’14

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1914, le campane suonano a martello annunciando la Prima Guerra Mondiale, pochi capiscono veramente cosa sta per accadere.

 

Quando, il 10 agosto 1914, le campane suonano a martello annunciando la mobilitazione, nemmeno il mite, smarrito Anthime riesce a sottrarsi all’esultanza generale, alle discussioni febbrili, alle risate senza fine sovrastate da inni e fanfare.

E poi – lo dice anche Charles con la consueta sicumera – è questione di quindici giorni al più, sarà una guerra lampo.

Il risvolto di copertina da cui è tratto il brano precedente è del romanzo ’14 di Jean Echenoz che presenta così l’atmosfera all’inizio della Prima Guerra Mondiale, una totale inconsapevolezza. Una “questione di quindici giorni” si pensava, non c’era molta preoccupazione per il futuro, i commerci e le vicende personali non sarebbero state molto cambiate da quella breve parentesi, perché prendersi il disturbo di protestare?

La mobilitazione generale oggi assume l’aspetto dell’esercitazione Anaconda, una mobilitazione passata inosservata, così come l’installazione del sistema antimissile AEGIS in Romania visto come una minaccia diretta alla Russia, e il rifiuto a combattere l’IS in Siria da parte degli USA che hanno fatto capire come stanno le cose sabotando la tregua in un bagno di sangue in cui hanno ucciso 62 soldati dell’esercito regolare siriano, per “errore” hanno detto. Fatto a cui sarebbe seguita l’uccisione di 30 ufficiali di Turchia, Stati Uniti, l’Arabia Saudita, Qatar e Israele, notizia che non si sa come valutare perché non data da nessuno fuorché dalla Russa Sputnik News.

La mobilitazione generale non è più annunciata dalle campane ma dalla Stampa che dichiara apertamente che il nemico è la Russia Titolando “L’offensiva dello Zar” un articolo che è solo un riportare la propaganda del Dipartimento della Difesa degli USA che per voce di Robert D. Kaplan, ribalta la verità affermando che la Russia ha una politica aggressiva quando è invece accerchiata ogni giorno di più e reagisce per sottrarsi alle spire dell’ “Anaconda”. Ma per Kaplan l’ “aggressione” russa richiede una risposta più forte di quella data da Obama:

Sono realista, e il realismo dice che l’aggressione della Russia nei confronti dei Paesi confinanti ha scosso l’equilibrio del potere e richiede una risposta netta.

L’aggressione russa, dice Kaplan, parole che suonano come un insulto all’intelligenza di chi ha visto in pochi anni l’intervento degli USA e della NATO ridurre all’età della pietra nazioni come l’Afghanistan, l’Iraq, la Libia, la Siria  e aggiungiamoci lo Yemen, guerre mosse con motivazioni inventate e contro il diritto internazionale. Parole che insultano l’intelligenza di chi ha visto all’opera l’operazione del colpo di Stato in Ucraina e del “regime change” tentato in Siria. Così come l’ostilità crescente nei confronto della Cina, pericolo ignorato dalla stampa ma forse ancor più imminente.

La mobilitazione generale la stanno suonando da tempo. Già nell’agosto del 2015 il Generale Mini scriveva su CS:

Quello che succede in Asia con il Pivot strategico sul Pacifico è forse il segno più evidente che la prospettiva di una esplosione simile alla seconda guerra mondiale è più probabile in quel teatro. Non tanto perché si stiano spostando portaerei e missili (cosa che avviene), ma perché la preparazione di una guerra mondiale di quel tipo, anche con l’inevitabile scontro nucleare, è ciò che si sta preparando. Non è detto che avvenga in un tempo immediato, ma più la preparazione sarà lunga più le risorse andranno alle armi e più le menti asiatiche e occidentali si orienteranno in quel senso. E’ una tragedia annunciata…

E’ una tragedia annunciata, afferma Mini, come nel romanzo di Echenoz che scrive di “discussioni febbrili… risate senza fine sovrastate da inni e fanfare”, ma non è più il ’14  e la mobilitazione non è più annunciata dalle campane a martello, in un’Occidente scristianizzato non avrebbe senso, sono i media a diffondere nell’aria l’annuncio ma senza farlo notare troppo.

E se alle campane si sono sostituiti i media dell’era elettronica, neanche più le risate sono le stesse, è una società edonistica quella che si confronta con la mobilitazione generale, incapace di ridere veramente ma anche di soffrire,  nessun inno oltre quelli suonati negli stadi del calcio, e anche le fanfare non esistono più, la colonna sonora di questa mobilitazione è un individualismo da cuffiette che non unisce nessuno dietro qualcosa.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

24 commenti

  1. Mentelibera65 on

    Il mondo , dopo la II Guerra mondiale, ha vissuno 40 anni di guerra fredda, la Corea, ll Vietnam, la Crisi Cubana con la Baia dei Porci, L’indocina, invasioni dell’Afghanistan, cadute di muri, guerre genocide delle repubbliche slave, la guerra Iraq-iran, il Kuwayt, due invasioni dell’Iraq, l’11 settembre, e cosi via.
    Ho probabilmente dimenticato decine di altri fondamentali eventi e crisi che negli ultimi 70 anni si sono succeduti, molti dei quali durante l’esistenza dei paesi del blocco comunista, ed ogni volta c’era qualcuno che diceve : ecco la 3^ guerra mondiale.
    Mi saprebbe spiegare perchè quello che lei ipotizza per oggi (anzi lo da nei toni quasi per certo) non è già accaduto allora, quando a darlo per certo era mezzo mondo? Non ritiene di utilizzare toni troppo perentori ed allarmistici?
    A mio parere si da troppo per scontata la pazzia o la stupidità dell’uomo, e l’incapacità collettiva delle società moderne di rifiutare queste cose, ed un po si pensa ancora con gli schemi dei secoli scorsi.

    • Quasi invidio il suo ottimismo: prima cita 70 anni di guerre anche recentissime, poi dimostra fiducia nella società “moderna”.
      In realtà, alla luce di precedenti articoli di Enzo, non si teme una Terza Guerra Mondiale fatta formalmente come le altre due (due grandi gruppi di nazioni che si dichiarano guerra ufficialmente andando l’uno in territori dell’altro), ma una Terza Guerra Mondiale fatta “a pezzi” (papa Francesco), e/o “di bande” (generale Mini) e/o per “commissione” (cit. di un vescovo siriano).

      • MenteLibera65 on

        Quel tipo di guerra mondiale non dichiarata c’è sempe stata allora.
        Sono 70 anni che ci sono conflitti nascosti e bande armate finanziate dalle potenze mondiali.
        Ma nell’articolo si cita : “ma perché la preparazione di una guerra mondiale di quel tipo, anche con l’inevitabile scontro nucleare, è ciò che si sta preparando”, che non è esattamente una guerra nascosta.
        E’ presumibile che prima o poi l’umanità un’altra guerra allargata la farà (è come dire che prima o poi pioverà o prima o poi ci sarà un’atra crisi economica) Descrive un fenomeno purtroppo ciclico, ma l’esistenza degli armamenti nucleari e di alcune valvole di sfogo e compensazione si è finora rilevato determinante per rinandarla o evitarla.
        Ripeto il concetto : cosa ha questa crisi per essere cosi diversa dalle altre?

        P.S. La guerra del Vietnam è finita perchè le famiglie americane si sono stufate di accogliere le bare di figli e parenti. Ai tempi dei Re e degli Imperatori questo non sarebbe stato importante, ma poichè in tempo di democrazia ci sono le elezioni, e parenti e amici delle vittime votano e fanno votare, la guerra si è estinta per fine della volontà Americana di proseguirla .
        Quindi come vede le cose possono cambiare in tempi moderni, in modo diverso da quelli antichi.
        Io non sono un grande ottimista, ma mi impressiona il continuo pessimismo sulle cose odierne e future che trasuda su certi siti, come se venissimo da 1900 anni di pace continuativa, interrotta poi dagli ultimi 100 anni di era moderna dove ci sono state le uniche guerre della storia. Non è così che è andata.
        Bisognerebbe essere più equilibrati a guardare il passato e giudicare il presente, e sarebbe poi più sempice essere un po meno pessimisti nell’immaginare il futuro, senza vedere ovunque cattivi che passano il tempo a lavorare solo per distruggere il mondo, che tra l’altro sttovaluta l’intelligenza dei cattivi, che sarebbero anche cosi stupidi da abbattere la casa dove vivono. Non credo che I capi di stato di USA e RUSSIA appartengano a questa categoria.
        Salve.

        • Quello che dici non è sbagliato del tutto, ma i mitici 70 anni di pace sono riferiti sempre e solo al continente europeo che è storicamente stato segnato da guerre con cadenza mediamente decennale.

          • Mentelibera65 on

            Il che forse riqualifica un pochino la tanta odiata UE, e le sue motivazioni di nascita, banalizzate da tanti, che pensano che il probema siano le quote latte.

        • Davide Colombi on

          Ha perfettamente ragione, solo ieri in questo blog si scriveva di epoche passate dove l’uomo avrebbe vissuto di alti ideali per sprofondare nel nihilismo e nell’individualismo dell’epoca postmoderna. E’ ovvio che letture così parziali e così discostanti dalla realtà non portano acqua al mulino del conservatorismo, anzi… dimostrano che è proprio il conservatorismo ad esser rimasto all’asciutto, infatti sono pochissimi gli intellettuali e pensatori di rilievo che dal dopoguerra in poi si siano fatti interpreti del “era meglio l’ieri dell’oggi”. Non a caso la regola del “impediamo i cambiamenti fino a che non rappresentino un pericolo” è risultata essere solo una scusa per mantenere uno status quo, con i suoi privilegi annessi e connessi.

          • Per Mentelibera65
            “Il che forse riqualifica un pochino la tanta odiata UE, e le sue motivazioni di nascita, banalizzate da tanti, che pensano che il probema siano le quote latte”.
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            Facile banalizzare la questione quando non si é direttamente interessati. O lei é coltivatore/allevatore?

          • MenteLibera65 on

            Beppino.
            Non penso che gli allevatori tra sottostare alle quote latte e mandare i figli ventenni al fronte a fare la guerra alla Francia ed alla Germania preferirebbero la seconda cosa.
            Con questo non banalizzo il lavoro di tanta gente per cui ho il sacro rispetto (sempre) , ma neppure tu puoi banalizzare 1900 anni di guerre tra paesi europei, in cui sono sicuro che di allevatori ne sono morti un sacco, e far finta di non aver capito la mia chiosa.
            Detto questo è evidente che tutta la struttura UE è da rivedere, lo hanno capito anche i sassi.

    • Direi che oggettivamente il confronto con la guerra fredda ci consegna un’immagine del presente ben peggiore, per quanto non avvertita come tale.
      Basti pensare che la crisi di Cuba, che tutti ricordano come il momento più pericoloso, è stata moltiplicata in senso inverso con l’espansione NATO in Europa dell’Est e con l’approssimarsi dei sistemi antimissile in Romania, per non parlare delle citate continue manovre militari ai confini con la Russisa.
      Durante la guerra fredda mai si sarebbe pensato di destabilizzare Iraq, Libia e Siria e di spingere la NATO in Afghanistan.
      Durante la guerra fredda l’arsenale nucleare era di deterrenza, adesso invece è stata adottata la dottrina del PGS (Prompt Global Strike) che ipotizza un primo colpo nucleare risolutivo.
      Mai durante la guerra fredda le provocazioni verso la Russia e la Cina furono così continue e portate ai confini nazionali.
      No, non siamo in una guerra fredda, quello che appare è già un conflitto a bassa intensità dove il casus belli per un salto di livello è possibile ogni momento.
      E sembra che questo non impensierisca gente come Hillary Clinton e la cricca neocon ma anzi li esalti spingendoli ad atteggiamenti sempre più arroganti.
      Più di un anno fa il Gen. Mini si è espresso in quei termini al cui solo pensiero rabbrividisco, ma la situazione è certamente peggiore di quella della guerra fredda, e al momento non si vedono inversioni di direzione.
      Superfluo dire che spero di avere torto.

  2. L’unica speranza di scongiurare o ritardare sta per me in Trump; non tanto per il personaggio in sè quanto perchè è chiaro che c’è una parte di America che non vuole più seguire la linea delle destabilizzazzioni progressiste.

    • MenteLibera65 on

      Una domanda : Perchè Hillary Clinton fosse votabile anche da lei (e molti altri che scrivono qui) , chi si sarebbe dovuto presentare dall’altra parte al posto di Trump?

      • A me sarebbe bastato che dichiarasse di voler diminuire “l’intervento” americano in giro per il mondo, non di voler aumentarlo. Per non parlare degli ammanicamenti con l’Arabia e la questione planned parenthood.

    • Vista la falsità della Clinton non ci si deve del resto turare molto il naso per votare qualsiasi altro candidato. Ovviamente non sono elettore attivo … ma i “liberal”, secondo me, son messi malino anche questa volta. Avevo sperato un tempo nel neurochirurgo ma questo c’é ora… il miliardario di turno.

      • MenteLibera65 on

        Quindi la promessa di Trump di smontare la riforma sanitaria di Obama per lei è una cosa positiva. Per non parlare della politica sulle armi.
        D’altra parte lei, essendo italiano, non si pone il problema degli americani non in grado di pagarsi l’assistenza sanitaria, o di dover stare attento quando tiri fuori la patente (se ti ferma la polizia) per non essere interpretato male e non beccarsi una pallottola in fronte da un poliziotto impaurito.

        • La riforma sanitaria di Obama non è minimamente paragonabile ad un vero welfare, la smontassero pure.
          Riguardo al problema della polizia fino a prova contraria non è sotto Trump ma sotto Obama che è esploso e si è incancrenito, però vedo fare un processo a Trump.
          Sia chiaro che Trump non mi piace, ma mi piace molto meno l’idea che quella invasata della Rodham che ama farsi chiamare col cognome del marito (alla faccia del femminismo!) faccia incendiare l’Europa.

        • Signor Mentelibera65,
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          lei tira fuori situazioni e fatti, con relative valutazioni, riconducibili però ad una realtà sociologica molto diversa dalla nostra (non é che ci manchi molto comunque… ad essere come loro, intendo).
          E non so se le promesse di Trump in riferimento alla sanità americana sia giuste, errate, adeguate o non adeguate,ecc… E meno che meno pretendo di sapere se le posizioni dell’americano medio in tema di armi “private” sia giuste o sbagliate, liberal o conservatrici, ecc…
          Al limite posso avere delle idee o delle opinioni, certamente non ho “certezze” in materia. Quello che so é che la signora Clinton, o Rodham che dir si voglio, non é una novellina; da moltissimi anni é in politica e in molte situazioni é emerso il suo carattere falso ed ignavo (o fuoriero di conseguenze tragiche nei pochi momenti in cui diventa decisionista, … purtroppo in modo “fuori controllo”).
          .
          Personalmente, inoltre, sono convinto che una “parte” della politica é giusto che stia al governo per un tempo, anche lungo, ma circostanziato. I “liberal” americani secondo me hanno fatto il loro tempo e oramai, per restare a galla, possono giocarsi solo nuove “visioni” e nuove scelte sempre più “fuori limite”, specialmente in campo sociale ed etico. Forse é il caso di avere l’altra “parte” della politica o per avere altri danni (ma questa é la democrazia…) o anche per invertire certe derive innaturali ed incoerenti con una società civile (può anche essere…). In ogni caso, se fosse per me, cambiamento “obbligatorio” ogni 4/8 anni… a prescindere; nell’era di internet si fa presto a diventare pesce che puzza.

          • MenteLibera65 on

            Beppino, si può parteggiare per il migliore o parteggiare per il “meno peggio”, come ormai spesso succede.
            Basta essere coscienti dei chi sia il meno peggio e non ritrovarsi poi a far finta di non sapere chi fosse.

          • Per MenteLibera65
            .
            “Basta essere coscienti dei chi sia il meno peggio e non ritrovarsi poi a far finta di non sapere chi fosse…”
            .
            Come al solito troppe certezze … signor MenteLibera65.
            Comunque stia tranquillo, le sue paure non valgono … almeno per me. Non penso di avere il dna di persone ignave e che si imboscano quando bisogna render conto dei propri pensieri e soprattutto delle proprie decisioni/azioni, alla Clinton per capirci.

  3. Sono qui a sgranocchiare succulente schegge di formaggio di malga stravecchio ed all’improvviso attraccando in questo abituale porto leggo l’articolo il formaggio diventa nauseante ed il borgogna amaro.
    Richiamato dall’articolo di Enzo, che condivido in toto, alla tragica realtà.
    E’ vero il periodo di pace degli ultimi 70 anni è relativo e riguarda solo l’Europa, se vogliamo chiamare pace la guerra fredda.
    E’ vero anche che il Viet Nam è finita per consunzione del consenso interno ma è finita anche per eroismo dei vietnamiti che sono riusciti a logorare il gigante; la versione che è sempre in voga fra i molti veterani di quella guerra che conosco è che la guerra è stata persa perchè non hanno permesso loro di vincerla.
    Uno di loro ha anche argomentato nel dettaglio e mi ha detto che la guerra era un grande affare per le industrie belliche e che i politici corrotti ed il sistema militare-industriale hanno fatto di tutto per prolungare questo periodo di vacche grasse che sarebbe terminato in caso di vittoria vittoria ma hanno tirato troppo la corda e non hanno considerato non solo l’opposizione popolare e l’eroismo vietnamita ma nemmeno il disfacimento morale delle truppe americane e l’hanno tirata tanto fino c a che non era più possibile vincere.
    Personalmente penso che se pur tutto questo ha un senso la verità sia molto più complessa e non so se la conosceremo mai ma se i buoni Jhonson e Mc Namara invece di bombardare Hanoi con migliaia di tonnellate di bombe tradizionali avessero utilizzato l’atomica probabilmente la cosa avrebbe preso un’altra piega.
    Ma come tutti noi sappiamo il Viet Nam non è stata l’unica guerra degli USA ma le altre sono state combattute tutte per procura e hanno preso quasi sempre l’aspetto della guerra civile, dal Salvador dove la coppia Nobel per la pace Kissinger Carter ha fatto più di 300.000 morti [fonte Chomsky – i cortili dello zio Sam] Al Nicaragua contro il comunista (che comunista non era) Sandino [fonte Chomsky – i cortili dello zio Sam] al sostegno più o meno segreto a Jonas Savimbi in Angola assieme al Sud Africa razzista di Pic Botha, alla Somalia, all’Afghanistan fino alle porcate più recenti, senza dimenticare le buone opere compiute assieme agli Inglesi in Iraq con la destituzione di Mossadeq.
    In Africa si trattava sopratutto di un confronto per procura fra USA/Europa e URSS/Cuba, dalla repubblica mercenaria del Katanga ad appunto L’Angola, fino ai conflitti interni come quello in Costa d’Avorio, una piccola scaramuccia fra amici ed alleati per rubarsi la zona di influenza.
    Gli Africani, così come gli Afghani, i Libici, gli Iraqueni, i Siriani, gli Yemeninti o gli Ucraini non contanto nulla, perchè “Io so’ io e voi……………………”.
    Tutti questi confronti, forse con l’esclusione della crisi cubana, non ci hanno mai portati veramente vicini ad una guerra fra i due blocchi perchè c’era la paura, la deterrenza atomica faceva la sua parte ed entrambi erano convinti che non poteva esserci un vincitore.
    Cos’è cambiato adesso? Ma via! E’ cambiato tutto!
    Intanto è cambiato l’atteggiamento dei militari, a lungo preparato da quando durante la crisi iraniana gli slogan preferiti della truppa erano: “Nuke Iran”; “Better dead than red” e “kill a commie for mommie”.
    Quando l’Unione Sovietica è crollata, questa gente “mentally biased” (come dice un mio amico ex militare americano) ha vissuto un orgasmo di onnipotenza che ben presto si è trasformato in delirio.
    Provate a commentare in un certo modo su alcuni forum americani e vedrete quanti insulti riceverete, incluso il più usato: comunista!
    eh già, la massa americana è ancora convinta che in Russia ci sia il comunismo.
    Va bene, ammettio che la guerra non la fanno i popoli ma “le elites”, purtroppo queste elites (le stesse che non volevano vincere in Viet Nam) avendo imparato la lezione, hanno passato gli ultimi decenni a raccontar fandonie al loro popolo per evitare di trovarselo contro una seconda volta, e a forza di raccontar bugie hanno finito per crederci pure loro; la prima vittima della menzogna è sempre chi la racconta.
    Questo naturalmente non vale per chi sta dietro le quinte a manovrare, ma vale per chi appare al vertice, i politici e i militari che ormai sono presi nelle spire della presunzione di onnipotenza e di fiducia acritica nella tecnologia.
    Questa gente si è convinta davvero di poter vincere un conflitto nucleare, ecco cos’è cambiato: non c’è più la paura.
    Ai tempi della guerra fredda ci si limitava ad incursioni dimostrative, ad una guerra soterranea fra spie, a rubarsi segreti militari e a confrontarsi sul campo per interposta persona (badando bene che i due contendenti non possedessero armi nucleari); oggi non è più così, il confronto è diretto fra i due colossi e si configura in un confronto ad ampio spettro, economico, diplomatico, militare con coinvolgimento diretto delle truppe delle due nazioni. Anche se ancora in un certo senso si usano i proxies c’è la presenza di truppe Americane, Francesi, Inglesi, Belghe, Israeliane, Canadesi e Russe e Iraniane direttamente lì dove si combatte e mentre la Russia è rimasta con i piedi per terra e sa che così come cinquant’anni fa il conflitto nucleare non può avere vincitori, in America si è fatta strada una classe politica e militare che è convinta di poter vincere.
    Le mosse della Nato e dei suoi alleati non dicono proprio niente? Russia accerchiata e chiamata aggressore perchè mette i missili, dopo che la NATO ha piazzato i suoi davanti all’uscio di casa, a Kaliningrad (che per chi si ostina a far finta di non saperlo è Russia).
    Crisi della Georgia, Rivoluzione Arancione in Ucraina.
    Guerra in Afhanistan e Iraq, basi americane in Kazakistan.
    Aggressione alla Libia (ultimo dei non allineati dopo il disfacemento della Yugoslavia e la guerra contro la Serbia con furto del Kosovo(ma c’è stato un referendum).
    Colpo di stato in Ucraina e violenze conttro i cittadini ucraini di etnia russa.
    e dopo la restaurazione di un governo democraticamente eletto, colpo di stato e bombe contro chi non ci sta.
    Sanzioni per l’annessione della Crimea (anche qui c’è stato un referendum ma non è valido perchè “tutti gli animali sono uguali ma alcuni animali sono più uguali degli altri).
    Tensioni in Trasnistria, Tensioni in Macedonia.
    Guerra in Yemen per il controllo di Bab-el Mandeb (mai nome fu più azzeccato, tradotto fa “porta del lamento funebre”).
    Crisi nel Mar Cinese meridionale.
    Nuova crisi Koreana.
    Gli Stati Uniti (non la Nato che è solo ormai una finzione) e i suoi servi (non alleati che anche questa è una finzione) stanno piazzando le loro pedine in tutti i luoghi strategici, e per cosa mai se non per iniziare una guerra?

    Altra cosa che è cambiata, e questo globalmente quindi anche in Italia, è la scomparsa del senso di pietà e giustizia.
    Ve le ricordate quelle scatolette con su scritto “Un pane per amor di Dio” durante la guerra del Biafra? Erano in tutti i bar, nelle drogherie, dappertutto. Ne vedete ancora in giro? Eppure la fame non è stata sconfitta.
    Alla gente non interessa più niente dell’altro, genera molta più empatia la foto di un cane picchiato che di un bambino pieno di mosche con il ventre gonfio e gli arti rinsecchiti dalla fame e dalla sete.
    Ancora, il mantra è “Io so’ io e voi……..” e questo vale ad ogni livello vale per ognuno di noi, siamo tutti più o meno diventati così.

    Altra cosa che è cambiata è la perdita generalizzata dello spirito critico e della cultura, sopratutto della memoria storica; qualsiasi menzogna in qualche modo gratificante è meglio di qualsiasi verità scomoda. Si è perso completamente la possibilità di esercitare il senso critico perchè abbiamo perso i riferimenti. Mentre i tamburi di guerra rullano sempre più forte il popolo inveisce contro “la casta” senza rendersi conto di scagliarsi contro un epifenomeno.

    Insomma, c’è lo zolfo, il carbone, il salnitro, chi è pronto a dare l’ordine e una pletora di imbecilli funzionali pronti ad obbedire, quindi no ci resta che dire:

    FUOCO ALLE POLVERI!

    • MenteLibera65 on

      Trovo molto brillante e chiaro questo intervento, e per molti versi condivisibile, anche se personalmente non concordo con le conclusioni da moderno dott. Stranamore.
      Dubito cioè che una guerra mondiale nucleare sia scatenabile da qualche gruppo di invasati americani convinti poterla vincere, sopratutto senza che nessuno degli altri poteri “forti” si frapponga (si legga il bell’articolo di S. Benni oggi sul fatto quotidiano che parla di Pluricrazia, e del fatto che una parte del vero potere oggi è prevalentemente nelle mani economiche delle enormi multinazionali).
      I poteri in gioco sono enormi, e se la guerra forse conviene a qualcuno (e sono convinto a pochi) sono invece tranquillo che non convenga , per fortuna , agli altri.
      E sono anche convinto che quelli a cui NON conviene siano altrettanto potenti rispetto a quelli a cui (forse) conviene.
      E d inoltre ripeto…non diamo per scontato che il popolo sia per definizione “bue”.

      • Io spero di sbagliarmi, e so che la vita è sempre sorprendente, diciamo che spesso “ci prende in giro”, ci inganna e spaventa facendoci balenare pericoli devastanti per poi presentarsi con una bella primavera fiorita, oppure ci tranquillizza con una situazione idilliaca per poi annientarci con un terremoto; anche umanamente, genera i vati Hitler, Stalin, Mao, Pol Pot o i più limitati ma non per questo meno malvagi Bokasa e Amin Dada, per poi farceli distruggere.
        Nessuno di noi può prevedere con certezza quello che avverrà, le variabili sono talmente numerose e talmente imprevedibili che è impossibile fare previsioni, dato il numero praticamente infinito di interazioni che possono generare.
        Alle volte anche un piccolo uomo di un piccolo paese fà una piccola cosa che sconvolge tutto a causa di misteriosi (indagabili parzialmente solo ex post) meccanismi di amplificazione e leve.

        Non mi annovero fra quanti sostengono che “se qualcosa di brutto può accadere, accadrà certamente” rilevo semplicemente che la situazione che si è creata:
        – potenza militare, politica, economica, culturale fortemente squilibrate e quasi monopolizzate da una parte
        -allo stesso tempo, questa stessa parte, presenta una potenza morale inversamente proporzionale e con tendenza a diminuire;
        -illusione di poter controllare e dirigere tutto diventando addirittura coloro che la verità la dominano, la determinano e la costruiscono;
        – derivata presunzione di essere quindi nel giusto e di avere un diritto quasi divino ad imporre la propria visione a tutti.
        – cinismo e nichilismo imperanti;
        – un’altra parte dell’umanità che non accetta questa imposizione e intende resistere fra cui delle potenze militari che se non eguagliano la prima sono comunque in grado di carbonizzare mezzo mondo.
        – Presenza militare delle due parti che va ben oltre i soliti consiglieri e osservatori negli stessi luoghi.
        – una classe politica che ormai vive più nella fantascienza e nella realtà virtuale che nel mondo reale e che si è convinta di poter vincere. Mi interessa poco sapere se sono solo dei pazzi, degli illusi o semplicemente dei malvagi.

        costituisce una miscela esplosiva altamente instabile.

        Immagino che questo tipo di persone e questi caratteri disturbati siano sempre esistiti ma rilevo che il loro emergere così numerosi è accaduto solo nei nostri tempi e sono convinto che questo sia stato possibile a causa della perdita di continuità e memoria storica e relativi impianti morali che alla fine sono il motivo vero per cui non è scoppiata una guerra nucleare prima, ancora più della deterrenza.

        Quando anche dalla parte resistente cominciano a passare idee tipo il bombardamento nucleare, magari con tutte le testate di un Satan2, la caldera di Yellowstone, permettetemi di essere preoccupato perchè vuol dire che in questa parte sta insinuandosi un atteggiamento del tipo “muoia Sansone con tutti i Filistei”.

        Quello che rilevo è che ciò che è cresciuto vertiginosamente è il rischio, da entrambe le parti c’è chi non condivide la sicumera di alcuni personaggi, e potrebbero anche prevalere e far prevalere il buon senso ma c’è sempre quel terremoto di cui parlavo all’inizio in agguato.
        La possibilità che un incidente anche piccolo, innescato da casualità, da panico, da pazzia o da cattiva volontà, con i meccanismi di leva che possono essere presenti faccia precipitare la situazione tanto velocemente e tanto caoticamente che nessuno sarà più in grado di controllare gli eventi, indipendentemente dall buona volontà o dai ripensamenti dell’ultimo minuto.

        In quanto all’atteggiamento alla dottor Stranamore , non credo sia nelle mie corde ma piuttosto la preoccupazione per le implicazioni che quel semplice “Yes we can!” di Obama hanno

        a me ricorda qualcosa

        https://www.youtube.com/watch?v=Gp3gyx782eg

    • Ho sempre pensato che, caduti i regimi dittatoriali nazisti-comunisti o similari, il bene comune mondiale farebbe (sempre) passi avanti, purché Paesi potenti come gli USA pensassero agli affari loro.
      .
      Ormai, almeno negli ultimi 20 anni, in USA prevale una classe dirigente che pensa inopinabilmente di essere dalla parte del giusto a prescindere (patria della democrazia si dice… 🙁 … un po’ come i Francesi per capirci…) e in questo delirio di onnipotenza etica presumono, sempre a prescindere, di aver la procura dell’onnipotente per risolvere i problemi.
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      La verità é che quando sei troppo forte i problemi degli altri difficilmente li risolvi, soprattutto se sei deficitario di una “giusta” etica e di una “illuminata” cultura. E il confine fra seminare il bene negli altri o approfittare del male degli altri é sempre molto labile…
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      Come non finiremo mai di ringraziare la Francia e gli USA per la destabilizzazione della Libia (indovinate chi sta pagando di questo fatto?…) o di ringraziare la comunità Europea (=Germania) per la politica delle sanzioni economiche verso la Russia (indovinate chi sta pagando per questo fatto?…), chissà quanto dovremo ringraziare i gendarmi del mondo con la loro cultura di prevaricazione etica e trasfottenza militare che li porta (dietro il paramento della sicurezza altrui…) a fare i galletti contro l’orso che dorme.

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