Ancora una volta l’antropologo Ian Tattersall ha confermato che la differenza tra l’Uomo e gli altri animali non è di grado ma sostanziale.
Un dato che sembra voler essere ignorato dalla cultura contemporanea.
Le sue affermazioni sulla coscienza simbolica di Homo sapiens sono un motivo ricorrente negli ultimi anni, l’aveva scritto su Micromega nel 2009 per il bicentenario di Darwin: «l’origine della coscienza simbolica nell’uomo sembra dunque implicare un processo di emergenza, più che di selezione naturale», l’ha ripetuto nel gennaio 2012 a Roma nel corso del Festival delle Scienze, l’ha poi detto ancora nell’agosto dello stesso anno al Festival di Rimini cosa che gli è costata un po’ di grane, tanto da dover fare una smentita su Query, la rivista del CICAP, dove si ammette candidamente che il primo problema è stato aver osato parlare a dei credenti che vengono in modo fuorviante definiti “creazionisti”:
Per essere chiari, ci sono due ordini di polemiche. Il primo riguarda la partecipazione stessa di Tattersall al meeting di Rimini e le sue parole di apertura verso il mondo della fede. L’antropologo ha una posizione su questi temi simile a quella proposta da Stephen Jay Gould con il nome di NOMA, Non Overlapping Magisteria. Scienza e fede sarebbero due ambiti compatibili fra di loro proprio per la loro natura completamente differente e per gli ambiti d’azione non sovrapponibili. Altri scienziati, come Richard Dawkins o Jerry Coyne, sono, invece, ancorati su posizioni di rottura. Quindi, soprattutto negli Stati Uniti, le parole di Tattersall hanno riacceso il dibattito che, però, si è limitato principalmente agli addetti ai lavori (qui sul blog di Coyne il post che ha scatenato tutto, con relativa discussione).
Il secondo problema è consistito nel ben più grave fatto di aver fatto intravedere una sostanziale diversità umana rispetto agli altri animali e una mancanza di gradualismo difficilmente compatibile con una spiegazione darwiniana di tale diversità:
Il secondo ordine di polemiche è invece tutto italiano e riguarda appunto l’utilizzo delle parole di Tattersall per dimostrare l’inconsistenza della spiegazione darwiniana dell’evoluzione della nostra specie.
Le grane seguite alle sue affermazioni furono tali da varcare l’oceano e richiedere un’abiura sul giornale dei ‘mistery’:
Sono molto dispiaciuto che le mie parole siano state travisate a sostegno della falsa credenza che ci sia una “rottura” tra gli esseri umani e gli altri organismi. È certamente vero che il nostro modo insolito di elaborazione delle informazioni sembra essere stato acquisito recentemente, ma questo evento è chiaramente un’espressione perfetta del processo evolutivo che ha prodotto il grande albero della vita in cui noi esseri umani siamo completamente integrati.
Ma il nostro non può fare a meno di dire come stanno le cose e così su La Repubblica insiste:
Ma la cosa che veramente ci distingue e ci fa sentire così diversi da tutti gli altri esseri viventi è il modo di elaborare le informazioni nel nostro cervello. Quello che solo noi esseri umani facciamo è disassemblare mentalmente il mondo che ci circonda in un vocabolario sterminato di simboli mentali. Questa capacità unica si palesa in ogni aspetto delle nostre vite.
E poi ancora:
Per comprendere le caratteristiche di questo nuovo fenomeno è importante ricordarsi che l’Homo sapiens con capacità cognitive moderne non è semplicemente un’estrapolazione di tendenze precedenti. I ritrovamenti archeologici mostrano piuttosto chiaramente che noi non facciamo le stesse cose che facevano i nostri predecessori, solo un po’ meglio: ricreando mentalmente il mondo noi di fatto facciamo, nella nostra testa, qualcosa di completamente nuovo e diverso.
Adesso ci risiamo, con un doppio intervento, scritto e in video, Tattersall conferma l’incolmabile diversità umana rispetto agli altri animali e lo fa mostrando ancora una volta come su questo punto ci sia una unanimità di giudizio del mondo darwinista e darwiniano. L’intervento scritto è ancora una volta su Micromega, per la precisione sull’Almanacco delle scienze 1/2014 dove nell’articolo intitolato “La seconda nascita di Homo sapiens” afferma che:
Non è un segreto che qualcosa ci renda profondamente diversi da tutti gli altri organismi, compresi quelli che ci sono più vicini nel grande albero della vita.
[…]
Esiste pertanto una netta discontinuità, un profondo abisso qualitativo, tra il modo in cui gli altri organismi gestiscono l’informazione e il modo in cui lo facciamo noi.
[…]
Tuttavia (dopo aver confermato la sua adesione alla spiegazione evolutiva darwiniana ndr) l’emergere della consapevolezza dei moderni esseri umani ci pone di fronte ad un profondo mistero, forse il più grande affrontato dalla scienza . E’ chiaro infatti che il nostro modo di far funzionare la mente non rappresenta semplicemente il prodotto di un miglioramento incrementale di altre forme cognitive esistenti.
La differenza è qualitativa e non tanto quantitativa: non abbiamo semplicemente un po’ più della stessa cosa che hanno tutti gli altri esseri viventi.
Fatta salva l’adesione alla spiegazione neodarwiniana dell’evoluzione, per Tattersall non ci sono dubbi sulla diversità incolmabile tra l’Uomo e tutti gli altri animali, e anche l’ultradarwinista Micromega non può che piegarsi davanti a tale evidenza.
Le stesse cose Tattersall le avrebbe ripetute in una conferenza tenuta al Museo antropologico Pigorini di Roma il 20 febbraio 2014:
All’inizio delle sua relazione avviene qualcosa di particolarmente interessante, al punto 12′ e 30”, Tattersall fa un’affermazione che dichiara essere una specie di “assicurazione contro qualunque incomprensione…” e cioè che “non ci sono dubbi che noi esseri umani siamo intimamente integrati all’interno del grande albero della vita che unisce tutte le creature viventi sul pianeta oggi.” Tattersall evidentemente scottato dall’esperienza italiana del Meeting usa le stesse identiche parole che aveva impiegato nella dichiarazione fatta a Query. Una volta messosi al sicuro ripete quello che va dicendo da anni che cioè:
Noi non stiamo facendo semplicemente quello che fanno le altre creature ma lo stiamo facendo meglio, no, noi stiamo realmente trattando le informazioni in un modo altamente distintivo… il baratro cognitivo tra noi esiste ed è ancora evidente… con tutta la loro intelligenza, che è grande e intuitiva, le scimmie non sono creature simboliche nel senso umano… il baratro cognitivo tra noi, anche se sembra diminuire, rimane assoluto.
La relazione, che merita di essere vista integralmente, prosegue confermando queste conclusioni, e così possiamo dare come dato scientifico condiviso con i neodarwiniani l’unicità e l’insormontabile diversità dell’Uomo rispetto a tutti gli altri animali.
Rispetto ai darwiniani restiamo separati dall’accettazione che questo sia spiegabile con i meccanismi della Sintesi Moderna, ma quello su cui non si può più fare finta di nulla è che l’Uomo è qualcosa di irriducibilmente diverso rispetto a tutti gli altri animali e che quindi deve ritenersi superata la concezione opposta che abbiamo ereditato dall’opera di Thomas Huxley “Evidence as to Man’s Place in Nature“.
L’idea di una totale animalità dell’Uomo, che abbia cioè le stesse caratteristiche degli animali ma in grado superiore, è un concetto ottocentesco ormai superato e il posto dell’Uomo nella natura va profondamente ripensato.
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32 commenti
Grande prof. Pennetta!
Questo completa perfettamente l’articolo sul veganismo.
Giusta considerazione Law,
Come detto altre volte la questione atropologica è ampiamente interconnessa e su questo terreno vengono giocate partite molto importanti.
Già, penso che la maggior parte dei problemi odierni derivi dal non riuscire più a inquadrare l’essere umano nella sua dimensione corretta (anche nel rapporto con gli altri).
Mi chiedo se il Prof.Tattersall oltre a scrivere su Micromedia,Query e non ricordo chi altro ancora non abbia un pò di tempo a disposizione per qualche appunto su Cs.
Per altri siti mi ero(ultimo degli ultimi)speso per far intervenire,con qualche rigo del suo sapere il Prof.Facchini.
Più facile spostare le Montagne.
Ma il Prof.Tattersall lo trovo molto più divulgativo e poi..
THE READERS OF CS WANT TO SPEAK TO YOU !!!!
Con la essenziale presenza del Prof.Pennetta ed altri.
Carissimo,
sarebbe bello poter ospitare uno scienziato che stimo moltissimo, ma dopo quello che gli è successo in seguito alla partecipazione al Meeting di Rimini credo proprio che a Tattersall vengano i sudori freddi al solo sentir parlare di ambienti che non siano strettamente ultradarwinisti!
Facciamo decidere a Lui!Se è vero che il Suo Paese è la Patria di tutte le libertà,discriminare chi non la pensa esattissimamente come il Credo stabilisce è contro la stessa Costituzione sia Italiana sia Americana.Nessuno in ogni caso può obbligarlo a partecipare ad un dibattito,in un sito che forse neppure conosce.
Is America still the Nation where there is “Freedom of Thought”?
Tattersall cuor di leone oltre che campione di coerenza. Lasciamolo nella sua cattedra.
Con queste poche righe rafforza la convinzione che in effetti esista una vera e propia dittatura culturale.
Perchè non può muoversi dalla sua rassicurante cattedra un “cuor di leone”?
Seguire il confronto(sempre civilissimo,e senza “la puzza al naso”)tra Pennetta e Greylines è sempre un piacere per la Mente.
Persone,Studiosi,che nonostante le loro posizioni contrapposte sono anche capaci sostanzialmente di rispettarsi.
Ma sono anche convinto che un eventuale intervento del Prof.Tattersall potrebbe chiarire meglio cosa Lui stesso sostiene su:…..la differenza tra l’uomo e gli altri animali non è di grado ma sostanziale.
Perchè no un suo intervento su CS?
Anche se mi chiedo quali potrebbero essere gli impedimenti.
1)Non legge,non è ha conoscenza che esiste CS(ne dubito!)
2)Non intende in alcun modo compromettere la Sua carriera accademica.
3)Non ritiene il sito alla Sua “altezza”
4)la Sua tariffa per intevenire è astronomica.
5)altro e varie
Beh tutti problemi di difficile soluzioni,ma non impossibili.
THE READERS OF CS WANT TO SPEAK TO YOU!
PS.Impossibile dimenticare gli interventi di Leonetto!
Ciao stò,
io sono più pessimista di te, non so se Tattersall ci conosce, personalmente ne dubito (a meno che non ci conosca proprio attraverso Query!), non siamo un fenomeno così grande, e se anche fosse in genere chi vive e opera negli USA tende a vedere il mondo solo da quella visuale.
Ciò premesso se così fosse si terrebbe alla larga da noi, proprio per i motivi esposti sopra.
Un caro saluto
Ciao Prof.
ricapitolando
1)Non legge,non è ha conoscenza che esiste CS?
Ma se frequenta abbastanza frequentemente gli ambienti culturali italiani permettemi di avere qualche dubbio in proposito.
2)Cs non è un “cosi grande fenomeno”e dunque non è da ritenersi “alla Sua altezza”???
3)Nel caso in cui fosse a conoscenza di Cs,il Prof.Tattersall,per non “intaccare il Suo prestigio”,si terrebbe lontano da qualsiasi contatto con il sito?Siete così pericolosi?
4)L’America è così lontana…..che bastano pochi secondi su TW o FB per dialogare ore ed ore.
Aspetteremo,con calma.
Stò il sassolino alla finestra del Palazzo lo ha lanciato,speriamo che si affacci qualcuno!
Contraccambio i saluti,affettuosamente.
Aspettiamo, tanto non costa niente, siamo qui tutti i giorni… 🙂
perdonatemi l’offtopic, ma questo articolo merita.
lo propongo perche’ e’ breve semplice e preciso ma offre tanti spunti che penso possano piacere a Enzo , Masiero , Leonetto, e a tutti i fruitori del blog. parla della filosofia greca, del buon senso, e del principio di non contraddizione.
http://doncurzionitoglia.net/2014/03/28/975/
buona lettura!
Molto interessante.
Grazie, rocco. È un articolo che sintetizza la base epistemologica di CS, simboleggiata nel nostro motto.
era uno dei motivi del post! 🙂
Non capisco se Tattersal sta prendendo in giro query o se stesso con queste giravolte . Mah e direi anche bo..
“Le grane seguite alle sue affermazioni furono tali da varcare l’oceano e richiedere un’abiura sul giornale dei ‘mistery’”
Quindi siete assolutamente certi che si tratti di abiura.
Interessante.
Le prove?
No perché se non ci sono prove come mai date per certa questa versione dei fatti? Perché escludete a priori che non abbia ritrattato ma, al contrario, criticato chi strumentalizza le sue dichiarazioni?
Facciamo l’ipotesi che Tatterstall non abbia abiurato e che la sua ritrattazione fosse davvero un chiarimento. Come farebbe a convincervi di ciò? Non potrebbe, perché ogni sua dichiarazione verrebbe vista, da voi, come un’affermazione forzata dai poteri forti dello scientismo darwinista. Non se ne esce.
Avete ingabbiato Tattersall nella vostra interpretazione (vagamente complottista) della vicenda, peraltro insinuando che lui non abbia neanche il coraggio delle proprie opinioni e che si affretti a ritrattarle appena Dawkins alza la voce.
Il risultato è che voi continuerete a citare alcune righe degli articoli di Tattersall – quelle che secondo voi dimostrano il “salto ontologico” fra uomo e altri animali – e continuerete a non prendere sul serio (in quanto ammissioni forzate per non contrariare l’establishment) quelle in cui dice che “non c’è stato nulla di speciale o di particolarmente insolito nelle forze evolutive che ci hanno permesso di esistere”.
Complimenti, un perfetto esempio di ragionamento circolare.
Buonasera Greylines,
lei mi chiede le prove della “abiura”, prove che evidentemente o sono nei fatti o non si possono produrre, se uno non le vuol vedere non c’è niente da fare.
Ma probabilmente la colpa è mia, infatti più che di un’abiura avrei dovuto parlare di un’induzione al “bipensiero”.
Infatti Tattersall ha parlato chiaramente di una caratteristica che non è frutto di evoluzione darwiniana: “Sappiamo che questa facoltà umana appare, non è frutto di un’evoluzione, sembra essere un avvenimento biologico legato alla genetica. Sarebbe una grande scoperta capire come e dove ciò sia accaduto per la prima volta”., poi invece si affanna a rettificare dicendo che: “È certamente vero che il nostro modo insolito di elaborazione delle informazioni sembra essere stato acquisito recentemente, ma questo evento è chiaramente un’espressione perfetta del processo evolutivo che ha prodotto il grande albero della vita in cui noi esseri umani siamo completamente integrati.”
In poche parole nella prima frase Tattersall afferma chiaramente che il linguaggio simbolico non è frutto di un meccanismo per caso e selezione, poi i affanna a dire che è addirittura un’espressione “perfetta” del meccanismo evolutivo (quello neodarwiniano non di sicuro).
Ma ancora prima di fare questa professione di ortodossia darwiniana Tattersall fa un’affermazione che pone di fronte ad un’alternativa netta: o non sa quel che dice o si contraddice continuamente. Infatti, come abbiamo visto recentemente, parla di un “baratro” cognitivo, espressione ripetuta più volte, tra noi e gli altri animali, però al tempo stesso afferma anche che “le mie parole siano state travisate a sostegno della falsa credenza che ci sia una “rottura” tra gli esseri umani e gli altri organismi.”, lasciando quindi intendere che un “baratro” non sia una “rottura”… straordinario vero?
Anche a me il bipensiero affascina terribilmente e quando ne incontro uno ne resto ammirato.
Ah già, lei questo lo chiama “chiarimento”, lascio a chi leggere stabilire se si tratti di chiarimento o di bipensiero.
Sorvoliamo sugli accenni al “complottismo” (quale sarebbe il complotto?), termine che vedo usato a “buffo”, come si dice a Roma, lei sostiene che la mia interpretazione è frutto dell’estrapolazione di singoli passaggi di Tattersall, ebbene io mi sono letto tutto l’articolo su Micromega e mi sono visto due volte la conferenza al Pigorini, le sari grato se volesse indicarmi dove Tattersall oltre a dire un incoerente “non c’è nulla di speciale” dimostra che il baratro in realtà è un ponte?
Come si spiega in termini vetero-neo-post-estes-darwiniani un carattere estremamente complesso e del tutto non selezionabile ancora per molto tempo dopo la sua comparsa?
Il problema l’aveva già individuato A.R. Wallace solo 10 anni dopo la pubblicazione dell’Origine delle specie e l’averlo voluto ostinatamente negare ha fatto impantanare la biologia evolutiva in una palude da cui non si esca da 150 anni.
Il tutto è ben esposto in un articolo pubblicato sugli Atti della Fondazione Ronchi che nessun biologo della SIBE o non della SIBE si avventura a contestare, articolo riportato anche sulla sezione TA di questo sito:
“Effetto Ramanujan”, l’esigenza di un nuovo approccio al problema dell’evoluzione umana.
Però si è sempre in tempo, posto che qualche biologo darwinista abbia la capacità e gli argomenti per confutarlo.
Come spesso accade, Pennetta, lei non-risponde a un’osservazione e poi cambia direzione, lasciando intendere che sono gli altri che non danno le risposte.
Riepiloghiamo.
Lei dice che Tattersall ha abiurato e quando le chiedo come fa a dirlo con tale certezza, escludendo ogni altra possibilità, lei risponde “se uno non le vuol vedere non c’è niente da fare”. Cioè, per l’appunto, non-risponde.
La teoria dell’abiura di Tattersall gira già da qualche tempo su queste pagine e ogni volta si dà per scontato che sia così, quando invece si tratta di una vostra opinione, legittima, per carità, ma priva di alcun supporto e che implica un paio di cose:
– l’esistenza di un establishment scientista che respinge tutto ciò che non è ortodossia darwinista (e se non è complottismo questo…);
– l’incapacità di Tattersall di difendere una propria opinione.
“Come si spiega in termini vetero-neo-post-estes-darwiniani un carattere estremamente complesso e del tutto non selezionabile ancora per molto tempo dopo la sua comparsa?”
Se lei, invece di attaccare una versione del neodarwinismo un po’ datata e distorta (il nemico perfetto) si mettesse a studiare le novità degli ultimi vent’anni di ricerca, troverebbe la risposta a questa e ad altre domande. Inoltre, quel “DEL TUTTO” l’ha aggiunto lei. E non è una differenza da poco.
“averlo voluto ostinatamente negare”
Ma chi? Ma cosa? Ma che sta dicendo? Quel problema se lo sono posto – e se lo pongono tutt’ora – in tanti. Ma lei preferisce dire che lo si è sempre negato. Perché mai lo si sarebbe negato? Che senso avrebbe avuto negarlo?
“Però si è sempre in tempo, posto che qualche biologo darwinista abbia la capacità e gli argomenti per confutarlo.”
Il classico argomento che su internet funziona tanto tanto bene: “Siccome nessuno risponde, vuol dire che non hanno argomento”. Fallacia logica.
Non ho cambiato direzione, ho risposto, l’abiura è nel contenuto delle parole, non in un atto notarile. Altre possibilità le ho escluse sulla base dei ragionamento sopra esposti che non mi metto a ripetere.
L’esistenza di un gruppo influente di persone che respinge tutto ciò che non è ortodossia è stata dichiarata nell’articolo di Query:
“soprattutto negli Stati Uniti, le parole di Tattersall hanno riacceso il dibattito che, però, si è limitato principalmente agli addetti ai lavori (qui sul blog di Coyne il post che ha scatenato tutto, con relativa discussione).”
Va bene, riterrò che Coyne & Co siano frutto della fantasia di qualche complottista (ci pensa lei ad avvertire il CICAP?).
Difendere la propria opinione è esattamente quello che Tattersall ha fatto, ha potuto continuare a dire che esiste un “baratro” tra l’uomo e gli altri animali proprio perché si è affrettato a precisare che comunque è nell’ortodossia darwiniana.
Lei continua poi a parlare delle novità degli ultimi vent’anni di ricerca, mi dica solo una cosa: i nuovi caratteri compaiono ancora per mutazioni casuali o ci sono novità?
Infine, sulla fallacia logica, le faccio notare la sua: poiché la domanda è stata posta su internet anche se voi l’avete vista non ha diritto ad una risposta.
Come vuole lei, anche se è una scappatoia e non un argomento logico, ma rispondete allora alla pubblicazione della Fondazione Ronchi.
O se non è Nature non vi sporcate le mani?
“l’abiura è nel contenuto delle parole”
No, Pennetta. L’abiura è una sua personale interpretazione della vicenda. Non può spacciarla come un dato di fatto. L’abiura è il tassello che le serve per edificare la sua storia di un establishment scientifico che ostacola chi non rispetta l’ortodossia. Establishment che a lei fa comodo così può continuare a scagliarcisi contro, dicendo che per colpa loro la biologia evolutiva è impantanata da 150 anni. Una teoria perfettamente circolare.
“L’esistenza di un gruppo influente di persone che respinge tutto ciò che non è ortodossia è stata dichiarata nell’articolo di Query”
Sono frasi come queste che fanno pensare che lei sia in malafede, perché una persona come lei dovrebbe sapere qual è il motivo del dibattito.
Una delle poche cose su cui Gould e Dawkins erano d’accordo (oltre all’essere entrambi darwinisti) è l’opposizione ai dibattiti pubblici con antidarwinisti. Tattersall è andato a parlare di evoluzione in un ambiente dove l’evoluzione non è vista di buon occhio e questo – secondo alcuni – è un errore, mentre per altri no. Proprio perché si offre il fianco a distorsioni e strumentalizzazioni.
La citazione di Query parla di questo dibattito e cita i critici come Coyne che – lo ripeto per l’ennesima volta – non rappresentano la totalià del pensiero evoluzionista.
La citazione di Query NON parla di “un gruppo influente di persone che respinge tutto ciò che non è ortodossia”.
“ha potuto continuare a dire che esiste un “baratro” tra l’uomo e gli altri animali proprio perché si è affrettato a precisare che comunque è nell’ortodossia darwiniana”
Spacciare questa sua ricostruzione come una certezza è falso. Dica che è una sua opinione basata su non si sa bene cosa. Se no sta facendo propaganda.
Piccola nota,faccio presente che abiurare vuol dire rinunciare pubblicamente a una propria idea precedentemente espressa.
http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/A/abiurare.shtml
Perché Tattersal non ha fatto questo?
Se dal ’98(forse prima) ha sempre scritto e detto di quel ‘baratro’ fra uomo e altri animali,che sia una differenza qualitativa etc.. e poi lo ha rifatto anche in ultima battuta in più occasioni ,mentre solo in una parentesi su Query ha invece rigettato la cosa si può constatare?
Tattersal nell’occasione parla di “falsa credenza “,nega una rottura(ma poi riparla di baratro) etc..
Quindi pubblicamente(l’ha fatto in un “luogo” pubblico)ha rinunciato a quanto detto in precedenza dicendo chiaramente che si tratta di cose false.
L’abiura di Tattersal è un fatto.
Se così non fosse,le dispiacerebbe Bellone mostrare(come del resto le aveva già chiesto Enzo)come è possibile conciliare tutte quante le dichiarazioni di Tattersal con quanto rilasciato su Query?
Faccio notare che sulle cose riguardanti il neodarwinismo oltre la ‘tiritera’ del non siete aggiornati non ha risposto neanche ora come nei giorni scorsi(ma nessuno del resto la obblica,lo faccio semplicemente notare)
Per il resto le sta rispondendo Enzo.
La precisazione di Leonetto rende superflua una mia ripetizione sul concetto di “abiura”.
Che esista un establishment scientifico che ostacola chi mette in qualsiasi modo il bastone tra le ruote è fisiologico, si tratta degli esponenti del paradigma di cui ha parlato in modo esauriente TS Kuhn, e in questa circostanza della vicenda Tattersall ha fatto sentire la sua voce, tutto qui. Certo che poi l’ha fatto attraverso uno dei suoi esponenti, mica si può pensare che entrino in campo decine di personaggi tutti insieme, anche qui si tratta di meccanismi comprensibili.
E certamente la citazione di Query non si esprime con i miei termini, ma parla di un “polverone che si è alzato a seguito della partecipazione di Ian Tattersal, curatore della sezione di Antropologia dell’American Museum of Natural History di New York, al meeting di Comunione e Liberazione tenutosi a Rimini alla fine di agosto.”.
Ora, a meno che per polverone non si intendesse letteralmente che la partecipazione di Tattersall abbia sollevato del corpuscolato nell’atmosfera, l’espressione indica un coinvolgimento di ben più di un isolato e autoreferenziale esponente del darwinismo.
Infine, la ricostruzione è come tutte le ricostruzioni, una plausibile versione dei fatti, basata sui fatti stessi.
Poco credibile invece appare la sua che parla di una semplice “precisazione”.
Una precisazione sollecitata da un intervento di Query dopo che la partecipazione al Meeting aveva sollevato un “polverone”, è chiaro che la “precisazione” non poteva che risentire del clima del momento e dell’accusa di favorire le tesi creazioniste.
Mettiamola così, la mia ricostruzione viene sottoposta ad una darwiniana selezione in competizione con la sua ad opera di chi legge, quella che verrà ritenuta più soddisfacente verrà accettata dalla maggioranza.
@Leonetto
“L’abiura di Tattersal è un fatto.”
Tattersall ha detto che la capacità di elaborare informazioni con il cervello ha reso l’uomo unico rispetto agli altri animali e che l’inizio di questa capacità è probabilmente dovuto più a un cambiamento culturale che a un processo di selezione biologica (ricordo, a questo proposito, che la selezione naturale non è l’unica forza innovatrice nell’evoluzione, cosa di cui era convinto anche Darwin). Ha anche detto che i processi evolutivi che ci hanno resi quello che siamo sono del tutto ordinari.
Siccome poi qualcuno ha voluto vedere nelle sue parole la legittimazione scientifica di un salto ontologico (con implicazioni spiritualistico-religiose), lui ha precisato che l’unicità umana di cui ha parlato non c’entra nulla con un qualsivoglia “salto ontologico” e non significa che l’uomo è il culmine dell’evoluzione.
Insomma, ci può essere rottura senza tirar di mezzo salti “che la fisica non può descrivere”, come scrive Sermonti.
Se poi voi conoscete il pensiero di Tattersall meglio di lui stesso, allora mi inchino alla vostra sapienza.
“Faccio notare che sulle cose riguardanti il neodarwinismo oltre la ‘tiritera’ del non siete aggiornati non ha risposto neanche ora come nei giorni scorsi(ma nessuno del resto la obblica,lo faccio semplicemente notare)”
Visto che qui siete tutti scienziati, sapete bene cosa fare per ottenere una risposta a quell’articolo: mandatelo a delle riviste scientifiche che si occupano di evoluzione e sottoponetevi al processo della peer-review, sicuramente più autorevole di un mio commento.
@Pennetta
“E certamente la citazione di Query non si esprime con i miei termini, ma parla di un “polverone che si è alzato a seguito della partecipazione di Ian Tattersal, curatore della sezione di Antropologia dell’American Museum of Natural History di New York, al meeting di Comunione e Liberazione tenutosi a Rimini alla fine di agosto.””
Ecco, appunto. Si contestava il luogo dove era andato a parlare, non le sue idee sull’evoluzione. Sono due cose ben diverse.
Ora,Tattersall ha parlato e anche in ultima battuta del fatto che sia da rigettare l’idea che il processo di “umanizzazione” sia stato lento e progressivo,ma bensì caratterizzato da una discontinuità che ha causato una rottura col passato e che il salto dall’uomo all’animale è qualitativo.
Questo l’ha sempre sostenuto e lo si ritrova nelle sue parole.
Non trovo invece dove sosterrebbe quello che lei gli vorrebbe far sostenere ,Bellone.
Tattersall afferma che nonostante si possa al più vedere un certo aumento della massa cerebrale la capacità cognitiva simbolica umana non sembra andare di pari passo.
Poi c’è chi sostiene,motivandolo,che le capacità cognitive sarebbero invece comparse nell’homo ben prima del sapiens,con l’homo stesso.Ed io concorderei.
Cionondimeno si va comunque a creare la discontinuità(stavolta addirittura maggiore)fra le scimmie antropomorfe e l’homo.E in questo rientrebbe comunque il discorso di tattersall sulla differenza in termini qualitativi.Quindi nessun problema.
Tattersall scrive anche :
“Una transizione che si basò sull’acquisizione di una qualche nuova capacità neurologica: una mutazione genetica, forse a livello della chimica del cervello, che si combinava con una lunga storia evolutiva favorevole. Ma il potenziale di questa nuova capacità neurologica aveva bisogno di essere attivato da uno stimolo culturale. E la mia idea è che questo stimolo fu l’invenzione del linguaggio. Quindi avevamo dei cervelli pronti per il linguaggio, probabilmente, ma non da molto tempo prima che il linguaggio fosse inventato.Abbiamo acquisito il potenziale per il linguaggio e il pensiero simbolico indipendentemente dal fatto di usarli. Il potenziale era lì, come risultato di una fortunata coincidenza: l’intersezione tra un lungo passato evoluzionistico e un elemento nuovo, emergente. A quel punto l’espletazione di questo nuovo potenziale fu un fatto molto rapido, probabilmente innescato dall’invenzione del linguaggio in qualche gruppo non linguistico.”
ed anche:
” Pensando alle grandi scimmie, capita spesso di sentire dire che “hanno fatto cose che finora si pensava facessero solo gli uomini”: tuttavia non si può affermare che arrivino ad avere una capacità simbolica. È questo l’abisso cognitivo tra noi e le scimmie.”
Ma soprattutto:
“Il passaggio dall’Homo “non simbolico” all’Homo “simbolico” era impensabile, ma è accaduto; ed è accaduto in un unico evento, non gradualmente.”
Come si vede nessun aggancio di Tattersall a niente che vada contro il neodarwinismo,e nessuno l’ha mai sostenuto(almeno quì).
E mi pare chiaro che lui abbia specificato questo.Ma quì ci deve essere del gran fraintendimento.Forse non è chiaro cosa Enzo abbia scritto negli articoli su Tattersall e cosa si sia detto.
Se uno usa parole come abisso(non so se ha mai studiato qualcosa di greco e ne conosce l’etimologia)e baratro e poi si dice quanto riportato su Query si vede una sorta di rinuncia a quanto detto prima,una negazione,una abiura.
O forse ha veramente ragione Enzo ed è meglio spiegarla in termini di “bipensiero”.
L’altra chance è che Tattersall non sappia parlare,ma mi sento di escluderla..
o vuole dire che è necessario regalare a tattersall uno Zingarelli?Dice questo?
Poi uno pensi un po’ quel che vuole.Però se è così gentile da spiegare anche al più distratto e ‘duro a comprendere’ in che modo le parole di Tattersall su Query rappresentino una normale spiegazione di quanto detto e non qualcosa ad esse antitetico le sarebbero grati in molti.
P.S.
Al di là dell’articolo, lei non ha risposto mai a varie cose che le sono state nel tempo domandate.
Domande semplici.
E visto che lei era intervenuto in merito a quelle questioni , credo che sia stato legittimo aspettarsi che forse avrebbe potuto rispondere,un’aspettativa,non certo un obbligo né una critica verso il fatto che non l’abbia fatto.
Magari una sorta di delusione.
@Greylines
Ah allora tutto bene, se il polverone era sulla partecipazione ad un incontro di CL è tutto normale…
Scherzi a parte, ho già cercato di spiegare che la domanda di Query sulle parole pronunciate al Meeting è giunta in un momento in cui Tattersall era fortemente criticato negli USA dai colleghi darwinisti proprio per quella presenza.
Tattersall sapeva benissimo che parole sull’evoluzione contenute nella domanda di Query erano un grosso problema in quanto sarebbero state per i suoi accusatori la conferma che aveva fatto male a partecipare all’incontro.
Pensare che Tattersall non abbia risposto sotto pressione psicologica mi sembra davvero ‘ingenuo’, ammettiamolo.
Greylines , sinceramente, vedendo la bella fine che avete fatto fare ad Antony Flew dopo la sua conversione (improvvisamente divento’ un demente senile!!!!!) non le viene il dubbio che,in molti sostenitori pro evoluzione, ci sia una certa remora a dire il contrario di quello che voi volete sentire ? Buona serata
“oltre la ‘tiritera’ del non siete aggiornati non ha risposto neanche ora come nei giorni scorsi(ma nessuno del resto la obblica”
Sì, beh, nessuno lo obbliga, ma siccome si permette di dire:
“Come spesso accade, Pennetta, lei non-risponde a un’osservazione e poi cambia direzione, lasciando intendere che sono gli altri che non danno le risposte.”
la sua stessa frase si applica bene a lui.
Pingback: Duro colpo per evoluzionisti ed antispecisti: uomini e animali non sono uguali! | Lo Sai
http://www.lanuovabq.it/mobile/articoli-no-al-cavallo-da-tiro-si-alluomo-da-tiro-8818.htm#.UzxhdHNyyBY
Emblematico come si giustifichino certe assurdità dietro l’idea riduzionista di cui la “scienza” (la mainstream scientifica) ci rassicura: ormai ne abbiamo abbastanza, è tempo di fare passi avanti.
Prof. Pennetta e amici di CS tenete duro! 🙂
Grazie, ci proveremo… 🙂