Un tema caro a Critica Scientifica, oltre alla scienza nelle sue mille sfaccettature, è l’informazione. Vi proponiamo un approfondimento con il direttore del nuovo quotidiano “La Croce” che arriverà in tutte le edicole d’Italia a Gennaio.
Ringraziamo Mario Adinolfi, giornalista ed ex parlamentare tra le fila del PD, per aver accettato di confrontarsi con noi su temi cruciali, quali sono appunto quelli dell’informazione e della comunicazione.
Intervista a Mario Adinolfi da parte di Critica Scientifica
1) Quali sono le difficoltà più grosse che si incontrano nel fare battaglie culturali “controcorrente”?
C’è una bella canzone di Ivano Fossati che dice “difficile non è volare contro il vento, ma caso mai senza un saluto”. Ecco, qualche volta nelle battaglie controcorrente ci si può sentire soli. E’ molto importante circondarsi di compagni di viaggio. Di amici. A me è successo, sono stato assai fortunato in questo.
2) Nel tuo ultimo libro: “Voglio la mamma” tu sostieni l’insostituibilita’ fisica, affettiva ed educativa della madre. Ma qual è oggi, nella società del genitore 1 e genitore 2, il ruolo che dovrebbe avere la figura del “padre”?
Il padre deve essere punto di riferimento, deve lavorare per risolvere dubbi e ansie che magari internamente ha, per rivolgersi al rapporto con i figli offrendo la dimensione delle certezze. I bimbi e i ragazzi oggi di questo hanno bisogno, in un mondo rutilante pieno di messaggi sbagliati o anche solo contraddittori: hanno bisogno di certezze e identità. Si sentono uno, nessuno, centomila. Un padre deve sapere chi è e riconoscere il voler essere dei propri figli.
3) Come si crea, concretamente, un “network” di persone che condividono un’idea? Nell’era del web e dei social, quanto ritieni oggi ancora importante lo scambio e la condivisione “de visu” tra le persone?
L’incontro “fisico” è fondamentale e non a caso dopo il grande successo che ha avuto Voglio la mamma sul web ho immaginato un tour massacrante di 125 date in otto mesi per avere una occasione di contatto corporeo con i lettori. E’ stato faticosissimo ma straordinariamente stimolante. Il contatto virtuale non offre gli stessi stimoli, anche se non lo sottovaluto.
4) Quali sono, a tuo avviso, oggi i limiti e le inadeguatezze del pensiero progressista e di quello conservatore?
Esistono ancora un pensiero progressista e uno conservatore? Il limite mi sembra un limite del pensiero tout court. C’è una debolezza dell’elaborazione che ormai mi pare spaventosa. In Italia siamo alla confusione condita di melassa: è il pensiero unico ormai trasformato in un unico pensiero. Debole e individualista. Per fortuna ci sono sacche di resistenza, anche piuttosto consistenti. Io mi considero un resistente.
5) Il dibattito sulla scienza e in particolare sul pensiero di Darwin, sembra oggi ingessato e agito da 2 opposti schieramenti. Qual e’ il tuo pensiero sull’origine della vita e sulla nascita dell’uomo su questo pianeta? Ci sono dubbi o curiosità che ti piacerebbe approfondire?
Il dibattito tra evoluzionisti e creazionisti non mi ha mai molto appassionato. La questione è più complessa, riguarda l’esistenza di Dio. Io credo in Dio, lo prego, non credo peraltro in un Dio generico ma in Gesù Cristo Suo Figlio unigenito. Sul resto ognuno si organizzi come ritiene, studi e si affidi alle conoscenze anche scientifiche che ritiene. L’elemento che conta è la Fede o la sua assenza.
6) Con il web e i nuovi media abbiamo oggi una pluralità di fonti informative impensabile sino a solo venti anni fa. Ma l’impressione e che spesso risulta difficile districarsi tra strumentalizzazione, disinformazione e manipolazione delle notizie. Qual è a tuo parere, lo stato dell’informazione oggi in Italia?
Il livello dell’informazione in Italia in questo momento è penoso, non esiste giornalismo, esiste solo la propaganda di tesi preconfezionate. Compri Repubblica e sai che i fatti saranno distorti secondo la propria linea editoriale, lo stesso accadrà se leggi gli stessi fatti su Libero e il Giornale. Ci hanno convinto che il pluralismo sia la somma delle faziosità. Una cretinata. Così oggi ci teniamo un giornalismo fazioso pensando di avere un sistema pluralista. Sul web italiano poi queste faziosità sono dilatate. Anche per questo abbiamo fondato un quotidiano. Per provare a far alzare la voce libera dei senza voce.
7) Girando per l’Italia avrai senz’altro colto interesse e curiosità per il tuo nuovo quotidiano che vedrá la luce agli inizi del nuovo anno. Secondo te, di cosa le persone sentono il bisogno nell’Italia di oggi?
Sì il 13 gennaio uscirà in edicola il quotidiano La Croce, rifiutando i finanziamenti pubblici e senza grandi gruppi alle spalle. Vivrà di abbonati e lettori, anzi approfitto per pubblicizzare il link www.lacrocequotidiano.it/abbonati-ora dove si può sostenere concretamente questa iniziativa editoriale nata dal basso. Nata perché molte persone hanno voglia di leggere un giornale dove sia declinata la verità, dove sia testimoniata la ragionevolezza. Credo ci sia un gran bisogno di rompere la cappa del pensiero unico e dell’unico pensiero, dell’approccio conformista alla lettura dei fatti che avvengono. Noi dal 13 gennaio in edicola con La Croce, un giornale non confessionale e scritto da laici peccatori ma capaci di libertà, proveremo a dare risposta a questo bisogno.
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22 commenti
il link al quotidiano porta ad una pagina non trovata.
Succede anche a me…
Scusate, adesso il link è stato sistemato.
Questo link a me funziona:
http://www.lacrocequotidiano.it/abbonati-ora/
Adinolfi secondo me è sempre stato “avanti”, quindi forse sono rimasto meno stupito di altri quando ho seguito con ammirazione il percorso che ha fatto (che sicuramente a molte delle persone che lo seguivano da un certo ambiente sarà sembrato invece un andare “indietro”).. Ancora complimenti a CS per questo ulteriore contributo e tutta la vicinanza possibile ad Adinolfi, che ogni giorno (solo sui social) si deve sorbire un carico di guano incredibile ma va avanti per la sua strada: non mollate.
PS: suggerimento (non richiesto) per una possibile prossima intervista: Alister McGrath, personaggio interessante, biochimico e teologo, “evoluzionista” aperto al dialogo, si è occupato moltissimo del rapporto fede/scienza.. Ovviamente avrete già i vostri progetti, la butto solo là perchè mi è venuto di pensarci 🙂
Suggerimento per suggerimento, allora anche io mi permetto di suggerire una intervista ad Ida Magli, magari per parlare del suo ultimo libro: “Difendere l’Italia“.
P.S.: non sono il suo agente! 😀
Rispondo anche a Marco, le proposte sono bene accette, chi ha qualche idea la scriva pure.
Facciamo solo a non trasformare il post in uno di proposte… 🙂
Francesco, questi ci stanno prendendo gusto! Che dici, continuiamo?
Adinolfi ha indubbiamente mostrato come si possa mettere in atto un’azione contro corrente senza farsi mettere in un angolo.
Uso di affermazioni razionali veicolate in modo che raggiungano anche alla componente emotiva, un’immagine piena d’energia e senza complessi di fronte al polically correct, questi alcuni degli aspetti della comunicazione che vanno studiati e fatti propri da chi va contro l’opinione convenzionale, anche quella delle nuove convenzioni.
Ma avete dimenticato di fargli la domanda fondamentale: che ci sta a fare ancora nel PD?
Ciao Piero, da quello che ho capito sentendolo parlare Adinolfi pensa (secondo me a ragione) che certe battaglie possano e debbano trovare diritto di cittadinanza anche “a sinistra”, area che ha sempre ritenuto avere nel DNA la difesa dei più deboli (un es per tutti: una donna indiana presa per fame nel business atroce dell’utero in affitto E’ il soggetto debole della situazione) 🙂 che poi il PD, (vedi la parabola della Binetti, con tutti i distinguo del caso) voglia avere dei cattolici nel partito solo se stanno zitti e muti (così possono dire che sono pluralisti), è un altro discorso 😀
Ciao,
Come ha avuto modo di dire Adinolfi, concetto non riportato nell’intervista ma espresso, è stato questo: il più debole di tutti è il bambino, che viene considerato come un oggetto, un prodotto da catalogo. È il cosificare le persone che lo scandalizza. Usarli come prodotti, un prodotto non perfetto viene scartato: aborto, eutanasia.
Si’, ma il fatto che il PD, ed in genere la sinistra, specialmente in Italia, porti avanti dei “valori” e delle politiche che sono esattamente l’antitesi di quelli espressi da Adinolfi & Binetti, non da’ da pensare?
Rimane tutto da dimostrare, specialmente dopo il 1992, che l’area di sinistra abbia a cuore la difesa dei piu’ deboli…
Non che nel resto del panorama politico ci sia di molto meglio, per carita’, specialmente negli ultimi tempi, ma proprio le forze che si sono autoproclamate difensori dei “piu’ deboli”, quali proprio la sinistra e la DC, specialmente la sinistra DC, hanno commesso i peggiori disastri contro quello che dicevano, a parole, di difendere.
Sapete quando Adinolfi ha deciso di mobiltarsi? Quando ha visto che il ddl Scalfarotto era approvato dal PD all’unanimità. Per un partito dove si diverge su tutto, trovo alquanto strana una convergenza così assoluta. Capi che c’era qualcosa che non andava.. Vedendoci giusto.
Bah… e quando volevano approvare i DICO (l primo passo…), dove guardava?
Concordo Piero. Voglio citare Giovanni Paolo II (o si puo’ dire S. Karol??) che, ai politici comunisti nostrani che dicevano di essere differenti dal comunismo, rispondeva “LO SO, che voi DITE cosi'”.
Questa Sinistra difensore dei deboli? Veramente ‘e faziosamente settara per le minoranze speciose.
Ad esempio dei cinesi non frega assolutamente a nessuno di nessuno. Certa gente, bisognerebbe riempirgli la bocca mica di parole (piace l’anacoluto?).
Non posso fare il difensore d’ufficio di Adinolfi (non sono lui) e non voglio neanche “buttarla in politica”, ma per me personalmente può essere benissimo che ai tempi dei DICO li abbia sostenuti e che adesso abbia cambiato idea, se OGGI porta le sue convinzioni (nuove o no) in Parlamento e le difende in tutti i modi che le regole gli consentono, a me tanto basta, poi ovvio ognuno pensa quello che vuole, ci mancherebbe 🙂 (dico per la persona Adinolfi, non per il partito)
E’ stato con grande piacere, ma soprattutto con grande stupore che ho visto “emergere” il dott. Adinolfi in un ambito che fa la differenza nel nostro tempo, quello dei temi etici. Piacere ovviamente per la comunanza di vedute, stupore per l’ambiente politico-culturale da dove é emerso (qualche anno fa non ci avrei scommesso neanche un cent…).
Forse si dimentica che ha un’anima democristiana… O sbaglio?
Probabilmente non sbaglia, come del resto di estrazione ex sinistra-democristiana é probabilmente anche l’attuale premier. Ma sui temi etici le “peggiori” cose arrivano di solito proprio da dove meno te l’aspetti; é una mia opinione ovviamente.
Trovo non corretto dire così, direi che ha origini democristiane ma che ha un’anima cristiana. D’accordo Giuseppe?
D’accordo Max, anche se non intendevo quell’anima che intendi tu.