Le affermazioni “scientificamente dimostrate” hanno una potenza ineguagliabile nella formazione dell’opinione pubblica.
Ma non sempre sono veramente basate sulla scienza sperimentale, a volte si tratta di costruzioni fatte su studi, “paper”, inconsistenti. Dei veri “castelli di carte”…
Il caso dei genitori omosessuali.
La notizia viene divulgata nel 2013 nel modo più autorevole possibile con un articolo sul Correre della Sera a firma del Prof. Vittorio Lingiardi: Si cresce bene anche con genitori gay Ecco i risultati di 30 anni di ricerche.
L’argomento dovrebbe essere inattaccabile, se dopo ben 30 anni di ricerche e con l’avallo di uno stimatissimo professore di Psicologia Dinamica dell’Università “La Sapienza”, si è giunti alla conclusione che crescere con genitori dello stesso sesso e omosessuali non ha alcun effetto negativo sul bambino. Ma su quali prove si basa questa conclusione?
L’articolo su Corriere della Sera porta come primo esempio uno studio della American Academy of Pediatrics :
Il 20 marzo 2013 l’American Academy of Pediatrics (Aap) ha pubblicato un importante documento in cui, oltre a ribadire le conclusioni di una ricerca pubblicata nel 2006 («adulti coscienziosi e capaci di fornire cure, siano essi uomini o donne, etero o omosessuali, possono essere ottimi genitori»), afferma che, «nonostante le disparità di trattamento economico e legale e la stigmatizzazione sociale», trent’anni di ricerche documentano che l’essere cresciuti da genitori lesbiche e gay non danneggia la salute psicologica dei figli e che «il benessere dei bambini è influenzato dalla qualità delle relazioni con i genitori, dal senso di sicurezza e competenza di questi e dalla presenza di un sostegno sociale ed economico alle famiglie».
Motivo di più, conclude l’Aap, per sostenere definitivamente la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Love makes a family è il titolo di una pubblicazione dell’American Psychological Association.
Andiamo dunque a vedere su quali studi si basa l’articolo dell’Aap del 2013 “Promoting the Well-Being of Children Whose Parents Are Gay or Lesbian” e di conseguenza l’affermazione “Si cresce bene anche con genitori gay Ecco i risultati di 30 anni di ricerche”, i lavori citati dalla Aap sono 21.
1- Si tratta di una autocitazione del medesimo documento dell’Aap.
2; 3; 4; 5; 6;7- Sono documenti statistici sulla popolazione degli USA
8;9- Ancora due documenti della stessa Aap nei quali si afferma la superiorità educativa delle coppie sposate rispetto a quelle non sposate.
10- Articolo multi autore nel quale gli autori sostengono che il riconoscimento civile delle unioni tra persone con tendenze omosessuali porterebbe dei benefici ai figli di queste persone.
11- Si tratta di una raccolta di informazioni circa l’omosessualità rivolta ai pediatri.
12- Un libro sull’omogenitorialità curato dalla dottoressa Abbie Goldberg, dichiaratamente militante pro gender.
13- Una rassegna di Stacey e Biblarz, ricercatori gay-friendly, che hanno preso in considerazione 21 ricerche sull’omogenitorialità dalle quali emerge che “i ricercatori frequentemente minimizzano i risultati che indicano, nei bambini, differenze circa il genere e i comportamenti e le preferenze sessuali che potrebbero stimolare importanti domande teoriche…“
14- Una rassegna di 34 ricerche curata da Fiona Tasker. Delle ricerche analizzate in questa rassegna una sola aveva un numero di soggetti superiore a 100; una ricerca ha 7 soggetti. Circa terzo delle ricerche non prende in considerazione lo stato di salute dei bambini. 26 ricerche su 34 (più del 76%) utilizza un campione di convenienza. 12 ricerche non hanno un gruppo di controllo; solo 4 ricerche hanno utilizzato, come gruppo di controllo, coppie eterosessuali con bambini concepiti naturalmente. Tutte queste limitazioni sono ammesse dalla dottoressa Tasker, che comunque afferma: “La ricerca passata in rassegna suggerisce che l’accudimento gay o lesbico non influenza il benessere dei bambini per quanto riguarda lo sviluppo”. Al di là di questo, la stessa Tasker riconosce una percentuale più alta rispetto alla popolazione generale di ragazzi con un orientamento non eterosessuale tra i figli di genitori gay o lesbiche.
15- Siamo in presenza della prima vera ricerca. I campioni sono costituiti però da25 madri lesbiche con i loro figli; 38 madri sole eterosessuali con i loro figli; 38 coppie eterosessuali con i loro figli. Hanno rilevato che i figli senza padre sono molto più dipendenti dalla madre rispetto a quelli cresciuti con il padre; e che i bambini cresciuti senza padri mostrano atteggiamenti più femminili rispetto a quelli cresciuti con il padre.
16- Si tratta di un libro nel quale Ellen Perrin fornisce consigli a pediatri, medici, infermieri e psicologi sull’approccio con figli di genitori con tendenze omosessuali o adolescenti con tendenze omosessuali.
17- Siamo alla seconda ricerca dell’elenco: Wainright, Russell e Patterson hanno avuto a disposizione le interviste a 12.105 adolescenti e da queste hanno selezionato un campione di 18 ragazzi dai 12 ai 18 anni cresciuti da coppie lesbiche e 18 ragazzi di pari età cresciuti da famiglie eterosessuali. Curiosamente “La valutazione delle relazioni romantiche e il comportamento sessuale non sono stati associati con il tipo di famiglia”; gli autori non hanno nemmeno pubblicato i dati relativi a queste variabili.
18- Si tratta di un confronto tra bambini adottivi di coppie omosessuali ed etero, manca un confronto con bambini non adottivi.
19- Una rassegna curata dal Prof. Peter Lamb, dichiaratamente schierato su posizioni LGTB, il quale sostiene tra l’altro che l’assenza del padre non è rilevante per lo sviluppo.
20- Un parere della dottoressa Patterson stilato per la stessa American Academy of Pediatrics, secondo la quale “I campioni piccoli e non rappresentativi presi in considerazione, e la giovane età della maggior parte dei figli suggeriscono alcune perplessità”; nonostante questo “non c’è una differenza sistematica tra genitori gay e non gay nella salute emotiva, profilo genitoriale e atteggiamento nei confronti della genitorialità.
21- L’ultimo documento è una presa di posizione dell’American Medical Association contro le discriminazioni nei confronti delle persone con tendenze omosessuali.
Dopo questo esame dei riferimenti a supporto dell’affermazione che “trent’anni di ricerche documentano che l’essere cresciuti da genitori lesbiche e gay non danneggia la salute psicologica dei figli” appare non scientificamente supportata.
Ma una frase di Lingiardi è rivelatrice al riguardo, infatti leggiamo nell’articolo sul Corriere:
“È infatti importante che le donne e gli uomini di scienza si esprimano sulla base di ipotesi condivise e possibilmente verificate empiricamente.”
La verifica empirica viene quindi dichiaratamente indicata come desiderabile ma non necessaria, ma senza di essa, ricordiamo, non si fa scienza. Ma nonostante questa riconosciuta non scientificità delle affermazioni sull’omogenitorialità, immediatamente dopo si legge:
Il tema della genitorialità omosessuale è di solito affidato a ideologie o visceralità di politici il più delle volte impreparati.
Insomma, gli studi su cui si basa l’apertura alle adozioni omosessuali sono dichiaratamente più delle “ipotesi” che dati sperimentali, ma si accusano i politici di essere impreparati e di affidarsi a ideologie o addirittura “visceralità”.
Nell’articolo sul Corriere si chiama poi in causa l’American Psychoanalytic Association che esprime una raccomandazione:
È nell’interesse del bambino sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti, capaci di cure e di responsabilità educative. La valutazione di queste qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi rispetto all’orientamento sessuale.
Ma si omette di dire che in un documento dell’Apa si legge anche:
There is no credible evidence that shows that a parent’s sexual orientation or gender identity will adversely affect the development of the child.
“Non esiste una credibile evidenza che mostri che l’orientamento sessuale o l’identità di genere influenzino negativamente lo sviluppo del bambino”. Quindi non si parla di omogenitorialità ma di orientamento sessuale (di quale genitore, di uno o di entrambi?) e inoltre si afferma che “Non esiste una credibile evidenza”, frase che non fornisce molte certezze.
L’articolo infine termina così:
Posizioni analoghe sono sostenute dalle maggiori associazioni dei professionisti della salute mentale: dall’American Psychiatric Association alla British Psychological Society, dall’Academy of Pediatrics all’Associazione Italiana di Psicologia.
“Posizioni analoghe”, questa è la frase chiave. Non si parla più di dimostrazioni scientifiche ma di “posizioni”, i 30 anni di ricerche che campeggiano sul titolo catturando l’attenzione e la fiducia di chi legge si sono trasformati in “posizioni”.
E questo è un segno di onestà intellettuale, alla fine dell’articolo non era più possibile parlare di evidenze sperimentali ma tuttalpiù di “posizioni”.
E sulle “posizioni”, che a loro volta sono influenzabili dalle ideologie, dalle mode o possono essere anche “viscerali”, non si può giocare la crescita di un bambino.
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62 commenti
Ottimo articolo e soprattutto “essenziale”.
“Dimostrare” la capacità genitoriale di una omocoppia non so quanto possa essere “scientifico” se non a seguito delle consuete analisi statistico-descrittive di tipo deduttivo eseguite a “valle” di un fenomeno già in corso (e che dovrebbe essere pienamente sviluppato e maturo per dare conclusioni “robuste”…). Alla faccia dei 30 anni di ricerche…
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Per secoli l’omosessualità non ha prodotto figli e tranne rari casi i bambini sono cresciuti nella stragrande maggioranza con famiglie naturali, pur tra gli alti e bassi che la famiglia naturale comporta in termini di rapporto coi figli stessi. Questi alti e bassi (chiaramente non eliminabili essendo per definizione la “professione” di papa e mamma una delle più difficili e complesse…) hanno trovato e trovano “sponda” ed aiuto anche nelle “affinità” che solo l’origine biologica può dare ma soprattutto nella inequivocabile “differenza” che caratterizza la sensibilità maschile e la sensibilità femminile.
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E’ vero che esistono bambini che sono cresciuti con un solo genitore o peggio ancora in qualche orfanatrofio ma ciò costituisce in genere l’eccezione e non la regola; é noto inoltre come statisticamente questo tipo di “crescita” porta innegabilmente anche tanti svantaggi e rischi per il futuro del bambino. Ora le nostre società occidentali (perché “solo” in qualche paese occidentale il fenomeno prende piede…) basate su valutazioni di tipo esclusivamente utilitaristico hanno “aperto” a nuovi “diritti” come l’eterologa per le coppie uomo+donna ed ora cominciano a prevalere anche le aperture verso le unioni civili di omocoppie per le quali spesso é data anche libera possibilità di “recuperare” i figli che non possono avere biologicamente attraverso l’adozione, l’utero in affitto, la mercificazione della vita, ecc…
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Come negli altri paesi occidentali anche in Italia andrà a finire probabilmente così (se non altro per la sudditanza culturale che ormai contraddistingue il nostro Paese…); non penso ciò accadrà a breve negli altri paesi del mondo anche perché le società occidentali sono destinate lentamente ad esaurirsi in quanto il deficit demografico comincia ad essere la regola e non l’eccezione.
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Dal punto di vista del bambino rimane comunque la vittoria di quella specie di egoismo che vede prevalere i presunti diritti di chi solo può decidere imponendo a chi arriverà un dato di fatto deficitario in partenza rispetto a “condizioni di massima resa” e soprattutto costituente l’eccezione e non la regola per la specie umana. In buona sostanza non il massimo che solo la famiglia naturale, pur con tutti i suoi limiti, può dare.
Beppino, mi sembra che proprio la debolezza quando non la vera e propria mancanza di consistenza di questi studi si trasformi in un boomerang contro chi ne sostiene le conclusioni, come a dire che se non hanno niente di meglio vuol dire che non hanno proprio niente.
E allora, come giustamente dici in conclusione, certi “diritti”, che poi sono i diritti del più forte (cioè la negazione del Diritto), possono passare solo per sudditanza culturale.
Salve, riguardo questo tema vorrei dare un contributo “a monte”, spero di riuscire a spiegarmi.
Secondo me, ricerche di questo tipo, che diano risultati “scientifici” in un senso o nell’altro, sono inficiate da un problema ben più serio, metascientifico, direi (quasi) morale.
In pratica :
a) l’unica via che un essere umano ha di venire al mondo è l’unione dei gameti m/f (lascio perdere la clonazione), la gestazione, il parto
b) fare sperimentazione umana senza consenso è unanimente rigettato come inaccettabile
c) non possono esistere nascite da paia di soggetti m/m e f/f
ERGO
ogni figlio associato a coppie omogenitoriali è un esperimento su essere umano, senza consenso informato, di una situazione di cui non abbiamo alcun criterio per valutare compiutamente la portata.Quindi, come dicevo, a monte, non sono problematici i risultati di queste ricerche… è il fare queste ricerche e questi studi in sè che è problematicamente ammissibile
“ogni figlio associato a coppie omogenitoriali è un esperimento su essere umano, senza consenso informato, di una situazione di cui non abbiamo alcun criterio per valutare compiutamente la portata.Quindi, come dicevo, a monte, non sono problematici i risultati di queste ricerche… è il fare queste ricerche e questi studi in sè che è problematicamente ammissibile”
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LG, trovo davvero molto interessante questa tua considerazione, apre un nuovo (almeno per me) aspetto della questione.
Questa considerazione si potrebbe estendere a tutti i bambini del mondo, giacché nemmeno per fare i genitori etero esiste una patente, ogni figlio è un esperimento, non possiamo sapere a priori se capiterà con persone capaci di farlo cresce in maniera sana e felice sotto tutti i punti di vista, o con dei pazzi scatenati, squilibrati, violenti, delinquenti, alcolizzati, imbecilli, anaffettivi, fanatici ecc…cioè in realtà potremmo anche sapere e prevedere a grandi linee quali persone saranno pessimi genitori, ma non possiamo far nulla per impedirglielo!
mi scuso per il ritardo ma non mi sono potuto collegare prima.
Banalmente si potrebbe rispondere che, essendoci appunto così tante incognite…..sarebbe meglio , perlomeno, non aggiungerne altre 🙂
Più seriamente, lei ha ragione nel portare quelli che sono effettivamente dei rischi e, soprattutto, nel rilevare quella che è la condizione umana: ciascuno si ritrova in sorte delle carte (genitori, società, epoca storica, luogo, genoma, carattere etc…) e dovrà poi fare il suo gioco al meglio. Così, ad esempio, ci potrà essere un bambino nato con qualche handicap che potrà essere più felice e realizzato di uno perfettamente sano, uno nato in una famiglia di disgraziati che sarà un escluso della società oppure avrà successo nella vita e nel lavoro, uno nato in contesto perfetto che poi perde la via etc etc…
Il fatto è che ciò è indisponibile al soggetto, venire al mondo non è qualcosa di cui si può incolpare qualcuno.
Al contrario, «nascere» in una coppia (paio) omo«genitoriale» , è frutto di una decisione presa a tavolino che rende orfani di una delle due figure NECESSARIE all’origine di un nuovo essere umano. Come dicevo sopra (e come dice il prof. Pennetta più in basso) ciò è a tutti gli effetti una sperimentazione su cavie umane.
Ovviamente non ha senso fare paragoni con situazioni accidentali, quali separazioni o mortalità di genitori in quanto si tratta, per opinione condivisa, di disgrazie e quindi , assolutamente, non possono essere argomentazioni per legittimare l’omogenitorialità.
Consiglio di approfondire questo tema leggendo il saggio di J. Habermas «Il futuro della natura umana. I rischi di una genetica liberale» in cui il filosofo riflette sulla pesante dittatura di ciascuna generazione su quella che la segue nel caso in cui venisse data la possibilità di prendere questo tipo di decisioni.
Grazie di questo tuo intervento LG, in particolare voglio sottolineare la considerazione di Habermas sui rischi di una ‘genetica liberale’:
“…pesante dittatura di ciascuna generazione su quella che la segue nel caso in cui venisse data la possibilità di prendere questo tipo di decisioni”
Se è per quello, il consenso informato non l’abbiamo avuto né io e né te, Enzo, tanto meno LG, nessuno ha avuto consenso informato. L’è che la vita è fatta così, si nasce senza averlo deciso o voluto e si muore dopo aver vissuto in modo dignitoso oppure no, in modo soddisfacente oppure no, in modo più vicino alla felicità oppure no, magari più vicino all’infelicità o alla disperazione… Nessuno ci ha chiesto un parere, la vita è una despota…
Solo per questo ritengo, a pelle, che la questione di quei figli che si trovano ad avere una coppia di genitori omosessuali è pur sempre una parte del percorso di vita, un percorso fatto di mille sfaccettature, che riguarda ciascuno di noi. Senza tragedie e senza alcuna paura che quella sia la norma…
Nascere è una cosa che per sua natura nessuno può decidere e su questo siamo d’accordo, ma questo non ci autorizza ad andare contro la natura stessa del rapporto genitori figli stabilita, se vogliamo, da milioni di anni di evoluzione in cui non si è mai visto un essere umano nascere da combinazioni alternative a quella uomo-donna ed essere allevato, se non in caso di disgrazie o forzature dolorose, dai genitori biologici.
Violare il fatto che si nasca da un maschio e da una femmina non è quindi assimilabile alla nascita e rappresenta un esperimento di ingegneria sociale le cui cavie sono i bambini.
In Botswana vivevano delle tribù in cui se la donna non copulava con due uomini diversi non rimaneva incinta e questo per loro era considerato un fatto scientifico. La cosa curiosa di queste famiglie “mamma e due papà” è che non si conoscevano conflitti sociali di rilievo e che incredibilmente… era stata riscontrata una mortalità infantile più bassa che in altre tribù dove i bambini avevano “solo” due genitori. Con questo voglio dire che la genitorialità è anche un fatto culturale e se oggi in Italia qualche figlio di coppie omosessuali risente di uno sviluppo non del tutto equilibrato, questo è sicuramente dovuto anche alla non accettazione della società del tipo di genitorialità presente nella sua famiglia. Lasciamo quindi gli studi al luogo che gli compete e ragioniamo col cuore e con il buon senso e sicuramente otterremo risultati migliori.
Flavio non è la società a imporre certi modelli di riferimento, ma la natura . Questa tua concezione, nasce dallo zibaldone che molte persone pro omofobia amano creare per distogliere le masse dal nucleo del problema .
“In Botswana vivevano delle tribù in cui se la donna non copulava con due uomini diversi non rimaneva incinta e questo per loro era considerato un fatto scientifico.”
Non ho capito. Cioè se la donna non aveva due diversi rapporti non riusciva a concepire ? Strano che non si sia estinta. Per loro era considerato un fatto scientifico ? Strano concetto di scienza il loro…
Parliamo di una specie umana “particolare” a quanto pare.
Ma infatti Salvo, “vivevano” significa proprio che non vivono più, si sono estinte (l'”esperimento” è fallito…).
Anche se a onor del vero questa ha tutta l’aria di un’argomentazione alla “mio cuggino” ; -)
La cosa mi meraviglia sino a un certo punto perché sulle “eccezioni” e i casi particolari hanno campato un po’ tutte le battaglie ideologiche laiciste (famosa la balla che hanno bevuto gli italiani ai tempi delle leggi sull’aborto in cui si sparavano cifre irrealistiche che l’opinione pubblica prese per buone).
Diciamo che il buon laicista è sempre a caccia delle eccezioni per portare avanti queste sue battaglie di “inciviltà” e chissà se poi è veramente esistita questa tribù (forse era quella, ora “politicamente scorretta” – perché a rischio legge anti-omofobia – cantata dai Gufi , che infatti poi è diventata una più corretta canzone per bambini :-):
https://www.youtube.com/watch?v=Qmc_Fil5ivE
Infatti, Muggeridge, ero ironico :’D
Un po’ meno riguardo alla questione “per loro era considerato un fatto scientifico”, la quale mi lascia non poco perplesso…
Ps. Le risponderò all’email appena posso.
@Flavio
portare come esempio un caso limitatissimo come alcune tribù del Botswana, anche stavolta mi sembra che non faccia altro che far risaltare in modo smisurato che in tutto il resto del mondo, anche in culture che non sono mai venute in contatto, i figli nascono e crescono con due genitori e che le situazioni diverse sono da considerare, appunto, delle eccezioni limite.
Già che ci siamo, cose ne pensa di legalizzare la poligamia, molti islamici sarebbero contenti, oppure matrimoni tra tre o più persone o tra fratello e sorella e rendere queste realtà idonee all’adozione?
****In Botswana vivevano delle tribù … ****
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Sarà che la genitorialità é un fatto culturale (concetto vagamente anche in parte accettabile ma perlomento da approfondire …) però tirar fuori questo discorso per mettere le “mani avanti” per parare il colpo di un eventuale esito negativo di una possibile genitorialità di una omocoppia affermando che tanto sarebbe colpa della società omofoba, fa un poco sorridere.
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Ma si vuole o no capire che la “famiglia naturale” é il massimo che può offrire la specie umana ed é funzionale, proprio questo, a massimizzare l’esito positivo della capacità genitoriale!
E’ proprio la famiglia naturale che permette di “parare i colpi” che arrivano “comunque” ed in “ogni caso” dal contesto sociale in cui vivono dei bambini che devono crescere e diventare adulti. Il problema dunque non é solo individuare possibili cause di “esiti negativi” (cosa comunque da fare e… affrontare) quanto piuttosto “sfruttare” il massimo che é in grado di avere un bambino per crescere e diventare adulto: la famiglia naturale.
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Per quanto riguarda gli studi “da lasciare a chi compete”, mi si permetta ancora di dissentire; per “”eseguire” “studi bisogna avere materiale e una numerosità della “popolazione” (nel senso di “campione” statistico) minimale proprio per poter fare questi studi. Altrimenti sono solo chiacchiere o prese di posizione ideologiche o anche semplicemente occasione (molto più prosaicamente) per avversare chi non la pensa come il ricercatore di turno.
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Sono d’accordo invece sul fatto che bisogna ragionare “col cuore” (io aggiungerei un “anche” prima, ma il concetto é lo stesso…). Proprio per questo le derive etiche di tipo utilitaristico destinate a “permettere” legalmente a pochi di estrinsecare i propri desiderata bellamente disinteressandosi a priori delle esigenze di chi deve “arrivare” non vanno bene, e andrebbero affrontate e avversate anche con motivazioni “di cuore”.
La cosa curiosa di questo esempio è che i bambini di queste tribù avevano come genitori contemporaneamente figure di entrambi i sessi, per cui non si capisce come questo caso limite porterebbe l’acqua al mulino delle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso. E’ curioso anche che si prenda a modello per una simile battaglia il caso di una tribù sperduta e culturalmente arretrata. Ah ok, forse questa obiezione non è valida, perchè è ora di finirla con questa storia secondo cui la civiltà occidentale sarebbe culturalmente più sviluppata delle altre! Ci sono culture differenti e tradizioni diverse, tutte con uguale dignità e nessuna è superiore ed inferiore. D’altra parte basta guardare la nostra Italia, che nel 2015 è così culturalmente arretrata da non accettare che le coppie gay possano adottare dei figli! Sbaglio qualcosa? 😛
Oltre a ‘famiglia naturale’, potremmo chiamarla anche ‘famiglia razionale’ o ‘famiglia occamiana’, quella appunto piu` logica e con meno fattori in gioco 😉
La “famiglia occamica” , con meno fattori in gioco, a rigor di logica dovrebbe essere quella famiglia in cui il maschio dopo aver ingravidato la femmina si leva dalle scatole, e i figli crescono solo con la madre. Infatti nelle scimmie antropomorfe come gli scimpanzé o i gorilla il ruolo del padre non esiste, i cuccioli crescono con la madre e con la comunità!
Occamiana significa una soluzione che non moltiplica enti inutili, quello che dici tu è eliminare il padre, un ente fondamentale.
PS noi si parlava di esseri umani non di scimpanzè…
I figli nascono e crescono con due genitori, questo è il caso più frequente, però sappiamo di figli che crescono con un solo genitore (vedovi/e oppure single) ed anche di figli, come il caso che ho citato, che crescono con tre genitori. Ora, se io avessi dei vicini di casa omosessuali, single, vedovi, poligami o quant’altro, l’ultima cosa che mi preoccuperebbe riguardo l’educazione e la crescita dei loro figli sarebbe l’organizzazione del loro mènage conuigale. L’importante è che i figli siano voluti ed educati come si meritano. La condizione o le preferenze sessuali dei genitori, così come la loro cultura, la loro provenienza, le loro idee politiche o religiose sono fattori assolutamente secondari rispetto alla qualità dell’educazione e dell’affetto che possono ricevere.
E poi sfatiamo un mito: l’essere umano è storicamente monogamo per necessità e non per scelta ed oggi questa monogamia non è più strettamente legata alla sopravvivenza della prole, non è quindi del tutto da escludere che sul lungo periodo altri modelli di famiglia raggiungano maggior prominenza di quella che hanno oggi.
Quoto, e aggiungo che questa è una questione politica o sociale, non ci saranno mai “studi scientifici” che potranno dimostrare che i bambini che crescono in famiglie gay stanno meglio degli altri, così come non esistono “studi scientifici” in grado di dimostrare che le famiglie etero sono sempre meglio. Dal momento che le persone non sono fatte con lo stampino, non ha nemmeno senso fare certe ricerche statistiche, è ovvio, palese, sotto gli occhi di tutti che esistono genitori etero pessimi, e bravi genitori etero…stessa cosa sarà anche per lesbiche e gay, l’orientamento sessuale differente non è automaticamente associato a una personalità squilibrata e anaffettiva, a comportamenti violenti, o al degrado economico e sociale.
Io invece credo che nel tempo, nel corso dell’evoluzione se preferisce, sia emersa la natura più autentica dell’essere umano, ed essa è monogamica (salvo eccezioni) e, senza eccezioni, con una relazione parentale eterosessuale.
Il resto sono esperimenti sociologici compiuti sui bambini.
“, ed essa è monogamica (salvo eccezioni)”
A giudicare dal numero di prostitute che si vedono per le strade e negli annunci(non penserà mica che a puttane ci vanno solo i single?!), o dal numero di figli illegittimi(secondo varie statistiche un figlio su 10 ha padre biologico diverso da quello legale, ma forse saranno anche di più visto che è presumibile che siano più numerosi i casi “sommersi” che quelli che si scoprono tramite test del DNA) direi che le “eccezioni” sono un po’ troppe per essere liquidate come tali!
“Il resto sono esperimenti sociologici compiuti sui bambini.”
Anche i figli di quegli uomini che spargono il loro seme a destra e a manca, fregandosene totalmente(tranne che dal punto di vista economico, in quanto costretti dalla legge) dei bambini che mettono al mondo(come Sgarbi o Maradona), sono un esperimento sociologico?
Se la risposta è affermativa, allora perché voi cattolici “sentinelle in piedi” non vin battete per introdurre il reato di omissione di paternità.
Oggi la legge(che evidentemente considera opzionale il padre e necessario solo il suo portafoglio) costringe solo al mantenimento economico(nel caso di nullatenenti neanche quello), perché non vi battete per cambiarla, e costringere gli uomini sessualmente molto esuberanti quanto incauti a fare i padri, o in alternativa marcire in galera?
Una cosa del genere non la farete mai, perché lo sapete anche voi che la storia dell’esperimento sociologico è una stupidaggine(nella storia dell’umanità ci sono stati e ci sono tutt’ora milioni di bambini cresciuti al di fuori di una famiglia monogamica, senza padre o più raramente senza madre, cresciuti da zii, nonni e parenti vari, o in istituto…, eppure questi bambini una volta diventati adulti vivono come tutti gli altri, hanno gli stessi successi e insuccessi degli altri, hanno problemi simili agli altri…insomma, nel caso in cui siano stati cresciuti da adulti amorevoli, sono come gli altri, non sono dei condannati a un’eterna sofferenza come vi piace immaginarli), una scusa per legittimare la vostra intolleranza immotivata verso lesbiche ed omosessuali
Andrea-c,
la risposta al suo discorso è molto semplice, lei continua a portare esempi di situazioni tristi per legittimare un’altra situazione triste, ma che ragionamento è?
No, io dico semplicemente che le “situazioni tristi”, purtroppo capitano, possono capitare indipendentemente dagli orientamenti sessuali dei genitori. Lei invece sostiene che le “situazioni tristi” capitano soprattutto ai gay, che basta negare qualsiasi riconoscimento legale alle unioni gay, la possibilità di adozioni, o anche la regolamentazione di situazioni familiari che di fatto già esistono(tipo lesbiche con figli, ce ne sono diverse in italia, anche se non vengono riconosciute dallo stato) per evitare gran parte delle “situazioni tristi”.
Ma se il problema sono le “situazioni tristi” perché quelli che hanno partecipato al family day ce l’avevano soltanto con i gay e con le lesbiche? perché nessuno di loro ha fatto delle proposte di legge contro le altre “situazioni tristi”?
Andrea, evidentemente il problema non sono le situazioni tristi in sé che sono parte della vita, ma quelle che decidiamo di far partire “tristi” con una decisione a tavolino, decidere che un bambino debba nascere orfano di padre o di madre per capriccio di qualcuno.
Concordo con lei Professore
No, Flavio, ti sbagli, l’ importante non è che siano voluti ed educati bene. Non sei nessuno per dire intanto cosa sia un bene per il bambino, poi te lo dico da uomo a cui è morta la madre a sei anni: Nonostante mio padre sia stato un grandissimo ed affettuosissimo genitore ed educatore, io ho patito tantissimo nell’ adolescenza la mancanza di mia madre, pensa che c’ è stato un periodo durato un pò più di un anno (quando avevo 15 anni) che piangevo praticamente tutte le notti per la morte di lei senza dire niente a nessuno e tutte le notti dormivo stringendo tra le mani una sua foto. Nessuno sapeva come stessi, cioè a pezzi, ma se avessero fatto un sondaggio intervistandomi, gli avrei detto che stesse andando tutto bene, raccontando una grande menzogna pur di rendere “puro” il mio dolore, e da ragazzino lo facevo, anche mio padre credette che io avessi superato senza problemi la morte della madre, ma sbagliava. è vero che le persone possono crescere apparentemente senza problemi, possono anestetizzare il dolore, andare avanti e accettare le cose come stanno, ma questa è comunque una sofferenza. Quando andavo a casi dei miei amici mi veniva da lacrimare e sentivo un nodo alla gola quando vedevo le loro madri fargli le coccole, scherzare con loro o preparargli la cena. Il mio dolore è stato quello di non aver mai capito cosa si provasse ad avere accanto la donna che ti ha dato la vita, né so cosa significa essere amati da una madre, ma su molte cose sono sicuro. Tutti quei bambini cresciuti da coppie omosessuali, non hanno idea di cosa significa essere amati da due esseri umani che li hanno messi al mondo dopo un atto d’ amore per fargli capire che è bello ESISTERE, non essere uno strumento attraverso il quale ottenere un diritto. La scienza che sta permettendo la surrogazione di maternità e l’ adozione gay si sta prendendo l’ arbitrio di costringere bambini, ridotti a prodotti mercificati, a vivere alle dipendenze di coppie che non potranno mai provare né dargli quello che provano due genitori veri; è come se degli uomini di potere si prendessero il diritto di decidere che io debba appartenere ad una coppia omosessuale, possibilmente occultando anche le mie origini, facendo in modo che io non possa risalire più alla donna che mi ha dato la vita. Cosa non si fa per denaro e per potere? Ci si vende anche l’ anima, si è pronti persino a distruggere tutto ciò che c’ è di sacro e di sublime nell’ uomo, evidentemente per un odio viscerale verso tutto ciò che trascende, che non è materiale. A questa gente non gliene frega niente delle testimonianze di Denise Shick, di Dawn Stefanowicz, di Bronagh Cassidy e di tanti altri capri espiatori sfruttati sempre per scopi personali e lucrativi. Usufruiscono delle donne per mezzo dell’ utero in affitto, legalizzano la compravendita di bambini e lo sfruttamento della donna per mezzo della pornografia, diffondono falsità per mettere in cattiva luce la religione, accusando i credenti di essere arretrati e di essere causa del male nel mondo, quando in verità mali di questo tipo sono causati dalle ideologie, quando in verità “Bene e Male” sono concetti esprimibili solo filosoficamente, non scientificamente; e non si accorgono che tra coloro che vivono di ideologie, ci sono anche loro, politici e scienziati corrotti senza moralità e senza Dio, criminali ipocriti e falsari che non pagano per i loro mali, e anzi fanno in modo che la loro figura resti “luminosa” e “portatrice di civiltà”! Questi animali non si guardano neanche allo specchio per dirsi: “ma quanto faccio schifo?”, sono i primi poi a non voler che gli venga restituito il male compiuto, chi vorrebbe rinunciare all’ amore della propria mamma e del proprio papà per essere cresciuto da due omosessuali, uno dei quali (se non due) è un perfetto sconosciuto, il quale vede nel bambino soprattutto lo strumento tramite il quale ottenere un proprio diritto e sconsacrare il matrimonio eterosessuale, tanto odiato nel profondo? Dieci anni fa chiedetti alla professoressa perché Dante vedesse nei falsari qualcosa di così negativo da sbatterli così in basso nell’ Ultima Bolgia dell’ VIII Cerchio, e la risposta di lei non mi convinse: “perché sono stati troppo bugiardi”.
Ora invece capisco la gravità del peccato ed il perché Dante li disprezzasse tanto. La laicità ostenta il vessillo dell’ “Uguaglianza” e della “Giustizia” bagnato delle lacrime dei pochi, resi capri espiatori di un sistema malato e corrotto, dove i motori che vivacizzano tale meccanismo morboso sono sempre il denaro e il sesso, ricercati in forme sempre più degenerative!
E ve lo dice uno che ha sofferto tantissimo la perdita della madre a sei anni, chi è favorevole a questo vento di cambiamento, è favorevole all’ occultamento della verità, è complice di quei criminali che continueranno a rovinare la vita dei giovani con lo scopo di sessualizzarne le coscienze e renderli sempre più selvaggi, più rincoglioniti e più manipolabili. Si può andare avanti a dire che “si è vissuto bene” anche in una famiglia omosessuale, ma chi lo dice non ha mai vissuto l’ amore di una madre e di un padre, non si è mai sentito generato da un atto d’ amore, ha il passato occultato e la sua identità potenzialmente minata. C’ è da piangere tantissimo, ma solo chi lo ha vissuto può capirlo.
La problematica che poni però ha senso solo per le coppie gay che ricorrono alla maternità surrogata, per le coppie lesbiche il problema del rapporto con la madre naturale non si pone
Ma dice sul serio ? E il padre naturale che fine ha fatto ? Quel figlio di due lesbiche sarebbe nato senza spermatozoi ? E l’affetto paterno ?
Bah, che ragionamento…
Non sono rarissimi gli uomini che spargono il loro seme a destra e manca, e quando qualche donna rimane incinta se la svignano.
Si può crescere più o meno felicemente anche senza affetto del padre biologico, il mancato affetto paterno può anche essere sostituito dalla compagna della mamma, o dai nonni, dagli zii ecc…
Il fatto che esistano “padri” codardi e che se la svignano non significa che i figli crescano ugualmente bene come quando, invece, il padre è presente. L’esempio di Ottocento ne è la prova, basta sostituirvi la perdita della madre con quella del padre. Non occorre essere stati portati in grembo per fare della madre una figura essenziale e quella del padre facoltativa. Non nella specie umana almeno.
E poi non sono rari i figli maschi, cresciuti dalla sola madre, che sviluppano tendenze omosessuali. Lo stesso, ovviamente, vale per le figlie femmine cresciute con la sola figura del padre.
Concordo pienamente !
Per OTTOCENTO
Tutto, dico tutto CONDIVISIBILE (anche quello che manca tra i simboli “maggiore” e “minore” ma di cui é chiaro il senso …). Grazie Ottocento.
1) […] Guardarsi allo specchio per dirsi: “ma quanto faccio schifo?”
2) […] Non mi convinse: “perché sono stati troppo bugiardi”
Buonasera ottocento,
grazie per il suo intervento, una testimonianza che ci riporta ad uno spessore umano che tutto questo tecnicismo fintamente scientifico toglie alla questione, ma che è invece il punto centrale.
PS ho ripristinato i punti mancanti del suo intervento, era troppo bello per lasciarlo imperfetto.
Grazie.
Mi associo a Enzo per quanto riguarda il commento di ottocento , in più aggiungo che, questa farsa delle adozioni da parte delle coppie omosessuali, non è altro che l’ennesimo tentativo volto a voler equiparare le coppie formate da individui dallo stesso sesso, allo status di famiglia tradizionale copiandone il modello, insomma , un modo per compensare una lacuna che non sarà di certo un figlio a sanare .
Caro Ottocento, il suo sfogo è comprensibile, però capirà bene che la sua testimonianza non è quella di tutti gli orfani e che comunque non si può imporre un modello di famiglia per legge, o forse crede che per alleviare la sua sofferenza lo Stato avrebbe dovuto obbligare suo padre a risposarsi oppure darla in adozione a una famiglia con entrambi i genitori? A me si accapona la pelle solo a pensarci e penso che a lei ancora di più…
Di cosa hanno bisogno i bambini poi lo sappiamo bene ed è innanzitutto affetto ed una buona guida che li possa accompagnare e sostenere nella crescita e tutto il resto, piaccia o no, è accessorio. Evito invece di rispondere alle sue accuse d’empietà o di scelleratezza rivolte alle persone omosessuali perchè certe espressioni rasentano l’omofobia e quindi preferisco non contribuire a gettare ulteriore benzina sul fuoco. Allo stesso modo ho poco da dire sul suo sfogo rivolto alla società senza Dio, corrotta, senza prospettive, senza futuro, ecc. perchè non essendo per nulla una persona catastrofista, certe dichiarazioni mi fanno sorridere, sebbene anch’io sia molto critico con certi risvolti della nostra società, ma la differenza è che io sono fermamente convinto che oggi viviamo meglio che nel passato, perchè abbiamo conquistato maggiori libertà, maggior autonomia di pensiero e maggior consapevolezza del nostro ruolo nel mondo, quindi di passi in avanti, piccoli o grandi che siano stati, ne abbiamo fatti.
@Flavio,
lei afferma in risposta ad ottocento: “evito invece di rispondere alle sue accuse d’empietà o di scelleratezza rivolte alle persone omosessuali “
Non è assolutamente corretto inventarsi accuse verso gli altri, indichi dove ottocento avrebbe detto quelle due parole o chieda scusa. Il pretesto della “omofobia”, perché di pretesto si tratta, è diventato come l’accusa di essere “reazionari” ai tempi dell’URSS o come quella di essere comunisti ai tempi del maccartismo, quindi qualifica chi la muove, non chi ne è bersaglio.
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Che i bambini abbiano bisogno di affetto e di una buona guida è vero, ma vada oltre, affetto e guida gliela devono dare di norma i genitori genetici, tutte le altre combinazioni sono un modo per ovviare a delle emergenze dolorose come la morte o l’assenza volontaria di uno o entrambi i genitori.
Questi animali non si guardano neanche allo specchio per dirsi: “ma quanto faccio schifo?”
Se mi sentissi chiamato in causa mi sentirei offeso, lei no? Le scuse dovrebbe quindi chiederle chi si esprime in questa maniera, anche perchè il resto dell’anatema è dello stesso tono.
Sull’affetto o su come bisogna educare i bambini, io penso che ognuno possa dire la propria, ma la cosa più importante è lasciare fuori le battaglie ideologiche in quanto quando si toccano questioni così personali non si può obbligare gli altri alle proprie scelte. Io posso essere in disaccordo con chi educa i propri fligli al successo materiale più che a quello umano, chi li esige troppo, chi li indottrina, chi li disattende, chi li sovraprotegge… posso esser critico con tutti ma commetterei un gravissimo errore se pretendessi di voler imporre la mia concezione educativa. Se lei avesse due vicine lesbiche o due vicini gay con prole, direbbe a questa che i suoi genitori non potranno mai essere dei buoni genitori? E direbbe la stessa cosa anche ai genitori? Io sono sicuro di no, quindi se conosce dei motivi validi per impedire a due omosessuali di formare una famiglia a tutti gli effetti, apporti delle prove concrete, altrimenti dovrà tenere le sue critiche e le sue considerazioni per lei.
Ma chi é il soggetto destinato ad essere additato come animale? Forse quelli che “…usufruiscono delle donne per mezzo dell’ utero in affitto, legalizzano la compravendita di bambini e lo sfruttamento della donna per mezzo della pornografia…”. Come si fa a non condividere…?
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Forse i soggetti dell’essere additati come animali sono i “politici e scienziati corrotti senza moralità e senza Dio, criminali ipocriti e falsari che non pagano per i loro mali….” . Come si fa a non condividere…?
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Lei, utente Flavio, per caso fa parte di QUELLE categorie di persone (ad esempio é d’accordo sulla mercificazione della vita ovvero é un politico corrotto)?
Se NON é così non c’é necessità di alcuna sua filippica; se é così rispetti comunque il parere altrui, ancorché espresso con parole dure, e ritorni pure a mettere in pratica le sue errate (a parere mio…) convinzioni etiche.
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Cosa vuol dire poi “battaglia ideologica” perché “nessuno deve obbligare nessuno alle proprie scelte” e perché “nessuno deve pretendere di imporre la prorpia concezione educativa”?
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Ma lei, utente Flavio, sa cosa é la democrazia? Si discute (e si rispetta l’altrui pensiero), si dialoga, ci si confronta, MA poi ci si conta. E’ la maggioranza impone la sua visione etica.
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Se io avessi due vicine lesbiche potro’ pur essere libero o no, in un libero e franco dialogo, di esprime i miei dubbi ed i miei desiderata? Dobbiamo forse tornare alla “Camera dei Fasci e delle Corporazioni”?
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Bisogna imparare a rispettare il pensiero e le volontà altrui; se poi la “maggioranza” nega alcune libertà vorrà dire che la minoranza continuerà a lottare per le sue rivendicazioni ed attenderà tempi migliori.
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Di motivi per considerare criticamente la possibilità che omocoppie non dovrebbero avere figli con adozione (e farli crescere…) o attraverso tecniche mercificanti la vita umana (senza alcuna remora o dubbio etico…) ne posso avere a bizzeffe o anche poche, ma sicuramente qualora qualcuno anche solo adombri la necessità che ci si debba tener DENTRO (ovvero NASCOSTE) perplessità e critiche e non si possa esternarle pena l’ anatema laicista del liberista di turno si metta pure il cuore in pace perchè la cosa NON é impostabile ne risolvibile in questo modo ignobilmente aculturale, violento e vagamente fascista.
Davvero un commento da incorniciare il suo, Beppino
Se non puoi permetterti di criticare le scelte di nessuno (attenzione, nemmeno quando sono coinvolte terze persone senza diritto di replica!) ammettiamo anche alla genitorialità gli amici del baretto o i vecchietti del circolo ARCI.
E senza coinvolgere terze parti, è comunque il trionfo dell’individualismo: fa’ ciò che vuoi (anche se penso non sia il tuo bene) purché non mi dai fastidio. Meno male che l’obiettivo della Res Publica dovrebbe essere il bene comune…
PS: nella tua argomentazione porti ad esempio caratteristiche accidentali dei genitori, come se la complementarietà sessuale fosse una di queste!
Appartiene invece alla sostanza, ciò che definisce un genitore in primis.
comunque non si può imporre un modello di famiglia per legge
Proprio questo è il punto Flavio! Non si vuole imporre una forma arbitraria, ma semmai tutelare con la legge giuridica qualcosa che esiste già nella nostra natura umana (e che la legge morale naturale riconosce).
Partire dal presupposto che sia tutto indifferente è ideologico.
Su un punto siamo d’accordo: bisogna tutelare con la legge giuridica qualcosa che esiste già nella nostra natura umana. Per questo sono favorevole al riconoscimento legale delle coppie omosessuali, l’omosessualità è infatti una normale e naturale espressione della sessualità o, per dirlo con le parole dell’OMS, una variante naturale del comportamento umano.
Ma e` razionale? L`uomo e` `animale razionale` (cit.). (Per favore non citarmi gli scimmioni)
Io direi, piuttosto che della sessualita`, che e` un`espressione della masturbazione, come ogni pratica sessuale sterile o sterilizzante.
-No, Flavio lei dimostra di non capire cosa si prova a perdere un genitore, né ha idea di quali soluzioni vadano ricercate qualora dovesse accadere un lutto simile.
Se mio padre si fosse risposato, avrebbe fatto ancora più danni.
Due anni dopo il lutto si è fatto fidanzato con un’ altra donna con cui stanno ancora insieme da ormai 13 anni.
La prima volta che la conobbi, e avevo 12 anni, non la voletti guardare neanche negli occhi, e solo dopo qualche mese, a suon di regalini, cominciai ad aprirmi un pò di più a lei.
Ma in 13 anni di fidanzamento, mio padre non si è azzardato a prestarsi neanche UNA VOLTA ad atti intimi con quella donna davanti ai miei occhi; inoltre lei non ha osato MAI ricoprire un ruolo vagamente materno o educativo nella mia vita; quella gran donna non è mai andata oltre il rapporto d’ amicizia con me e ha fatto BENISSIMO, infatti oggi le voglio un gran bene e la stimo tantissimo.
Ha avuto la maturità di capire che ogni tentativo di darmi ciò che mi avrebbe dato mia madre, sarebbe stato recepito da me come fastidioso, doloroso e inaccettabile. Ed è stata saggia!
Nel mio caso particolare un nuovo matrimonio sarebbe stato devastante per me, come lo è per tutti quei capri espiatori di questo sistema malato, ignorati come se non valessero nulla le loro vite se paragonate a quelle dei molti. Io sono stato educato soltanto da mio padre e da mia nonna, e l’ influenza della fidanzata nuova di lui è stata pressoché nulla. Questo è stato giusto per me! Quando dice che l’ affetto è la cosa più importante e poi tutto il resto è “accessorio”, beh, le rispondo che non sarebbe capace di gestire la vita di tuo figlio qualora dovesse morirgli la madre, sempre se lei sia sposato, perché da come scrive sembra che Lei non dia così tanta rilevanza alla profondità del matrimonio, né mi sembra sposato.
-Poi non ho mai accusato gli omosessuali di empietà e scelleratezza. Ho accusato la loro campagna politica atta a relativizzare il matrimonio naturale e a distruggere la religione facendo leva sulla surrogazione di maternità, sullo sfruttamento di bambini utilizzati soprattutto come strumento per raggiungere un’ ” assoluta uguaglianza sociale” che non potrà mai essere tale, su un’ ideologia “gender” completamente anti-scientifica, la quale bene fa capire che visione del mondo distorta abbia una parte di loro, dove si vede in donne attratte dall’ uomo (e viceversa) il “cis gender”, orientamento sessuale considerato arretrato e medievale, destinato ad aprirsi ad orientamenti sessuali alternativi per “evolversi”. Ma per favore, me le chiami normali queste “concezioni”. Stiamo arrivando a sguainare le spade per dimostrare che le foglie siano verdi d’ estate, citando Chesterton.
-Poi ci sono i travestiti, i quali hanno gli stessi pensieri che avevo io da ragazzino quando volevo avere il costume di Batman e “sentirmi me stesso” andando a proteggere l’ umanità dai criminali. Siccome loro si “sentono se stessi” travestiti da mezzi-maschi e mezzi-donna, allora per me è anche giusto che io mi “senta me stesso” travestendomi da supereroe, perché no? e chi è Lei per dire che non sia normale??? E perché non lo fa anche Lei? Secondo certa gente perché la società l’ ha influenzata così tanto da renderla “cis gender”, però se non fosse stato per la società omofoba, Lei a questo punto potrebbe anche essere una Flavia.
E comunque le famiglie omosessuali non esisterebbero neanche, se non dipendessero dalla scienza. Ciò che le mantiene, che le concretizza è solo la tecnologia, non di certo la natura.
Questi fenomeni sono conseguenze dello sviluppo tecnologico e di uno stile di vita sempre più incentrato sul sesso.
-Non si accusa di empietà nessuno, si prende atto di cosa hanno nella testa queste persone favorevoli al gender, e si tirano le somme. Certa gente pro-gender ha una visione distorta della realtà. Poi si vedono tutte le falsità politiche e pseudo-scientifiche che vanno fatte trapelare come “portatrici di verità” e si risale alla matrice di questo delirio della sessualità, che è generato da poteri forti omosessuali o rancorosi verso la Chiesa.
-La parola “omofobia” è un’ espediente anti-lingua puramente inventato per colpevolizzare chi è sfavorevole alla loro campagna distruttiva e favorire quindi il pensiero unico e, in ambito giudiziario, fondare lo psico-reato orwelliano. Di questo ne parla chiaramente l’ avv. Amato usando prove incontrovertibili a sostegno.
Nella Germania nazista, che tanto oggi consideriamo assurda, il razzismo dilagava facilmente ed era considerato inconfutabile perché si faceva in modo che gli ebrei fossero considerati un “male sociale ed economico da estirpare, nonché dei sovversivi intenti al dominio del mondo”, ed oggi si fa in modo che chi è contrario alla politica gay-friendy, sia “omofobo”.
Nella Germania nazista guai a chi prendeva le difese degli ebrei! Questo oggi non le ricorda niente?
Io non odio gli omosessuali, ma sono certo che la loro propaganda sia socialmente distruttiva.
-Ora la domanda è casomai questa: “perché Lei ha pensato che fossi omofobo?”
Io non ho niente contro la persona omosessuale.
-Chi appare catastrofista, non significa che non abbia ragione. Non ho scritto niente che faccia sorridere, anzi, tutt’ altro.
-Veramente il termine “animali” era attribuito ai politici e agli scienziati corrotti, non agli omosessuali, mi sa che sta prendendo una cantonata.
-Inoltre la famiglia omosessuale non dovrebbe esserci a prescindere, per motivi già espressi. Ma in certi casi il danno è già stato fatto e non si può tornare indietro, come nel caso di Dawn Stefanowicz, anche se in verità di casi analoghi ce ne sono tantissimi.
– Perché si sta fomentando?
Grazie ottocento
“E comunque le famiglie omosessuali non esisterebbero neanche, se non dipendessero dalla scienza. Ciò che le mantiene, che le concretizza è solo la tecnologia, non di certo la natura.
Questi fenomeni sono conseguenze dello sviluppo tecnologico e di uno stile di vita sempre più incentrato sul sesso.”
Diranno che ci sono gli orfanotrofi (non solo i laboratori che producono feti da impiantare) da cui prelevare bambini… Se non ci fosse la tecnica come vivrebbero? Nell’attesa che qualcuno “si faccia male”? Tipo iettatori…
Viva la diversità! Quella vera però!
Uno è gay? Pace fratello! Ma perché scimmiottare gli etero?
Aah.. il borghesismo!
Caro Ottocento, ripeto: se per lei il rimanere orfano è stata un’esperienza devastante, non per tutti è necessariamente così. Io ho dei cugini che hanno perso la mamma molto giovani e direi che hanno superato al meglio la dura prova che gli è toccata e, di questo ne sono certo, sono favorevoli al riconoscimento dei diritti alle famiglie omosessuali.
E per favore non citi Dawn Stefanowicz come esempio di “vittima” di famiglia omosessuale. Per cominciare perchè questa ragazza viveva sotto lo stesso tetto dei genitori biologici (padre/madre) e poi perchè il problema era che i suoi genitori erano due pazzi, tossici sempre strafatti e depravati della peggior specie. Voler accostare il suo caso a quello della totalità degli omosessuali, a parte di essere appunto falso, è tremendamente ingiusto, perchè con questi metodi è facile demonizzare chiunque.
Se lo lasci dire, la sua visione apocalittica e catastrofista può forse far presa su chi vede buio e cupo dappertutto, non certamente su chi guarda il futuro, pur nelle sue difficoltà, con serenità e con la consapevolezza che non esiste problema che non possa esser superato.
Sì, i suoi cugini hanno superato la prova ma al posto di aver vissuto esperienze con la madre, hanno vissuto invece un deserto. Le ho già spiegato che anche il vivere “bene” senza genitore, è di per sé un vivere con delle privazioni, privazioni che chi ha un briciolo di buon senso, non permetterebbe siano vissute da altri bambini.
I suoi cugini favorevoli alle adozioni omosessuali non hanno capito niente a riguardo, è solo per questo che sono favorevoli.
Dawn Stefanowicz dice più volte che la causa dei suoi traumi fu principalmente il fatto che il suo genitore fosse omosessuale, poi la sua condotta morale.
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Ma vuole che parli di un caso di persona adottata da omosessuali sani di mente? Ok, prendiamo Katy Faust, questa è la sua lettera al giudice Kennedy: http://www.aleteia.org/it/dal-mondo/articolo/caro-giudice-kennedy-lettera-aperta-del-figlio-di-un-amorevole-genitore-gay-5281357710229504?page=3 , e se nel caso non dovesse crederci perché pubblicato da Aleteia, questa è la fonte originale: http://www.thepublicdiscourse.com/2015/02/14370/
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“Pseudo-genitori” omosessuali affettuosissimi, consideri comunque la sua polemica.
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Qua non si sta demonizzando nessuno, si vuole soltanto preservare il diritto di un bambino ad avere una mamma ed un padre e una vera famiglia biologica, poi se la sua fede laica e atea la fa essere così chiusa da non voler considerare tutto quello che le abbiamo scritto finora, questi sono fatti suoi.
Finora sta dimostrando solo grande chiusura mentale ed inflessibilità, nonché un senso etico marcio e fasullo.
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La mia è una visione cupa perché realista e questa realtà genera capri espiatori, la sua visione invece è ignorante e strafottente, tipica di chi vuole mettersi il prosciutto negli occhi per non accettare tutto il marcio che esiste, andare davanti allo specchio e dirsi che va tutto bene.
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Certo, siccome non per tutti è devastante, allora sottoponiamo i bambini comunque a questo rischio, per alcuni sarà devastante, per altri no, ma qual è la cosa più importante??? Che non sia devastante per tutti ma solo per alcuni!
Sì, lei fa parte di quelle persone favorevoli allo sfruttamento di capri espiatori. Complimenti per il suo senso etico, di certo meno “cupo”, ma anche più illuso.
Concludo dicendo che lei non sta guardando al futuro, figuriamoci fare qualcosa perché il problema possa essere superato. No, non gliene frega niente di superare il problema, ma può sempre consolarsi pensando di “fare il suo meglio, di essere nel giusto e di guardare al futuro con serenità”.
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Ora capisco perché si è fomentato tanto.
Rimessa in soffitta questa Dawn Stefanowicz, ora riprova con la moglie di un pastore cristiano, nata nel seno di una famiglia tradizionale e che si è ritrovata in piena infanzia e contro il suo volere in una famiglia dove la madre cominciò una relazione sentimentale con una donna appena dopo essersi separata dal padre? Può citare quanti esempi impropri vuole, ma finchè non dimostrerà che la stragrande maggioranza dei figli di omosessuali subiscono traumi per appartenere alla famiglia a cui appartengono, non convicerà mai nessuno, se non chi deve difendere per partito preso la solita bandiera ideologica/religiosa.
Si lasci poi dire che “l’ignoranza e la strafottenza” appartiengono semmai a chi pretende d’imporre il proprio modello di vita anche a chi la pensa diversamente o a chi pretende che i propri drammi personali debbano riproporsi in maniera identica non solo in tutti i casi simili, ma anche in quelli che nulla hanno a che vedere con il proprio.
Le lascio quindi nel suo mondo “marcio” perchè io invece il mondo lo trovo un posto bellissimo e sono sicuro che sarà un posto ancora più bello quando finalmente più nessuno sarà discriminato per la propria condizione sessuale.
“sarà un posto ancora più bello quando finalmente più nessuno sarà discriminato per la propria condizione sessuale”
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Ma allora non ci stiamo proprio capendo. Qui non si tratta di discriminare gli omosessuali ma di tutelare il bambino che naturalmente ha bisogno di un padre e di una madre.
Anch’io sono convinto che il mondo sia bellissimo, e per questo non voglio che dei bambini soffrano perché per un desiderio di qualche adulto debbano crescere in modo programmato e deciso, e non per triste fatalità, senza una madre o un padre.
Non c’é alcuna possibilità ne volontà di tener conto delle esigenze dei bambini da parte delle omocoppie e relativi supporters. Del resto sempre di scelta fondamentalmente egoista si tratta e devono pur fare attenzione che la cosa non venga messa in evidenza oltre il dovuto.
Vabbè, Flavio lei è troppo chiuso mentalmente ed è solo grazie a gente come voi che questo sistema continua ad essere disumano e strafottente verso i pochi.
Intanto vorrei capire quali sono le fonti che lei ha letto sulla vita della Stefanowicz e della Faust, visto che io non le conosco, poi a questo punto le vorrei chiedere cosa ci trova di “bellissimo” in donne che crepano dopo la pratica della surrogazione per aver dato un figlio agli omosessuali. Sicuramente saprà darmi una risposta adeguata, possibilmente “umana”, ma forse le sto chiedendo troppo.
-Non si sta discriminando qualcuno.
Ritiro l’ offesa del “chiuso mentalmente” e mi scuso per averla scritta, ma fatto sta che ci sono casi di persone adottate da omosessuali che soffrono parecchio e riportano le loro testimonianze, che poi lei veda sempre in ciascuno di loro lo “zampino” cattolico, questo è solo un suo pregiudizio che non confuta il fatto che queste persone abbiano sofferto. I bambini non strumenti per affermare un proprio diritto, né è vero che sia giusto privare un bambino dell’ esperienza materna o paterna perché ci sono casi in cui “sembra andare bene anche senza”.
Anche io penso che la vita sia bellissima, e la mia critica “cupa”, come la definisce lei, è una visione realista verso un sistema che genera capri espiatori, e soprattutto la diffusione di teorie fantascientifiche come il gender con l’ intenzione di relativizzare persino il sesso, nonché la pratica di tecnologie che causa morte in potenza e l’ imposizione ad un bambino di crescere senza madre o senza padre, per questioni lucrative. Che poi gli esempi non le piacciano, sono comunque testimonianze di persone che hanno sofferto questo sistema, e ce ne saranno altre. Può aggrapparsi ai “però”, ai “ma”, comunque la sofferenza è reale e quella non può confutarla, e noi stiamo parlando proprio di questo!
Porf., vorrei chiedere all’ill.mo prof Masiero la spiegazione di un curioso fenomeno di fisica, una contrazione dello spazio-tempo che non riesco a comprendere…
Come mai quando a Piazza San Giovanni ci vanno comunisti, sinistrorsi e sindacati, la piazza contiene milioni e miliardi di persone, mentre quando ci vanno quelli invisi alla sinistra, sono soltanto quattro gatti? 😉
Lei che vive a Roma potrebbe indagare su questo misterioso buco nero a Piazza S. Giovanni e farci un articolo, no?
😀
OOOPS: commentato nel posto sbagliato! sorry!
Dato che si parla di pubblicazioni scientifiche sottopongo questa storia che descrive molto bene come funzionano le cose in certi ambienti.
“…In our study, people read either an article reporting research showing that affirmative action harmed African-Americans and an article reporting research showing that same sex relationships were just as healthy as heterosexual relationships OR they read an article reporting research showing that affirmative action was beneficial to African-Americans and an article reporting research showing that same sex relationships were not as healthy as heterosexual relationships. So, everyone read one “liberal” and one “conservative” article. Furthermore, everything about the articles was held constant, except the result, so there were no objective differences in the quality of research supporting the liberal or conservative conclusions.
The main question was: Who would be more biased in their judgments of the article, liberals or conservatives? People were asked to indicate how true they considered the article to be, and how biased they considered the author to be.
And the resounding answer was: Liberals were far more biased. Liberals viewed the articles reporting “liberal” results (affirmative action and same sex relationships are good) as truer and reflecting less author bias than the articles reporting “conservative” results. Conservatives, in contrast, viewed the truthfulness and bias in the articles as nearly identical, regardless of their results.
An early version of this paper was framed quite explicitly as examining whether political biases were symmetric (i.e., similar for conservatives or liberals) or asymmetric (larger for liberals or conservatives). Clearly, we found they were larger for liberals. We thought this result was incredibly important, because so much prior research had emphasized bias and distortion among conservatives and had reported that such biases were generally larger than those occurring among liberals. As such, this should have been important “news” – even “counterintuitive news” given how much the received wisdom emphasized conservative bias (and, for better or worse, social psychology has long been enamored of such counterintuitive findings – although, as this story demonstrates, perhaps it is primarily counterintuitive findings that do not challenge the supposed moral or intellectual superiority of liberals that are so privileged). We could not get this published. It was rejected at two separate journals. Finally, we decided to bag every mention of liberals being more biased than conservatives, and resubmitted it to another journal. This time, it was accepted.”
https://www.psychologytoday.com/blog/rabble-rouser/201310/liberal-bias-in-social-psychology-personal-experience-ii
Non e` illudere le persone proporre una normalita` che sarebbe tale solo perche` culturale o sociale? Cioe` da una parte abbiamo una normalita` sostanziale o di fatto, che non ha bisogno di approvazione per essere tale, dall`altra una che avrebbe come fondamento il consenso sociale che pero` deve essere il piu` ampio possibile. E usare per difendere questa normalita` argomenti etologici o eccezioni non e` crudele e cinico? Da una parte si illude e dall`altra si abbatte.
In che modo potranno mai queste due normalita` essere analoghe, (per questo parlo di illusione)? Tutt`al piu` omologhe o conformi.
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