Come è comparso Homo sapiens? Quali i meccanismi dell’evoluzione?
Questo ancora non lo sa nessuno, però “sappiamo” che il motivo è stato il clima.
Siamo ancora alla ricerca dei meccanismi con i quali è avvenuta l’evoluzione delle specie e, a maggior ragione, di quelli con cui si è verificata la comparsa di Homo sapiens, ci si affida ad un improbabile “colpo di c…” che rende impossibile ricostruire tutte le “contingenze” che avrebbero accompagnato tale mirabile fortuna. Questo dovrebbe indurre alla massima cautela nel definire proprio le contingenze stesse.
E invece questo è proprio quanto avviene nello studio pubblicato su Science del 4 Luglio scorso con il titolo “Evolution of early Homo: An integrated biological perspective” e nel quale si sostiene che la causa della nascita di Homo sapiens sia da attribuire al clima instabile, l’articolo è stato subito ripreso anche su Le Scienze in “Un clima instabile per il genere Homo“, nel quale possiamo leggere:
Fra 2,5 e 1,5 milioni di anni fa la forte instabilità climatica che regnava in Africa orientale avrebbe portato all’evoluzione di numerose specie e sottospecie coesistenti di ominini, ciascuna caratterizzata da tratti utili per una differente strategia di sopravvivenza. Proprio questo complesso mosaico avrebbe permesso lo sviluppo del genere Homo, caratterizzato della capacità di adattamento ai cambiamenti ambientali, più che dall’adattamento a un qualsiasi ambiente
Salvata da quel “avrebbe portato all’evoluzione”, viene presentata una teoria che ha cercato di mettere in relazione clima con evoluzione, una ricerca votata al successo sin dall’inizio sia perché parlare di clima ed evoluzione significa cavalcare due argomenti sempre di moda, sia perché spiegare il secondo usando il primo significa giocare su una sinergia non da poco. Il fatto che ha di recente creato non pochi problemi alla ricostruzione sinora accettata dell’evoluzione umana è stata la scoperta dei crani di Dmanisi con la quale sono stati unificato in un’unica specie Homo habilis, Homo erectus, e anche Homo rudolfensis. Ed ecco la sostanza del discorso come viene raccontata sempre su Le Scienze:
L’apparente confusione tende a dissolversi, osservano Richard Potts, Susan Antón e Leslie Aiello, se tutti questi reperti sono collocati all’interno di una ricostruzione del clima che ha caratterizzato l’Africa orientale fra 2,5 a 1,5 milioni di anni fa. Questo lungo periodo sarebbe stato caratterizzato da una forte instabilità climatica, con significative variazioni nell’intensità delle stagioni umide e secche annuali.
Insomma, la differenza tra i vari Homo è da attribuirsi al clima. Il che appare evidentemente solo come una congettura, non verificabile, che non spiega nulla del modo in cui si sviluppino dei nuovo caratteri, ma una cosa interessante è presente nello studio in questione, ed è il modo in cui viene rappresentata l’evoluzione umana:
Quello che salta subito all’occhio è il fatto che finalmente i Parantropi (Pa) e l’Australopiteco africano (A afr) non sono antenati dell’uomo, ma non solo, Homo compare nei tre diversi tipi di Homo (Homo habilis, Homo erectus, e Homo rudolfensis) che sono raggruppati sotto la sigla 1470 e 1813. La differenziazione dei tre gruppi è rimarcata con il grafico a tre colori che segnano in giallo il Parantropo, in verde gli Australopiteci, e infine in rosso gli Homo.
Siamo in definitiva di fronte ad uno studio che non dice assolutamente nulla di nuovo su come si avvenuta l’evoluzione ma che ha il grande pregio di mostrare che non ci sono collegamenti provati tra i parantropi, gli australopiteci e gli homo, e che dove si si trovino sono solo il frutto di una libera interpretazione.
Per il resto possiamo accogliere la possibilità di una selezione naturale che abbia agito su un unico Homo separando le popolazioni e ottenendo per un effetto “collo do bottiglia” i tre tipi di Homo che sono stati erroneamente interpretati come differenti specie.
Ma resta la domanda: come è comparso l’Uomo?
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27 commenti
ohhhhhh adesso mi piace!!scusate ma come si sia differenziato l’homo sapiens da homo ergaster penso si sappia in quanto parliamo di microevoluzione no?il problema e’ come semmai si sia generato il genere homo milioni di anni prima quella e’ macroevoluzione…aspetto qualcuno che mi risponda
Perchè signor Ferrari intanto non inizia a studiare la microevoluzione?Acquisti almeno un testo che si occupa della questione e su la sua barca,nell’attesa che qualche ingenuo pescetto abbocchi si legga qualche pagina di “uno dei romanzi-scientifici più affascinanti che possano esistere”.
Le consiglio,se me lo concede di leggere anche il libretto(meraviglioso)di un grande e coraggioso ricercatore:IAN TATTERSALL Il Cammino dell’Uomo.
Un Amico conteso da più parti!
Detto questo non la disturberò mai più!
purtroppo sulla mia barca non posso leggere libri li si lavora come forsennati,a me interessa solamente ricostruire globalmente la storia dell’uomo ma ripeto io chiedo sempre spiegazioni perché ho la terza media ed e’ gia’ una cosa che mi fa onore che mi interessi di cose di scienza almeno imparo qualcosa di nuovo e affascinante
Leggiamo assieme l’ottimo articolo di Enzo!Per quello che mi riguarda ho trovato interessante specialmente la parte finale.
Grazie stò! 🙂
Una pagina istruttiva di una delle mie riviste preferite!
Caro Gabriele, come ha detto nel suo intervento sulla microevoluzione siamo tutti d’accordo, ma riguardo ad una teoria sulla macroevoluzione temo che dovrà aspettare ancora molto… almeno fino a quando non si abbandonerà il paradigma neodarwiniano per cercare un vera risposta.
bhe Enzo e’ molto difficile ricostruire la storia credo che non ci saranno mai prove certe su come sia nato il genere homo,siamo troppo distanti con il tempo e non ci sono prove sufficienti come nascono veramente le specie,troppi giri di parole attorno a questo tema
Molto buon senso nelle sue parole Gabriele.
Molto di più di quanto ne possa vedere in molti accademici e in molti divulgatori pieni di ideologia.
e’ un po di tempo oramai che provo in tutti i modi di apprendere notizie sull’evoluzione,mi sono reso conto che gli scienziati hanno opinioni diverse sulle questioni evoluzionistiche ma a volte danno notizie per verità assoluta che molte volte vengono smentite quindi bisogna essere piu’seri e verificare meglio le cose.provare come faccio io anche le ipotesi che sembrano assurde da li molte volte si impara tanto,nella mia attivita’ di pescatore cari amici,non bisogna mai dare nulla per scontato molte volte credi che in alcune zone non ci possa essere pesce ed invece bisogna provare perché molte volte il mare ti stupisce
mi piacerebbe fare alcune domande sull’evoluzione a chi ha la pazienza per rispondere spero che il prof Leonetto sia nei paraggi…mi piace quando si arrabbia alle mie domande uhhhhhh,Leonetto dove seiiiii???
Faccia pure le domande che vuole Sig. Ferrari, domandare è lecito e rispondere è cortesia, ma non per provocare qualcuno.
Gli inglesi quando non sanno che dire parlano del clima. Che valga la regola anche per gli antropologi Usa?
it’s raining cats and dogs.
Più o meno questo…
Grazie Enzo è una bellissima immagine!!
Ed egoisticamente non vedo tra i cani e i gatti i miei 2 rincoglioniti bastar….pardon meticci!
Con l’evoluzione non ci azzecca molto, come avrebbe detto un celebre ex-politico, ma a proposito di divulgazione e ideologia segnalo la seguente citazione dal supplemento del Sole24Ore di ieri 6 luglio (p. 27):
“Che ognuno di noi sia ciò che può essere il suo cervello, al di fuori delle credenze superstiziose, non è più in discussione”.
Forse non è più in discussione anche perché non si capisce cosa mai voglia dire una simile affermazione, anche se lo si sospetta …
Ci dispiace dare questo piccolo dispiacere al Sole24 Ore, il motto in apertura di questo sito parla chiaro: “Adaequatio rei et intellectus”.
E su chi sia da seguire tra l’aquinate e il Sole 24 Ore non ho dubbi.
Il mio cervello può essere frullato, dunque io sono frullato.
Non fa una piega! 😉
In effetti il sillogismo è impeccabile … con fragole o con banana?
Eppure Law di questo preciso livello di sillogismi ne abbiam sentiti parecchi in questi giorni..
cari amici ho letto su Wikipedia tempo fa della teoria multiregionale dell’homo sapiens che dice che gli erectus che popolavano la terra si sono trasformati in homo sapiens,spero di aver capito male altrimenti credo non avevano l’ausilio della genetica o sia un ipotesi vecchia cosa ne dite
Il punto non è che gli erectus non abbiano preceduto i sapiens, il problema è sempre il “come” sia avvenuto il passaggio.
si ma dire che ogni individuo di erectus si sia trasformato in sapiens e’ impossibile geneticamente parlando,gli erectus sono una famiglia e i sapiens un altra,evoluta con un proprio albero genealogico
Infatti nessuno dice che ogni individuo di erectus si sia trasformato in sapiens. L’evoluzione dovrebbe riguardare solo una parte della popolazione iniziale, era nella teoria di Lamarck che tutta la popolazione evolveva insieme.
Enzo perché ogni specie condivide la stessa serie di antenati?
l’orologio molecolare attuale e’ preciso o e’ una tecnica errata?