In attesa dell’incontro sull’informazione a Pietrasanta ecco un’anticipazione sui prossimi obiettivi e sul terreno sul quale si giocherà il confronto.
1- La Piramide dell’informazione è di fatto già stata in parte capovolta o meglio è divenuta bidirezionale.
2- l’Italia è un laboratorio mondiale, da quello che succederà qui dipenderà il futuro di altri.
3- Il condizionamento dell’opinione pubblica sempre più passerà attraverso l’insistenza su un background condiviso che attribuisca alla scienza il ruolo di deposito della verità per poi far dire alla “scienza” stessa le cose che si vogliono far passare presso l’opinione pubblica.
Si tratterà sempre più della costruzione di un “super-frame” nel quale ogni contestazione può essere bloccata come antiscientifica (parola che ricorda il termine “antisovietica”).
Al riguardo la frase di Burioni “la scienza non è democratica” è di centrale importanza e va analizzata:
A- in primo luogo si confonde la scienza con la verità, è la verità a non essere democratica. La scienza invece è oggetto di dibattito e infine si afferma con il consenso della maggioranza (Kuhn). Esistono inoltre modi per falsare le conclusioni degli studi come il cherry picking e i campioni non rappresentativi, credere che questi pericoli non esistano è nel migliore dei casi ingenuo.
B- una volta creata la falsa equazione: affermazioni della scienza = verità, si fanno passare per scientifiche delle affermazioni ideologiche, ad es il TINA (There Is Not Alternative) della Thatcher o le politiche neomalthusiane che per inciso sono l’essenza del neoliberismo.
C- le affermazioni della scienza rivestite della sacralità della verità e presentate come fondamento di scelte ideologiche diventano obbliganti: le disposizioni della “scienza” non ammettono spazi di libertà personale e la politica si deve piegare ad essa.
D- è il trionfo della tecnocrazia, la politica viene sostituita dai “tecnici” che rendono inutili le scelte elettorali perché la “verità” è detenuta dai tecnici e contrastarla viene additato come antiscientifico.
Questa è la trasformazione tecnocratica nella quale ci troviamo coinvolti e renderne consapevoli le persone serve per neutralizzare l’azione dei metodi di condizionamento e marketing.
Il nostro paese, quello che ha inventato la scienza sperimentale, si trova ora chiamato a dover liberare la scienza contemporanea dalle strumentalizzazioni e distorsioni con le quali è stato imposto il suo impiego come instrumentum regni.
Per farlo la strada per cui si deve passare è quella che propone la conoscenza della storia della scienza, un percorso che deve essere seguito a partire dai programmi scolastici per proseguire con la sua diffusione sui media.
CS è nato sette anni fa, proprio lo stesso anno del Governo Monti, uno dei momenti di massima affermazione della tecnocrazia. La scelta del nome “Critica Scientifica” nasceva dalla constatazione che nessun articolo sui quotidiani criticava mai le affermazioni scientifiche, queste infatti venivano, e vengono, sempre prese e riportate senza analisi e commenti, CS sarebbe stato il primo luogo, e tuttora unico, in cui le affermazioni della “scienza” sarebbero state messe sotto la lente d’ingrandimento così come si fa in qualsiasi altro campo.
Si tratta di difendere la vera scienza dalla falsa scienza piegata alle esigenze economiche e politiche, nel campo della scienza economica questo lavoro è stato ampiamente svolto su Goofynomics, un’iniziativa che ha creato una vasta base di pubblico spinto ad informarsi dalla sempre più evidente inadeguatezza delle spiegazioni dei grandi media su questioni di vitale importanza come le conseguenze delle politiche di austerità, una quantità di persone hanno cercato chi potesse tenerle veramente informate e che ora non possono essere più fuorviate dalla manipolazione di dati e da analisi superficiali.
Siamo in un momento in cui questo tipo di operazione dovrà essere condotta in modo più generale, il contrasto alla strumentalizzazione della scienza come instrumentum regni e l’affermazione della scienza galileiana originale che costituì la rivoluzione scientifica, dovrà essere una specie di seconda rivoluzione scientifica. Il lavoro fatto su CS da anni è a disposizione di tutti, il lavoro che si potrà fare da qui in avanti dipenderà dalla consapevolezza e dall’impegno di tutti.
In questi due giorni che separano dalla conferenza se qualcuno degli amici di CS volesse suggerire degli spunti, delle idee da aggiungere o fare delle riflessioni anche critiche su quanto qui sopra esposto sarà bene accetto.
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