturbi della personalità essere considerata adeguata al ruolo di educatore?”, domanda che per inciso non andrebbe posta ai genitori degli alunni, ma a personale qualificato.
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Certo che però, se l’esser uomo o donna è qualcosa di culturalmente determinato… non ha più molto senso parlare di disturbi dell’identità, in effetti. Ed eccolo qua il futuro “assurdo” che non si pensava potesse mai arrivare…
Il problema é capire, ammesso sia possibile, DA quando é iniziata la sua nuova identità e DA dove ha attinto la giustificazione giuridica per cominciare ad IMPORLA (improvvisamente) agli altri. Siamo in una società di “bisogni”, non é più una società di regole-diritti-doveri, e quando i bisogni non sono immediatamente soddisfatti guai a tenerli repressi ma da subito devono essere imposti per dare una soluzione agli stessi indipendentemente da valutazioni a carattere democratico, etico o sociologico in senso lato (QUESTO prevale nel nostro stare assieme…). L’andazzo acquisito é quello di imporsi, prevaricare, (paradossalmente) discriminare; é il nuovo “diritto civile”. E gli estremi ringraziano, perché le nuove maggioranze che si impongono, anche se non supportate dalla statistica, ormai si sono dimenticate di guardare al futuro ma si limitano esclusivamente (e in modo ignavo) al presente del proprio essere.
La cosa che mi fa il più mal di pancia nella faccenda è che costui sia un fisico: per un fisico il confronto colla realtà e l’accettazione del fatto sperimentale dovrebbe essere il fattore cognitivo discriminante.
Se poi, per giunta, è un insegnante, come può questo signore spiegare la precedenza dell’esperienza fisica sulla teoria e, più in là, il principio stesso di falsificazione , se lui stesso insiste andare contro tale principio in tutta evidenza? La sua stessa affermazione di essere una donna è falsificata dal semplice fatto che ha i cromosomi XY e le sue caratteristiche morfologiche eppure continua a dire che è vero che è una donna: siamo nel discorso anti-scientifico per eccellenza.
Un tale discorso schizofrenico, tra l’altro, può anche impattare il bene essere mentale dei propri studenti.
In questo esempio ben appare presso il soggetto in questione la dissociazione tra il reale ed il fantasmatico ed il lato ridicolo e risibile del clownesco vestirsi da donna: questo sconnettersi dal reale è indice di profonda miseria psicologica e psichiatrica. Penoso.
Ciao Simon,
con questa frase : “La sua stessa affermazione di essere una donna è falsificata dal semplice fatto che ha i cromosomi XY ” hai anticipato un prossimo argomento, di questo ne parleremo più avanti
Io voglio sapere se la professoressa in questione andrà in pensione all’età prevista per le donne o a quella prevista per gli uomini, nel primo caso fatti due conti forse converrà dichiarasi donna anche a me un giorno. Un’altra domanda: se domani un uomo campione d’atletica si scopre donna e partecipa alle olimpiadi come femmina e prende l’oro sarà regolare? Saranno d’accordo le altre atlete?
Mi ricordi le atlete della Germania est che negli spogliatoi si facevano la barba per la dose di ormoni cui erano sottoposte.
Grande alèudin! Ho appena deciso di diventare donna appena arrivo in prossimità della pensione, poi ritornerò uomo una volta avuto il diritto acquisito! Son talmente fortunello che parificheranno le età… ahahah
Quanta confusione!
Facciamo chiarezza.
Innanzitutto il termine identità non ha solo il significato matematico, per gli esseri umani vuol dire quell’insieme di caratteristiche che ci distinguono dagli altri, che ci rappresentano come persone. L’avere due occhi, una bocca, due mani, un pene, ecc… non ci caratterizza granchè dagli altri appartenenti alla specie homo sapiens. Mentre la storia personale, il carattere, il modo di pesare e di sentire, il modo di rapportarci agli altri e di vivere la sessualità, il curriculum professionale, ecc.. ci rende senz’altro più riconoscibili come individui.
Femminile e maschile nella lingua italiana non si riferiscono solo al sesso biologico di appartenenza.
UNA MANDORLA(seme) non è femmina, UN MANDORLO(albero) non è maschio!
Una scimmia si chiama al femminile anche se è maschio.
Una donna che fa il sindaco, si chiama sindaco(maschile) anche se è femmina.
Questa digressione solo per dire che la lingua ha una flessibilità molto maggiore del cervello di alcune persone!
Venendo al caso in questione l’insegnante maschio che si sente femmina, ma non ha effetuato tutta la trafila burocratica per un cambio di identità sessuale(attenzione ai termini, l’identità sessuale si può cambiare,l’assetto ormonale anche, il sesso genetico NO…non confondiamo le due cose), non può pretendere di essere definito dagli altri al femminile.
Ma può chiederlo per cortesia!
Gli altri( in questo caso gli alunni) devono sentirsi liberi di assecondare o negare la cortesia.
Ovviamente l’insegnante, seppur libero di vestirsi da donna(c’è qualche legge che lo vieta?), sul posto di lavoro deve rispettare lo stesso “dress code” richiesto a tutti gli altri colleghi.Se le colleghe donne non possono vestirsi come battone, anche lui/lei non dovrebbe acconciarsi come un travestito che fa il mestiere più antico del mondo sulla statale!
Per chi dice che un insegnante deve essere non solo un dispensatore di nozioni, ma anche un educatore in senso ampio: giusto!
Ma secondo quale logica la stessa persona, in abiti maschili è un buon educatore, mentre in abiti femminili diventa un cattivo maestro?
Una canzone di Robbie Williams, il bellissimo singolo “come undone” recita in un punto “i’m contemplating thinking about thinking, it’s overrated just get another drink” e credo che questo sia l’esatto ragionamento che ha fatto l’amico Andrea qui sopra.
Posa il fiasco, Andrea, troppo alcool “tende” a fare male.
“Ma secondo quale logica la stessa persona, in abiti maschili è un buon educatore, mentre in abiti femminili diventa un cattivo maestro?”
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Comincerei col dire che la società umana è un insieme inscindibile di natura E cultura, dove la seconda è fondata sulla prima e non è totalmente scissa da essa: infatti la società che è andata edificandosi nel corso dei secoli è anche una stratificazione di usi, costumi, tradizioni, convinzioni e convenzioni, nessuno lo mette in dubbio. Ma se il dato culturale, convenzionale, è – ad esempio – che l’uomo si veste in un certo modo e la donna in un altro, è pur vero che particolari convenzioni, come il “dress code” appunto, sono totalmente contingenti e legate a mode varie ed eventuali e tuttavia riflettono un dato di natura ineliminabile: la differenziazione profonda che esiste tra uomo e donna.
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Ora, per venire al caso dell’insegnante in questione, sarà chiaro che chi si acconcia in tal modo pubblicamente si pone contro la natura E la cultura che sono appunto fondamento della società. Può dunque una persona che agisce in tal maniera esser adeguata al ruolo di educatore? Dipende a cosa si vuol educare ovviamente: a porsi contro la società? Allora sì, per quel ruolo è di certo adeguato, diversamente direi di no. A questo poi si aggiunga pure la frase “ho potuto farlo adesso che sono di ruolo”: quale insegnamento ne possiamo trarre – tutti quanti, non solo gli alunni – da affermazioni simili?
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A poco vale poi, a mio parere, replicare che la società sta cambiando e blablabla, perché se questo è certamente vero è pur vero che il cambiamento che stiamo vivendo è dovuto ad uno scollamento dalla natura, da una perdita di contatto con il reale: una volta stabilito che tutto è pura e semplice convenzione, il limite è solo nella fantasia.
La questione della relazione tra il vestirsi e la qualità dell’educatore dipende ovviamente dalla materia insegnata: ad esempio se la materia è l’arte teatrale travestirsi è praticamente un obbligo in alcune circostanze.
La questione è sapere se possa fare senso, ad esempio, che un professore di fisica, che è fermamente convinto di essere un gallinaceo, sia libero di andare in classe travestendosi da galletto per dare i suoi corsi. Penso che ci sarebbe molto da discutere sull’impatto pedagogico di tale travestimento.
Mi ricordo ancora dei tempi, mica tanto lontani, dove si andava pagando per vedere spettacoli di travestiti che facevano davvero ridere anche se a volte un po’ troppo volgarotti per i miei gusti personali: oggi, invece, tali spettacoli li abbiamo gratuiti in classe con questo tipo di insegnante o per strada nelle gay-parades, ma, purtroppo, non ci fanno più ridere, ma solo piangere sul degrado della natura umana.
Faccio teatro da quasi 15 anni e il travestimento è sempre un motivo di equivoco voluto, è motivo di misunderstanding che crea trama. Nell’arte teatrale poi il singolo è atomo che viene vestito con quel che la rappresentazione richiede, ma rispettando delle precise norme di realismo. Tutti sapevano che le donne shakespeariane erano uomini, ma non si cercava il femmineo nell’uomo bensì si apprezzava la bravura di chi sapeva TRATTEGGIARE UN ANIMO FEMMINILE, diverso da quello maschile, in modo credibile! Perché al di là dell travestimento erano le differenze fra generi che creavano i personaggi e la loro profondità! Differenze che oggi a me sembrano negate, per motivi a dir poco cretidioti.
Vediamo se il mio ragionamento è logico: nelle scuole si toglie il crocifisso e non si può accennare al Natale per non turbare gli alunni provenienti da altri contesti culturali, in pratica per non turbare gli islamici (che annoverano tra le loro fila le persone più sensibili della Terra) , quindi in quella classe non ci sono giovani musulmani. Questa sarebbe la vera notizia 🙂
Ragionamento impeccabile.
Ma vale solo per la gente che vuole usare della ragione e della logica: le altre non capiranno.
Visto che in fondo siete dei gran burloni, mi permetto di scherzarci sopra anch’io. Ai miei tempi, ma ancora oggi in certi ambienti in cui si insegnano materie metafisiche, a seconda del grado gerarchico c’erano maschi xy che si vestivano e andavano in giro così conciati:
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ma anche così:
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e così:
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e pure così:
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Vuoi farci anche una lezione di moda extracattolica o la faccenda finisce qui? Ma soprattutto : è allora?
Non mi sembrano vestiti da donna e tanto meno da suora…:-)
Immagino che essendo frutto di una consolidata tradizione, le maxi gonne maschili in questione non pongano imbarazzi a nessuno… Ma era uno scherzo che voleva fare il paio con alcune delle ipotesi paradossali meno eccellenti qui sopra.
Bella testa la tua Cipriani, che prima chiedi agli altri di stare sul pezzo e poi te ne esci con simili boiate senza costrutto.
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Spero comunque che tu non pensi che la cosa si riduca a “chi ce l’ha più lungo” (l’abito), diversamente dillo subito che almeno si evita di perder altro tempo.
In realtà mi adeguo al livello medio del post, che di boiate ne spacciamo tutti qui.
Bene, allora se ti garba di adeguarti, evita d’ora in poi uscite da moderatore non autorizzato. Fine del meta-post.
In effetti si respira una certa aria da Bronx qui… Basta citare le parole gender o transessuale per trovare subito chi si straccia le vesti evocando tutte le perversioni sessuali… Bel modo davvero di essere costruttivi. Dividere il mondo tra voi, i sani xy che inforcano solo femmine xx della propria specie, e gli altri, i malati xy che si fanno inforcare da maschi xy.
Sarà che oggi non ho bevuto Orzoro, bevanda rilassante del buon Max,, ma sono davvero di pessimo umore. E tanti moralismi da quattro soldi alla viva il parroco mi fanno girare le palle.
Ma va là, Cipriani, altro che ipotesi paradossali.
Basta che tu lo dica che a te va bene che il professore di fisica che crede intimamente essere un gallinaceo venga in classe dei tuoi figli travestito da galletto! Paura di esprimere liberamente le tue opinioni?
Oppure sei in lotta con te stesso: lo sai bene che questo non lo troveresti normale ma allora ti senti messo all’angolo perché lo stesso ragionamento si applicherebbe tale e quale al caso di questo poveraccio che si crede donna e si veste da donna…
Allora svii la conversazione con queste talari per evitarti questa figuraccia 😉
Però, sappilo, non hai ingannato nessuno su questo blog! 😀
In realtà di me non conosci molto, buon Simon, e spari cazzate come tutti. In più spari nel mucchio le tue sentenze da quattro soldi e spacci per verità quel che ti hanno propinato indottrinandoti fin dalla più tenera età… Uomo libero tu, eh?
Sei ancora una volta OT.
😀
Inquadrare il tratto psicologico di colui col quale si dialoga non è OT, è estremamente necessario per farsi una ragione di quando spaccia per verità sonore stupidaggini.
E questi OT sono risposte eloquenti, in effetti…
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“spaccia per verità sonore stupidaggini”
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Stupidaggini che però andrebbero dimostrate tali, perché mica speri che si prenda per buono il Cipriani-pensiero per fede, vero?
Qui sono in gioco due modi di intendere la vita degli altri, caro Vianegativa. Solo che la vostra scuola è ancora quella dei vecchi oratori in cui il prete di turno dettava la legge, che valeva all’interno dell’oratorio e sul sagrato… Il mondo reale è un’altra cosa. Stupidaggini sono tutti i modi di intendere la realtà secondo i criteri di certa morale catechistica e dogmatica che vorrebbe che tutti la pensassero secondo la morale e la tradizione religiosa… Fin che non riuscirete a capire che è finita l’epoca del dispotismo religioso non ne caveremo un ragno dal buco.
Ed ecco la maschera cascare ed il vero Cipriani apparir si vede. 😉
L’assenza di argomenti l’ha costretto a mostrarsi per quel che è: dogmatico e pieno di preconcetti, difendente posizioni razionalmente indifendibili e , ormai, senza neanche più argomenti fallaci ridotto a fare il bullo e attacchi ad personam.
La vernice era finissima: ormai è sgretolata definitivamente. 😀
Peccato, un mito è scomparso: quello dell’ateista capace di ragionare colla testa.
Un passo avanti, Cipriani, anche se in effetti stai già dando per scontato che la tua visione del mondo sia quella corretta e che gli altri invece sono dei polli (o che quantomeno gli altri siano in torto marcio). Ovviamente senza argomentare, come al tuo solito.
Quindi quello che dovresti fare ora, dato che parli di stupidaggini, è iniziare coll’identificarle e confutarle (almeno le principali), ossia: entra nel merito.
Puoi farlo? Ti si ascolta.
Non puoi farlo? Allora chi spara nel mucchio sei tu.
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PS. Ti prego, se puoi, di non far seguire un altro meta-commento.
In effetti stavo scrivendo le stesse cose del buon Simon, mio buon Simon…
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Ed ecco la maschera cascare ed il vero Simon apparir si vede.
L’assenza di argomenti l’ha costretto a mostrarsi per quel che è: dogmatico e pieno di preconcetti, difendente posizioni razionalmente indifendibili e , ormai, senza argomenti fallaci ridotto a fare il bullo e attacchi ad personam.
La vernice era finissima: ormai è sgretolata definitivamente.
Peccato, un mito è scomparso: quello del cattolico integralista capace di ragionare colla testa.
Quod Erat Demostrandum.
😀
Quod Erat Demostrandum.
Uhe eeeee uhe eeeee puffungà puffungà yuk yuk!
Max… “Ma la cosa va anche oltre, tra i mille generi possibili, da qualche mese è stato introdotto anche quello dove c’è la tendenza di alcuni a praticare sesso con quelli di altre generazioni. capito, sì?”
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Da qualche mese? La scorsa estate? E introdotto da chi? Da Pippo, dallo Stato, dalla Federazione canottieri muscolosi, dal Museo delle cere naturali di api in pensione, dai pavimentisti mistici? Da chi è stato introdotto?
Infatti convenzionalmente,se uno viene vestito in infradito in azienda e costume a dicembre,nella mia azienda,li arriva un calcione nel sedere che afferma:” qua non siamo dei buffoni come certi statali” denunciami alla corte dei diritti umani,o prenditi una lunga vacanza ai Caraibi .Questo non implica che ti mettono in divisa,ma significa che l’estetica è un gusto (in tal caso avresti pessimi gusti perfino al livello soggettivo) quando non ti accorgi che anche ogni luogo determina l’apropiatezza nel vestirsi,ma comunque stai certamente insegnando a tanti giovani come diventare disoccupati e non farsi assumere.Il clown va dopotutto sempre bene al circo,quindi se si riesce a avere un minimo di intelligenza ti vesti pure come vuoi ma sempre appropriatamente al contesto,certo la scuola statale e diventata un circo di buffoni,quindi meglio rivolgersi altrove.
Il soggetto del mio intervento era ben altro, si riferiva alla sparata senza prove di Max…
Ma quanta generalizzazione da parte tua, amico Dan. La scuola statale è diventata un circolo di buffoni? Non me ne sono accorto: i miei figli studiano, e bene, in una scuola statale con professori per la maggior parte eccellenti. Forse sei uno di quelli che sostiene che è meglio la scuola privata a pagamento, visto che magari hai i soldi per mandarci i tuoi figli, oppure quelle cattoliche serissime, quasi sempre a pagamento… Mah, chi generalizza in modo tanto grossolano non meriterebbe manco una risposta, ma delle volte bisogna raddrizzare pure l’asticella, visto che si sparano falsità come fosse pane fresco di giornata. Vergogna!
Secondo me,finalmente un articolo che spiega sensatamente l’identita’ (A=A) che vuol dire che ogni cosa e’ identica a se stessa quindi diversa da altro,ecco che sia diversa da altro,al contrario di quanto si afferma sopra,non vuol dire mica “se e diversa e’ identica perche ci sono diversita” (posto che non si sa quel che vuol dire affatto,visto che e’ una contraddizione),semmai vuol dire proprio che un uomo identico a se stesso,e’ diverso da altro cioe’ una donna.Poi certo vestirsi e’ una convenzione,infatti se era solo una convenzione (che ti dice che lo e’ ma significa anche che in parte non lo e’) allora andare in giro nudi e come andare in giro vestiti,bhe qual’e’ il problema?Che se vedo un pirla a febbraio in Trentino nudo,e penso che non sia tanto normale e rido,bhe bhe sono un ignudofobo.
A=A. Ogni cosa è uguale a se stessa. Ma ogni cosa è diversa da ogni altra cosa. Quindi U != D (uomo differente da donna) ma anche U != U’ e D != D’. Ma siccome esiste sempre un parametro, o una consuetudine per cui si può dire g(U) = g(U’) = g(U”) = … != g(D) = g(D’) = g(D”) = … allora si tende a dire che U = U’ = U” e che D = D’ = D”. Cosa che non consegue invece dalle premesse. Cioè ciascuna persona è a modo suo, solo le convenzioni sociali ci rendono identici all’occhio poco critico dei poco critici.
Ditemi che qusta supercazzola tognaziana con scapellamento a destra non sta tentanrando di confutare la prima tautologia matematica a cui segue formalmente il PDNC,ci azzecherbbe se si usasse la logica polivalente.
Dalla supercazzola simbolica segue che?Che un uomo e contempoaneamente una donna?Siano P i puffi tu una Donna.
Ora P=D pero Pero diciamo che pero P=U se non che D1=P d(U) che senza supercazzole tognaziana non implica che l’insieme dei Maschi e l’insieme delle Donns,dal momento che esiste almeno una propieta che li diversifica.
Questo caso è una evidente provocazione. E sembra colpire nel segno. Infatti cosa c’entra questo caso con l’introduzione nelle scuole dell’insegnamento del diverso (che viene usualmente chiamata “teoria gender”, ma che in realtà è rispetto della costituzione)? Non molto. Anche se non si introducesse una “teoria gender” a scuola, i professori di qualsiasi sesso e religione esisterebbero comunque. A me sembra che questa cosa del gender sia diventato il bypass per tornare a dire “via i froci dalle scuole”.
Tutto ciò chè è diverso va insegnato,le pseudo teorie quindi vanno insegnate,le teorie dei ciarlatani sono in effetti diverse, quindi vanno insegnate.Nè convieni?
Adesso perfino la Teoria del gender,è diventata fatemi capire “un bypass” per dire “frocio”,insomma la teoria del gender fatta degli omosessuali o da pro gay frandly (POLITICAMENTE), è un bypass per farsi dire che sono omosessuali,però protestano che sono trattati diversi in quanto omosessuali per colpa della stessa teoria che hanno propagandato loro,come la verità dell’onniscenza assoluta.
Quindi non ho capito,ah forse state dicendo “via le teorie dei froci” perchè discriminano i “froci.”Bhè cosa pretendi. che perchè omosessuale la tua teoria sia valida in quanto sei diverso?
E già è la costituzione che prova le teoria.
Ma vi rendete conto che cosi non fate paura perchè omosessuali,ma perchè proprio vi ponete senza alcun senso di ragionevolezza umana,oltre che state vanamente tentato di ideologizzare l’umanità,e questo si che rende la cosa deprecabile.
In questo articolo si sostiene che il comportamento di questo insegnante venga dalle teorie gender. Allora va rigettato l’insegnante e la teoria. Io dico che che le due cose sono assolutamente sconnesse. E tu sei qui a predicare di nuovo la loro connessione. No.
“L’insegnamento del diverso” , amico Cremmidofilo, dovrebbe essere dato non alle persone normali ma a chi ha tendenze omosessuali: infatti, una persona che è attratta solo dalle persone dello stesso sesso ha chiaramente un problema con chi è da lei differente….
Risibile.
Perentorio e come sempre senza argomenti questo tuo commento cremmidofilo 😀
Infatti non vedo niente di risibile in una persona incapace di assumere la diversità del sesso altrui..
Buongiorno.
Come al solito gli articoli del sig. Max si delineano per la loro satira familiare e pungente (anche se reputo un poco deviante il gioco sull’identità matematico-grammaticale); mi rammarico delle basse provocazioni delineatesi di sopra.
Concordo con il fatto che il gesto del suddetto professore sia socialmente indiscreto e molesto; un uomo (oppure donna) transessuale (ma anche omosessuale, nonostante i due concetti non siano affatto sovrapponibili) dovrebbe a mio dire non imporre platealmente il proprio sentire, per cagione di molte implicazioni sociali, culturali e psicologiche (sui discenti).
D’altronde , non ho le competenze per giudicare transessualità od omosessualità malattie; in generale, penso che il concetto di malattia dipenda molto anche dal contesto sociale in cui viene ritenuta tale e.g. la ninfomania in un passato più maschilista. Concordo comunque nella follia insita negli odierni, estremisti movimenti culturali pansessualisti, cui appartenente quello LGTB. Bisognerebbe in vero mettere da parte le proprie insegne ed indagare oggettivamente le ragioni delle manifestazioni della sessualità nel complesso della dialettica natura-cultura, cui è stato fatto riferimento di sopra.
Cari cattolici integralisti, benpensanti e moralisti, borghesi tutti…
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Stupidaggine è pensare che il prof. che si veste da donna sia un diseducatore.
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Ma stupidaggine è anche…
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… pensare che col gender si aprono le porte alla pedofilia
… pensare che c’è di mezzo il diavolo
… sostenere che la scuola pubblica allora è tutta un puttanaio
… ritenere che l’identità di genere possa essere esplicata anche ritenendosi un galletto
… chiedersi se per assurdo il professore avesse dichiarato contenere una moltitudine di persone dentro di sé e avesse vocalizzato con timbri diversi per dimostrare quanto stava asserendo…
… chiedersi cosa sarebbe successo qualora quest’uomo fosse entrato in classe a quattro zampe abbaiando
… chiedersi come comportarsi nel caso in cui alcune delle personalità trovassero “naturale” la situazione di molteplicità e le altre no: condizione patologica o meno?
… dichiarare che se la scuola è un posto dove si insegnano solo materie, allora tengo le figlie a casa e do loro un sussidiario in mano
… affermare che da qualche mese è stato introdotto anche quello dove c’è la tendenza di alcuni a praticare sesso con quelli di altre generazioni
… sostenere che il prof. in questione manifesta chiari disturbi della personalità e chiedersi se può essere considerato adeguato al ruolo di educatore
… semplificare a spanne che l’affermazione di un maschio di essere una donna è falsificata dal semplice fatto che ha i cromosomi XY
… chiedersi se la professoressa in questione andrà in pensione all’età prevista per le donne o a quella prevista per gli uomini
… sostenere che una volta stabilito che tutto è pura e semplice convenzione, il limite è solo nella fantasia
… affermare che evidentemente Cipriani non avrebbe alcun problema a mandare i suoi figli a scuola da un travone che magari racconta loro come l’ha preso “violentemente” quel camionista al night l’altra sera, buon per lui.
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Se non è abbastanza per far girar le palle alla maggioranza di voi, allora mi spiace ma siamo dinanzi a un problema grosso davvero. Amen
Bene, ora passa allo step 2: rendere ragione delle tue convinzioni.
Argomenta.
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PS. Ma che un uomo si metta una parrucca bionda, si vesta da donna e chieda ai suoi studenti di essere chiamata Cloe… non è una stupidaggine?
Per l’amico Cipriani la stupidaggine sta nel porgli la domanda…. e la sua risposta sai quale sarà? “È normale che una suora debba rimanere casta?”
Non vedi il nesso? Neanch’io, ma così spera sviare il discorso sulle suore e non dover rispondere sul fondo sul quale sà non aver alcun argomento decente e solo qualche slogan da PUPO.
Vabbè.
In effetti se uno ha gli argomenti li espone. Ma non li espone, ergo…
Stupidaggine al quadrato è dichiarare queste affermazioni come stupidaggini senza dimstrarlo, cari Cipriani…
Ce ne saranno, forse, pure: dimostralo e smettila di fare affermazioni perentorie a-prioristiche…
D’altronde quel che tu chiami “affermazioni” erano il più sovente domande poste a te: casomai è stata la tua stupidaggine a non dare loro la risposta adeguata.
Per altro, non posso ricordarmi una sola volta in cui hai per davvero argomentato razionalmente qualcosa su questo blog (ma forse ho cattiva memoria e non sono sempre qui neppure)….
Orsù carissimo! Datti una mossa … 😉
Ti voglio bene Cipriani. Nonostante tutto.
1) Stupidaggine è pensare che il prof. che si veste da donna sia un diseducatore
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Ribadisco il già ribadito: io non giudico un insegnante per come si veste o in base ai suoi gusti sessuali, ma in base alle competenze che trasmette riguardo alla materia che insegna. Chiaro che al di là di come veste e dei suoi gusti sessuali è importante che sappia anche educare, ma i suoi frutti si giudicheranno a posteriori, non a priori con un processo pregiudiziale da gogna mediatica. Se fossi il genitore di uno degli studenti chiederei al prof. un incontro e gli parlerei per capire che genere di insegnate potrà essere anche dal punto di vista umano…
Continui a fare il disco rotto: non porti contrargomenti alle ossevazioni fatti ma ripeti la solita zolfa, e pergiunta, parli di gusti sessuali tentando di sviare la conversazione.
Forse che il tizio in questione si crede una lesbica… 😀
Ti abbiamo e ti ho posto domande: rispondi oppure no?
1a 0 a favore di chi dice che non confuti mai niente
Cipriani, quello che avresti dovuto argomentare è proprio il perché chi si atteggia in un certo modo possa essere anche un buon educatore al di là delle competenze specifiche che possiede nella propria materia, perché se queste ultime sono la condizione necessaria per poter trasmettere nozioni, non sono sicuramente sufficienti a rendere la persona un educatore. (Da notare poi che bisognerebbe anche definire l’educare: educare a cosa?)
Ora tu semplicemente dici che non ti interessa prendere in cosiderazione quegli atteggiamenti che invece erano proprio il motivo del contendere e il fatto che a te non interessino non risolve ovviamente nulla. Siamo punto e a capo.
2) pensare che col gender si aprono le porte alla pedofilia
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Che volete ribattere a chi non ha ancora capito che pedofilia e abusi sui minori, dicono le statistiche, avvengono per lo più nel ristretto cerchio familiare e in ambienti anche insospettabili sulla carta? Che confutazione possiamo fornire a chi, pregiudizialmente, ritiene che tutto ciò che ha a che fare col sesso non mirato alla procreazione (e all’interno del sacramento religioso) sia peccato e possibile frutto di perversioni?
Io qui mi arrendo.
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E questo fa il paio con il punto sostenuto da coloro che vedono il diavolo ovunque non si respira odore d’incenso.
2 a zero a favore di chi dice che non confuti mai niente
Qui il neuro chirurgo Gandolfini (di partissima) che però cita la Repubblica . Tra un pronto soccorso e un treno, di più nn riesco a fare ora, http://www.scienzaevita.org/materiale/4-Gandolf74.pdf
3) sostenere che la scuola pubblica allora è tutta un puttanaio
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Che volete che confuti dinanzi ad affermazioni cosi puerilmente assurde e ripiene di malevole intenzioni? Che non ci sono più le mezze stagioni e che la neve non è più bianca come ai miei tempi? Boh
3 a zero a favore di chi dice che non confuti mai niente
4) ritenere che l’identità di genere possa essere esplicata anche ritenendosi un galletto.
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C’è gente che ritiene di parlare direttamente con Dio e che insegna a pagamento, non so se sia peggio ritenersi un galletto o un poliglotta divino.
Chiaro che scendo di livello, ma mi tocca farlo. Non posso toccare picchi alti o fare voli pindarici eccelsi se l’interlocutore di turno spara tali cazzate.
4 a zero
5) chiedersi se per assurdo il professore avesse dichiarato contenere una moltitudine di persone dentro di sé e avesse vocalizzato con timbri diversi per dimostrare quanto stava asserendo…
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Qui siamo al demenziale puro. Come nei Vangeli dei posseduti che avevano dentro una legione di demoni… Si vede che certe storielle rimangono dentro e fanno danni a distanza di anni, lustri e decenni.
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Questo assomiglia tanto ai punti
… chiedersi cosa sarebbe successo qualora quest’uomo fosse entrato in classe a quattro zampe abbaiando
… chiedersi come comportarsi nel caso in cui alcune delle personalità trovassero “naturale” la situazione di molteplicità e le altre no: condizione patologica o meno?
5 a zero.
Grazie per averci concesso la vittoria facilmente.
La prossima volta apri la bocca per dire qualcosa di razionalmente significativo!
Raga, mi fermo… per il momento. Gli amici reali chiamano e mi rendo conto che sto sottraendo al mio tempo libero risorse che è meglio destinare a un sano divertimento. Altro che raddrizzare i pregiudizi di chi non si rende conto manco di averli… Tristissima storia, vista tante volte. Ma ci sarà modo di tornarci su, magari domani. A bocce ferme, dopo una doppia dose di corroborante Orzoro, eh, Max!?
Buona serata. E no, non sto scherzando! 🙂
Giuseppe Cipriani scrive
“Altro che raddrizzare i pregiudizi di chi non si rende conto manco di averli… Tristissima storia, vista tante volte”
Sei tu che hai dei pregiudizi caro Giuseppe, visto che qualora io andassi in giro a quattro zampe abbaiando e sbavando o dichiarando di essere Giuseppe Garibaldi giammai affideresti i tuoi figli a me mentre invece sei disposto ad affidarli ad una persona che dichiara, altrettanto falsamente, di essere una donna quando è un uomo.
Il pregiudizio è tutto tuo, io considero, visto che sono imparziale, colui che si dichiara donna essendo uomo parimenti malato a colui che si dichiara cane essendo uomo, dal momento che sono entrambe affermazioni dimostrabilmemte false. Ma io non ho pregiudizi, al contrario tuo.
“chiedersi come comportarsi nel caso in cui alcune delle personalità trovassero “naturale” la situazione di molteplicità e le altre no: condizione patologica o meno?”
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Ma questo, che ho scritto io, voleva assolutamente essere demenziale! Demenziale tanto quanto tenere una lezione di fisica vestito da banana o da Cloe…
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PS. Tant’è che concludevo scrivendo che le varie personalità avrebbero deciso per maggioranza, cosa ti sei guardato bene dal citare…
Vabbè Cipriani, forse saranno storielle per te, non per che ha avuto esperienze reali del demonio e di possessioni.
Aldilà di questo, ti chiedo sinceramente scusa per la battuta sul travone, ma rispondimi: perché io, ipoteticamente (e non avrei nemmeno bisogno della parrucca visto che sono già biondo 😀 ), qualora mi svegliassi domani ritenendomi donna, desiderando di mettermi il rossetto e di regalare il mio deretano ad altri maschi dovrei essere considerato perfettamente normale e sano e se invece mi ritenessi, chessò, un alano o Napoleone Bonaparte verrei immediatamente sottoposto a TSO?
Eppure, se è vero che non sono un alano e che non sono Napoleone Bonaparte è altrettanto vero, aldilà di ogni rsgionevole dubbio, che non sono una donna.
Ordunque, perché dichiararmi donna, mettermi il rossetto e farmi inforcare (termine tuo) da altri uomini dovrebbe essere considerato normale mentre se dovessi cominciare ritenermi un alano desideroso di un buon padrone che gli dia affetto e biscottini (qua gira che ti rigira si ritorna sempre al biscotto 😀 😀 😀 ) e cominciassi ad andare in giro a quattro zampe abbaiando a sbavando verrei considerato un pazzo da curare? Eppure, le affermazioni “da oggi sono una donna” e “da oggi sono un alano” sono dimostrabilmente false entrambe. Perché quindi se dico di essere una donna ciò dovrebbe essere considerato normale mentre se dico di essere un alano comportandomi da alano ciò non verrebbe in nessun caso considerato normale? Difatti non si capisce questa disparità di trattamento a fronte di due affermazioni entrambe dimostrabilmente false.
Parimenti, se dicessi di essere Giuseppe Garibaldi redivivo sono certo che nessuno accetterebbe questa mia dichiarazione come proveniente da una persona normale e sana ma, da capo, anche questa affermazione sarebbe dimostrabilmente falsa quanto il dire “sono una donna”.
Insomma Cipriani, come risolvere queste contraddizioni?
Nessuno ci ha raccontato la reazioni degli studenti. Io a scuola ci sono stato moltissimo tempo fa ed era in una classe considerata “terribile”. Non oso pensare quali sarebbero state le nostre reazioni dato che avremmo sicuramente fatto a gara a chi si sentiva la cosa più strana: uno si sarebbe sentito un pesce ed avrebbe passato l’ora di lezione a muovere la bocca come un pesce rosso, un altro si sarebbe sentito un bimbo ed avrebbe passato l’ora col pollice in bocca togleindolo solo per fare ué .. ué, uno si sarebbe sentito Vescovo ed ogni tanto si sarebbe alzato in piedi lentamente con aria ieratica benedicendo tutti per poi dire con voce squillante “Pentitevi o peccatori” subito imitato da chi si sarebbe sentito Girolamo Savonarola ed avrebbe esclamato continuamente con voce sepolcrale “Ricordti che devi morire”. Uno si sarebbe sentito sordomuto ed avrebbe preteso di essere interrogato a gesti mentre un altro si sarebbe sentito cieco ed avrebbe vagato ad occhi chiusi per l’aula ad occhi chiusi sbattendo qua e là.
Sorvoliamo poi le possibili scenette di gruppo. A nostri tempi (ma non col professore presente) ci piaceva fare in classe utilizzando i banchi la corsa delle bighe e la voga della battaglia navale da Ben Hur e quando eravamo in strada andando dalla palestra alla scuola fingere di essere un treno.
Mi chiedo anche se il professore accetti di essere di pagato o rifiuti il suo cedolino perché su non c’è scritto “Cloe”.
Strepitoso. Nulla da aggiungere se non che di solito noi usavano i secchioni come bighe… ehm
Buongiorno raga, passata bene la nottata? Io sì.
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Sul resto, lo scontro tra voi tutti (o quasi) e io riguardo al prof. in questione, rimango del medesimo parere. E immagino che anche voi rimaniate del vostro: si tratta di un malato da curare inadeguato a fare l’isegnante e tanto meno l’educatore. Consolatevi, siete in molti a pensarla così.
Per me, al di là delle sciocchezze riguardo alla possibilità che qualche umano si senta improvvisamente cane (gatto, gallina, tacchino, scimmia, manico di scopa, biglia del flipper, albero, topo di fogna, profeta, illuminato da Dio, veggente, pulce d’acqua, sole o luna, e via discorrendo, ce n’è per tutti i gusti), per me, ribadisco, viene prima la persona (e per questa massimo rispetto), poi l’insegnate (che giudico non a priori ma per la competenza e le competenze che trasmette), infine l’educatore, che giudicherei inadeguato solo dopo averci parlato assieme, mai prima per partito dogmatico-religioso-indottrinamento preso (o inculcato).
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Quindi: 1 a 1 e palla al centro.
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Tutto il resto è noia o fuffa, ma vi voglio bene, lo giuro. Anche a Minstrel che immagino all’Orzoro di Max preferisca un buon rosso di vitis vinifera. Su questo post chiudo per non sorbirmi altre stupidate e per non spararne di mie, che tutti insieme abbiamo svilito il confronto al livello più basso.
No Giuseppe, ci sono eccome persone che si credono animali, non è affatto una “sciocchezza”. Leggi http://www.angolopsicologia.com/2011/08/licantropia-le-persone-che-si-credono.html
Ora, dal momento che un uomo che si crede animale è indubbiamente un malato che è preda di un convincimento indubitamente e dimostrabilmente falso, non si vede perché un uomo che si crede donna debba essere visto come un qualcosa di normale quando è autoevidente che non lo sia.
Altrimenti, se è normale, ti invito, caro Giuseppe, a vestirti da donna oggi, a truccarti e a metterti la gonna. Sono certo che rifiuterai il mio invito, esattamente come rifiuteresti il mio invito se ti proponessi di immedesimarti in un lupo e di comportarti da tale, nondimeno tratti le due cose in maniera diversa quando sono entrambe delle evidentissime anomalie e deviazioni.
Ti sembra razionale?
Finiamo qundi la partita 6 a zero a nostro favore. Vittoria schiacciante dove l’avversario sportivo non è mai stato capace ad alcun momento di impossessarsi della palla malgrado tentativi di sgambetti e spallate varie. Si spera in futuro che il nostro Cipriani giochi in modo meno manesco e bullo usando di tecnica e di conoscenze proprie al gioco.
Intanto buona domenica a tutti.
Quod erat demostrandum…
Giuseppe scrive
“Quod erat demostrandum”
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Ottima confutazione nel merito Giuseppe.
Alea iacta est, direi.
Simon scrive
“Finiamo qundi la partita 6 a zero a nostro favore. Vittoria schiacciante dove l’avversario sportivo non è mai stato capace ad alcun momento di impossessarsi della palla malgrado tentativi di sgambetti e spallate varie. ”
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Concordo appieno. Giuseppe non è stato in grado di motivare razionalmente il motivo per il quale dovremmo considerare normale (anzi addirittura affidargli i nostri figli) un uomo che si crede donna, cosa dimostrabilmente falsa e anormale tanto quanto un uomo che si ritiene un lupo o un ape (vedere il link che ho messo) perciò si, dire che il “1 a 1 palla al centro” di Giuseppe è fuori luogo oggi.
A ben vedere è lui che ha dimostrato un pregiudizio omosessualista, dato che, mentre chiamerebbe immediatamente la neuro qualora vedesse un uomo comportarsi come un lupo, ritiene invece che debba essere giudicato normale, naturale e sano un uomo che si veste e si comporta da donna, al punto tale che non avrebbe problemi ad affidargli i suoi figli. Perché all’uomo che si crede donna affiderebbe addirittura i suoi figli mentre invece chiamerebbe immediatamente il TSO per il licantropo (ovvero l’uomo che si ritiene lupo, esistono davvero purtroppo persone malate che si ritengono tali)? Questa è discriminazione bella e buona, vedrò di indire un “lycanthrope day against discrimination” 😀 😀 😀 😀 http://youtu.be/-vPfvu1tpq4
Concordo Simon, chiudiamola qui.
Affidare i bambini a uomini che si mettono la gonna e dicono di non andare a donne? Lo consiglia il catechismo cristiano.
Bella la battuta. 😉
“Quindi: 1 a 1 e palla al centro”
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In realtà non hai mai iniziato a giocare, sei rimasto per tutto il tempo sugli spalti a fischiare. Davvero una perdita di tempo per tutti, te compreso.
Di nuovo.
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La teoria gender non esiste. Quello che si vuole introdurre è un insegnamento in cui si presentino modelli femminili e maschili non stereotipati (la donna che fa il carpentiere, e l’uomo casalingo). Una scuola in cui i ragazzi effeminati (che mica necessariamente sono gay) non siano presi in giro o vittime di bullismo.
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Lo sapete che il suicidio è una delle principali cause di morte negli adolescenti, e che questo suicidio è provocato dalle discriminazioni e dal bullismo?
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Cosa c’entra quindi l’introduzione del rispetto per le persone indipendentemente dal genere (che chiamate confusamente teoria gender) con il caso di questo qua lo sapete solo voi.
Ripetere una menzogna non la rende vera. La teoria del gender esiste eccome, e vuole insegnare che avere un orientamento sessuale in armonia col proprio sesso biologico è un mero accidente, dovuto ad un modello culturale.
Non mi stupisce, nell’ottica ateleologica ateista dove l’uomo è solo uno scimminione venuto dal nulla e destinato al nulla ovviamente niente ha senso, e tutto si riduce a mera convenzione.
Ma, mi dispiace, noi cattolici non l’accettiamo, e combatteremo fino alla fine per fare in modo che le vostre menzogne non prevalgano.
Poveri…. Nemmeno vi accorgete di essere in balia di voi stessi, siete come dei ciechi che camminano a Manhattan nell’ora di punta senza un bastone, cosa normale quando si rifiuta Dio.
Ad ogni modo persino la femminista Michela Marzano ha confermato (senza volerlo) che la teoria del gender esiste eccome http://www.uccronline.it/2015/11/13/la-femminista-michela-marzano-conferma-la-teoria-del-gender-esiste/ quindi le scempiaggini di voialtri miscredenti lasciano il tempo che trovano.
Il genere è per definizione l’insieme dei comportamenti che qualificano culturalmente un uomo o una donna, quindi non c’è una teoria del genere, c’è una definizione di sesso (fisica) e una definizione di genere (comportamento e consuetudine).
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Insegnare che chi ha i capelli lunghi e fa danza classica merita rispetto indipendentemente da quale poi sia il suo sesso e il suo orientamento sessuale (che è un’altra cosa ancora) è una cosa elementare, costituzionale e soprattutto cristiana.
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Manhattan è molto grande, e oggi vado al museo di scienze naturali dove ci sono i dinosauri. Ci sono i calchi e le scritte in Braille li, per noi ciechi.
Chissà perché i capelli lunghi sarebbero connessi al genere…. LOL
Non hai mai sentito un genitore dire al figlio “tagliati i capelli che mi pari una femmina”? Se non lo conosci sei fortunato e hai vissuto l'”ideologia di gender”, cioè la privazione di questi luoghi comuni stupidi.