La petizione online per la ripetizione del voto sul brexit. Voti falsi per chiedere di annullare voti veri.
Il voto del popolo inglese spinge i nemici della democrazia a tradirsi in una reazione scomposta.
Niente che ci sorprenda, anni fa era stato denunciato il programma per una falsa democrazia maturato sin dai tempi della fondazione dell’ONU, adesso non ci sono più scuse per non vedere.
Per il Sentore a vita Giorgio Napolitano l’esercizio della volontà popolare è “un azzardo sciagurato“, per il vice direttore della Stampa nonché volto rassicurante del politically correct del salotto di Fabio Fazio Massimo Gramellini è ora di finirla col suffragio universale perché “La retorica della gente comune ha francamente scocciato“, per Beppe Severgnini il suffragio universale andrebbe tolto a chi non è più giovane (quanto giovane? E lui fa parte dei giovani?) perché la colpa è dei vecchi che hanno costituito una “decrepita alleanza“, per Mario Monti, il Senatore nonché ex Presidente del Consiglio che nessuno ha mai eletto, il suffragio universale va concesso solo per votazioni che non riguardino i piani di chi comanda altrimenti sono un “abuso di democrazia“, per il tuttologo neo santone (anche lui certificato politically correct dall’immancabile Fabio Fazio) e in odore di santità laica Saviano, il popolo che vota è sempre a rischio di nazismo “Me lo ricordo il Popolo, nel 1938, acclamare Hitler e Mussolini” (se lo ricorda?!? Ma come fa, manco fosse Christopher Lambert in Highlander…), per tutti questi e altri patinati idoli del pensiero politicamente corretto la democrazia è qualcosa di molto diverso da quello che tutti noi dall’altra parte della ribalta pensavamo.
Non si era fatto a tempo a celebrare il 70° anniversario del suffragio universale perfetto con l’estensione del voto alle donne (1946) con tanto di tema all’esame di maturità che arriva repentino il “contrordine compagni!” di guareschiana memoria: al primo voto che va di traverso all’intellighenzia si parla di togliere quella conquista. La nuova discriminazione però non sarà più verso le donne ma verso i ‘vecchi’ (o almeno a quelli di loro sopravvissuti alle pensioni da fame che le politiche economiche dell’UE consentono) mentre si ripristina quella verso i ceti bassi, quelli colpevoli d’ignoranza che non riusciranno a passare un opportuno esame per sapere se sono indottrinati nel modo giusto, cosa da verificarsi magari con un apposito test INVALSI.
Sarebbero dunque esclusi quelli che nella Roma antica erano i senatori e la plebe, tolti i quali resterebbe l’oligarchia dei patrizi a spadroneggiare.
Il termine con cui nella lingua inglese vengono denominati questi personaggi illuminati che indicano alle masse brute cosa e come devono pensare, è “bright and best”, i brillanti e migliori, tanto migliori che se il popolo bue rifiuta tale ruolo, e con esso i loro insegnamenti, i bright and best si irritano e invocano la revoca del suffragio universale.
Adesso si sono mostrati per quello che sono e chi si farà ancora incantare dai modi persuasivi sapientemente studiati sarà senza scuse. Se non fosse già stata sfruttata l’idea andrebbe indetto un “V-Day” verso questa élite illuminata, ma è sempre possibile esercitarsi a ripetere singolarmente il proprio “V-….” seguito da una tal litania di nomi di bright and best.
Ma questa strana richiesta di meno democrazia non è una sorpresa, la sorpresa è semmai la perdita di lucidità di gruppo di tutte queste persone che ha fatto scoprire il volto fondamentalmente superbo di tanti finti amici del popolo.
Che la democrazia nelle intenzioni di determinati ambienti culturali e politici fosse paradossalmente solo un mezzo per sottrarre il potere decisionale alle persone era stato dichiarato autorevolmente in passato e riportato qui su CS da diversi anni:
«L’Unesco deve guardarsi dalla tendenza, attuale in certe regioni, di ridurre tutto in termini quantitativi, come se il conteggio delle teste fosse più importante di quello che è contenuto in esse» […]
«più diventano unite le tradizioni umane, più diventa rapida la possibilità di progresso: molti gruppi separati di tradizioni in competizione o addirittura reciprocamente ostili non possono essere così efficienti come un singolo gruppo comune a tutta l’umanità. E, secondo, il modo migliore e unicamente certo per assicurarsi questo sarà attraverso l’unificazione politica […]. Specificamente, in questo programma educativo si può insistere sulla fondamentale necessità di una unità politica mondiale e familiarizzare tutte le persone con le implicazioni del trasferimento della piena sovranità dalle nazioni separate ad una organizzazione mondiale»
Da “Julian Huxley Unesco its purpose and its philosophy, Preparatory Commission of the United Nations Educational, Scientific and Cultural Organisation, 1946 ” riportato in “Inchiesta sul darwinismo” E. Pennetta, Cantagalli 2011.
Nel 1946 Julian Huxley, primo Presidente dell’UNESCO e padre della Sintesi Moderna dell’evoluzione, dichiarava apertamente che l’obiettivo era instaurare un governo sovranazionale e che per farlo sarebbe stato necessario andare oltre i risultati elettorali.
Proprio nello stesso anno in cui le donne conquistavano il diritto al voto le elezioni stesse, quel voto appena ottenuto si avviava ad essere svuotato di significato, e questa è una realtà politica la cui evidenza non ammette più scuse.
.
.
.
68 commenti
Le tue considerazioni e preoccupazioni sulla democrazia, sul modo di vanificarla, sono più che condivisibili. Purtroppo sono alimentate da un clima di generale illiberalità che rende difficile contrastarle. Per esempio nessuno o quasi in Italia chiede che le famiglie possano, se vogliono, occuparsi dell’educazione dei figli senza ulteriore aggravio economico, alla pari con chi si pasce di beato statalismo.Quanto agli effetti collaterali di Brexit, forse sarà la fine del Regno Unito. Ad alcuni la cosa piace, ad altri è indifferente. Difficilmente potrà piacerci una prevalenza tedesca. Il che è giusto perché hanno fatto i compiti a casa, ma ricordiamoci che il costo economico della riunificazione lo hanno astutamente riversato sul resto dell’Europa. Quanto a noi, abbiamo “onorato” di laurea Soros che ci aveva massacrato e che tornerà a farlo. Spero senza altra laurea.
Alcuni qui si sono adontati perché c’è chi vede il futuro dell’Italia simile a quello del Messico: poche industrie moderne, tanta inefficienza, corruzione e criminalità. Ma attenzione: il Messico ha un debito pubblico uguale al 43% del PIL. L’Italia ha un debito pubblico uguale al 130%. Vado a memoria, ma siamo a tre volte tanto. Forse faremo la fine della Grecia, forse no. Ma certo non per merito di chi nasconde la spazzatura sotto il tappeto. Non condivisi l’entusiasmo per l’Europa perché ci si aspettava il miracolo, la cura taumaturgica dei nostri difetti. Ora mi preoccupa la stupidità di chi ritiene di poter pagare un debito enorme in Euro con Nuove Lire svalutabili a piacere. Come se gli altri si accontentassero di carta straccia. Va bene, anche l’Argentina si è risollevata dopo il fallimento. Augur
Certamente le affermazioni riportate qui sopra si alimentano su un terreno autenticamente già antidemocratico, basti pensare che gli ultimi tre Presidenti del Consiglio non sono frutto di elezioni ma di giochi di potere, o meglio di un golpe, di cui Napolitano è stato l’artefice.
Quello della libera educazione è un caso significativo, la differenza è che in questa occasione l’impronta oligarchica (ma probabilmente loro si sentono aristocratici) è emersa con un’evidenza mai vista prima.
Riguardo al debito accumulato esso è largamente frutto di una moneta e di politiche concepite perché il debito non potesse che crescere e in quanto tale dovrebbe essere rinegoziato e al limite rigettato, proprio come ha fatto a suo tempo l’Argentina che tu hai ricordato, solo che adesso dovrebbero farlo in molti di più, a partire dalla massacrata Grecia.
Ma quale moneta?! Il debito è aumentato con la lira e con l’euro. La politica è sempre stata quella di uscite maggiori delle entrate. L’usuraio non crepa col debitore, quello capita al cancro col suo ospite. Mi fa paura la leggerezza con cui i casi di Grecia e Argentina sono considerati. Il danno di molti risparmiatori, anche italiani, non ha reso ricca la Grecia e non ha reso un paradiso l’Argentina. Ricordo quando a Buenos Aires in banca mi suggerivano di aspettare al pomeriggio a cambiare 100$, per non rimetterci troppo. Non era un bel vivere per loro. La Grecia si stava sviluppando bene ma si è rovinata coprendo con contabilità truccata spese statali folli. Spese per stipendi di statali, non per infrastrutture. Spese che piacciono tanto anche a noi. Vedi 700 medici per 350 posti letto. O 12 non so cosa con ramazza in mano attorno ad una aiuola, a chiacchierare. Sempre meglio di ex che appiccano il fuoco, si intende. Il buon padre di famiglia sogna per il figlio un posto da commesso alla camera, disposto a ripiegare su un posto da bidello.
Il danno di molti risparmiatori, anche italiani,
…che pretendevano un interesse superiore all’11%, consapevoli (se non truffati dalle banche, ma allora i truffatori sono le banche) del rischio da correre ad investire nei “tango bond”.
Da buon matematico, mi spieghi come potrebbe funzionare un sistema così?
Questa storia del debito colpa degli spendaccioni non è una scusa per nascondere un problema strutturale?
.
Supponiamo l’Italia sia un’isola, nella quale tutto il denaro utilizzato proviene da una sola banca che è l’unica in grado di crearlo, ma lo fornisce solamente prestandolo ad un tasso di interesse pari al 10%.
Il 1° anno ne crea e ne presta 100 mln di euro, ma alla fine dell’anno dovrebbe chiedere indietro i 100 mln di euro di denaro prestato maggiorati di 10 mln di euro di interessi.
Ma è matematicamente impossibile la restituzione 110 mln di euro, perché ne esistono solo 100. Inoltre l’economia seguita ad aver bisogno anche il 2° anno di 100 mln di euro, per cui la soluzione praticata è quella di lasciarli in circolazione, portando il debito a 110 mld di euro e pagando 11 mln di euro di interessi. Ma il 3° anno si ripresenta lo stesso problema, non ci sono 121 mln di euro da restituire, per cui il debito diventa 121 mln di euro e gli interessi da pagare 12,1 mln di euro. Andando avanti di questo passo il debito aumenta sempre di più in modo esponenziale, per cui dopo soli 25 anni ha superato i 1.000 mln di euro e gli interessi da pagare ogni anno sono maggiori dei 100 mln di euro di moneta in circolazione !
Fonte CDC
Bravissimo Enzo, hai toccato il PUNTO FONDAMENTALE: la BCE è l’unico ente che può stampare gli euro e quelli che stampa li presta, totalmente ed esclusivamente, ragion per cui non esistono fisicamente gli euro necessari per pagare gli interessi. L’euro è stato progettato proprio con lo scopo politico di asservire gli stati ex-sovrani alla grande finanza transnazionale. L’impoverimento progressivo e inarrestabile dei popoli europei non è uno sfortunato danno collaterale di un processo di per sé virtuoso, ma è proprio l’obbiettivo finale. Un’altra falsità da sfatare è quello di uno stato che fallisce per troppi debiti. Uno stato sovrano, padrone di stampare la sua moneta, non può fallire, eventualmente paga la sua incapacità con una inflazione molto alta. Negli anni 70 viaggiavamo con una inflazione del 25%; la cosa non era certo piacevole ma l’economia girava, i giovani trovavano lavoro e potevano mettere su famiglia. Il capitalismo industriale sfrutta i lavoratori ma crea ricchezza, il capitalismo finanziario la distrugge e basta.
Ciao Bruno, mi fa piacere questa convergenza di vedute.
Il gran lavoro è proprio quello di riportare l’attenzione sui meccanismi congegnati apposta per creare debito insolubile (una volta chi faceva così si chiamava strozzino).
Ma il gran lavoro fatto dagli spin doctors ha creato una radicata convinzione che invece le colpe siano solo dei paesi cialtroni come i PIIGS (acronimo significativo) e che d’allatra parte ci sianoi paesi virtuosi come la Germania e… nessun’altro 😀
E non dimentichiamo che legare un’economia ad una moneta estera e’ stato un esperimento tentato gia’ in passato con l’Argentina di Menem!
Risultato: una paese RICCHISSIMO di materie prime come l’Argentina ridotto a paese del terzo mondo.
Dice: ma l’Italia di che materie prime e’ ricco? dei CERVELLI… Trovatemi un periodo storico dove un italiano non sia stato protagonista…
Mi scuso per lo spam 🙂
Vogliamo notare che il Signoraggio e’ stato un cavallo di battaglia dei 5stelle cheppero’, dalle elezioni in poi, si sono guardati bene dal pronunciarlo una singola volta?
O vogliamo parlare di Di Maio che, in perfetto stile PCI (finto nemico della DC ma in realta’…) se ne e’ uscito con un “il referendum di Settembre non sara’ un giudizio sul Governo”?
Qua stanno cadendo le maschere a tutti, e ovunque si nota il gioco dei tre compari.
Ma i media non riportano questa caduta di maschere.
Riguardo alla tendenza ad incolpare i greci (se stanno male è perché sono una razza inferiore, più o meno..) è molto istruttiva questa intervista di D’Alema che dice cose che chi voleva sapeva già da tempo:
.
E già che ci siamo, sulla libertà di educare linko questa petizione:
Veramente più che incolpare i Greci, compreso qualche sventurato amico, incolpo chi ci assegna lo stesso sventurato destino. Come dire: vero che il lupo è cattivissimo? Sì. E allora vai nello stesso bosco a raccogliere funghi. Enzo, rispondo da modesto matematico:
Basta calcolare il punto di equilibrio tra profitti e perdite.
Se ti chiedessi 100 kE in prestito per comprare un aeroplanino che neppure posso mantenere tu che faresti?
Credo che me li negheresti come si dovrebbero negare ai giocatori d’azzardo, ai puttanieri incalliti, ai drogati.
Vuoi perché non li rivedresti mai, vuoi perché farei altri debiti.
Purtroppo in Argentina, in Grecia, in Italia c’è chi ha giocato e gioca e giocherà gli attributi altrui. E non ha pagato lui.
Mi aspetto una spiegazione sulla onorificenza data a Soros.
Hai certamente esperienza e scienza per darmela.
risposta “diabolica”:
un tagliettino nelle “parti basse”? 😉
risposta “diplomatica” (ma non troppo):
Prodi e Soros fanno parte della stessa “congrega” (anche se non formalmente), quella che, comunque vada, “loro” sono dalla “parte giusta”, anche se il popolino rimane in mutande…
Non vedo risposte sul meccanismo che ho sottoposto.
Rispondo invece all’esempio che hai fatto invitandoti a guardare il video di D’Alema, allora capirai che le banche tedesche e francesi hanno giocato doppiamente sporco, manovre criminali sostenute dai rispettivi governi.
Che i politici greci abbiano abboccato (o siano stati dei corrotti) non ne fa il popolo meno vittima, e che l’Italia abbia sborsato MLD di Euro per salvare gli speculatori tedeschi e francesi sarebbe motivo sufficiente per processare un’intera classe dirigente per inettitudine se non proprio per tradimento.
D’altronde lo ammettono loro stessi:
Ma il mondo economico è dunque come la scatola del Monopoli? Con denari stabiliti in partenza e nessuna nuova ricchezza possibile? Sono questi gli imprenditori unici che è possibile ipotizzare?
Dipende anche da come si fanno le domande. E dalla voglia di capire le risposte: I = P/(1 -P)
Se ho rischio P=10% = 0.1 l’interesse di pareggio è 0.1/0.9 = 11.11% .
Quanto al tuo meccanismo, manco Malthus ha fatto esempio più convincente di crescita esponenziale. Complimenti!
Il problema della titolarità della moneta Euro non fu affatto discusso, come non esistesse.
Cipriani mi sono rotto dei tuoi commenti ad personam.
Cercherò di non farne più!
Mojoli, quando la BCE presta gli euro agli stati ex-sovrani (tramite le banche) è perfettamente conscia che non li riavrà mai indietro, della qual cosa non gliene importa nulla perché il denaro prestato è creato anche lui dal nulla. Quello che interessa alla BCE è l’asservimento degli stati ex-sovrani usando un debito strutturalmente non-rimborsabile. Si tratta in prima battuta di politica (cioè, stabilire chi comanda), non di economia. L’economia viene dopo: asservito un popolo, poi lo si può depredare dei suoi beni reali, case, terreni, fabbriche, riserve auree, non cifre scritte nella memoria di un computer..
Ancora una volta non posso che condividere parola per parola l’intervento di Cordani.
Su molte cose posso convenire con voi e D’Alema. Non ho nulla contro le semplificazioni, finché rispettano la sostanza di ciò che si tratta. Preciso i miei limiti. Ho seguito un solo corso di natura economica e dato l’esame in un altro corso. Forse non avrò capito niente del concetto stesso di circolazione della moneta, ma mi pare che astrarne totalmente sia molto arrischiato.
Astrarne totalmente? Chi e come l’ha fatto?
A me sembra che al contrario sia stato preso di petto il discorso della moneta.
A me viene in mente la volontà popolare di evangelica memoria… Volete liberare Barabba o Gesù? Tanto per dar significato a una delle tante volontà popolari che nei secoli dei secoli hanno significato “capisco quel che mi fanno capire gli altri ma sono convinto di dire la mia”.
E in questo caso ci sarebbero diverse cose da analizzare: la piccola differenza tra i sì e i no, il voto schierato dei matusa, una regina capo di Stato che influenza il voto per via mediatica, una Scozia che viene trattata come sappiamo…
Nessuno si aspetta che il popolo abbia sempre ragione, ma la democrazia ha regole chiare e semplici che possono non piacere ma vanno accettate (altrimenti si propongano altre forme di governo): la maggioranza vince, tutti i maggiorenni non in galera votano. Anche se lo scarto è piccolo, anche se ci sono molti anziani (detti per denigrarli “matusa”, ma magari sono proprio loro che hanno ricordi antecedenti all’UE e quindi possono fare il confronto col presente), anche se c’è differenza tra regioni, i voti sono anonimi e valgono 1.
P.S.: il popolo votò Barabba, ma anche un’oligarchia di sommi sacerdoti l’avrebbe fatto, inoltre con pochi minuti di campagna elettorale. Se legge il sequel, vedrà che poi la situazione cambiò.
Il paragone di Barabba è di Ezio Mauro su Repubblica. E quindi? Un discorso che se portato alle logiche conseguenze è calcio a tutte le elezioni, anche quelle che piacciono a Repubblica perché ognuno ha i suoi Barabba.
La differenza tra i sì e i no è del 3,8%, quanto basta, e la considerazione avrebbe dovuto essere fatta anche a parti invertite.
L’argomento dei matusa (come te, quindi che ancora parli?) è davvero triste, come ho scritto sopra a Roma li stimavano tanto da istituire per loro il Senato e i giovani erano ritenuti troppo inesperti e impulsivi, adesso nella società dei ggiovani si pensa il contrario.
Ma loro, i ggiovani dell’Erasmus (orgasmus dicono alcuni) si sono esclusi da soli non andando a votare, troppo impegnati al pub o sui social.
La Regina durante la II Guerra Mondiale è stata un simbolo, avrà pure il diritto di dire la sua, o doveva stare zitta anche contro la Germania?
La Scozia ha votato per rimanere nel Regno Unito, si vede che si trovano bene.
Non leggendo Repubblica, non avevo visto quel riferimento su Barabba che mi accomuna all’associazione di Mauro.
.
Per il resto sarebbe importante che ciascuno fosse capace di difendere i principi e le regole democratiche sempre, anche quando gli danno torto. E di casi simili se ne potebbero trovare per tutti, sopratutto in uno Stato laico che deve portare avanti le esigenze di laicità, contrapponendole a quelle di matrice più squisitamente dogmatico-religiosa.
Poteva mancare l’ennesima cantonata (non si sa poi quanto consapevole) del povero Cipriani?
No non poteva mancare…
Perche’ solo lui puo’ mischiare nello stesso calderone verita’ oggettive e opportunita’ scelte liberamente.
Se tutti mettessero ai voti la morte di Cipriani, e vincesse il SI’, secondo te, sarebbe, prima ancora che “legittimo”, etico?
E tu tu saliresti volentieri al patibolo, visto che democraticamente e legittimamente, con una schiacciante maggioranza, avrebbe vinto il SI’?
Ma alcune volte ti soffermi a pensare su quello che hai postato?
Grande Cipriani, in due passaggi hai già raggiunto la meta di un’intervento fuori luogo sullo stato laico!
Cipriani, il suo è un tentativo forzatissimo di trovare casi in cui il sistema democratico non piace al fronte politico-culturale opposto a quello in realtà molto variegato Monti-Gramelllini-Saviano eccetera,
1) identificandolo in quello cristiano, giusto perché vuole parlare di religione anche se è fuori tema
2) trovando esempi non calzanti, perché è proprio del cuore della democrazia, del voto e del suffragio universale che si sta parlando.
Se vuole salvarsi in calcio d’angolo, ci faccia un contro-esempio di intellettuale più vicino a… (a chi? A noi di CS?) che abbia criticato il sistema suffragio universale -> maggioranza -> decisione politica.
Colpa mia se non s’é capito… e non sento il bisogno di salvarmi in calcio d’angolo.
Per me l’istituto del referendum va preso per buono in base all’esito che dà ma ci sono questioni che è difficile stabilire in questo modo per una serie di ragioni, non ultima la mancanza di conoscenza di tutti gli aspetti di una questione “complicata”.
Lieto che si sia chiuso l’OT, Cipriani, tornando alla questione referendum, nel caso del Brexit l’argomento era complesso ma la domanda era semplice (formalmente anche molto più chiara di quella per le trivelle), “restare o no nell’UE?”.
Quindi non solo il referendum era fattibile, ma una cosa come la conoscenza di tutti gli aspetti della questione non la si può riconoscere a priori, secondo un pregiudizio, solo nei più giovani, nei laureati, nei più ricchi e in particolare negli scozzesi. Da tali pregiudizi è nata la discussione su chi difende veramente la democrazia, tema dell’articolo di Enzo.
Per restare in tema, fino a prova contraria, la democrazia ha trionfato o no? Al di là delle opinioni dei personaggi pubblici citati da Pennetta che non influiscono certo sull’esito del referendum. Dove starebbe il problema?
Il problema è che in Italia da un lato sono vietati i referendum che riguardano accordi internazionali (a differenza del Regno Unito) e dall’altro abbiamo opinionisti che ovviamente non influenzano le votazioni estere ma una fetta della popolazione sul fatto che la democrazia non va sempre bene per ragioni dal basso, quando in realtà il vero problema non è il voto di persone giudicate a priori indegne ma il voto che viene ignorato perché non è veramente il popolo a decidere.
Diceva Voltaire (se l’attribuzione è corretta): ” Per capire chi vi comanda basta scoprire chi non vi è permesso criticare”.
Quello che mi ha sorpreso ancora di più della critica al suffragio universale è il fatto che tutti i telegiornali prima e dopo il referendum erano schierati contro il Brexit con toni catastrofisti dopo il voto. Durante le elezioni italiane viene data la parola anche ai partiti più piccoli (giustamente), ma ora so chi comanda veramente e che non può avere contraddittorio.
Forse lei, Cipriani, preferisce riparlarne quando la democrazia l’avremo già persa ufficialmente, noi preferiamo anticipare quando cogliamo segnali di brutte tendenze anti-democratiche.
Htagliato, se quella citazione che insegna a riconoscere chi comanda fosse vera o verosimile, il libero esercizio di critica verso chi comanda messo in atto qui su CS, lo porrebbe immediatamente al di sopra di ogni sospetto di dispotismo.
Cipriani, lei ci fa troppo onore, pone CS come alternativa (e quindi cone prova di assenza di dispotismo) all’informazione Rai e di importanti quotidiani nazionali, come se si potesse paragonare un blog a servizi audiovisivi presentati più volte al giorno per più giorni in tutte le case. Una libertà di espressione diversa da zero, lo ammetto, ma un pochettino squilibrata.
Ma allora a cosa servirebbero le elezioni ?
A buttare unicamente dei soldi ?
Me lo dica, sono curioso di sapere come la pensa……
Il paragone con Gesù-Barabba non regge assolutamente. Dal Vangelo si deduce che il popolo scelse Barabba sobillato dai capi del Sinedrio, che sapevano benissimo essere Gesù innocente (tanto da presentare contro di lui testimoni falsi) e Barabba colpevole (di sedizione e omicidio). I capi del Sinedrio fecero una scelta morale fra bene e male, inducendo il popolo a far condannare un innocente al posto di un colpevole.
Nel caso della Brexit, non c’è alcuna scelta morale fra bene e male, si tratta semplicemente di decidere se aderire o meno a un’istituzione, con pro e contro economici, a breve e lungo termine. E se a lungo termine il Regno Unito avrà a soffire della sua uscita dall’Unione Europea, nessuno lo sa, lo dirà la storia. Svizzera e Norvegia sono paesi ricchi anche senza aver mai aderito alla UE.
Grazie per questo articolo, ha messo per iscritto quello che ho pensato pure io e che è difficile leggere da altre parti.
Vi prego di dedicare un articolo, dopo la Brexit, alla Grexit, perché leggevo stamane come la Grecia, nel silenzio dei media, stia colando a picco più che mai.
Ciao Paolo, concordo e spero che l’intervista a D’Alema che ho linkato sopra abbia almeno in parte reso giustizia a quanto subito dalla Grecia.
Vi vorrei segnalare: “Per l’Unione soluzione confederale”
Un articolo esplicativo per aiutare a comprendere.
http://www.avvenire.it/Economia/Pagine/intervista-a-tremonti-brexit.aspx
Tremonti, in economia una delle menti migliori, mi fa piacere vederlo tornare in circolazione.
A questo proposito cito un carteggio Einstein-Freud degli anni `30, con un`opinione poco lusinghiera del grande fisico verso la casta intellettuale :
(mia traduzione abbastanza libera, tanto nessuno conosce il tedesco :-P)
.
Professor Freud, un`ultima domanda: esiste la possibilita` di guidare lo sviluppo spirituale dell`uomo in modo tale da creare individui resistenti alle psicosi collettive di odio e di annientamento [e magari anche di cessione di sovranita`]?
.
E non mi riferisco ai soli e cosiddetti ignoranti; per quanto ho potuto osservare personalmente, infatti, e` proprio della cosiddetta “Intellighenzia” abbandonarsi leggiadramente a suggestioni di massa: poiche` essi non si curano di avere esperienze di prima mano, quando possono piu` comodamente fare affidamento a realta` che stimano interamente racchiuse all`interno di pagine stampate."
Vorrei parafrasare la notiza di oggi del formaggio senza latte:
UE diffida gli stati membri: “sia permessa la produzione di politiche di governo anche senza consenso elettorale” (in Italia siamo avanti).
Il risultato del referendum non si discute, se inglesi e gallesi vogliono il Brexit, che si faccia(senza ripensamenti però, il temporeggiamento di Cameron e del parlamento inglese fa pensar male, se facessero retromarcia sarebbero i politici inglesi a non rispettare per primi la democrazia), così come Irlanda del Nord e Scozia dovrebbero avere la libertà di seguire altre strade.
Del resto se si è per l’auto-determinazione democratica dei popoli e delle nazioni, lo si deve essere in ogni caso, anche quando questa auto-determinazione va in una direzione differente dalle speranze di chi commenta(ho visto che sul web molti di quelli che esultano per il Brexit democratico, poi fanno commenti piuttosto duri contro la volontà degli scozzesi di rimanere in UE, il che è un tantino contraddittorio).
Però c’è anche la libertà di criticare la scelta democratica di inglesi e gallesi, di coltivare qualche dubbio che uscire dall’UE sia una decisione azzeccata o meno, e chiedersi se i problemi che gli inglesi durante la campagna elettorale hanno imputato all’UE(come l’immigrazione eccessiva e incontrollata, interi quartieri e città inglesi 100% islamizzate, la disoccupazione, l’aumento del divario tra ricchi e poveri, ecc..) dipendano davvero dall’UE(piuttosto che dalla politica interna) , senza per questo essere etichettati come anti-democratici.
In democrazia i popoli hanno diritto di esprimersi e determinare il proprio governo, ma questo non vuol dire che abbiano sempre ragione!
P.S. Poi si potrebbe aprire un’enorme parentesi sull’informazione e sulla propaganda (un popolo che crede a una propaganda menzognera, e vota in base a questo, sta davvero esprimendo una scelta popolare?) ma questo è un altro discorso
Io mi soffermerei di più sul voto scozzese…se gli scozzesi hanno votato in massa per restare nella EU significa che era certamente la cosa più conveniente 🙂
Gli Scozzesi potranno legittimamente osteggiare politicamente la brexit?
Ho trovato molto opportuno e condivisibile il pezzo di Luca Ricolfi sul Sole 24 ore di domenica 26 u.s:
http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/commenti-e-idee/2016-06-26/il-popolo-e-sovrano-se-vota-come-deve-103634.shtml?uuid=ADVYbVj&refresh_ce=1
Forse il popolo non fa bene a fidarsi delle forze populiste, che talora alimentano i peggiori sentimenti dell’animo umano. Ma forse il popolo, più che fidarsi dei populisti, non sa a chi altri affidarsi, e votandoli fa una scommessa tanto scettica quanto disperata. Più che credere negli agitatori anti-sistema, il popolo pare diffidare dell’élite illuminata che lo rispetta quando “fa la cosa giusta”, e ne prende commiato quando fa quella sbagliata.
* Ottima segnalazione. Gli illuminati sono quelli che hanno fatto gli onori a Soros.
Oltre che populiste avrebbe dovuto anche aggiungere pedofile, necrofile e chi più ne ha più ne metta; visto che non ho mai ritenuto di nessuna valenza negativa chi si fa portavoce delle istanze del proprio popolo.
Comunque se ritiene tale chiunque affermi che l’immigrazione DOVREBBE essere necessariamente regolamentata in base alle capacità ricettive della nazione ospitate e MAI assumere tutti i caratteri di una vera e propria invasione incontrollata di massa, come sta accadendo adesso, lieto di rientrare nella categoria.
Se ritiene tale chi pensa che ogni comunità DEBBA avere l’insindacabile diritto di decidere i tempi e le modalità con cui un estraneo possa varcarne o meno i confini, così come lei ha l’insindacabile diritto di decidere chi entra e chi no all’interno delle mura di casa sua, lietissimo di rientrare in tale categoria.
Lei può sempre fare riferimento a ‘illuminati’ democratici alla Monti, Prodi, Saviano & Co., anche se comunque Le ricordo che non dovrebbe mai più recarsi alle urne, stante limiti di età (Severgnini dixit).
Saluti
Pienamente d’accordo con Davide. Ho constatato che, in risposta ad argomentazioni come quelle di Davide, la persona “colta e informata” (la sola autorizzata ad esprimersi col voto) ribatte abitualmente invocando l’articolo 10 della Costituzione. In altri termini, la cultura e l’informazione (almeno quelle dominanti) servono a far dimenticare i diritti basilari, propri e dei propri figli, per far posto ad astratti princìpi pseudo-umanitari. La persona “ignorante” non cade in questi trabocchetti.
L asoria di Barabba, sono d’accordo non sta in piedi anche perchè non si trattava affatto di una democrazia, era un brutto periodo per Israele, morto Erode il Grande il regno era diviso fra i suoi figli odiati dai rabbini almeno quanto il padre (che era per metà Nabateo e quindi non Ebreo) e questi erano a sovranità limitata perchè la Palestina era sotto il dominio di Roma.
Era quindi una stratificazione di poteri di cui uno civile forte ed esterno, uno civile debole interno ed uno religioso che si barcamenava e faceva il doppio se non il triplo gioco.
Il popolo doveva ubbidire al re, ma pur se, come sempre, era abbastanza secolarizzato temeva Dio e forse ancor di più il Sinedrio che con il suo dopiiogiochismo poteva praticamente inguaiare chiunque e metterlo nelle mani della giustizia romana.
E’ ovvio che sobillati dagli “agenti” del Sinedrio, onde evitare possibili rogne hanno seguito le indicazioni. Pura tecnica Maidan.
Non c’era voto segreto, non c’è stato tempo per pensare tutti erano sotto gli occhi di tutti e quell’azione ha lo stesso valore di quella degli Italiani che gioivano a piazzale Venezia alla dichiarazione di guerra, lo stesso valore degli applausi dei nord Coreani al caro leader.
Non è possibile confrontare due sistemi politici così diversi e due situazioni così agli antipodi. Questo vale anche per il novello Sommo vate(omiss.) Saviano.
Ricordo che in uno dei miei primi interventi su questo forum, forse proprio il primo, esprimevo il mio disagio per questa società che veniva condotta verso un nuovo medioevo di schiavitù della gleba, ma devo dire che quello che si prospetta è ben peggio.
Il sovrano, in un certo senso, era legittimo, ed era nel pieno dei suoi poteri che erano appunto poteri sovrani; qui le decisioni vengono prese da dei burocrati non eletti e quindi senza la leggitimazione democratica, ma nemmeno unti da Dio o che si sono guadagnati il potere sul campo di battaglia, il loro potere deriva esclusivamente dall’abilità prostitutiva verso i grandi potentati finanziari, bancari, industriali e commerciali.
Dalla Croce e la Spada siamo passati al meretricio alle piume di struzzo e alle penne vendute come unica forma di potere.
Detto questo, io, che non sono mai stato un democratico convinto, riconosco però che con tutte le sue falle la democrazia è il secondo sitema migliore restando convinto che la monarchia sia il primo per vari motivi, troppi e troppo lunghi da spiegare qui.
La democrazia è buona sopratutto perchè è stata una conquista sudata che ha richiesto secoli, dalle rivolte contadine medievali alla vera e propria guerra dei contadini tedeschi ai tempi di Lutero, dalle disdicevoli rivoluzioni Americana e Francese (giudico dai frutti) alle lotte operaie e contadine del 900.
E’ costata sangue del popolo ed il popolo se l’è conquistata, è veramente indegno che gli venga sottratta con l’inganno come stanno facendo questi signori.
Ora, gli Inglesi sono stati gli inventori di questo sistema finanziario che è degenerato nei decenni nel gioco del monopoli attuale dove però chi gioca usa soldi finti ma chi non gioca deve pagare con soldi veri i giocatori che decidono non solo le regole del proprio gioco ma anche per quelli che non giocano affatto e mai potranno giocare, in modo da tenerli bloccati lì, per il loro bene naturalmente.
Non è che gli operai e contadini inglesi staranno meglio, ma certamente hanno sentito “di pancia” che combattere contro i loro è più facile che combattere contro un’entità sovranazionale e lontana come la UE.
Chi è mai che ha detto che grande è bello e che i piccoli stati nazionali non potrebbero sopravvivere? Naturalmente i giocatori di monopoli!
è certo che grande è bello ma bisogna vedere per chi.
Un sistema che polarizza la ricchezza verso pochissimi a danno di tanti, per quei tanti è tutt’altro che bello e se questo sistema è lontano, elefantiaco, potente ed al riparo dalla democrazia è ovvio che anche se non capisco il gioco nella sua interezza, se posso mi chiamo fuori, è quello che hanno fatto gli Inglesi.
Non ci vuole una laurea per vedere quello che è stato fatto alla Grecia, anche se non lo si capisce nei tecnicismi è talmente evidente nei risultati!
Vi piace la Grecia? Beh allora ci vuole più Europa e meno democrazia.
Per quanto riguarda la questione generazionale, io credo che hanno votato saggiamente exit coloro che avevano memoria del prima e hanno potuto fare un confronto e tirare le conclusioni.
Gente retrograda e ignorante? No, gente che non ha capito il come ma ha sicuramente capito che li stavano fregando.
L’intelligenza non fa spesso il paio con il livello di istruzione e ci sono molti contadini ignoranti ben più intelligenti di certi professoroni universitari onniscenti per diritto di nascita.
La cultura? Non confondiamo la cultura con l’istruzione, sono due cose totalmente diverse, la cultura appartiene alle viscere più profonde le popolo e per popolo intendo tutti, dal mezzadro al premio nobel ed è memoria storica evolutiva, con i suoi tempi e secondo i luoghi differenziantesi.
Ho conosciuto degli incolti assai più colti di alcuni miei insegnanti che si credevano dei fari di cultura.
E’ stata quindi una vittoria della memoria storica che i giovani non hanno e quelli che ne hanno potuta avere un briciolo soltanto se la sono vista distruggere dalla neo pseudocultura in accoppiata con la neolingua e le tossicodipendenze da successo e tecnologia.
Infatti fra i giovani si sono rilevati i picchi di astensionismo più alti, anche fra quelli che studiano a Oxfor e Cambridge o alla London School of Economics con l’Erasmus. Ma non erano quelli colti che avrebbero dovuto, unici, votare?
E’ stata quindi veramente una vittoria di popolo, una vittoria di cultura ma è stata anche una vittoria di classe. Qualcuno ha avuto il coraggio di dire, dopo che gli hanno portato via tutto “Eh no! anche le mutande no!”.
Che certe espressioni antidemocratiche vengano dal novantenne compagno trasformista non mi meraviglia, e nemmeno dal bocchi…. oops bocconiano, sono organici al sistema dell’anticultura moderna, sono i nemici di quella cultura piantata nella storia, sono gli erpici che invece di estirpare le male erbe estirpano le piante buone. Non capiscono, i grandi colti non capiscono, soffrono della sindrome di Ceausescu, nemmeno lui capiva; auguro loro di non fare la stessa fine anche se probabilmente molto poco cristianamente ne godrei.
Quello che non capisco è tutta la massa di pecore che pur vedendo i lupi che li sbranano in continuazione, pur rendendosi conto di essere state sfrattate dal pascolo buono e mandate a pascolare fra le sterpaglie insistono con l’essere per l’Europa e insistono col dire che la colpa è della corruzione.
La colpa in tutta evidenza è di un sistema predatorio, una specie di schema Ponzi, che indebita all’infinito, ha perfettamente ragione Enzo.
Sono decenni che l’FMI lo applica in Africa e in Sudamerica, e i nostri cari burocrati hanno pensato di applicarlo anche a noi. Squadra che vince non si cambia.
Il nostro sovra-debito è stato creato con tquattro operazioni: Indipendenza della Banca d’Italia (Andreatta-Ciampi), l’internazionalizzazione del debito (Prodi), L’Euro (Prodi), pareggio di bilancio in Costituzione (Berlusconi); senza dimenticare il prodromo della frenata per aspettare gli altri partners di Carli.
La corruzione c’è. l’evasione c’è, la tendenza al lavoro improduttivo del nepotismo c’è, sicuramente vanno combattuti ma non sono state la causa, al massimo possiamo pensare che sono state un’aggravante che hanno fatto crescere la curva più velocemente, e qui io chiamerei in correo tutta la classe politica che è talmente colta da non essersi accorta che cambiando le regole del gioco non sipoteva più continuare così.
Il debito sarebbe cresciuto ugualmente ma probabilmente non in maniera così drammatica.
Da ultimo vorrei ricordare due fatti: la speculazione sulla lira di Soros e il criminale tentativo di resistere da parte di Ciampi e Amato (ma non è il dottor sottile? Se è così colto ed intelligente allora devo pensare che era in malafede) e il regalino della signora Merkel nel 2011 con la complicità di Sarkozy e delle agenzie di rating Americane.
Quelle azioni avrebbero bruciato anche il paese più virtuoso.
Bisogna aprire gli occhi, giudicare dai frutti, e mandare a casa questa gente, anche per il loro bene, prima che ci tolgano un diritto faticosamente guadagnato, quello di contribuire a decidere sul nostro futuro e lo sostituiscano con il diritto a copulare fra fratelli o con gli animali di casa, in fin dei conti non fanno parte della famiglia anche loro?
Non era sarcasmo quando ho detto per il loro bene, se scoppia la rabbia molti di loro diventeranno addobbi per lampioni stradali e sinceramente è una cosa che spero di non vedere mai.
Gentile Prof. Pennetta,
In tutta sincerità non riesco a comprendere la connessione tra Julian Huxley ed il suo darwinismo….. il fatto che questo ‘cane’ sia stato un eminente scienziato darwinista (almeno così mi pare di comprendere) non può in nessun modo inficiare tale ‘teoria’ (come lei la ritiene); Werner Von Braun per esempio progettò i razzi V2 durante la seconda guerra mondiale, ma questo non impedì certo agli americani di chiamarlo a dirigere il loro programma spaziale nel dopoguerra…..
Per tutto il resto condivido appieno le Sue critiche emerse in questo brillante articolo.
Gentile Davide,
citando J.Huxley come primo ideatore nel lontano 1946 del voto per qualità delle teste a favore della globalizzazione, cosa sulla quale mi dispiace vedere che nessuno si è soffermato, era innanzitutto doveroso ricordare che egli era già affermato in quanto autore della sintesi Moderna.
In secondo luogo non è che la teoria sia inficiata dal fatto che Huxley fosse un elemento attivo della politica antidemocratica e globalista ante litteram, la teoria non è valida in sè e questo lo abbiamo detto in centinaia di articoli.
Questo serva da spunto per riflettere come mai una teoria che non sta assolutamente in piedi abbia resistito tutto questo tempo,e la risposta è che è funzionale alla nuova ideologia.
Consiglio a lei e a tutti la lettura del documento intero dell’UNESCO, contate quante volte si fa riferimento all’evoluzione come idea ispiratrice e su come sia un documento programmatico di un’ente che si appresta a condizionare il mondo e non a riconoscerne la cultura:
UNESCO ITS PURPOSE AND ITS PHILOSOPHY
La più antica e piccola federazione tra Stati e nazioni in Europa. Un’esperienza precedente perfino alla Confederazione Elvetica, antesignana degli Stati federali e delle confederazioni come l’Ue: la Federazione dei Sette Comuni. Sull’Altopiano delle Alpi vicentine tra i fiumi Astico e Brenta: Asiago, Lusiana, Enego, Roana, Rotzo, Gallio, Foza.
http://www.interris.it/2016/06/30/97633/posizione-in-primo-piano/schiaffog/sette-sorelle-per-una-casa-comune.html
Ecco che quando si fa giornalismo serio arriva la conferma delle manipolazioni delle notizie:
La gran balla dei vecchi pro-brexit e giovani pro-remain
Il Pedante ha scritto un bell’articolo sulla dittatura degli “intelligenti” (tra molte, molte virgolette) che in questi giorni si sono incattivti perché non ha vinto la loro fazione (la più miope e antidemocratica).
http://ilpedante.org/post/la-dittatura-degli-intelligenti-quelli-della-paidocrazia
Ho cercato quel che ha detto Napolitano… Quell’azzardo a cui si accenna non è certo riferito alla volontà popolare, ma alla scelta politica di indire un referendum di quel tipo in un momento in cui l’Europa aveva bisogno di altro. Da lì a reputarlo un nemico della libertà e della democrazia ne corre. E non lo reputo corretto.
Credo che quanto ha scritto sia una mezza verità, nel senso che Napolitano si colloca non tanto tra quelli contrari al suffragio universale a tutti i costi, ma sulla possibilità in sé di indire referendum di questo tipo.
Dice l’ex presidente della Repubblica: “L’esperienza del referendum inglese dimostra che la scorciatoia della scelta tra un sì e un no si presta a ogni sorta di stravolgimento demagogico ed emotivo. Le strade della democrazia rappresentativa restano le più idonee e le più solide”.
Tradotto: “Le questioni importanti non andrebbero lasciate direttamente al popolo (che ragiona con la pancia) ma ai parlamentari che ne esprimono indirettamente la volontà”.
Se ci pensa è paradossale, perché i parlamenti stanno lì a rappresentarci perché non si può far parlare sempre tutta la popolazione, ma quando la democrazia diventa più diretta comunque non va bene. Quindi i casi sono due: lo scopo dei parlamentari è rappresentarci quando non si può ricorrere ad un referendum o altre vie dirette, ma allora ogni referendum vale più e non meno di una decisione parlamentare,
Oppure i parlamentari non stanno lì per rappresentarci, allora capisco perché non vanno fatti referendum su questioni importanti; delle due, l’una.
Sinceramente non capisco lalogica delle ultime due righe.
Ogni cosa ha un suo scopo principale, Cipriani, che non andrebbe mai dimenticato.
Scopo dei parlamentari: rappresentare i cittadini in parlamento che non può ospitare tutta la popolazione (decisioni indirette del popolo)
Scopo di un referendum: decisione diretta del popolo. Non si può far decidere sempre direttamente il popolo, ma quando succede, è incoerente dire come Napolitano che è migliore la via indiretta, visto che lo scopo dell’indiretta è colmare il fatto QUANTITATIVO che non si può seguire sempre la diretta.
Insomma, anche Napolitano cade nella trappola (pur con sfumature diverse) che conti non il numero delle teste ma la loro qualità, solo che a differenza degli altri critici non ha detto “non il popolo, solo i più giovani e i più istruiti”, ma “non il popolo, ma i suoi rappresentanti”. È sempre lo stesso paradosso dei finti democratici “non può decidere direttamente il popolo le questioni importanti” Ma allora cosa intendiamo per democrazia?
L’articolo e’ splendido.
Ma sono sconvolto. Mi sarei aspettato una reazione furibonda su tutti i giornali di Sinistra, che additassero la semplice idea della limitazione del suffragio universale. Con argomenti buoni e no, mi sarei aspettato un proliferare di analisi simili a questa, in ogni giornale, e in plurime varianti.
Mi sarei aspettato che non ci fosse stata la benche’ minima necessita’ di questo articolo!
E invece.
Ecco questa quindi e’ per me la notizia.
La notizia c’e’. Ma non fa notizia. E questa e’ una seconda notizia.
.
Andando a sindacare di piu’ nel dettaglio, mi ha stupito la certezza, e la successiva colpevolizzazione ed identificazione di un nemico, del dire che chi ha votato no e’ un “non giovane”, “maledetti rovinate la generazione dopo la vostra”, ecc ecc.
Ma…ma voglio dire, forse in GB il voto non e’ segreto? D’accordo fare statistiche ma io ho visto una convinzione fanatica che mi sfugge su cosa sia basata. Sui sondaggi?!
Ma di questo non si parla, sembra che l’importante sia buttare colpevoli nell’arena, son sempre pezzi di popolazione e di Popolo.
Scusate, ma qualcuno per caso aveva ipotizzato questa ira trans-civile? Se gia’ covava in precedenza, vabbe’ non me ne ero accorto io, pazienza. Ma se e’ nata dal nulla come pare a me, allora questo mi fa capire che la macchina che c’e’ dietro, che l’ha impiantata, e’ veramente potentissima e tentacolare, una vera regia multicanale.
Ho avuto anch’io le sue reazioni, Fabio.
Durante un servizio del TG3 dedicato proprio al “conflitto generazionale in Gran Bretagna” (dato per scontato) un giovane intervistato ha detto “non mi sono mai sentito inglese ma sempre europeo” ed era dispiaciuto per il Brexit, ma un uomo giusto un po’ più vecchio (più padre di famiglia che nonno) disse “che senso ha questa UE che decide il colore di una fragola ma che non sa gestire un’emergenza migratoria?”
Ma e’ questa la cosa assurda: si imbastisce un teatrino facendo un paio di interviste, e poi via al conflitto generazionale. Straordinaria superficialita’. Solo che di solito ci sono sempre molte voci a criticare una superficialita’ del genere. Stavolta no.
Mi attacco ad una notizia letta questo istante: le elezioni austriache sono da rifare!
Avevo letto l’ipotesi brogli su un articolo dell’ottimo Marcello Foa’, sul Giornale, e su altri blog di estrema destra. E, per quanto voglia bene a Foa’, ho deciso che quella notizia non era abbastanza fondata: dopotutto l’avevano ripresa solo persone “di Destra”. Dai, non mi fidavo.
Oggi scopro che invece aveva pieno fondamento.
Ma allora, parallelamente, scopro anche la TOTALE OMERTA’ dei mezzi di comunicazione “democratici, progressisti”.
Non riesco a crederci a cotanta infame omerta’.
E il bello e’ che nessuno dei giornali omertosi’ (la quasi totalita’) ricevera’ critiche di non democraticita’.
Sconvolto, veramente sconvolto. Io credo fermamente nelle frasi di Voltaire (per quanto non siano mai riportate correttamente).
E scopro che c’e’ una massa colossale di pagliacci pronti a riempirsi la bocca di democrazia, ma solo se gliene viene in tasca a loro.
Spero si capisca il doppio livello che espongo. Il fatto che l’ipotesi brogli non abbia fatto notizia (solo perche’ avrebbe avvantaggiato un gruppo di estrema Destra), e’ essa stessa una notizia enorme.
Ma, giornali alla mano, questo non e’ successo.
In breve, NON ESISTONO giornali democratici.
Pero’ siamo pieni di giornali che si vantano di esserlo.
Ma se nessuno poi critica la loro incoerenza, si capisce che in fondo hanno solo da guadagnare in questo giochino ipocrita.
L’unica cosa che mi conforta e’ che tutto cio’ conferma la mia visione in cui non faccio differenza tra Fascisti e Comunisti. E non la voglio neanche spiegare.
sono rimasto impressionato dalla lettura delle prime 25 pagine del documento di Huxley sull’UNESCO. poi ho lasciato perdere, tanto il senso era chiarissimo. che c’entra il darwinismo con le finalità proprie dell’UNESCO? se anche fosse vero (il darwinismo) è messo in mezzo con la stessa logica con cui potrebbe entrare nello statuto di una fondazione che costruisce ospedali! che assurdità è mai quella? Huxley sembra molto molto appassionato!
ah ah ah
Rifare il ballottaggio in Austria per BROGLI
Aggiungo: che bello ricordare Barabba, o piazzale Venezia, per eseplificare gli orrori delle scelte messe in mano al popolo.
Eppure nessuno fa il collegamento col referendum sul nucleare. Pure quello era anticostituzionale (perche’ relativo a risorse strategiche). Cherry picking.
Non solo cherry picking, bensi’ cherry picking omertosamente accettato e non criticato da nessuno.
O, e che dire poi dei neoleghisti londinesi che vogliono l’indipendenza? Legittima opinione, ma di solito ti arriva addosso la critica “LEGHISTA!”.
Invece guardate come oggi sia possibile fare i leghisti, senza che NESSUNO ti bolli come leghista. Questo e’ veramente stupefacente.
E per forza premeditato e voluto.
PS: non era una risposta al post di Piero, ho sbagliato a premere reply…
Io spero che questi BROGLI vengano ADEGUATAMENTE SANZIONATI, perche’ non si tratta di meri errori formali, ma e’ chiara la volonta’ di cambiare il risultato elettorale…