L’accelerazione delle campagne animaliste e vegane fa parte di un meccanismo proprio della finestra di Overton.
Le posizioni intransigenti sull’alimentazione a base di carne stanno ricevendo l’endorsement della grande stampa.
Solo questa mattina scrivevo su CS di uno studio parascientifico teso a dimostrare una pretesa uguaglianza tra bambini e cani, ma si badi bene solo dopo i sei mesi di vita, prima gli sono quindi inferiori.
In questa stessa giornata sempre sulle colonne del principale quotidiano nazionale ecco comparire un servizio su una manifestazione animalista a Parigi, un servizio dal quale si ricava un’evidente operazione di propaganda tesa ad orientare l’opinione pubblica nella precisa direzione di un rifiuto della naturale alimentazione carnivora della specie umana. Che l’alimentazione carnivora sia propria della specie umana ha tra l’altro trovato un’ennesima conferma proprio in questi giorni con la retrodatazione di 100 mila anni dell’origine di Homo sapiens, leggiamo infatti che:
Nel secondo studio, a firma del team di Shannon P. McPherron, vengono analizzati con la tecnica della termoluminescenza i resti degli utensili e degli animali ritrovati nel sito di Jebel Irhoud. Attribuiti al Paleolitico Medio (300-40mila anni fa), sarebbero compatibili con la datazione dei resti degli Homo, indicandone oltretutto le abitudini: questi nostri antenati si nutrivano di carne di gazzella, gnu e zebra ma anche di uova di struzzo e di molluschi di acqua dolce, amavano succhiare il midollo dalle ossa delle prede e padroneggiavano il fuoco.
Da Wired
Eccoci dunque davanti ad una manifestazione contro la natura stessa promossa artificiosamente dalla grande stampa. Che si tratti di un evento sostanzialmente finto è evidente dall’analisi delle immagini riportate sul Corriere, siamo ormai troppo abituati alle manipolazioni per non riconoscerne una quando la vediamo: le 17 foto sono quasi tutte di piccolissimi gruppi e nelle due sole foto da lontano non si riesce mai a vedere una porzione di manifestazione che comprenda più di qualche centinaio di partecipanti, per cui il sintatticamente bizzarro “5 mila migliaio di persone” appare una evidente forzatura.
Che dire poi del fatto che una ben più grande manifestazione contro l’aborto tenuta a Roma il 20 maggio scorso sia stata fatta passare dallo stesso Corriere sotto silenzio? Nessuna home page in quell’occasione e nel trafiletto dedicatole (con nessuna possibilità di essere trovato e letto se non con una ricerca su Google) nessuna foto appare delle vere migliaia di partecipanti.
Il messaggio è chiarissimo: la finestra di Overton si muove verso l’affermazione di un’ideologia animalista (cosa che spiega il grande tempismo di Berlusconi a salire sul carro dei vincitori). Nelle fabbriche del pensiero egemonizzante e irriducibilmente intollerante di ogni differenza si è deciso che prima possibile l’alimentazione con carni animali sia stigmatizzata come intollerabile.
Ma è evidente che l’alimentazione non c’entra nulla, l’biettivo è animalizzare l’essere umano, ottenerne la piena mercificazione.
E allora sin da oggi rivendicare il diritto a mangiare carne e a non sentirsene in colpa è un atto sovversivo.
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26 commenti
“L’obiettivo è animalizzare l’essere umano, ottenerne piena mercificazione”
Come non essere d’accordo con lei? Purtroppo sembra, ormai, che l’uomo non solo sia animalizzato, ma che per certi versi sia considerato addirittura inferiore all’animale. Ad esempio, non deve sorprendere il fatto che la Cirinnà, paladina dei falsi diritti, sia un’animalista/antispecista convinta. Lei che, a Roma, quando era delegata del Sindaco per le politiche dei diritti degli animali, ha fatto approvare un regolamento per canili e gattili in cui si sancisce il divieto di separare i cuccioli dalla madre prima del loro sessantesimo giorno di vita, salvo diversa indicazione del veterinario.
https://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/RegolamentoComunaleDirittiAnimali.pdf
Sappiamo tutti però come la pensa sull’utero in affitto.
PS. Complimenti per questo blog!
Grazie Francesca, la mutazione sociologica in atto è evidente per chi non abbia gli occhi bendati e allarmante per tutte le persone con ancora un po’ di intelletto buon senso, parlarne e diffondere un’attitudine alla resistenza è in questo momento una buona carta da giocare.
..a proposito della mutazione sociologica-antropologica, caro Professore, mi consenta di presentarle la nuova specie umana che sopravviverà ( secondo le specifiche di Darwin ) alla prossima guerra; https://s12.postimg.org/514v3o77x/pride-roma03.jpg
Alla prossima guerra dubito, nella foto non vedo un’ateggiamento adatto.
Ma anche senza guerra, trattasi infatti di problema di sterilità, e come insegna Darwin, l’evoluzione premia chi si riproduce…
Con riferimento alle conferme circa l’alimentazione carnivora della specie umana, vorrei ricordare quanto affermò a suo tempo Veronesi a tal riguardo, nell’ambito di una risposta alle critiche ai diritti animali. Ebbene, disse che anzitutto è sbagliato pensare che il consumo animale da parte dell’uomo sia parte di un disegno evolutivo, ma quando anche lo fosse stato sarebbe giusto correggere una legge naturale ingiusta e iniqua. Da notare che la legge naturale a cui si riferiva sarebbe quella darwiniana (!)
Sembra una barzelletta, eppure lo ha scritto davvero. La cosa però non sorprende perché, dispiace dirlo, contrariamente al Veronesi-oncologo, il Veronesi-pensatore faceva ridere. Amaramente.
mmm, premetto che la seguo e la stimo molto questa volta non mi trovo d’accordo. La dentatura dell’uomo è evidentemente frugivora https://4.bp.blogspot.com/-fdVDoMzwJLQ/VxFc9xd_KAI/AAAAAAAAK4M/SFaLDen8JMcPt3rR0Ru7HPIRUsHdFlZ3ACLcB/s640/Dentature-animali.jpg.
Senza metterla sul piano etico il libro China Study (che le consiglio caldamente professore) dimostra nero su bianco gli svantaggi di una dieta onnivora.
Spero il mio contributo possa aprire un confronto utile 🙂
Premetto che ho un grande rispetto ed amore per gli animali e per tutto ciò che vive, tuttavia credo che certe equivalenze che si fanno somigliano molto alla celebre questione della somma delle mele con le pere. Dal punto di vista della struttura corporea, infatti, l’uomo è completamente diverso da tutti gli altri essere viventi. Gli animali sono fisicamente super specializzati per l’esclusivo compimento di specifiche azioni (ai carnivori, per esempio, le zanne servono anche e soprattutto per uccidere) e sono, in questa loro specializzazione, bellissimi: si pensi al planare di un’aquila, al balzo di una tigre. L’uomo, da questo punto di vista, non ha nessuna specializzazione, in qualsiasi cosa dovesse confrontarsi, sarebbe un sicuro perdente. Dalla sua ha solo una versatilità di movimenti, che non ha eguali, che unita ad un certo modo di funzionare del suo cervello, gli consente di trovare dei meccanismi e delle scorciatoie per vincere tutti. Si tratta di modelli di organizzazione biologica diversi (appunto mele e pere), per questo certe comparazioni mi lasciano un po’ perplesso
Una curiosità: se prendiamo in considerazione SOLO E SOLTANTO la comparazione tra le varie dentature ed escludiamo qualsiasi altro argomento (esclusione operata anzitutto da chi ha proposto tale comparazione) da cosa dovremmo inferire che è l’uomo ad avere una “dentatura evidentemente frugivora” e non la scimmia ad avere una “dentatura evidentemente onnivora”?
Di certo non dall fatto che la scimmia mangi tendenzialmente frutta, perché a me chi lo dice che non siano loro, per i più svariati motivi, ad adottare un regime alimentare non adeguato (per difetto) al loro organismo?
Sarebbe interessante anche capire quale sarebbe questa frutta che ci dovremmo mangiare, dato che il pianeta è talmente grande e vario che non si trova la stessa frutta dappertutto…
Ci sarebbe poi il solito esempio degli eschimesi, i quali, nonostante la dieta “svantaggiosa” sono ancora vivi e vegeti. E mi pare che anche il genere umano ancora non si sia estinto.
Near, “The China Study” è, come giustamente ha fatto notare, un libro; non è mai stato pubblicato su qualsivoglia rivista sottoposta a peer-review e non è mai stato confermato dalla comunità scientifica. In particolare è stato criticato dagli statistici che hanno dimostrato come nel libro ci siano tantissime correlazioni apparenti; inoltre la tanto demonizzata caseina presente nei latticini, che secondo gli autori è direttamente responsabile della tumorigenesi, in realtà è possibile assumerla a partire da proteine vegetali come il grano in presenza dell’amminoacido lisina. Quindi dire che l’insorgenza di tumori è minore nei cinesi rispetto agli occidentali perché questi ultimi mangiano latticini e quindi assumono caseina è falso, anche perché non vengono considerati altri fattori ambientali, come ad esempio l’età della popolazione che è maggiore per gli occidentali (e che incide molto nella probabilità d’insorgenza di molte malattie!).
Inoltre eliminare i latticini non sempre è una mossa intelligente, aggiungo io 🙂
Buonasera Near, grazie per le sue aprole, ma allora i canini che frutta dovrebbero azzannare?
E poi, allora second i recentissimi ritrovamenti segnalati nell’articolo, i sapiens da 300.000 anni ad oggi si sono sbagliati?
Davvero sembra di sentir riecheggiare Hegel “tanto peggio per i fatti se non si adattano alla teoria”…
Eh, davvero. Ma potrà mai essere che ogni vivente dell’orbe terracqueo sappia benissimo (per istinto) di che si può nutrire… eccetto noi, che studiamo la quantistica, ma ancora non avremmo capito cosa dobbiamo mangiare? Mah.
“Evidentemente frugivora” tanto evidente che sono 400.000 anni che mangiamo carne, tra l’altro se c’è gente che si “sente” uomo in un corpo di donna o viceversa ed è considerato “naturale” chi può contestare una persona che si “sente” carnivora seppur abbia dentatura frugivora?
Niente di strano: siamo in una società completamente decrepita, senza valori universali da portare e difendere, che preferisce non uccidere una gallina ma letteralmente tagliare a pezzetti un figlio d’uomo nel ventre della propria madre.
Due osservazioni rapidissime:
(1) questi poveri “drogati” al pensiero unico vogliono trasformare bestie da oggetto di diritto a soggetto di diritto: il che mostra solo la loro poca comprensione di cosa sia l’uomo in quanto tale. Però d’altro canto, ci possiamo sempre porre la domanda di fondo che è quella di sapere se davvero sempre consideriamo tali bestie come essendo parte della nostra responsabilità: certo abbiamo tutti il diritto di uccidere un bue per mangiarlo, ma certamente non quello d maltrattarlo o “sprecarlo”
(2) Occhio a certe leggi a livello euopeo che vogliono dare uno statuto giuridico aldilà del fatto di essere oggetti di diritto addirittura ai robots e altre versioni di intelligenza artificiale, questa volta colla scusante che devono pagare tasse e altri contributi sociali al posto dei lavoratori ai quali “rubano” il lavoro.
Ad ogni modo ben vediamo cosa il pensiero unico vuole farci ingerire: che non valiamo più di un animale ma sempre meno di un robot.
E’ evidente che questa parificazione uomo-animale che si vuole a tutti i costi imporre non riguarda “le classi dominanti” cioè quell’1% di super-rocchi ma riguarda noi. Ricordo che nel mio primo intervento su CS paventavo una volontà di ritorno ad al medioevo, servi della gleba inclusi che per dare un po’ di proteine ai propri figli dovranno cacciare di frodo la lepre o il fagiano del banchiere. La differenza fra il vecchio medioevo ed il nuovo non è però piccola, il medioevo “classico” poggiava su una base morale condivisa, il nuovo medioevo poggerà su una base di immoralità condivisa e proprio questa immoralità gabellata per immoralità giustificherà l’opressione e l’abbruttimento umano.
Da non biologo ho sempre saputo dalle lezioni di biologia del liceo che l’uomo è un onnivoro che ha una dentatura da onnivoro (gli scimpanzè frugivori non disdegnano quando capita l’occasione di mangiare carne) e quindi il termine frugivoro mi sembra più un’operazione lessicale politicamente corretta da parte della nuova scienza prostituita e che non descrive la realtà ma racconta una storiella che combacia con il pensiero unico imposto.
Io credo che l’animale uomo (non l’uomo, ma quello che di animale c’è in lui) sia un opportunista e che questo opportunismo sia una grande forza per il suo successo come specie (non l’unica per fortuna) e si è mai visto un animale opportunista che non coglie l’occasione per mangiare qualsiasi cosa gli arrivi a tiro? Dalle insalatine alle bacche, dai tuberi ai legumi, dai pesci ai bovini, tutto è cibo utile e rifiutare questo è rifiutare sè stessi non tanto come individuo ma come specie.
Un po’ alla volta, con la politica della rana bollita si trasforma il pensiero da quello naturale (vedendo un animale naturalmente l’uomo pensa al cibo o al pericolo) a quello disneyano degli animali umanizzati, d’altra parte quando si parla di diritti degli animali si capisce quanto questo pensiero sia distopico.
Io per quanto mi riguarda, venerdì sera mi sono fatto una bella bistecca alla griglia alta 3 cm e me la sono goduta fino all’ultimo boccone; era quasi viva, pochissimo cotta come piace a me e ci mancava poco che protestasse facendo “muuuu” sensi di colpa? Nessuno.
Mia madre e mia sorella sono vegetariane (non vegane) fin da tempi non sospetti. Io stessa ci provai per alcuni mesi, ma siccome mi sognavo pollo arrosto e frutti di mare pure di notte, lasciai perdere. Non escludo però di poterci riprovare in futuro. Non credo che una dieta vegetariana sia contraria all’essere umano, ma ogni caso andrebbe ponderato… caso per caso, perché non è detto che faccia bene a tutti.
Quello che non sopporto è che i “veg” si ritengano esseri superiori e “più evoluti” mentre tutti gli altri sono degli assassini insensibili e al livello più infimo dell’evoluzione. Mia madre e mia sorella, perlomeno, non hanno mai tentato di fare proseliti.
Aggiungo una citazione che secondo me ci sta tutta (anche se qualcuno magari storcerà il naso):
“Oggi esse lo adescano in molti modi, facendogli credere che il suo io sia il risultato del mero mondo fisico; lo seducono ad una specie di teorico materialismo.
Ma nel corso ulteriore del divenire (e ciò si annunzia sempre più nelle caotiche passioni della sfera dei sensi, passioni che scendono sulla terra sempre più in basso), esse ottenebreranno lo sguardo dell’uomo nei confronti delle entità spirituali e delle potenze spirituali.
L’uomo non saprà nulla e non vorrà saper più nulla di un mondo spirituale.
Non si limiterà ad insegnare che le più alte idee morali umane sono soltanto sviluppi superiori degli impulsi animali; non si limiterà ad insegnare che il pensiero umano è soltanto una trasformazione di ciò che anche l’animale possiede; non si limiterà ad insegnare che l’uomo è affine all’animale in ciò che concerne la sua figura e che anche tutta la sua entità discende dall’animale; bensì prenderà questa concezione sul serio e vivrà conforme ad essa.
Oggi ancora egli non vive proprio conformandosi al principio secondo il quale l’uomo, con la sua entità, discende dall’animale.
Ma questa idea si farà strada senz’altro, e avrà come conseguenza che, con essa, gli uomini vivranno anche come animali e si sprofonderanno negli istinti e nelle passioni puramente animali.”
(da una conferenza di R. Steiner del 1909 a Berlino).
Inquietante, tanto è sorprendentemente profetico: complimenti per la citazione, Emanuela!
Di “profezie” inquietanti Steiner ne ha fatte parecchie, e si stanno puntualmente avverando tutte. Aveva “previsto” persino il morbo della mucca pazza, dicendo che nel caso in cui si dovesse dar da mangiare della carne ai bovini, questi sarebbero “impazziti”.
Nonostante il tema sollevato dal prof.Pennetta si riferisse principalmente a dinamiche di tipo sociologico, quali animalismo e veganismo, vedo che poi la discussione si è concentrata soprattutto su argomenti inerenti la nutrizione e l’alimentazione. Riguardo il tema originale e altri similari di natura sociologica trattati su questo blog, devo peraltro ringraziare il prof.Pennetta in quanto grazie alle sue attente disamine e a quelle degli esperti commentatori (molto più di me) riesco in qualche modo a inquadrare temi, che altrimenti per motivi personali (filosofici?), mi scivolano generalmente addosso senza quasi lasciare traccia, in quanto di solito ho cose ben più importanti da fare che ascoltare le bizzarrie, le stranezze, i vizi, le opinioni soggettive e le mitologie della gente ascientifica, quando non palesemente antiscientifica. Anche per quanto riguarda la nutrizione, quindi, la mia fonte principale di ispirazione è sempre la letteratura scientifica e non certamente la dieta Lemme, tanto per fare un esempio, e di esempi a questo punto potremmo farne a dozzine, dall’omeopatia ai cambiamenti climatici. Anche riguardo all’alimentazione umana quindi, dopo aver letto decine di lavori scientifici e seguito un corso di master in scienza dell’alimentazione, potrei eventualmente sintetizzare alcuni punti fondamentali che emergono abbastanza chiaramente:
– L’alimentazione, assieme all’attività fisica e altri fattori legati allo stile di vita (no fumo, no alcol per es.), è fondamentale per promuovere e difendere lo stato generale di salute.
– La nutrizione umana più corretta sembra essere quella di tipo onnivoro ma con largo spazio per una dieta prevalentemente vegetariana. Dentature, intestini, paleontologia e quant’altro possono trarre in inganno, vedi ad esempio il caso del panda, urside adattato a consumare bambù).
– La dieta mediterranea continua ad essere considerata un modello di riferimento, anche se bisognerebbe informare correttamente di che cosa si tratta, ricordando che peraltro si tratta di un modello orientato alla frugalità.
– Emergono continue conferme riguardo al fatto che la restrizione calorica rimane un modello da perseguire.
– Le carni rosse sono annoverate dallo IARC in classe 2A come potenziale cancerogeno, mentre le carni rosse lavorate (salsicce, insaccati, salumi) addirittura in classe 1, come sicuramente cancerogene.
– Ne consegue che la nostra alimentazione dovrebbe quindi prevedere uno scarso consumo di carne rossa e insaccati, per cui allargando il tema anche alla questione ecologica, molto probabilmente il settore economico di produzione e trasformazione delle carni rosse è attualmente e paradossalmente sovradimensionato.
Dott.Vomiero debbo constatare che anche con parole in fondo comprensibili a chiunque, una moderazione nel cibarsi di carni(particolarmente la succulenta “bistecca”)rosse etcetera giova(e scientificamente provato)alla nostra fin troppo labile salute umana.IL partito della bistecca qui rappresentato da moltissimi adepti,pur nella sua maggioranza, non può rappresentare il futuro delle prossime generazioni(mac donald permettendo).
A mio modo di vedere, Maurizzio, considerando anche altri aspetti, ad esempio quello psicologico e quindi dell’eventuale sostenibilità di una dieta corretta, io credo che ogni tanto una bella bistecca, tipo quella che intende lei, non si debba negare a nessuno, magari avendo cura di limitare le grigliate e nel caso, cercare di evitare, rimuovendole, le eventuali parti della carne “bruciacchiate”, fonti di ammine eterocicliche, anch’esse potenzialmente cancerogene.
Classica risposta intelligente.Lei sta conversando con una mangiatore di carne:pollo,tacchino,maiale,oltre che pesce.E vivendo parte dell’anno in Danimarca le assicuro che i miei parenti vichinghi(molto carnivori) se provassi a rifiutare il loro cibo, mi invierebbero con una barchetta in direzione groelandia(comunque bellissima,anche se leggermente fredda).Ho anche amici svedesi e le assicuro che per fare “bella figura” una grigliata (ultra abbruciacchiata) è per loro il miglior biglietto da visita.Detto questo ragionare anche sull’esistenza di altri Esseri Viventi di sicuro non causa tumori.Inoltre, Dott.Vomiero,evitare la peggiore malattia dell’Uomo,ovvero il Fanatismo(che sia religioso o laico) le assicuro è anche mio interesse.
Sul ragionare sul rispetto dovuto a tutti gli esser viventi (anche se ci se ne nutre: si può uccidere anche col rispetto della vittima) sono d’accordo anch’io, così come si dovrebbe ridimensionare il consumo di carne per alimentarsi, com’era una volta nei paesi mediterranei, dove mangiare carne era nei dì di festa. Altro sono le retoriche e le enfatizzazioni. La verità è che la distruzione di tutto (compresi i cervelli umani) è cominciata con l’economia dei consumi, con la cultura del valore del denaro al di sopra di tutto. Piuttosto che prendersela con chi si mangia una fettina se la prendessero invece con quelli degli allevamenti intensivi, forse, centrerebbero meglio la questione. In certe condizioni di vita, forse, la morte non è il peggiore dei mali.
Non so se sono estremo o no ma per quanto mi riguarda permetterei solo allevamenti allo stato brado/selvaggio.
Anche lei signor Butta fornisce una risposta al dilemma dei dilemmi.Tutto quello che scrive è condivisibile.Viviamo attualmente in una società dove il ricco,per “forza”,DEVE,essere sempre più ricco.E lo schiavo contemporaneo:Il consumista “nato per lavorare e consumare”DEVE per “FOrza” consumare sempre di più.Parole riconosco disarmanti ma purtroppo questa è la realtà attuale.Comunque noto il suo appunto:”Si può uccidere anche col rispetto della vittima”.Interessante.