Eccoci giunti all’annuale appuntamento con il rito dello spegnimento delle luci.
Un evento inutile, ipocrita e stucchevole, ieri dalle 8,30 alle 9,30 di sera ho acceso quello che mi pareva.
Ormai è diventata una consuetudine parlare della giornata dedicata all’Ora della Terra, ma così come l’evento si ripete si devono rinnovare anche le considerazioni al riguardo. Ci pensa il Corriere della Sera, insieme ad ogni media che si rispetti, a ricordarci l’appuntamento “Ora della Terra: luci spente per accendere la speranza sul climaOra della Terra: luci spente per accendere la speranza sul clima“, nell’articolo si ripercorrono le origini dell’iniziativa e si passa poi a fare da cassa di risonanza all’ultima manipolazione dei dati che passa attraverso la nomina del 2014 come anno più caldo del secolo:
Un appuntamento dal nome simbolico Earth Hour (Ora della Terra), nato a Sydney nel 2007 e ora in grado di mobilitare centinaia di milioni di persone in oltre 7 mila città e 162 nazioni. Un appello che anche in Italia è diventato sempre più importante, con oltre 300 spegnimenti previsti: tra città, monumenti e aziende, pronte a restare al buio per sostenere un messaggio determinante. Ossia, quello di invertire la rotta del cambiamento climatico che minaccia il nostro futuro. E ancora più significativo nel 2015, dato che proprio a dicembre si svolgerà a Parigi la chiusura del negoziato dell’Onu per definire un accordo globale sui cambiamenti climatici….
Allarme temperature
A rendere più significativa questa edizione della campagna mondiale, anche le registrazioni delle temperature dei centri di ricerca più importanti del mondo che hanno evidenziato come il 2014 sia stato l’anno più caldo della terra dal 1880 (e i primi due mesi del 2015 hanno già segnato un nuovo record, facendo prevedere che a fine anno sarà battuto il «primato» del 2014).
Una campagna promozionale che è stata in soli 8 anni in grado di raggiungere 7 mila città in 162 nazioni, davvero un bell’ufficio marketing (ma chi paga?), certamente la parte del leone la fa il WWF, l’organizzazione nata da un’idea del primo Presidente dell’UNESCO, Julian Huxley, autore della teoria neo-darwiniana dell’evoluzione denominata “Sintesi Moderna” e sostenitore nel suo documento programmatico dell’UNESCO (UNESCO its purpose and is phlosophy) della diffusione del darwinismo sociale e delle politiche di limitazione delle nascite di ispirazione neomalthusiana. Cofondatore del WWF è stato anche il Principe Bernardo d’Olanda, entusiasticamente appartenete al movimento dei giovani nazisti a partire dal 1933 per tutti gli anni dell’Università.
Ed ecco come l’ufficio propaganda stampa, dell’Ora della Terra 2015 promuove l’iniziativa:
Vediamo dunque quali sono gli obiettivi dell’Ora della Terra:
Piantare alberi in Uganda (leggi: l’Africa non si deve sviluppare, che abbiano solo alberi)
Stop alle centrali a carbone in Grecia, neanche le moderne centrali che abbattono le emissioni di polveri siano tollerate (leggi: la Grecia sia deindustrializzata, non importa che la grave crisi economica stia affamando la popolazione, l’importante è non produrre CO2).
Salvare la Grande barriera corallina (Come? Non viene detto, di sicuro nessun sacrificio viene chiesto all’Australia e ai paesi industrializzati in genrale. Evidentemente piantando alberi in Uganda e chiudendo centrali elettriche in Grecia i coralli ne beneficeranno.)
Proteggere l’Amazzonia (Come? Probabilmente bloccando lo sviluppo di infrastrutture). Anche qui nessun sacrificio per i paesi industrializzati.
Combattere l’inquinamento in Cina. (Leggi: la Cina è ormai il rivale più pericoloso per i paesi industrializzati, sono i nuovi “cattivi”).
Infine, non citato nel video, ma presente in altri documenti, porre fine alla ricerca petrolifera della Russia nell’Artico (gli altri nuovi “cattivi”), niente da dire ovviamente sulla devastazione del sottosuolo americano ad opera degli impianti di fracking per l’estrazione degli scisti bituminosi.
Questa è l’Ora della Terra, ma sottrarsi al rituale di massa sarebbe considerati un gesto indegno e quindi tutta una serie di enti e città si sono adeguati senza neanche provare a vedere di cosa si trattasse, e anche la nostra carissima AstroSamantha si è adeguata postando un suo tweet:
Join #EarthHour this Saturday, switch off the lights at 8:30 pm local time: http://t.co/HYW0dhi7O4 pic.twitter.com/TGXN8oAPfO
— Sam Cristoforetti (@AstroSamantha) 25 Marzo 2015
Spero allora che lei, che è sempre molto attenta e nei suoi tweet ci mostra sempre bellissimi scorci della Terra vista dallo spazio, abbia guardato ieri notte il Mediterraneo, se non ci saranno state nuvole avrà visto l’immagine riportata qui di seguito, la guardi anche stasera e per tutto il tempo che resterà in orbita, e in un tweet ci dica che nell’Africa sub sahariana l’Ora della Terra la celebrano ogni giorno e ogni notte, le luci non sono spente perché non vengono mai accese. Per loro solo alberi da piantare mentre viziati ragazzini del mondo industrializzato giocano a fare i salvatori del pianeta. Ma solo per un’ora, poi di corsa a consumare senza scrupoli energia elettrica, tanto in Africa le luci dopo le 9,30 non le accenderà nessuno, ci pensano loro a risparmiare sulle emissioni di CO2.
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5 commenti
Sarebbe interessante approfondire l’impatto di questa ora di luci spenti nel sistema nazionale di produzione e distribuzione di energia elettrica; notoriamente le maggiori rese (quindi i minori sprechi e quindi il minor impatto sull’ambiente…) si hanno quando i consumi sono relativamente costanti ovvero variano lentamente nel tempo. Sarebbe interessante sentire il parere di qualche ingegnere di Terna…
Condivido comunque la valutazione dell’articolo circa l’ipocrisia che pare essere catalizzatrice inconscia di queste manifestazioni.
Non avevo pensato a questo risvolto, comunque sarebbe interessante vedere i dati delle compagnie elettriche per misurare in che percentuale sono state spente le luci, sono pronto a scommettere che a parte le istituzioni come i Comuni e le grandi società per motivi di immagine, nessuno si è filato l’Ora della Terra.
Una grande campagna mediatica, niente di più.
Anche l’ora “legale” estiva mi pare perlopiù ideologica. Il risparmio stimato da Terna in Italia si aggira attorno a un euro a persona all’anno. E non è comunque gratis in termini di costi e disagi.
Non sapevo che in termini di risparmio si trattasse di cifre così irrisorie, a che serve allora tutto questo scombussolamento?
Mi viene in mente un tweet che mi ha colpito stamattina: “ora legale e ora solare ci ricordano il carattere fondamentalmente arbitrario dell’organizzazione sociale”.
Si tratterebbe allora solo di un esercizio di organizzazione sociale: tutto è relativo e tu devi adeguarti alle convenzioni, anche se dicono cose palesemente false.
Ho letto qualche articoletto in rete, in cui è stato fatto a buona ragione osservare come, in estate, tramontando un’ora dopo il sole, adottando l’ora legale, la vita serale e notturna si allunghi quindi di conseguenza, portando non pochi vantaggi economici al settore terziario.