Per comprendere il mondo contemporaneo è necessario conoscere le dinamiche dell’informazione.
Uno dei maggiori esperti di comunicazione risponde alle domande di CS.
Marcello Foa, a lungo firma de Il Giornale, ora dirige il gruppo editoriale svizzero TImedia ed è docente di Comunicazione e Giornalismo. Il suo blog “Il Cuore del mondo” è ospitato da ilgiornale.it
1 Per formarsi un’ idea più veritiera possibile, rispetto alle notizie che i media veicolano, (spesso in una chiave parziale o strumentale) e’ più importante avere una mente aperta oppure conoscere fonti informative alternative e/o complementari a quelle mainstream?
“Direi che sono due esigenze complementari. Chi ha la mente chiusa non si interroga e dunque non esplora; chi ce l’ha aperta sente il bisogno di sapere e capire di più, dunque cerca in ogni direzione. Il problema è la credibilità delle fonti alternative: bisogna saper scegliere e non lasciarsi affascinare dal primo sito che si trova”.
2 Quali sono le accuse più frequenti che riceve chi cerca di fare un’informazione onesta fuori dal coro?
“Dipende da autore ad autore. Personalmente non ricevo accuse, piuttosto scetticismo o paradossalmente invidia da parte di colleghi che tendono o devono uniformarsi al mainstream. A fare la differenza sono la qualità delle fonti, la precisione delle analisi e il tono che si usa: più è autorevole meno ci si espone alle solite accuse.”
3 In un recente intervento a Roma nell’ambito del convegno “Global WARning”lei ha affermato che l’informazione sui media è diventata uno strumento di ‘gestione del mondo’. In che modo e in quale direzione a suo avviso hanno agito maggiormente gli “spin doctors” nell’anno appena trascorso?
“Sì, uno strumento di guerra ormai sistematico. Gli episodi più evidenti riguardano l’Ucraina dove si è riusciti a far passare un colpo di stato per una rivoluzione democratica e a far passare per dei patrioti disinteressati gruppi neonazisti che hanno avuto un ruolo attivo in quella rivoluzione. Idem le accuse alla Russia e la gestione dell’informazione sull’abbattimento dell’aereo della Malayisa airlines, dove Mosca è stata additata come responsabile dopo pochi minuti con evidenti fini strumentali. In secondo luogo, l’Isis che mediaticamente è sorto dal nulla e che nella fase iniziale è stato finanziato/sostenuto dai Paesi arabi e dagli americani, salvo poi diventare il nuovo nemico globale. Infine il premier italiano Renzi: più spin di così…”
4 All’indomani del sopra citato incontro di Roma, a Tallin in Estonia (che sottolineiamo appartiene alla UE) è stato arrestato immotivatamente uno degli organizzatori, il giornalista Giulietto Chiesa giunto in quel luogo per un convegno sulla situazione in Ucraina. All’inizio dell’anno si è invece riaffermato il tema della libertà di espressione assoluta (anche se offensiva di altrui sensibilità) con la tragica vicenda di Charlie Hebdo, qualche giorno dopo è stato invece arrestato il comico Dieudonné per una sua frase (scritta su Facebook) in cui parafrasando il “Je suis Charlie” scriveva “Ju suisCharlie Coulibaly”, uno degli attentatori rimasti uccisi. Quali sono dunque i limiti della libertà di espressione che emergono da questi episodi?
“Emerge chiaramente un doppio standard e un’evidente ipocrisia. Si possono infangare, mediaticamente, simboli religiosi ma certe opinioni sono off limits. E’ grave che in due Paesi dell’Unione europea si proceda all’arresto e nel caso di Chiesa all’espulsione. Altro che libertà di opinione, questa è intimidazione, ma quasi nessuno ha il coraggio di denunciarla…”
5 Esistono delle vie praticabili per aumentare ad un livello significativo, ai fini della formazione dell’opinione pubblica, la diffusione di notizie provenienti da fonti alternative che siano libere dai filtri e dagli “spin” operati spesso sui grandi media?
“E’ difficile rendere consapevole il grande pubblico, in quanto è improbabile che un grande media esca dall’informazione mainstream. L’unica via praticabile, in assenza di investimenti ingenti, è quella della diffusione on line. Internet offre da questo punto di vista possibilità notevoli che fino a poco tempo fa erano impensabili. Il successo iniziale del blog di Beppe Grillo (prima che scendesse in politica), dimostra che si possono raggiungere anche ampie minoranze. Bisogna perseverare…”
6 Il nostro sito, Critica Scientifica, si occupa dell’informazione in generale ma con un’attenzione particolare verso l’informazione scientifica. L’autorità di cui è investita la “scienza” rende meno percepito il rischio della manipolazione delle notizie se queste provengono da fonti ad essa riconducibili, in base alla sua esperienza cosa può dirci in proposito?
“Sono purtroppo assolutamente d’accordo. In nome della Scienza si propagano bufale incredibili, usando tecniche come quelle della Terza Parte. Se una notizia ha il sigillo di un’Istituzione scientifica nota o apparentemente credibile passa sui media senza filtro critico, il che è molto pericoloso e conduce ad abusi anche su larga scala”.
7 Quale posto ritiene che possa avere la manipolazione della scienza nella sopra citata ‘gestione’ del mondo di cui parlava nel suo intervento?
“E’ meno frequente dello spin politico ma altrettanto pericoloso. Si pensi agli effetti provocati dagli allarmi ampiamente esagerati sulla Mucca Pazza, la Sars, l’influenza aviaria, la suina… O il silenzio sulla pericolosità delle pillole anticoncezionali di ultima generazione. Merita tantissima attenzione e la capacità di tradurre in un linguaggio accessibile al grande pubblico informazioni altrimenti comprensibili solo agli addetti ai lavori. Ben vengano siti come il vostro…”
8 Da esperto di comunicazione e giornalismo potrebbe dare delle indicazioni per massimizzare l’efficacia di chi opera nel campo dell’informazione indipendente?
“Di non limitarsi al sito e di sviluppare una forte presenza sui social network, puntare sulla costruzione della propria credibilità. Alla lunga paga e diminuisce il rischio di essere accusati di fare informazione spazzatura, non verificata. E soprattutto di non analizzare la realtà partendo da teoremi o da pregiudizi che portano a vedere manipolazioni ovunque ma di partire sempre da un’analisi oggettiva dei fatti per poi risalire la corrente e cogliere incongruenze, incoerenze, aspetti inspiegabili, fino a decriptare le tecniche più raffinate e invisibili”.
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61 commenti
Ecco, sembra semplice: acquisire le informazioni da fonti credibili, serie, capaci… E risalire al germe vero di ogni fatto al di fuori di ogni pre-giudizio.
Mi chiedo se la rete contribuirà ad ampliare queste possibilità o a frustrarle, nel senso che la marea di notizie che quotidianamente ci invade non è certo facile giudicarla.
Ma, anche con l’aiuto di CS, si può riuscirci.
Giuseppe, credo che tu abbia colto un aspetto centrale: la rete è l’unica alternativa all’informazione condizionata dai grandi interessi, ma al tempo stesso è un luogo in cui si trovano errori grossolani e notizie fuorvianti.
L’unica possibilità è che funzioni una selezione (su questo sono d’accordo con la teoria darwiniana!) operata dai lettori, ma affinché questa selezione possa operare i lettori stessi devono essere persone preparate, capaci di argomentare e cogliere eventuali sbavature.
Per questo sono convinto che siano assolutamente indispensabili i commenti agli articoli e un gruppo di commentatori di buon livello e con diverse posizioni sugli argomenti trattati.
Accolgo quindi le considerazioni su CS ringraziando, ma sottolineando al tempo stesso il ruolo fondamentale svolto da chi interviene.
Ringrazio quindi anche questi veri e propri coautori del sito per il loro contributo.
Eh, se Giuseppe scrivesse qualcosa su CS, contribuirebbe a rendere il sito ancora più ricco. Preferisco chi sale sul palco a coloro che applaudono..
Approvo incondizionatamente le considerazioni di Marcello Foa che mi confermano la stima che ho per lui però. ..però ho un dubbio feroce provo a spiegarmi. La democrazia dovrebbe essere il governo che esprime la volontà e gli interessi della maggioranza degli abitanti di una nazione anche (e oserei dire soprattutto) di chi non ha tempo o voglia o capacità (o tutte e tre le cose insieme) di tenersi informato su tutto di confrontare diverse fonti di farsi delle basi di biochimica fisica statistica medicina storia. . Altrimenti si chiamerebbe oligarchia o aristocrazia (con l’aggravante che almeno uno era aristocratico non per suo merito ora invece uno si sente anche un fico per essere tra i pochi illuminati e neanche gli tocca andare a morire in Terra Santa). Ora io rivendico il sacrosanto diritto di essere una brava buona lavoratrice e politicamente disinformata persona senza correre il rischio di rimetterci. Se questo non è possibile allora non parliamo di democrazia .. non so proporre alternative se non a un livello locale del tipo ‘sinceramente a me la politica mi annoia e non mi sento una persona spregevole per questo però un mio vicino di casa di cui ho grande stima si appassiona a questi temi quando ci sono le elezioni chiedo consiglio a lui’
E’ possibile ? Voi che ne dite ? Oppure siamo condannati a discutere gli argomenti che decidono le elite degli informati schierandoci secondo le loro modalità ? O ancora peggio sentirci noi degli informati perché siamo bombardati da slogan ? Dove si può stare in silenzio ?
Mi unisco anch’io alle considerazioni su Foa che ritengo attualmente il miglior giornalista italiano, e già che ci sono colgo anche l’occasione per ringraziarlo per la sua disponibilità.
Forse in una democrazia parlamentare rappresentativa basterebbe votare una brava persona che espone le linee elementari di un programma e poi fidarsi di lei.
Ma poiché le cosa non stanno andando così bisogna fare la fatica di informarsi, col rischio che neanche questo possa servire a niente perché il Parlamento e il governo poi devono fare quello che “ci chiede l’Europa” dei commissari che nessuno a votato, e allora che votiamo a fare?
E così alla fine mi rifaccio a quello che diceva Orwell “nel tempo dell’inganno dire la verità è un atto rivoluzionario”.
Dire la verità può essere un atto rivoluzionario, il punto è che non può esserlo SEMPRE. Uno dei motivi per cui trovo molto più interessanti i giornali locali di quelli nazionali è perchè i lettori hanno una conoscenza di prima mano dei fatti di cui si commenta e i giornalisti sono costretti a tenerne conto.
Ciò fa sì che si possa dire la verità senza grandi patemi d’animo e si possa allo stesso modo alimentare una dialettica anche molto accesa. Io leggo spesso i giornali locali di Anzio dove la mia famiglia ha casa da molti anni (la comprò mio nonno subito dopo la guerra quando ancora quel tratto di costa era un piccolo paradiso) e noto come giornali di ‘opposto sentire’ (è vero spesso tale opposto sentire è più legato ad amicizie personali che a idealità differenti, ma ciò non è necessariamente un male) alimentino una feroce polemica tra loro ma i ‘fatti’ da cui partono sono gli stessi, quello che cambia sono naturalmente le interpretazioni.
Credo che questa sia l’unica scala che permetterebbe una vera democrazia: pensate che il depuratore funzioni bene ? cosa ne pensate della chiusura di un ospedale piccolo per sostituirlo con ambulatori sul territorio ? che ne dite delle nuove concessioni agli stabilimenti balneari ? il decoro urbano vi sembra congruo ?
la polizia ha una presenza vigile sul territorio ? le nuove iniziative economiche sono adeguatatmente supportate ?
A ben vedere sono , su scala ridotta e controllabile, gli stessi problemi che si presentano su scala nazionale e sui cui dovremmo decidere su chi ci governa.
Il punto è che, più si sale di dimensioni, e più questi problemi (i più importanti tra quelli che un’amministrazione pubblica dovrebbe affrontare) sono sostituiti da ‘istanze etiche’ (che magari interessano la vita di una minoranza esigua di persone anche se poi rischiano di creare disastri educativi su larga scala), da ‘posizioni di principio sulla forma di governo’, da commenti abborracciati su temi improbabili di vago sapore scientifico-filosofico. Mi sembra di notare che la ‘madre delle menzogne’ (come guarda caso accade pure nella ricerca) sia il progressivo distacco dalla materia (e.g. quanto è ripetibile l’esperimento, quale è la variabilità nella popolazione, quali sono le procedure di misura..) per muoversi verso dimensioni immateriali e vaghe (e.g. il rapporto tra mente e cervello, fino a dove si spinge il naturalismo, come si situa questa osservazione nell’ambito della teoria evolutiva).
Sarà una certa grettezza che ho ereditato dalle mie origini marchigiane ma io in questi casi sento puzza di bruciato, alcune cose a me sembrano talmente enormi che non capisco come non siano immediatamente prese a ridere (e.g. ultimamente leggevo un articolo in cui si parlava seriamente della ‘struttura ferocemente patriarcale della società italiana in cui i maschi eterosessuali sarebbero cresciuti sin dalla nascita nella consapevolezza della loro superiorità sugli altri generi..’) Ma questo dove vive ? Ma non ha mai dato un’occhiata alle mamme, sorelle, zie, cugine con cui è venuto in contatto ? Ma a scuola non ci è mai andato ? Eppure…..
So di scrivere un commento in dissonanza, ma io l’unica cosa che ho trovato vagamente accettabile nella politica di Putin è la sua posizione sull’omosessualità e anche questa giusto nel senso di “a mascalzone, mascalzone e mezzo” di craxiana memoria (ossia una risposta sopra le righe all’andazzo occidentale in materia). Per il resto è il solito nazionalismo e imperialismo russo che si ripropone e sempre in posizioni di forza, perché l’Europa è evidentemente il vaso di coccio, imbelle e incapace d’azione propria che non sia quella di seguire le sanzioni volute dagli USA, ma è in tutta evidenza la parte debole nella contesa. Ho conoscenti ucraini che stanno tutti dalla parte degli anti-russi e quindi sarò anche influenzato da questi, ma è certo che la gran parte degli ucraini guarda all’emancipazione finale da Mosca e trovo che sia una distorsione bella e buona attribuire questo diffuso sentimento all’azione dei gruppuscoli nazisti. Penso anche che il pur ottimo Foa (controinformare è sempre difficile e meritorio) abbia come riferimento ancora l’ex-cavaliere e segua quindi le note simpatie dello stesso per Putin, simpatie che secondo me sono dovute a due fattori poco qualificanti come l'”estremismo mondano” che accomuna i due uomini politici e il compiacimento del nostro ex-premier per le conversioni di chi già fu comunista. In modo analogo ora sulle reti Mediaset stanno spingendo sulle questioni animaliste (non si scappa al servizio quotidiano dei loro Tg sugli animali domestici), giusto da quando il Capo si è messo in casa il ben noto cagnolino per cui stravede. Mi spiace essere così diretto e rompere l’idillio su Foa, ma non sono riuscito a trattenermi. Confido nel diritto di critica su questo blog anche quando questa non è scientifica.
Ovviamente il diritto di replica c’è su qualsiasi argomento, e non è assolutamente detto che si debba concordare su tutto, ciascuno come sempre espone le sue ragioni e poi chi legge si fa un’idea.
Riguardo alla questione da te sollevata la mia opinione è che non vedo un imperialismo russo (in quali paesi si sarebbe manifestato?) mentre ne vedo uno statunitense che ha inventato armi inesistenti per occupare l’Iraq, che ha fatto altrettanto con l’Afghanistan con la scusa di dare la caccia ad Al Quaeda che però avrebbe poi armato contro la Libia e la Siria.
Vedo un colonialismo USA quando finanzia e sostiene un golpe in Ucraina contro un Presidente discutibile quanto si vuole ma democraticamente eletto il quale a sua volta si fa appoggiare dai neonazisti di Pravy Sektor (perché non si dissocia da loro Poroshenko?) e spacca in due il paese (immagino che da persone provenienti dal Banderastan avremo opposizione verso i filo russi e da persone che vivono nel Donbass potremmo ascoltare l’esatto contrario), e vedo un colonialismo USA quando lo stesso Gorbaciov denuncia la violazione degli accordi sull’avanzamento della NATO verso Est.
Per questo vedo la Russia solo come l’ultima preda presa di mira dall’espansionismo NATO e che si oppone (dopo che con personaggi accondisendenti come Yeltsin erano riusciti a metterci le mani sopra).
Ma forse stavolta è un obiettivo troppo grande e per questo il pericolo è forte, l’unica nostra speranza di non vedere una guerra in Europa sarebbe convincere gli USA a cessare la loro politica espansionistica, non la Russia che non ne ha una.
Questo è il mio parere.
Ci sarà pure manipolazione dell’informazione da una parte e dall’altra, ma una cosa che non può sfuggire è la differenza tra chi ha il coltello dalla parte del manico e ne sta approfittando e chi subisce un’aggressione. Sbaglio o è la Russia che si è presa la Crimea e la NATO che ha assistito impotente a questa annessione ? Non mi pare che con tutta la buona volontà la Russia possa essere vista come una vittima. Se poi gli USA e questa Europa non vanno a genio è un altro paio di maniche, ma questa è una questione di tifo, ossia di simpatia e antipatia, la realtà è che c’è chi è aggredito e chi aggredisce, annette territori, smembra stati vuole riprendersi quello che ritiene proprio contro il volere della maggior parte della popolazione.
Forse ricorderà la guerra di Crimea,cioè L’Impero Russo contro varie altre Nazioni coalizzate(compreso il super attivismo del Regno di Sardegna)
Anno 1853.Non mille o duemila anni orsono.
Si ricorderà anche il referendum per l’annesione alla Russia(recentissimo)da parte della Crimea(con una maggioranza schiacciante di votanti a favore).Eppoi noi Italiani,purtroppo,dopo l’aggressione al Popolo Russo(22 milioni di esseri uccisi,in nome dell’anticomunismo??? )dobbiamo avere prudenza nel prendere una posizione di SIMPATIA O ANTIPATIA sia per l’Ucraina(che ha visto le Armate Naziste e Fasciste percorrere,distruggendo ed uccidendo milioni di persone comunisti o non comunisti che fossero)sia per la Russia(che molto facilmente avrebbe rinunciato a conoscere la nostra bellissima lingua pronunciata solo attraverso la canna di un moschetto).
La Crimea come parte dell’Ucraina è un’invenzione recentissima, solo del 1954, quando venne ceduta, quella volta possiamo dirlo, arbitrariamente da Nikita Khrushchev.
Ciò premesso come avremmo reagito se la Russia avesse alimentato un golpe anti USA nel Messico?
E se stesse supportando gli anti americani con armi e ritorsioni economiche?
E se stesse posizionando una serie di missili contro gli USA?
Ma a parte questo non so ancora quale sia la politica imperialista della Russia, se infatti mettiamo da parte la questione ucraina non si vedono altri casi da segnalare. E allora ripeto la domanda: chi è che sta portando avanti una politica espansionistica?
Già N.Khrushchev!
Decise lui di far inglobare la Regione della Crimea nella Rep.Sov.di Ucraina .
Popolazione: Russi 67% Ucraini 27%.
Vi s’insediarono Cimmeri,SCITI,Sarmati,Goti,Unni,Chazary,Variaghi,Russi,Cumani,Turchi,Mongoli.
Nel 1783 fu annessa all’Impero Moscovita che ne curò lo sviluppo economico e demografico.
1853,1854-1856 Guerra di Crimea.Impero Russo vs Coalizione di Varie Nazioni.
1921 Repubblica Autonoma nel quadro dell’URSS.
Occupata a lungo dai Tedeschi durante la 2a G.Mondiale……
Sono un appassionato di storia e quindi questi fatti non mi sfuggono, ma allora, in base a questi vostri ragionamenti, cosa aspettiamo noi italiani a riprenderci l’Istria, la Venezia-Giulia e la Dalmazia ? 🙂
Potremmo proporre io e lei(Onu,Forze Alleate ecc.permettendo)un referendum rivolto alle Popolazioni di Istria e Dalmazia,Venezia-Giulia se o no interessate a ritornare nella madria patria.
Il trend economico di Slovenia e Croazia probabilmente scoraggerebbe un risultato positivo.
Costo approssimativo di questa guerra (Italia+Asse-Yugoslavia)più di un milione e mezzo di morti.”Leggermente”meno “costoso”del Referendum della Crimea di recentissima data(Amici dell’Ucraina e della Russia permettendo).
A proposito di referendum si rilegga(o inizi a leggere)anche qualcosa attorno alla Savoia(22-23 aprile 1860).
Per me semplicemente regalata alla Francia.
Fuori tema le vorrei dire che pensandoci bene non mi ha convinto sull’argomento Omosessuali-Natalità.
Eppoi è ben strano che per esempio il “problema immoralità pubblica”su tutti i media occidentali ed in particolare una ultra redditizia prostituzione “di massa”(Salvini in Italia addirittura parla di un giro d’affari di più di 3 miliardi di euro,solo in mercéde,esentasse)non abbia lo stesso risalto per i Vescovi del Mondo.
L’Istria non credo che si possa prendere come paragone per la situazione della Crimea, mentre la Crimea è diventata parte della Russia nel 1784, quando l’Istria venne annessa all’Italia solo nel 1920 e fu persa nel 1947, se proprio volessimo usarla come paragone l’Italia farebbe più la parte dell’Ucraina e la Jugoslavia quella della Russia.
Ma questo svia il discorso, non trovo la risposta a quali sarebbero gli episodi di espansionismo russo oltre al controverso caso del Donbass e Crimea mentre non vedo neanche la condanna dei numerosi casi di cui si sono resi protagonisti gli USA negli ultimi anni.
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Apro infine una parentesi sul rapporto tra ortodossi e cattolici, mi sembra che semmai dovessimo individuare un’area geopolitica ostile ai cattolici direi che è proprio l’Occidente, qui infatti sono state rinnegate le radici cristiane nel preambolo della Costituzione, qui si può profanare senza problemi una cattedrale (Femen), qui si viene perseguitati se si manifesta per la famiglia, tutte cose che tra gli ortodossi non avvengono.
Io preferisco loro (che poi non perseguitano i cattolici) a questo Occidente.
Una irresponsabilità nell’atteggiamento negativo degli ortodossi ucraini verso i cattolici va inoltre addebitata a quelle persone che durante le manifestazioni a Piazza Maidan si sono presentate con immagini giganti del Cristo Misericordioso facendo intendere che i cattolici fossero identificabili con i golpisti.
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Su questo argomento non esiste una posizione cattolica, ad esempio su La Bussola sono frequenti prese di posizione anti russe, quindi si tratta di un dibattito aperto.
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PS
ultime notizie, un soldato USA con uniforme ucraina segnalato a Mariupol. Chi è che si sta intromettendo in affari lontani da casa?
Se il Muggeridge oltre che a definirsi Appassionato di Storia,con una sicumera non indifferente e con modestia si leggesse almeno le note di Wiki(che comunque,in certi temi continuo a non ritenerla del tutto affidabile)potrebbe disporre di dati storici non frutto d’immaginazione.Risponda anche al Prof.Pennetta,per favore.
Dunque con queste sue osservazioni abbiamo modo di conoscerla meglio.
Difficile entrare,senza un lungo dibattito,nelle sue prese di posizioni.
Debbo comunque dirle che la preferisco quando tratta temi religiosi.
Antirussi e antianimalisti credo riuscirà a trovarli tra i varii commentatori del sito.
Antirusso perché critico Putin ? E antianimalista nonostante la mia casa sembri un zoo ? Diciamo che queste mie osservazioni non mi hanno fatto conoscere meglio … . 🙂
Sui temi religiosi posso ricordare che il cattolicesimo è tradizionalmente osteggiato da Mosca e che in Ucraina c’è invece una maggiore tolleranza che è cessata nelle zone controllate dai filorussi (cito il Timone, rivista a cui collabora anche il prof. Pennetta).
Non so se va meglio così per lei, Stò, ma non sono qui a cercare il consenso di qualcuno, solo provo a partecipare ai dibattiti presentando i miei pareri e punti di vista sui vari argomenti.
Andiamo con ordine:
Stò- Il referendum sull’Istria-Venezia/Giulia-Dalmazia forse andava fatto prima che scacciassero in massa gli italiani da quelle terre, non crede ?
Quindi, secondo lei, è giusto una questione di costi: la Russia si può riprendere la Crimea e quanto vuole perché costa poco…non mi pare un principio molto etico, si chiama anche legge del più forte.
Perché dovrei rileggermi la storia delle annessioni italiane che conosco almeno quanto la conosce lei e non mi dice molto in questo dibattito se non che i Savoia hanno avuto il ruolo della Russia oggi, ma essendo piccolini hanno dovuto cedere qualcosa a chi li aiutava ad annettere territori da questa parte delle Alpi.
– Questione OT omossesuali: non mi pare che la prostituzione venga ancora proposta e imposta come modello di sessualità dal pensiero laicista, per quanto riguarda il contrastarla ricordiamo che se si è fatto qualcosa questo non è mai venuto dallo stato che anzi tendeva e tende ancora a dividersi la torta del business (quanti nostalgici delle case chiuse e solo i soliti cattolici ormai levano la loro voce, piuttosto impopolarmente, contro questa inciviltà).
Non mi pare di avere commesso errori sulla storia e tanto meno di aver mostrato sicumera, semplicemente trovo che queste argomentazioni filorusse siano molto poco convincenti e lontane dall’obiettività, meglio dire chiaramente che si è antieuropei e antiamericani.
Prof. Pennetta- le date delle annessioni ufficiali servono a poco quando quelle terre sono state per secoli veneziane e italiane, ma quel che più conta abitate sino a ieri da gente che voleva essere italiana, come le potrebbe ricordare qualsiasi profugo o anche un semplice triestino.
Le Femen c’entrano con l’Ucraina al più per la manovalanza, pare che l’idea e i soldi siano di Soros e comunque non è che in Russia siano più morigerati e rispettosi della religione, basti pensare alle Pussy Riot…
A proposito di posizione cattolica trovo equilibrati (il cattolicesimo privilegia l’equilibrio -“et…et” -e non l’estemismo -“aut…aut”-…) articoli come questo di oggi:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-ucraina-guerra-senza-apparenti-soluzioni-11621.htm
…in particolare laddove si parla degli eredi dei maestri in disinformazione del KGB…
…voglio dire, gli occidentali sono degli scolaretti davanti a cotanta tradizione e, a mio avviso, lo stiamo proprio vedendo.
Le Pussy Riot infatti sono state incarcerate e poi rilasciate, quindi niente a che vedere con l’accondiscendenza occidentale verso le Femen.
Prima di parlare dell’articolo sulla Bussola ti ripeto ancora la domanda su cosa ne pensi delle guerre espansionistiche USA in Iraq, Afghanista, Libia, ISIS e Siria e su quali sarebbero le azioni espansionistiche della Russia.
Adesso sono uccupato in altra Attività e rispondo (nella mia infinità pochezza)solo alla prima parte del suo “sempre gradito commento”.Più tardi non mi lascerò scappare la possibilità di conversare con lei.
Questi fatti della storia sicuramente andrebbero tenuti nascosti(come certi politici hanno sempre imposto)ma noi Italiani di Oggi dobbiamo avere la testa alta e la mano sulla Coscienza.Cercare di capire la tragedia dell’Istria e Dalmazia è nostro dovere.
Cercare di capire il perchè di una guerra.
Ebbene entrambi esponiamo in pochissime righe la nostra “verità”.Inizi lei se preferisce.
Ricapitoliamo.
1)L’Istria,la Dalmazia ecc.sono sempre state abitate da Popoli Italiani e dunque Territorio Italiano.Una retorica(giustificata)che ha portato ad un massacro inimmaginabile.
Dunque carissimo a differenza della Corsica,Nizza,Savoia ecc.siamo stati scacciati brutalmente da Territori legittimamente facente parte della Patria Italiana.
2)Ho portato l’esempio della Savoia soltanto per dimostrare che pur essendo “stata regalata in cambio di importantissimi aiuti militari”ha effettuato una scelta “democratica”,tramite un referendum,ed ha optato”nonostante la potenziale italianità”,per l’adesione alla Francia.Ed anche dalla Savoia,con un sigilllo “democratico” siamo stati scacciati(?).
3)Evito di parlare della Corsica.
4)Sul Caso Crimea,da insegnamento occidentale,gli strumenti democratici(in questo caso il referendum)dovrebbero suggellare la scelta popolare.Oppure credi che i servizi segreti russi siano stati capaci di mischiare cosi tanto le carte da riuscire a far tornare alla Madre Patria un territorio da secoli conteso(oggi incredibilmente strategicamente importante).
5)Da qualche parte hai scritto il mio(nostro?)antieuropeismo ed antiamericanismo.Tranquillizati” Quando si ama veramente si conoscono sia i pregi ma anche i difetti del soggetto(in questo caso i soggetti)amato”.Personalmente ho troppi amici Inglesi,Americani e altri Europei e inoltre recentemente ho avuto l’onore di conoscere varii Russi e come tutti pur con pregi e difetti li ritengo affidabili.ps.Se me lo consente lascerei ad altro orario la trattazione dell’argomento OT.
I referundum del Risorgimento lasciano molti dubbi agli storici sulla loro effettiva autenticità. Erano per la precisione plebisciti, votavano in pochi e quei pochi tutti in un senso, da allora infatti si usa l’espressione “plebiscitario” per descrivere un voto quasi all’unanimità. Per questo si dubita fortemente che possano avere il significato che possiamo attribuire oggi a un referendum tenuto in condizioni democratiche tipo quello sull’indipendenza scozzese. In Crimea lo scorso anno queste condizioni non c’erano, c’erano semmai le condizioni per invalidarlo. Con questo non voglio mettere in discussione che i russofili fossero la maggioranza, ma la Crimea si distingueva proprio per la varietà delle minoranze e per tutti gli altri questo ritorno al passato non è stato certo una buona cosa.
Quanto al motivo del nostro contendere è palese che la Russia sia imperialista. E’ una questione di semplice logica. L’Unione Sovietica era un aggregato di stati e popolazioni ereditato pari pari dall’impero zarista. Questo aggregato si è alla fine sciolto e da allora la Russia combatte guerre (Cecenia, Georgia, Ucraina…) per ripristinare i confini imperiali già sovietici e zaristi (per questo i baltici e i polacchi sono molto allarmati). Più chiaro di così.
Certamente non possiamo dimenticare e neppure lo potremmo(mi riferisco ai cittadini dell’occidente d’Europa,di cui pure io faccio parte)della “necessità” per un impero cosi grande,esteso, di usare le maniere forti(es.eclatante la Cecenia)per mantenere l’integrità territoriale.Georgia,Ucraina invece ,dopo la fine dell’Urss ,si sono imposti come rivali,propugnando una autonomia assoluta.Lo riconosco.
I timori,come li definisce lei,provenienti dai Paesi Baltici e dalla Polonia sono un ritornello permanente nei rapporti con L’Orso Russo.Anche questo arrivo a capire.
In effetti la vastità dello Stato Russo è si un vantaggio ma nello stesso tempo anche una mansione onerosa.Forse una buona ricetta per la pace(stiamo parlando di missili nucleari)è come dice Pennetta la necessità di evitare ogni forma di accerchiamento,o presumibile tale.Eppoi mi dica lei a cosa servono le SANZIONI?A rafforzare l’Asse(da parte della Russia) con i paesi ad oriente dell’europa!Oltre che a danneggiare la nostra povera(ex potenza di prima grandezza)economia,per esempio.
La ringrazio ,è veramente un piacere conversare con lei.Nei prossimi giorni(E’ una minaccia!!)vorrei,possibilmente, discorre attorno “all’argomento ot”.
Direi che mi trovo d’accordo su tutto, in particolare con l’uso della parola “decifrare” per quanto riguarda l’informazione. Visto che in questo periodo c’e’ il film su Alan Turing! E proprio una sua frase vorrei riproporre; da una incorenza si possono trarre un sacco d’informazioni. E questo e’ il mio consiglio alla domanda sul come trovare le buone fonti di informazioni. Personalmente non sono poi indispensabili, sono piu’ che altro piacevoli (nel senso che e’ piacevole sentire che non si e’ soli come l’orwelliano Winston). Infatti, specie dove piu’ la democrazia mediatica manca, e’ facilissimo trarre informazioni dalla propaganda. Basta usare l’informazione differenziale, o analizzare la non informazione (tradotto, vedere il doppioscarpismo in episodi identici; vedere come massivamente ci si gira dall’altra parte su episodi di importanza uguale ad altri invece vastamente analizzati).
Piu’ c’e’ propaganda, piu’ per me e’ facile, per farla breve, capire che e’ propaganda.
Avrei una domanda per Marcello Foa, che ringrazio di essere intervenuto: senza conoscerlo minimamente, ho cominciato ad apprezzare la sua lucidita’. Una piccola ansia pero’ mi assale: come mai su Il Giornale? Chiarisco che, sfrondate le parti propagandistiche, devo dire che certi articoli acuti li ho trovati proprio su Il Giornale, quindi ammetto che e’ una domanda un po’ provocatoria, ma la faccio dopo i miei piu’ vivi complimenti: come mai devo leggere ottimi articoli su un giornale che, sulla carta (letteralmente e in senso lato) dovrebbe essere molto legato e molto profilato? E’ un caso di “fiore cresciuto sul cemento” oppure sono io un po’ prevenuto (nel senso che, tolta la tara di propaganda che OGNI DICO OGNI giornale deve pagare, magari si rileva un ottimo giornale)?
Spero non non essere offensivo, e’ una provocazione con sorriso stupito!
Trovo molto giusta l’idea di impiegare l’informazione “differenziale” per decifrare le notizie dei grandi media, un esempio attuale potrebbe essere la notizia della bomba sul Bus in Ucraina e quella sul mercato. Restano però sempre le notizie taciute del tutto, e allora per quelle bisogna attingere in rete imparando a fare riscontri incrociati.
Riguardo al blog di Foa posso provare a rispondere che esso è ospitato su il Giornale del quale non è più una firma, la scelta potrebbe essere dovuta sia a motivi di continuità, per farsi trovare dai lettori allo stesso dominio e non dover trasferire anni di articoli su un nuovo dominio e perdere i riferimenti su Google (una scelta analoga è stata fatta anche qui su CS) o forse perché Foa è stato un allievo molto affezionato di Indro Montanelli e il Giornale fu la sua creazione.
Giusto, Montanelli! Scordavo il passato de Il Giornale.
Circa le info taciute del tutto, ecco perche’ a me piace informarmi anche sulle bufale piu’ grandiose. Come nel film I 3 giorni del Condor: la fantasia e’ un esercizio importante, a volte addirittura ci si azzecca, in ogni caso e’ un buon allenamento proprio per le notizie che mai si riveleranno.
Tra l’altro, collegandomi alla mia visione del mondo in cui siamo effettivamente dentro una stalla (Animal Farm) non mi preoccupo piu’ di tanto delle info nascoste integralmente. Le classifico semplicemente “esterne alla stalla”. Magari prima o poi ci si arrivera’ (a forza di erodere info), magari no. Non e’ pessimismo, e’ pragmatismo: dopo millenni non mi aspetto che con la semplice forza dell’investigazione si riesca a decifrare tutto. E’ un ostacolo ma non un blocco, a mio parere. E’ un riconoscere il potere dell’avversario, se veramente si ipotizzano info totalmente nascoste, bisogna ipotizzare un avversario potentissimo, che e’ inutile battagliare subito ai massimi livelli. Ma intanto possiamo continuare a tarlarlo.
Concordo con il tuo approccio, credo che possa essere efficace. Se ho ben capito si tratta di confrontare gli output e poi risalire ad una spiegazione delle incongruenze.
Riguardi ai fatti nascosti mi riferivo non solo a quelli totalmente nascosti, ma anche a quelli che sono lasciati solo ai social e quindi nascosti dau grandi media, anche da quelli si può capire molto.
Esatto. Consiglio la visione di The imitation Game. Reverse engineering. Almeno nel film, Turing non sapeva nulla di Tedesco. Ma non gli serviva. Quel che gli serviva era che Enigma era deterministica. Anche la propaganda lo e’, questa e’ il suo enorme punto debole. Non esiste propaganda che possa resistere all’analisi di un informatico infervorato 😀
Lavoro che a chiacchiere dovrebbero fare gli scienziati ma
1) per piacere le favolette no
2) incredibile che io debba sentirmi in soggezione per gli approfonditi studi tecnici degli “scienziati” quando non raggiungono minimamente la capacita’ di reverse-engineering necessaria per essere un discreto informatico. I modelli sono il nostro pane, eppure c’e’ chi vuol insegnare proprio a noi la nostra materia, beata supponenza.
Stò, avrei voluto risponderle anche nella discussione in cui parlavamo di omosessualità, ma mi faccio degli scrupoli a proseguire quando la discussione non è più di calda (o fresca che dir si voglia). Così come mi sfugge il motivo per cui alcuni post abbiano il Reply per rispondere direttamente e altri no e si debba poi intervenire a fine discussione come sto facendo qui (sono regolati dal moderatore ?).
A me pare che tutto si giustifichi per la parte per cui si simpatizza e lei lo sta facendo per la Russia, ossia le attribuisce il dovere di intervenire perché è grossa che mi ricorda tanto il “fardello dell’uomo bianco” che sollevavano le potenze coloniali per giustificare il colonialismo. I polacchi e i baltici hanno validi motivi storici per temere i russi e magari potrebbe sentire anche i finlandesi in proposito…
Io comunque sognavo come il Berlusca una Russia unita all’Europa, quindi non sostengo le sanzioni (come si può leggere sopra).
Restando più on topic, io ritengo che i discepoli di Montanelli che sono restati al Giornale dopo la fuoriuscita del fondatore, abbiano fatto una precisa scelta di campo, pur mostrando il rispetto dovuto per il maestro. L’ex cavaliere influenza il centrodestra con le sue simpatie e attitudini, ma per me si è scelto per amici dei potenti per nulla rassicuranti come Putin ed Erdogan. Per noi italiani Berlusconi è un cosiddetto maschio alfa (un capo), ma davanti a questi due suoi amici dal carattere molto più forte e deciso (piuttosto dispotico) diventa un maschio beta o gamma 🙂
Il dispotismo affascina naturalmente il centrodestra che persegue un ordine sociale maggiore e da questo mix deriva l’appoggio dei destrorsi alla Russia. Tra le ultime simpatie dell’ex-cavaliere c’è quella indotta dalla sua compagna per la causa Lgbt che ha portato all’immediata iscrizione di un giornalista come Feltri (ex-Giornale, appunto, anche se non montanelliano) all’Arcigay. Questo per dire che non bisogna essere legati ancora direttamente alla stampa berlusconiana per non sentire il richiamo del leader o perfino di chi solo gli sta accanto sentimentalmente. Io penso che le contraddizioni di tutte queste simpatie del nostro ex-premier possano finire marxianamente per esplodere, ossia a un bel momento quel Putin che ha detto chiaramente che i bambini russi possono andare in affido in Italia perché qui non ci sono i matrimoni gay, mandi il suo amico italiano a quel paese. Dopo voglio vedere che posizione assumerà chi fa riferimento al centrodestra… 🙂
Lei esprime in maniera chiara la sua posizione,la sua veduta del mondo.Certamente non noiosa.
Premetto che personalmente(e non sono il solo)non mi lascio trascinare nelle “mie simpatie”ne dal Berlusca e ne da chiunque altro.
Non so se la sua critica a Putin è di ispirazione marxista o puramente si sente di rappresentare il Baluardo dell’Occidente(certamente assieme a molti altri)contro il Vento dell’Oriente.
Le dico semplicissimamente che stimo la Russia per il suo sforzo nell’evitare l’infezione di un liberalismo radicale che ha perso del tutto la sua vera forza(pur mantenendo una muscolatura non indifferente)e cioè la Dignità Morale( sia religiosa o laica ma mai laicista).Gridi pure lei al lupo,al lupo chi sà se dopo Putin avremo un vero dittatore capace di invadere(cosi tanto per far qualcosa)nell’ordine :Estonia,Lettonia,Lituania,magari anche Ucraina e perchè no anche Finlandia,San Marino,Iraq,Afganistan,Siria,Bielorussia e chi più ne ha più ne metta.
Sull’omossessualità-Natalità aspetto ancora di capire la posizione dell’attuale Pontefice.Siamo in attesa delle Sue Dichiarazioni in merito.
E aggiungo vorrei sapere se il “problema omosessuali è o meno grave del problema prostituzione”.Attendo una risposta non banale da una persona che forse incomincio a stimare.
Ci manca solo l’ispirazione marxista! Per me la Russia è occidente… quindi imperialista. Diciamo che non è una democrazia avanzata, la speranza è che avanzi e dopo Putin l’oligarchia possa avere un potere fisiologico e non patologico. Senza finire in Russia anche in EU troviamo nazioni con dignità morale come la Polonia e l’Ungheria (che, per inciso, temono molto l’espansionismo russo, per ovvia sperimentazione diretta in tempi non lontani…).
Io credo che il pontefice non possa proprio ribaltare il bimillenario magistero della Chiesa: braccia aperte per chi soffre, ma nessuna rottura clamorosa con la dottrina tramandata sin qui. La mia impressione è che molti laicisti tirino il pontefice per la giacca, dimenticando che questo papa è un gesuita (non un francescano come molti si sono messi in mente, anche per via del nome) e potrebbe essere più furbo di loro:
“Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.” (Mt 10,16)
Loro vorrebbero portarlo sulle posizioni care al laicismo, ma lui secondo me vuole più che altro conquistare i cuori delle molte persone che sono lontane dalla fede per portarle sulle posizioni della Chiesa (e pazienza se alla fine i maîtres à penser del laicismo lo insulteranno come hanno fatto coi suoi predecessori). Questo papa ha proprio quasi dichiarato questa strategia di comunicazione e infatti evita spesso di parlare di quello che divide, parlando invece di quello che può unire.
I rapporti sessuali per la Chiesa possono avvenire solo all’interno del matrimonio quindi su questo punto l’omosessualità praticata con rapporti sessuali e la prostituzione sono sullo stesso piano. La prostituzione però non ha alcun movimento che spinga sostanzialmente affinché la Chiesa riveda la proprie posizioni in merito, non così si può dire per il movimento Lgbt (che non coincide con gli omosessuali perché ci sono molti omosessuali che non sono “gay”, ossia felici di esserlo, e non aderiscono al movimento). Una persona di tendenza omosessuale può diventare un santo non solo evitando la pratica sessuale, ma anche lottando contro la tentazione e magari perdendo talvolta per poi riconciliarsi con Dio e chissà quanti santi proclamati dalla Chiesa hanno avuto questo tipo di tentazioni e le hanno combattute. All’opposto un eterosessuale sposato, anche se fedele al proprio coniuge, può restare per la vita intera un lussurioso impenitente e quindi non in grazia di Dio. La Chiesa dovrebbe dirle chiaramente queste cose: in tutta evidenza la sessualità esiste in natura per la procreazione, c’è comunque un uso della sessualità e un abuso della stessa e l’abuso può essere commesso da etero e omosessuali allo stesso modo, anzi, l’abuso della sessualità è praticamente la regola nella maggior parte dei rapporti. Per questi abusi c’è sempre il perdono perché la natura umana è debole e soggetta agli istinti, ma per crescere spiritualmente (che è poi quello che conta per il credente) questi abusi vanno riconosciuti come tali e pertanto non si possono addirittura istituzionalizzare con un bel matrimonio tra persone dello stesso sesso. Allo stesso modo la prostituzione sacra, diffusa tra i pagani, è sempre stata condannata da ebrei e cristiani per analoghi motivi.
Grazie,lei continua a non essere noioso,le sono grato.
Dunque interessante(ovviamente ripete ciò che ha ben studiato).
Direi anche che incominciamo a capirci.
1)Vorrei farle un piccolo appunto:Conosco molto bene i Francescani(infatti sto con i frati….) e direi che non provo una illimitata simpatia per i Gesuiti.Massimo rispetto per entrambi comunque.
2)Non sono un laicista,bensì un Laico e credo di aver stancato qualcuno per le volte che l’ho ripetuto.
3)Mi guardo bene dal tirare la giacca a chicchessia.
A che pro?
4)Poi lei scrive:In tutta evidenza la sessualità esiste in natura per la procreazione.E un rigo sopra lei afferma che La Chiesa dovrebbe dirle chiaramente queste cose.
Dunque gli omosessuali sono peccatori principalmente(nella maggioranza dei casi)perchè,per ovvi motivi non potrebbero in alcun modo procreare(casi bisessuali a parte)? Come considera la Chiesa e Lei se pur amandosi(perchè amore dovrebbe essere sempre uguale a sesso?)due uomini intendessero convivere dividendo tutto quello che possiedono,compreso il lascito testamentario?
Le confesso che queste sono domande che mi sono posto cercando di capire ed approfondire la Natura Umana(anche se sicuramente un lato minoritario).ps.Il tema Polonia,Ungheria ecc.mi piacerebbe trattarlo in un secondo commento.
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“Why the Ukraine Crisis Is the West’s Fault”
Sono sorpreso di trovare su Foreign Affairs, organo del CFR una così chiara ammissione delle responsabilità occidentali nella crisi in Ucraina.
Da leggere, se anche loro lo ammettono…
Analisi geopolitica raffinata, ma parte subito con le premesse sbagliate, forse per l’abitudine a ragionare di stati e ragion di stato e non della volontà dei popoli. Una gran parte del popolo ucraino guarda all’Europa e vuole emanciparsi dalla Russia. Prima di tutta questa geopolitica con i suoi giochi viene l’autodeterminazione dei popoli.
Stò, io non ho studiato e ripeto pappagallescamente quanto ho appreso forzatamente, io ho ricercato, ho indagato e questa è la mia sintesi, non ho mandato a memoria nulla.
1) Non ho dato un giudizio su gesuiti e francescani, ho solo detto che i gesuiti non sono degli ingenui, ma sono al contrario noti per essere molto preparati e astuti.
2) Non mi riferivo a lei, ma i vari Scalfari & Co. che fanno anche interviste al papa inventandosi di sana pianta delle affermazioni clamorose. Comunque laico lo sono anche io perché non ho preso i voti (questo è il significato di laico storicamente), quindi usando “laico” non distinguo tra credente e non credente, tra cattolico e anti-cattolico, “laicista” è invece l’ideologia che si oppone alla religione.
3) Come scritto sopra non era lei, principalmente che tira il papa per la giacca, ma i guru del laicismo nostrano.
4) Gli omosessuali, come tutti, sono peccatori quando e se commettono dei peccati, non partono come peccatori, magari al contrario degli eterosessuali, ma partono esattamente alla pari, se non altro perché c’è il peccato originale che ci accomuna tutti. Se due persone si vogliono bene e non peccano o anche peccano e si pentono di aver peccato non c’è nulla di male (nel secondo caso c’è il perdono), tutti ci dovremmo volere bene, ma è accettabile volere più bene a qualcuno che a tutti gli altri. Proprio nella comunità religiose c’è spesso questo tipo di amore verso i propri confratelli e le proprie consorelle, ma ovviamente non ci sono rapporti sessuali (almeno nella maggior parte dei casi). La Chiesa non basa il valore delle persone sulle loro capacità riproduttive, altrimenti non esisterebbe il celibato dei preti e il voto di castità richiesto proprio a chi mette l’intera propria vita al servizio della Chiesa stessa. Allo stesso modo e coerentemente non fa decadere il matrimonio di una coppia che non possa avere figli e notoriamente non consiglia a questa coppia di averli a tutti costi con la fecondazione artificiale. Quindi l’etichettatura della Chiesa come “riproduzionista” è un analisi un po’ superficiale di un discorso molto più articolato e complesso. La Chiesa reputa la sessualità un valore che non deve essere svilito e banalizzato, quindi ricorda il significato della procreazione che è una collaborazione consapevole alla creazione, ricorda al contempo la dimensione terrena dell’atto sessuale e lo collega alla dimensione ultraterrena, bisognerebbe essere consapevoli di questo profondo significato, ma la maggior parte delle persone di qualsiasi orientamento sessuale siano di solito non ne sono consapevoli, e se lo sono, spesso se lo dimenticano. La Chiesa non è quindi per la riproduzione a tutti costi, ma piuttosto per la rinuncia alla riproduzione stessa se non ci sono le condizioni essenziali perché nasca e si sviluppi una nuova vita umana.
Quanto al testamento ognuno è libero come cittadino di disporre come meglio gli pare dei propri beni, non vedo qui un grande problema.
Capisco il” significato” di quello che scrive,ma bonariamente cerco di provocarla,con il risultato(per me positivo)di trovarla sempre pronta al dialogo,con chiarezza e correttezza.Mi è piaciuto moltissimo che lei “non abbia imparato pappagallescamente”.Spero anche che se ci sono altri lettori interessati a questi commenti ne abbiano ad usufruire per il loro stesso bene.
Sia ben chiaro che non è un arrivederci o altro.Anzi.
Domani mi leggo meglio la 4a parte del suo commento.E sempre collegato ad esso trovo interessante una disanima del peccato originale.Punto saliente e controverso tra laicisti,laici e praticanti.
Spero che con maternità e maternità responsabili, mi pare che l’abbia ribadito anche il papa ultimamente, adottando una metafora ben calzante alla bersani, non si intenda rinuncia all’amore fisico di coppia (“rinuncia alla riproduzione”?!)… Del resto, con i metodi naturali portati all’estremo del tecnicismo, si ottengono risultati analoghi (o addirittura più significativi statisticamente) alla contraccezione artificiale e su questi, almeno, la Chiesa non pone veti, anzi!
Muggeridge afferma: “Una gran parte del popolo ucraino guarda all’Europa e vuole emanciparsi dalla Russia”
E l’altra gran parte invece si sente russa, quindi direi che non si salta la volontà popolare, se però io incontro solo emigrati ucraini dalla parte più povera (quella del Banderastan) mi farò l’idea che sia in corso un’aggressione.
Ma la domanda è: chi è che combatte dalla parte del Donbass? Altri ucraini, nessun mezzo corazzato o evidenze di presenza diretta dei russi (altrimenti avremmo le gigantografie a Piazza del Popolo), e allora non c’è nessuna aggressione russa, solo una tragica guerra civile voluta da Washington che ha buttato la classica benzina sul fuoco.
Io penso che il “gangster” sia a Mosca, non a Washington, ma questa è un’opinione, se non un’impressione 🙂
Penso anche che a parità di desiderio di unirsi all’Europa o alla Russia da parte della popolazione (ipotizzando metà popolazione filorussa), il mio appoggio debba essere per forme di democrazia più avanzate, perché dall’altra parte i filorussi seguono giusto il richiamo del nazionalismo che però li porta verso forme di governo più autoritarie e di minore democrazia per le quali non provo alcuna simpatia.
Scusa, non dirmi che provi simpatia per il golpista Poroshenko e le sue bande di nazisti (non sono una fantasia).
Di quale democrazia parliamo, quella uscita da elezioni irregolari seguite ad un golpe organizzato dalla Casa Bianca e alle quali non ha partecipato tutta la regione dell’Est Ucraina?
Parliamo della democrazia che ha permesso e poi coperto le responsabilità della strage di Odessa?
Scusa ancora ma davvero non capisco.
Sull’Ucraina e l’azione di destabilizzazione di Soros:
http://veragraziadei.com/2015/01/29/human-rights-watch-international-armed-conflict-promoter-for-soros/
Professore, richiedo il suo intervento (visto che funziona solo cosi’) per inserire questa immagine…
Parliamo delle democrazie europee verso cui tendono gli ucraini (gli altri possono anche chiamarsi semplicemente russi), se si entra in Europa certi standard ci devono essere, se si fanno le pulci alle lotte per l’indipendenza e l’emancipazione di un popolo, avrebbero dovuto rimanere tutti sotto i vecchi dominatori.
Bè, veramente non si tratto proprio di “pulci”, qui di democrazia non vede neanche l’ombra e di indipendenza ancora meno.
Gli ucraini fuggendo da un presunto invasore russso che invece li stava lasciando indipendenti si sono messi nelle fauci di qualcuno che ha espropriato il potere, ripeto, con un golpe, che ha fatto rinascere il nazismo, che ha commesso stragi di civili (davanti alle quali l’Occidente si è voltato dall’altra parte, e non si tratta solo dell’orrore di Odessa), che ha piazzato nei posti di comando i rappresentanti delle multinazionali che si approprieranno delle ricchezze degli ucraini, che ha abbattuto senza farsi scrupoli un aereo di linea pur di avere un pretesto per infliggere sanzioni al nemico… tutto questo non sono pulci ma mostruosità che lungi dal preparare indipendenza e democrazia portano dritti alla colonizzazione e alla tirannia.
E così, tanto per completare:
Beh, se si segue la propaganda russa si arriva senz’altro a queste conclusioni… 🙂
La Nato si è espansa perché l’Impero sovietico ha perso la guerra cosiddetta fredda e in questo io intravedo la mano della Provvidenza, ma c’è di sicuro l’opera di un santo polacco: Giovanni Paolo II.
Voglio dire, prendiamo la nostra Resistenza, io non la sopravvaluto, penso che senza la risalita degli Alleati lungo la penisola, forse non ci sarebbe stata e neppure si sarebbe avuta la Liberazione. Inoltre, tutti pensano alla resistenza rossa, ma erano in maggioranza i partigiani bianchi (come Mattei) e la Resistenza è passata alla storia come fatta solo da sinistra. Di certo i crimini sono stati commessi dai partigiani rossi (il famoso libro di Pansa “il sangue dei vinti” ha rotto storicamente questo tabù), ma non è che per questa cosa io finisca per simpatizzare con il nazi-fascismo. Lo stesso dovrebbe avvenire per Putin e la Russia nella questione Ucraina, ci potranno essere anche dei crimini e dei gruppuscoli nazisti all’opera, ma questo non mi porta ad abbracciare la causa dello storico oppressore.
Peraltro io come cattolico sono europeista, perché anche la UE ha le sue radici in tre grandi cattolici come De Gasperi, Adenauer e Schuman (francese) e solo dopo è stata “scippata” (proprio come la Resistenza) dai socialisti e dai cosiddetti “laici” (peraltro la bandiera della UE con le 12 stelle è stata fatta da un cattolico e rappresenta proprio la corona della Vergine, si è saputo anni dopo, a cose fatte…) e ovviamente spero che il futuro possa essere galantuomo e restituire il maltolto…, ma anche ora sto con la parte di Europa che nello splendido Medioevo coincideva con la Cristianità cattolica. Solo aspetto il ritorno del “figliol prodigo”, ma non tifo per i suoi nemici, sto con lui perché lo amo ancora.
Secondo gli accordi presi con Gorbaciov il Patto di Varsavia si sarebbe sciolto se la NATO non avesse cercato di incorporarne gli ex membri, quindi non si tratta di una semplice naturale espansione ma di una violazione di accordi.
Che l’avanzata dell’esercito USA in Italia non sarebbe avvenuta senza la resistenza non è credibile, allora in Francia dovrebbero stare ancora sulle coste della Normandia! 😉
Non è una guerra di resistenza quella di Kiev, legga oggi sulla Bussola (che non ha certo simpatie filorusse):
“un conflitto che ha ormai provocato un milione di profughi (per lo più sfollati in Russia)”…. quasi1.000.000 di profughi hanno trovato rifugio in Russia non trova strano che gli oppressi fuggano verso il presunto oppressore?
Mi sembra che tu sia fermo agli anni ’80 quando esisteva l’URSS, oggi esiste la Russia che è la vera depositaria della tradizione che l’Europa ha rinnegato.
Proprio tu che ti rifai alla Resistenza dovresti accorgerti che oggi siamo nelle stesse condizioni, l’Europa del rinnegamento delle sue radici, dell’eutanasia e dell’eugenetica, dei banchieri e della distruzione della famiglia non cadrà se non perderà la sua guerra, e oggi il ruolo che fu degli USA lo può svolgere la Russia: io spero che la NATO perda contro la Russia esattamente come i partigiani speravano che l’Italia perdesse contro gli alleati.
E se veramente hai a cuore l’eredità storica dell’europa cristiana dovresti fare altrettanto.
Per un’analisi (a partire dalla fine della Guerra Fredda) di cosa sta accadendo un’ottima conferenza di Diego Fusaro:
https://www.youtube.com/watch?v=Mg-UIG9QeG4
Gorbaciov ha perso la guerra fredda non poteva imporre condizioni.
Sull’avanzata dell’esercito Alleato in Italia, ho detto proprio il contrario di quanto mi si attribuisce, si legga bene il mio passaggio sopra.
Il milione di profughi sono i (filo)russi stessi. Non credo che 4 nazisti possano muovere un’intera nazione, per fare una guerra bisogna essere in tanti da una parte e dall’altra. Io, come ho scritto, non mi rifaccio alla Resistenza, l’ho presa come semplice esempio (che tutti possiamo avere in mente) di lotta contro l’oppressore straniero e interno e comunque l’Europa ha come principale partito quello popolare, quindi non esageriamo, è stata fondata da cristiani e in particolare cattolici, ma questi non si sono estinti a livello di governo UE. Come detto sopra, c’è continuità tra Impero zarista, Impero sovietico e Russia putiniana, per semplici considerazioni logiche. Baltici, polacchi, finlandesi e ora anche ucraini ne sanno qualcosa.
Gorbaciov ha fatto un patto, se non era in condizioni di farlo gli USA non avrebbero dovuto accettarlo. Ma l’URSS ha perso la guerra fredda con ancora in mano migliaia di testate nucleari, qualche condizione credo che potesse ancora dettarla.
PS Non ho ancora avuto una risposta alla seguente domanda: che ne pensi dell’imperialismo USA?
Le guerre in Afghanistan, Iraq (prima e seconda guerra del golfo), ex Jugoslavia, Libia e adesso Siria tramite la creazione dell’ISIS, sono atti di espansionismo imperialista o no?
(Vedi video di Fusaro segnalato sopra)
Mi meraviglio di cosi’ tante e tali inesattezze dette da te…
Prima di tutto la “Resistenza” (meglio parlare di brigate comuniste armate) non ha affatto aiutato gli anglo-americani nella risalita, anzi, ne ha costituito tante volte un ostacolo, quando non ha causato inutilmente rappresaglie da parte dell’esercito tedesco gia’ in ritirata sulla popolazione civile inerme, basti pensare all’inutile strage (di italiani) di Via Rasella e tante altre sugli appennini Tosco-Emiliani.
Rappresaglie VOLUTE dalla dirigenza del Partito per indurre ancora piu’ odio dei cittadini verso i nazifascisti e simpatia per le brigate comuniste, nella speranza di portarli con loro nella rivoluzione comunista auspicata.
Poi anche gli anglo-.americani mica erano tutto rose e fiori anche con gli italiani eh!
Basta ricordare cosa diceva Patton nello sbarco in Sicilia, o i bombardamenti su Cassino, o o bombardamento della Scuola di Gorla.
ma ce ne sarebbe per parlare per ore…
Avevo visto questa carta geografica e volevo proporla ma non ricordavo dove fosse!
Grazie per aver provveduto tu.
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L’espansionismo della NATO in un confronto tra il 1990 e il 2009:
Sotto…
sotto
Veramente bella e interessante grazie della segnalazione Enzo
Immagino che il commento sia relativo alla conferenza di Fusaro… se è così aggiungo che a mio parere si tratta di uno dei più lucidi interpreti della storia contemporanea.
Si Enzo si riferisce alla conferenza di Fusaro anche se devo dire che egli sottovaluta ‘la resistenza dal basso’ all’omologazione culturale particolarmente forte in Italia due esempi su tutti: l’intero non omologabile insieme (nel bene e nel male) della sotto cultura della città di Napoli a cui anche i potenti si devono sottomettere (e.g. le autorità devono obtorto collo presenziare al miracolo di san Gennaro) , il santo cinismo del popolo romano.
Due esempi di popolazione che spesso proprio per la tendenza a non adeguarsi alle direttive non condivise sconfinano nell’indisciplina e nell’anarchia, difetti che in un mondo che spinge all’omologazione diventano pregi. Ricordo che il simpatico Luciano De Crescenzo diceva che Napoli è la speranza del mondo…
Ma temo che le forze in campo siano così grandi che i romani, napoletani e quant’altri non dovessero adeguarsi resterebbe solo la possibilità di essere confinati a vivere in delle “riserve” di selvaggi. Situazione già prefigurata in Brave New World di Aldous Huxley.
Io mi proclamo già da adesso un “selvaggio” rispetto al politically correct.