Alcuni elementi fondamentali della teoria dell’AGW (Anthropic Global Warming)
Perché anche il Global Warming è un argomento che riguarda il “bigottismo scientifico”? sul dizionario online Hoepli troviamo la definizione di “bigotto”: Che, chi osserva in modo esagerato e ostentato, e spesso senza intima convinzione, le pratiche del culto religioso.
Parlando di osservanza “esagerata e ostentata”, non possiamo dire se con o senza intima convinzione, l’argomento Global Warming non potrebbe mancare. E poiché questo post è il seguito di Alcuni chiarimenti importanti su “bigottismo scientifico e darwinismo”, cominciamo dalle considerazioni del Prof. Formenti del 27/8/2011:
«Dopo aver visitato il sito di “Critica Scientifica”, che contiene anche post su temi ambientali, potrei suggerire altre pause di riflessione; riterrei soprattutto urgente far notare che anche W.Arber ha interessi per questi temi, o almeno si occupa proprio di questi problemi per il Vaticano, coordinando iniziative di approfondimento e consulenze. Proprio recentemente, lo scorso 2/4/11, ha organizzato a Roma un convegno di alto livello all’APS sulle minacce alla sopravvivenza dei ghiacciai che vengono dai cambiamenti climatici in corso (“Ghiacciai e riscaldamento globale”).
Essendo un premio Nobel e quindi – anche lui – “competente per formazione e studi, poteva dare una scrollata ad inveterati pregiudizi”, W.Arber non ha usato la sua autorevolezza scientifica solo per consigliare i testi di una giornalista australiana esperta di biologia molecolare, ma ha potuto portare a Roma i più qualificati esperti di climatologia, glaciologia e oceanografia, come L. Bengtsson,P.J. Crutzen, V. Ramanathan [i due esperti linkati sono quasi di casa, essendo pure da tempo membri dell’Accademia Pontificia]. Il 2/4/11 a Roma c’era pure il presidente dell’International Panel for Climate Change, R.K.Pachauri.»
Anche io, senza ovviamente volermi paragonare al Nobel W. Arber, sono dell’idea che ciascuno debba occuparsi di ciò che conosce bene e quindi, similmente a quanto fa Arber, per sostenere le mie argomentazioni sui cambiamenti climatici mi appoggio a qualcuno competente nel campo. Chi segue questi post sa già infatti che tutti i dubbi sull’AGW sono sostenuti con frequenti rimandi al sito CLIMATE MONITOR del meteorologo Guido Guidi.
Riguardo invece al fatto di affidarsi a quanto afferma R.K. Pachauri, mi si permetta di dire che dopo il “climategate” è come affidarsi al gatto e la volpe per investire i propri risparmi. Poiché Mr. Pachauri è anche noto come “Mr. 1000 $” per via del costo giornaliero delle camere d’albergo in cui soggiorna, spero solo che la Pontificia Accademia delle Scienza non abbia sostenuto tale costo!
Un interessante servizio su Mr. Pachauri è visionabile su Youtube:
Evidentemente confermo tutti i dubbi su chi sostiene l’AGW, che, ricordiamo, significa Anthropic Global Warming, cioè la teoria secondo la quale l’aumento delle temperature del pianeta sia causato dalle attività umane e non da cause naturali. (Anche su questo mi sono già espresso, vedi: Riscaldamento globale ed evoluzione).
Riguardo poi alla partecipazione di W. Arber ad un Simposio dallo sconcertante titolo “Planet Earth vs.Humanity”, come se il Pianeta Terra fosse un essere vivente danneggiato dall’umanità (qualcosa che sa molto, troppo, di “ipotesi Gaia” di Lovelock), l’articolo afferma:
«Interessantissimo poi il fatto che W.Arber sia, con Carlo Rubbia e altri 18 Nobel, fra i componenti della giuria che si è ritrovata a Stoccolma a metà maggio 2011 (al 3rd Laureate Symposium on Global Sustainability) per un “processo” (“Planet Earth vs. Humanity”) che ha visto sul banco degli accusati addirittura la nostra specie, quasi che anche W.Arber ritenesse che siamo un pericolo per il pianeta
(questo il documento con la sentenza: Memorandum di Stoccolma; e questa è la foto del momento della firma di W.Arber, utilizzabile la prossima volta che qualcuno volesse commentare meglio il suo impegno per ridurre il “rovinoso sfruttamento del pianeta” temuto dal papa).
Di questa iniziativa del presidente dell’Accademia Pontificia ho visto si è preoccupato anche il prof.E.Pennetta, che il 12/6/11 ha scelto proprio una foto con il presidente dell’Accademia Pontificia scattata a Stoccolma (per quelli che ancora non lo conoscessero, è il secondo da sinistra) per illustrare un suo post (“Il pianeta Terra contro l’Umanità”) in cui critica che questi 20 Nobel “considerino l’umanità come una malattia del pianeta terra”; il post con la foto e il commento critico verso le posizioni di Arber e dei 20 premi Nobel è stato anche pubblicizzato inserendo nella pagina web del National Geographic dedicata al convegno di Stoccolma … un link al suo post
Che qualcosa stia cambiando in Vaticano, se ne sono accorti comunque anche negli USA (“Vatican urges people to take climate science seriously”), ma l’articolo sembra in questo caso di apprezzamento.»
Al riguardo mi permetto solo di dire che sono certo che il Papa non consideri l’umanità come un pericolo per il pianeta, e che l’unico “processo” all’umanità potrebbero farlo solo le generazioni future a quelle attuali per come stiamo riducendo la “casa” che erediteranno. Pensare che il Pianeta possa essere parte lesa in un “processo” sarebbe come dire che un appartamento potrebbe essere parte lesa in un una causa e non i suoi proprietari. Questo tipo di posizione ricorda quella del Club di Roma, e del suo fondatore, quell’Aurelio Peccei che ebbe a definire l’umanità un “carcinoma” del pianeta. E sono anche certo che il Pontefice non consideri il “Pianeta” come un essere vivente, un soggetto alla pari dell’essere umano. In poche parole, l’aver scelto il Prof. Arber come presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, non significa aver “sposato” qualunque iniziativa del Sig. Arber o qualunque pensiero egli esprima in una circostanza o nell’altra.
Come detto all’inizio, accogliere acriticamente quello che i dirigenti dell’IPPC affermano, e il messaggio che giunge dal Simposio sulla Sostenibilità Globale, in maniera “esagerata e sostentata”, sarebbe “bigottismo scientifico”. Proprio quello che un sito come Critica Scientifica, per amore della scienza disinteressata, della conoscenza libera dai condizionamenti del potere economico e politico, si propone di denunciare.