«La scienza senza la religione è zoppa. La religione senza la scienza è cieca», sosteneva Albert Einstein.
Eppure nel pensiero comune la posizione prevalente è quella che tra Scienza e Fede vi sia un contrasto insanabile, che l’una escluda l’altra.
È questa l’idea portata avanti dall’Unione Atei e Agnostici Razionalisti (UAAR), che dal 2003 organizza in tutta Italia i Darwin Day, degli appuntamenti fondati su una visione materialista e riduzionista dell’esistenza che peccano quanto a rigore scientifico, ma non solo.
A dimostrazione che sono frutto dell’ideologia è sufficiente la sola indagine storica. La scienza moderna è infatti nata in Europa, in seno alla cultura cristiana, grazie all’apporto di uomini di fede: Copernico, Galilei, Stenone, Keplero, Newton, Spallanzani, Mendel, Pasteur, Marconi, Mercalli… e l’elenco potrebbe continuare. E questo è perché solamente se si ammette l’esistenza di Dio è possibile superare l’impasse che vorrebbe che alla base di tutto vi sia la casualità, il Nulla, e accettare che vi siano delle leggi ultime cui potersi riferire.
A questo proposito scrive ai giorni nostri il premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia: «La natura è costruita in maniera tale che non c’è dubbio che non sia costruita così per un caso. Più uno studia i fenomeni della natura, più si convince profondamente di ciò. Esistono delle leggi naturali di una profondità e di una bellezza incredibili. Non si può pensare che tutto ciò si riduca a un accumulo di molecole. Lo scienziato, in particolare, riconosce fondamentalmente l’esistenza di una legge che trascende, qualcosa che è al di fuori e che è immanente al meccanismo naturale».
Scienza e Fede, razionalità e spiritualità sono dunque due facce della stessa medaglia: l’una non può esistere senza l’altra, e viceversa. Ed è proprio per divulgare questa visione che, a partire dallo scorso anno, un gruppo di amici ha lanciato i Mendel Day (www.mendelday.org), da Gregor Mendel (1822-1884), il frate agostiniano considerato il precursore della moderna genetica. L’iniziativa è così riassumibile: “Mendel Day per ricordare che la genetica penetra l’intelligenza del Creatore posta nel creato; per rammentare che la vita non è cosa nostra, ma realtà che obbedisce a leggi e che nello stesso tempo sprofonda nel Mistero; per tornare a uno sguardo – sulla natura e sull’uomo – religioso, cioè stupito, amorevole, estraneo a ogni riduzionismo materialista. Dietro il genoma, infatti, c’è un mondo, e, soprattutto, una domanda: di Chi ci parla l’‘intelligenza’ della vita?” (Il Timone, gennaio 2014).
Tra febbraio e marzo i Mendel Day animeranno una trentina di città italiane (si comincia il 7 febbraio a Rovereto), e vedranno il contributo di storici, filosofi, medici, scienziati di varia estrazione e di notevole caratura, tra i quali si segnala la significativa presenza di Domenico Coviello, co-presidente nazionale di Scienza & Vita; di Paolo Musso, membro del SETI Permanent Study Group per la ricerca della vita nel cosmo nell’ambito dell’International Academy of Astronautics; di Massimo Gandolfini, vicepresidente nazionale diScienza & Vita; del gruppo di Biomedi@ di Antonello Cavallotto e di tanti altri…
I temi trattati varieranno di città in città: dalla genetica alle neuroscienze; da Gregor Mendel a Jerome Lejeune; dalla vita prenatale alla contraccezione; dalla Sindone alla nascita della scienza nell’Europa cristiana… Argomenti anche molto differenti, quindi, ma accomunati dallo stesso intento: quello di confrontarsi in maniera seria e onesta, senza limiti dettati dall’ideologia, sul perché del mondo, dell’esistenza della vita e della razionalità.
Di Giulia Tanel – La Bussola Quotidiana
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53 commenti
Gli scientisti sono quelli che la scienza è tutto, mentre la filosofia è bla bla. Vedi Coynes o Odifreddi. Per non dire di altri, che lo proclamano dalla cattedra di filosofia per cui lo Stato li paga. Invece, come si sa (Boltzmann, Mach, Bohr, Einstein, Schroedinger, Heisenberg, ecc.) e come si è qui molte volte spiegato, LA FILOSOFIA HA L’ULTIMA PAROLA sulla scienza naturale.
Ciò che è meno noto, però, è che LA TEOLOGIA HA LA PRIMA PAROLA sulla scienza naturale. Con ciò non voglio tanto citare il fatto storico – ricordato nell’articolo – che il metodo scientifico è nato in Europa, per iniziativa di cristiani come Galileo, Keplero, Newton, Descartes, Leibniz, ecc., ma piuttosto mi riferisco al giudizio che tutte le scienze naturali si poggiano sulla fisica e la fisica si poggia su un set di assunzioni che derivano direttamente dalla teologia. Queste assunzioni teologiche sono pre-condizioni necessarie alla fisica prima degli stessi assiomi della relatività speciale di Einstein e si danno oggi semplicemente per scontate. Vediamole:
1. Esistono leggi di natura.
2. Queste leggi sono scritte in forma matematica.
3. Esse trascendono l’Universo fisico e lo governano dalla sua nascita. Sono eterne.
4. Sono immutabili. Qualsiasi cosa accada nell’Universo, per quanto violento possa divenire il suo stato, le leggi non ne saranno mai minimamente risentite.
5. Gli umani possono trovarle e comprenderle.
È questo suo fondamento teologico che spiega perché la scienza naturale è sorta storicamente nell’Europa cristiana, e non in altre civiltà anche più antiche.
Sintesi davvero molto efficace,gli scientisti si basano su dei postulati identici a quelli della teologia senza mai nominarli.
Chi gli garantisce che la natura segua sempre delle leggi?
Chi garantisce che queste leggi siano immutabili?
Chi infine garantisce che il nostro cervello può capire qualsiasi aspetto della realtà?
Ovviamente nessuno, si tratta allora di postulati, ma che guarda caso sono, come dice con grande acume Masiero, derivati direttamente dalla concezione cristiana del mondo.
Altro che incompatibilità tra fede e scienza.
Domando a lei, professor Masiero, che, certamente, potrà aiutarmi a capire.
Vediamo se riesco ad inquadrare bene la contraddizione di certi uomini di scienza, cioè degli scientisti. Con la loro ricerca empirica, quindi rigorosamente limitata allo studio della materia, non si accorgono di scoprire leggi, quelle che regolano la materia, che, per loro natura, non sono materiali. E tuttavia negano che vi sia qualcosa oltre la materia.
Domando: la legge di gravità, è materia? No, certamente no. Tuttavia bisogna ammettere che la materia è sottoposta a questa legge. Allora possiamo dire che una cosa immateriale, cioè la legge di gravità, influisce sulla materia. Ma allora non è vero che esiste solo la materia.
Per dirlo in un altro modo, se esistesse solo la materia, non si capirebbe perché questa dovrebbe essere ordinata. Insomma, esiste l’universo materiale, il quale mostra di essere ordinato. Ma se l’universo è certamente materiale, l’ordine, a cui esso è informato, è certamente immateriale (cioè spirituale) dato che l’unico modo per riferirsi a quest’ordine è il concetto.
L’ordine, cui è evidentemente sottoposta la materia, non è rintracciabile nella materia stessa, è immateriale, quindi di natura spirituale.
Sbaglio professor Masiero? (Naturalmente, se lo ritiene, può rispondermi anche l’ottimo professor Pennetta o chiunque si senta in grado di aiutarmi).
Io non so che cosa sia la “materia”, Giancarlo, come ho spiegato alla fine di due articoli in Tavola Alta. Meno ancora so qualcosa sullo “spirito”. La mia condizione esistenziale e’ di un ignorante che, a questo punto, per il criterio di Ockam, preferisce credere in un monismo, come san Tommaso d’Aquino, piuttosto che in un dualismo (che crea piu’ problemi di quanti si proponeva di risolverne) alla Descartes.
Nel mio commento sopra intendevo solo spiegare perche’ la scienza naturale – la “philosophia naturalis” – e’ nata nell’Europa cristiana: il motivo sta nel suo essere una branca della filosofia e della teologia scolastiche, sulle cui assunzioni tuttora si fonda la fisica contemporanea. A questa tesi sara’ dedicato il mio prossimo articolo su Uccr.
Una serie di osservazioni in libertà:
1) non sono sicuro che gli scientisti siano tutti uomini di scienza. Anzi.
2) E’ da secoli che sappiamo che non esiste solo la materia. I corpi interagiscono tra loro grazie ai campi, che sono entità fisiche non materiali.
3) Che le leggi fisiche esistano e siano immutabili è un fatto. Non è difficile riconoscerne l’eleganza matematica e il potere previsionale; non vedo d’altra parte nemmeno come si potrebbe concepire un universo privo di leggi fisse, governato da entità illogiche e imprevedibili. L’apparente imprevedibilità che sperimentiamo è piuttosto una manifestazione di ignoranza dovuta alla complessità (già la gravitazione di Newton non è risolvibile analiticamente quando la si applica a più di tre masse interagenti), non alla mancanza di leggi.
Ciò che invece non mi viene spontaneo è il legame tra leggi e legislatore. Tali leggi sono dichiaratamente impersonali (immaginiamo quanta sofferenza si potrebbe evitare se l’attrazione gravitazionale, in alcuni momenti e luoghi selezionati, allentasse per un momento la sua presa: giusto il tempo di uscire di casa quando la terra trema, ad esempio), figlie di un legislatore che appare indifferente al dolore dell’uomo. Ammettendo quindi l’esistenza di un creatore il problema si sposta immediatamente sul perché del male; forse è questo uno dei motivi per cui l’ideologia del caso miete tanti proseliti. Il caso ci libera dal senso di ingiustizia e dall’impotenza che proviamo di fronte alla nostra miseria esistenziale.
Sui punti 1) e 2) sono d’accordo con Lei, Giorgio P.
Sul punto 3), Lei scrive “… non vedo come si possa concepire un universo privo di leggi fisiche…”. Ma questa – di un universo senza leggi e soggetto al caso o all’arbitrio degli dei – e’ stata la concezione per es. presente in tutta la civilta’ cinese fino all’arrivo degli scienziati gesuiti nel ‘600. Idem in India, nella stessa Grecia antica e infine nella corrente che prevalse nell’Islam. Dovrebbe leggerSi il Contra gentiles di Tommaso per vedere la polemica tra lui e gli islamici del suo tempo a proposito dell’esistenza di leggi matematiche, logiche e fisiche immutabili o no, a seconda della volonta’/arbitrio di Dio.
Se Lei da’ ora per scontata l’esistenza di leggi fisiche matematiche, belle e predittive, e DELLA POSSIBILITA’ UMANA DI CONOSCERLE, questo si deve solo alla teologia cristiana da cui e’ nata la scienza europea, che ora e’ diventata standard mondiale.
Sono invece d’accordo con Lei che l’assunzione teologica dell’esistenza di leggi non implica quella di un Legislatore. Essa implica il deismo, non il teismo. Essa implica anche la fallacia dello scientismo, perche’ rivela un problema non risolvibile col metodo scientifico.
Per finire, sono d’accordo con Lei sull’importanza della questione del male. Nella mia giovinezza mi sono accontentato della soluzione classica, di Agostino e della Scolastica, come privatio boni. Lo studio della fisica e del suo principio piu’ importante – quello di minima azione, applicato alle lagrangiane dei campi – me ne dava conferma, attraverso un’indiretta corroborazione della teodicea dell’ultimo grande scolastico, Leibniz. Poi pero’, da adulto, dopo aver preso coscienza di Auschwitz e di Lourdes, ho trovato altrove la risposta. Nella “responsabilita’ dell’Altro”, cioe’ nella metafisica di Levinas.
E’ vero, si danno per scontate molte cose quando scontate non lo sono affatto. L’eredità culturale, nel nostro caso cristiana, plasma la forma mentis e offre una visione del mondo che percepiamo istintivamente come naturale e spontanea ma che tale non è. Questa consapevolezza collettiva mi sembra che si stia rapidamente eclissando all’ombra di un modernismo di matrice positivista. L’eccesso di tecnologia, in questo senso, si presta molto bene come strumento di propaganda: se chiediamo all’uomo della strada il nome di un genio è facile che ci risponda: Steve Jobs. Io sono stato ateo e anticlericalista per molto tempo, e mi rendo conto ora di aver sputato, ingrato, nel piatto dove mangiavo. Eppure la scintilla cristianesimo ancora non scocca in me nella sua pienezza. Il male ci umilia di continuo, indifferente, trattandoci come oggetti inanimati. Primo Levi ci ha trasmesso l’angoscia di dover morire per un sì o per un no; ma molti non hanno nemmeno la fortuna di fare domande.
Di fronte al male la cosa peggiore da fare è arrendersi e chinare il capo , in segno di sconfitta e di disperazione . La cosa peggiore da fare è comportarsi o come i Buddhisti che cercano di creare un muro tra sé e la realtà , per anestetizzarsi e non provare il dolore ,grande o piccolo , di tutti i giorni o del conoscere le stragi della Shoah , che la vita rischia ,inevitabilmente ,di darci .
Peggio ancora il metodo dell’ateismo che amplifica il dolore perché cancella ogni sua possibilità di senso ultimo .
Resta solo la speranza , la differenza cristiana . Se Dio non fosse così onnipotente e buono non permetterebbe il male ,se non per trarne un bene più grande .Ciò non significa che è Dio stesso a fare del male , ma che Lui ci lascia liberi fino in fondo di fare il bene senza farci schiacciare dal male e dallo scorrere degli eventi .
Per la questione leggi e Legislatore , credo che il passaggio logico sia più che normale .
Se fossimo sorti dal caso e dal nulla prima di tutto non esisteremmo , ma ponendo caso (esempio fantascientifico) che quest’universo esista da ‘sempre’ bhe vorrei proprio capire come ha fatto a mettersi in ordine senza qualcuno che lo ordinasse , impossibile in quanto l’universo è stato creato già con le leggi fisiche messe in ordine,e allora mi si dovrebbe spiegare come è spuntato dal nulla ,per questo la si potrebbe definire un indizio .
Professore, avrei un quesito circa il punto 2: come sappiamo l’annosa questione del dualismo mente-corpo incontra un problema pressochè irrisolvibile, ossia quello dell’interazione tra l’immaterialità della res cogitans e la materialità della res extensa. E’ pur vero che nell’elaborare la sua dottrina del cogito, Descartes (e quanti altri sono venuti dopo di lui, in alcuni casi sino ai giorni nostri) si trovava a maneggiare una materia dal sapore democriteo e da qui gli inevitabili problemi.
Ora, saltiamo dal XVII al XXI secolo e ci rendiamo conto, tra le altre cose, di 1. non sapere esattamente cosa la materia sia e 2. dell’esistenza di campi “immateriali” che interagiscono con ciò che, per convenzioni della fisica, viene definito “materiale”.
Alla luce di questo allora, mi chiedo: quale sarebbe la differenza sostanziale tra l’immaterialità di un campo e l’immaterialità di una sostanza, come appunto la mente?
Non verrebbe da pensare che tutto il problema dell’interazione ruoti attorno al concetto obsoleto ed errato di materia con cui i filosofi hanno da sempre armeggiato?
Che forse un giorno potremo assistere alla “rivincita” di Descartes?
Sa che Le dico, JdM? Che per me, al punto in cui siamo, esistono solo i (5) campi, fisicamente parlando. Che cosa da’ l’inerzia (“massa”) ad alcune particelle, quelle massive come l’elettrone, ma non tutte, se non il campo di Higgs?
Alla luce della TQC, quindi, e della fisica ultimissima che ha dato gli ultimi 2 Nobel per la fisica, la materia non esiste, ma e’ solo la manifestazione della viscosita’ che incontrano alcune particelle (di per se’ senza “massa”) nel muoversi nello spazio-tempo per l’interferenza con l’Higgs!
Siamo quindi in una situazione perfettamente “eterea”, come preconizzato da Boscovich. PRENDIAMO ATTO CHE PER LA TQC ESISTONO SOLO I CAMPI, dinamicamente descritti dalle loro lagrangiane e dal principio di azione stazionaria.
La vita, il pensiero sono espressioni di altri campi fisici ancora o no? Scientificamente, non lo sappiamo. Come ho detto altre volte, e per i motivi che ho piu’ volte spiegato e sui quali ritornero’ in futuro, io propendo che la vita vegetale ed animale (e l’anima vegetativa e sensitiva) siano riducibili agli attuali (5) campi fisici, mentre l’anima intellettiva umana (con la sua autocoscienza, libera volonta’ e simbologia astratta) no. Puo’ darsi che la risposta sia no anche per la vita vegetativa e sensitiva, ma certamente – come Nagel ha ben dimostrato – non puo’ essere si’ per l’anima intellettiva degli uomini.
Leggerla, prof. Masiero, al di là se si capisce o meno quel che scrive, è pur sempre affascinante, quasi come leggere un bel poema, una fiction, una storia surreale, un volo pindarico eccelso, una sorta di trasporto verso emozioni che sembrano affondare le loro radici in una mente aperta e al tempo stesso legata ai suoi assiomi o, meglio, agli assiomi della vita che ci hanno lasciato fior fior di menti che hanno ragionato, disquisito, ipotizzato che l’Uomo è quell’essere che giustifica, con le sue domande senza risposta, che per il solo fatto di porsi quelle domande è superiore a tutto il resto…
Non so se potrà intuire quel che intendo dire, non so neanche se tra gli altri lettori di CS c’è qualcuno che, qualche volta, si trova in sintonia con i miei voli pindarici, che prendono vento da una mente che funziona come la sua e produce, come la sua, pensieri astratti, astrazioni, e tutto quel che ne consegue.
In questi giorni è uscito l’almanacco 2014 di Micromega dedicato ai temi più fondi che vengono trattati soprattutto da lei, e anche da altri che la seguono appassionatamente, ponendosi domande, quasi sempre senza risposte, ma qui, forse sta il bello del tutto, anche considerando che spesso, qui su CS, l’assunto finale è quel “non sappiamo” che lascia l’amaro in bocca… Ebbene, sull’almanacco appena uscito si disquisisce riguardo alle stesse cose con risultati completamente opposti… I nomi degli scienziati/dottori/professori in causa, a partire da Telmo Pievani, sono notevoli. Non credo che siano tali per lei, l’ha più volte ribadito che chi la pensa diversamente è un folle, almeno nel campo delle cose contrarie alle sue; qualche magnanime carezza la concede agli avversari della mente che in qualche punto collimano col suo pensiero…
Ecco, mi sono sfogato, ho scritto, ho ruminato pensieri; se per qualcuno sono stati spunto di riflessione ne sono contento; a coloro che si sono sentiti irritati, o che preferiscono biasimare, dico pazienza. Anche questa è la vita; e se non ci fosse uno come Uno qui su CS, mancherebbe proprio uno come Uno. Amen
P.s.: a proposito, stò, non mollare; sei una ventata di umanità che mi dà ossigeno, e quando ti leggo respiro.
Io,cristianamente,propenderei invece per un ‘no’ per tutti gli esseri animati(quelli che hanno ricevuto neshamah e ruach) e sì per gli inanimati,compresi quindi i vegetali.
Sì, un Pievani che torna a ribadire l’impossibilità di un finalismo e l’assurdità nel non riconoscere che l’uomo è frutto di una evoluzione cieca…
Scusa Leonetto, siamo alle solite tue contorte forme lessicali…
“… l’assurdità nel non riconoscere che l’uomo è frutto di una evoluzione cieca…”
Che cavolo vuol dire? Diamine, ma rileggi quel che scrivi o pensi che se una cosa la capisci nel tuo intimo, la devono capire tutti?
Forse, più semplicemente volevi significare:
“… l’assurdità del riconoscere che l’uomo è frutto di una evoluzione cieca…”
Ecco, così va meglio. Digerito e corretto il misfatto lessicale che faceva contorcere le budella cerebrali.
A parte continuare a travisare, in mala fede, quel che Pievani afferma, che al massimo si contrappone alla fede cieca in un Creatore che ci dà prova quotidiana di esistere. Amen
Premetto che quanto scrivo è frutto di un’intuizione su cui non mi sono fermato a ragionare molto, passibile di diversi errori, quindi la si prenda per quello che è: nel momento in cui diciamo “esistono solo i campi”, stiamo di fatto elevando ciò che fino a poco tempo fa era considerato “materia” ad uno stato di immaterialità. Abbiamo quindi questa “manifestazione della viscosità”, che in una prospettiva “neo-cartesiana” (passatemi il termine) non sarebbe altro che la Res Extensa; la mente allora potrebbe essere davvero qualcosa di simile ad un campo, e pertanto immateriale, “invischiata” con gli altri 5. Ora, in un’ottica simile, l’interazione non sarebbe più un problema, proprio perchè Rex Extensa e Res Cogitans sono sullo stesso piano: immateriale, appunto.
Giustamente mi fa notare che non sappiamo scientificamente se la mente sia l’espressione di un altro campo o cos’altro, però possiamo sapere -per altre vie- che sicuramente non è riducibile alla “materia”…
Certo, bisognerebbe capire se ritenere la mente una sorta di campo non coduca eventualmente ad altri “problemi”, uno dei quali potrebbe essere, ad esempio, quello dato dalla dottrina dell’unità dell’intelletto umano, sulla scia degli averroisti.
Va beh, ho del materiale su cui riflettere!
Almeno Lei, 1/10, non giustifica il Suo ateismo con la “dimostrazione scientifica” che l’universo e la vita sono senza senso, ma con il serissimo argomento filosofico dell’esistenza del male.
Invece i filosofi scientisti (una contraddizione vivente in termini!) di Micromega pretendono di dimostrare l’assenza di senso del mondo con mezzi scientifici, poveretti!, mentre dai tempi di Galilei si sa che il senso e’ fuori dal metodo della scienza naturale, cosicche’ la loro e’ solo una tautologia. La stessa tautologia di un contadino bavarese che pretendesse di negare l’esistenza di vacche pezzate, perche’ in Baviera esistono solo vacche monocolore.
Sono certo che Lei capisce questo ed il motivo per cui io rispetto l’ateismo di Schopenhauer e il Suo, mentre compatisco gli scientisti con lo stesso disprezzo che provavano Einstein o Feyerabend nei loro confronti.
“Eppure, spiega Pievani nel saggio introduttivo di questo almanacco di scienza, c’è ancora oggi chi si ostina a considerare tanto l’universo quanto l’essere umano, che starebbe al centro di esso, non come frutto di un’evoluzione cieca, ma come il risultato di uno sviluppo finalizzato, rispondente a un disegno e a uno scopo precostituiti.”
Il commento di Leonetto non fraintende nulla, basta leggere l’introduzione all’almanacco sul sito di MicroMega. Credo che Leonetto l’abbia fatto, e abbia commentato (senza particolari acrobazie sintattiche) esattamente questo pezzo, piuttosto chiaramente senza fraintendere Pievani, o perlomeno senza fraintendere quello che l’almanacco di MicroMega dice di lui.
Buonasera.
Una volta, Masiero, non facevano tante distinzioni… Gli atei erano tutti passati per il camino. Un bel passo avanti, va.
1/10 tu devi tacere se non vuoi fare brutte figure..
Volevo dire proprio quello:
Pievani–il soggetto
che–il quale (Pievani)
torna a ribadire-azione che fa Pievani
l’impossibilità di un finalismo–prima cosa che ribadisce
e –congiunzione
l’assurdità nel non riconoscere che l’uomo è frutto di una evoluzione cieca…–2a cosa che ribadisce.
Pievani sostiene che l’uomo sia frutto di un’evoluzione cieca,e che quindi non riconoscere questo è assurdo..non lo sai?Non sai più neanche cosa sostiene il tuo idolo? 😀
@Faro
Grazie Faro,ma non starti a confondere,a 1/10 piace fare (forse addirittura gode a farlo)il pagliaccio e gli piace fare figuracce…
Ancora Grazie..
Che figuraccia 1/10..
Uno,
ricordati di leggere anche qualche libro.
Lo hai letto il librone(evoluzionismo?)che ogni tanto citavi,qualche tempo orsono?
Buonasera GIORGIO.P , mi permetto di dare una spiegazione alternativa, alla sua domanda sul male ,perche´la frase da lei scritta ossia
´´ figlie di un legislatore che appare indifferente al dolore dell’uomo´´
nel contesto in cui la scrive non risulta affatto banale, se partiamo pero´dal presupposto in cui esiste come lo chiama lei un legislatore o creatore che dir si voglia, bisogna prendere anche l´ ipotesi che gli uomini siano in realta´esseri spirituali in cerca di una esperienza corporea ristretta in uno spazio e´ in un tempo, se prendiamo per plausibile un simile contesto il male da lei rappresentato cessa di esistere,perche la morte in pratica non esiste, quindi anche la piu´atroce si tramuterebbe soltanto in esperienza, come tutto quello che ci accade avra´uno scopo evolutivo, le disgrazie , le malattie, ecc.. perche´ nella vita ( credo anche nella biologia) per passare ad una fase ´´successiva´´ c´e´ bisogno di una difficolta che andra´ superata , una vita senza problemi disgrazie ecc. scivolera´ abbastanza piattamente non portando con se nessun costrutto. CORDIALI SALUTI
Il male, per me, ha una natura più intima di quella di cui parla lei, che trovo troppo antropocentrica. Il dolore, col suo carico di insensatezza, è nella natura delle cose e va ben oltre un ipotetico scopo didattico. Travolge inconsapevoli, incoscienti, incolpevoli, neonati, animali, ciò che ha e ciò che non ha speranza. Purtroppo la morte esiste, eccome, ed è una discontinuità netta tra due mondi il secondo dei quali non ci è dato conoscere.
1)´´Travolge inconsapevoli, incoscienti, incolpevoli, neonati, animali, ciò che ha e ciò che non ha speranza´´ Le rispondo partendo da questa sua frase, che reputo abbastanza veritiera,
detto questo le riporto una ricerca condotta su persone che affermano di aver avuto un´esperienza di premorte o NDE ,
ben piu´ dell´85% pur ammettendo candidamente di non aver piu´paura della morte,
cambia stile di vita in un modo piu´ salutare , chi fumava smette , chi mangiava principalmente carne, mangia piu´frutta e verdura , chi era troppo sedenterario fa´sport ecc. Alla domanda del perche´ del cambiamento , la stragrande maggioranza risponde che bisogna avere rispetto per il corpo, molte di queste persone percepiscono o sanno per via delle NDE, che la morte terrena puo´essere casuale , le persone con cui interagiscono nell´esperienza dicono chiaramente ´´torna indietro non e´ancora arrivato il tuo tempo´´. Le mie conclusioni sono,1) ritengo molto plausibile che la morte possa avvenire in modo casuale ,2) non immaggino un omino con la barba tappabuchi , solo per i nostri bisogni, ripeto oltresi che solo un grande dolore porte un cambiamento che puo´essere positivo o negativo .
2) ´´Purtroppo la morte esiste, eccome, ed è una discontinuità netta tra due mondi il secondo dei quali non ci è dato conoscere.´´
Perche ´probabilmente ci fosse dato da conoscere il mondo o dimensione successiva ,verrebbe meno lo scopo( ammesso che ci sia) perche ci troviamo qui.
Se spostiamo il baricentro, che lei pone sempre sull’essere umano adulto e consapevole, la prospettiva è brutalmente diversa. Qual è il senso e lo scopo del dolore per un bimbo o per un animale? Siamo sicuri che l’esperienza che ne ricavano, anche nel migliore dei casi, valga quel prezzo?
Molto tempo fa lessi qualcosa sulle esperienze di pre-morte, cercandovi un po’ di conforto. Lessi però anche che esistono farmaci che possono indurre sensazioni di extra-corporeità simili, e liquidai tutto dicendomi che si tratterà di uno di quei trucchi in cui il cervello si ingegna pur di allontanare l’insopportabile idea dell’annullamento eterno. Comunque sia, la maggioranza delle persone non avrà mai alcuna esperienza di pre-morte, e si tiene la sofferenza così com’è.
Se spostiamo il baricentro, che lei pone sempre sull’essere umano adulto e consapevole, la prospettiva è brutalmente diversa. Qual è il senso e lo scopo del dolore per un bimbo o per un animale? Siamo sicuri che l’esperienza che ne ricavano, anche nel migliore dei casi, valga quel prezzo?
Premettendo che le sue sono opinioni che io rispetto e´che io non possiedo nessuna verita´, le rispondo passo passo.
1) se le viene voglia di salire su una giostra, sapra´anche che corre il rischio di farsi venire le vertigini , il vomito , o il mal di testa ecc, pero´ decide di salirci lo stesso, bene altrettanto un´essere spirituale sa´che compiendo un´esperienza umana andra´incontro a delle sventure piu´o meno gravi, per via del libero arbitrio , delle scelte effettuate, da quelle subite,dalla malvagita´, dalle contingenze ecc.. non possiamo parlare di male ( almeno non quello che intende lei)se accettiamo il fatto che l´anima umana e´immortale, atemporale,non soggetta alla morte o malattie di genere , quindi l´anima per evolversi (cioe´per maturare esperienze che non potrebbe altrimenti realizzare)
sceglie un corpo soggetto alle sventure di cui abbiamo parlato prima, come lei probabilmente dopo anni in un oasi con 100 donne , farebbe un giro con un aereoplano con magari solo dieci litri di benzina.
anche nel caso in cui si verificasse una morte prematura , ´´potrebbero farsi un´altro giro da un´altra parte´´.
2) gli animali non sono considerati nell´ambito spirituale sullo stesso piano degli esseri umani.
Molto tempo fa lessi qualcosa sulle esperienze di pre-morte, cercandovi un po’ di conforto. Lessi però anche che esistono farmaci che possono indurre sensazioni di extra-corporeità simili, e liquidai tutto dicendomi che si tratterà di uno di quei trucchi in cui il cervello si ingegna pur di allontanare l’insopportabile idea dell’annullamento eterno. Comunque sia, la maggioranza delle persone non avrà mai alcuna esperienza di pre-morte, e si tiene la sofferenza così com’è.
Forse farebbe meglio ad approfondire l´argomento, non esiste nessun farmaco o droga che sia , che possa cambiare le coscienze in modo cosi sostanziale come succede nelle N.D.E, se facciamo un sogno , al risveglio sappiamo che abbiamo sognato, anche se si sognano cose che ci potrebbero turbare le consequenze al massimo durano un paio di giorni , nelle N.D.E , si cambia stile di vita in modo fermo e´duraturo , se assumiamo droghe, farmaci il concetto non cambia . ci sono poi altre differenze abbastanza nette, ma non mi voglio dilungare sul tema,
anzi chiedo scusa al prof. Pennetta se sono un po ot.
Che l’anima “scelga” mi giunge nuova…
L’anima è creata dal Creatore e insufflata nell’opera del concepimento appena il concepito balza all’occhio di Dio, per usare un eufemismo. Dunque l’anima è una creazione fatta apposta per quel corpo materiale che ha appena iniziato a formarsi. Se lo ritrova addosso, insomma.
Io non ci credo, ma così dice la Chiesa cattolica. A meno che non andiamo a cercare altre ipotesi fantascientifiche valide per chi vuol crederci.
@ JdM
Non ho capito la Sua “intuizione”. Aspetto lumi. Resto cmq dell’avviso, come ho spiegato in chiusura del mio articolo sulla materia, che la pretesa dei dualisti celi un’hybris scientista: come possiamo parlare di 2 sostanze, quando non sappiamo niente di niente ne’ di spirito ne’ di materia? Meglio stare al prudente monismo tomistico…
L'”intuizione” (è una parola grossa, in effetti), sarebbe che il problema dell’interazione, che affligge i dualisti cartesiani, potrebbe essere spiegato mediante l’interpretazione della materia che la TQC presenta.
Sappiamo infatti che il problema del dualismo nasce con la “filosofia meccanica” dei Moderni e dal non voler trarre (data una visione “democritea” della materia) le inevitabili conclusioni a cui questa conduce, ossia un mondo di sola Materia i cui i frutti sono, tra gli altri, l’inesistenza della mente e della vita stessa (come abbiamo visto poco tempo fa). Come già detto però, potrebbe essere proprio una particolare visione della materia a portare al problema dell’interazione. (Certo, il meccanicismo tout-court è ovviamente da rifiutare, perchè in quel caso i problemi sarebbero ben altri.)
Dal punto di vista A-T, invece, questo inconveniente non sussiste dato che in tale prospettiva, che è pur sempre dualista (dualismo ilemorfico), la mente è un “potere” dell’anima, questa intesa come componente metafisico (forma) che assieme alla causa materiale dà luogo ad una sola sostanza. Mi chiedo tuttavia se Descartes non avesse intuito qualcosa di valido quando trattava -nello specifico- della mente e quanto Lei ci sta insegnando sulla materia mi ha fatto pensare a ciò che ha letto poc’anzi…
Ah leoné, leoné…
Semmai si dice “l’assurdità DEL non riconoscere”, non “l’assurdità NEL non riconoscere”.
Si evidenzia l’assurdità DI qualcosa, non l’assurdità IN qualcosa…
Per favore, sii umile, fai ammenda dei tuoi limiti e non arrampicarti sugli specchi, ché un qualsiasi maestro di italiano t’avrebbe bannato, amico caro. Non pretendiamo il bello stile, che non s’improvvisa, ma su molti aspetti della sintassi devi studiare ancora molto. E molto e molto e molto… 😀
Te lo ripeto 1/10 devi solo tacere oppure sono figure tapine..
Assurdità nel porre,nel giudicare,nel chiamare,nel riconoscere,nel credere,nel ragionamento..etc….mai sentito?
Ha due accezioni differenti col ‘di’ e col ‘nel’
https://www.google.it/search?q=assurdit%C3%A0+nel+si+dice&source=lnms&sa=X&ei=KCfsUpyiC6TV4ATY64DQCQ&ved=0CAgQ_AUoAA&biw=1024&bih=537&dpr=1#q=%22assurdit%C3%A0+nel+giudicare%22&tbm=bks
https://www.google.it/#q=%22assurdit%C3%A0+nel+chiamare%22&tbm=bks
https://www.google.it/#q=%22assurdit%C3%A0+nel+ragionamento%22&tbm=bks
https://www.google.it/#q=assurdit%C3%A0+nel+supporre&tbm=bks
Ma anche Freud,chiunque avrà letto “l’assurdità nel sogno” leggendolo..
https://www.google.it/#q=Freud+%22assurdit%C3%A0+nel%22&tbm=bks
O la treccani:
“assurdità nel materialismo”
http://www.treccani.it/enciclopedia/giacomo-leopardi_%28Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Filosofia%29/
Annali di scienze e lettere:
http://books.google.it/books?id=qysFAAAAQAAJ&pg=PA285&lpg=PA285&dq=%22assurdit%C3%A0+nel%22+lettere&source=bl&ots=dfSaqUj69R&sig=drWYrr8Cbx-VALZjnIzIASaX11A&hl=it&sa=X&ei=CDLsUuvWOczNswa9hoHIDQ&ved=0CDwQ6AEwAw#v=onepage&q=%22assurdit%C3%A0%20nel%22%20lettere&f=false
Avran da imparare tutti quanti con me..:D
Tu sei l’ultimo che può insegnare a qualcuno l’italiano,men che meno a me..Tanto meno tu puoi parlare di studio..che ne sai?Ma come di qualsiasi altra cosa tu pretenda di scrivere qui.
Prendo atto, Leonetto, e faccio ammenda, scusandomi pubblicamente per aver tratto in inganno anche gli altri utenti che si sono magari fidati delle mia “sicure” affermazioni. E, perché no?, per averti costretto a perdere tempo in ricerche in rete.
Qui ho toppato, probabilmente (anzì, certamente) perché la mia mente privilegia la forma più usuale, ma non vuol dire nulla: quel che è giusto è giusto! Resto del mio parere su quale sarebbe stata, per me, la frase più chiara, più lineare anche nel leggerla ad alta voce, ma ci mancherebbe che tu non fossi libero di esprimerti a modo tuo.
LO RIBADISCO: ragazzi, Leonetto non ha fatto errori! Per me capo cosparso di cenere, una bella lavata di capelli e torno come nuovo. Amen
“Resto del mio parere su quale sarebbe stata, per me, la frase più chiara, più lineare anche nel leggerla ad alta voce, ma ci mancherebbe che tu non fossi libero di esprimerti a modo tuo.”
Non hai capito neanche il senso della frase.
La frase, scritta come l’avresti voluta tu, avrebbe avuto un significato diverso ed opposto.
Ma la cosa divertente è che la frase esprime il pensiero di Pievani che tanto ti piace…
Così,per l’ennesima volta,hai dimostrato di non sapere nulla di ciò di cui vuoi parlare
Questo la dice ancora più lunga, mioddio che nebbia…
Forse ti manca qualche aggiornamento… Ma mi rifiuto di tornare sull’argomento: rilassati e leggi con più calma gli ultimi interventi sullo scottante caso Uno dei dieci/Leonetto. Anche se non si può mica pensare che tu possa arrivare a coprire e a capire tutto quel che compare qui su CS. Ci sta, e sei figo lo stesso.
Vediamo se da ora in poi riesco a ignorarti definitivamente…
Ora, leggendo questi ed altri post capisco che, probabilmente, vi è qualcosa fra voi due. Una qualche diatriba di un qualche tipo.
Ma io ho una terribile tendenza alla pedanteria, cosa che spesso mi provoca ben più dolore di quanto vorrei, e mi sento in dovere di far notare, così che si esca da una sorta di battaglia dialettica, che quello che dice lei qui è addirittura falso e capzioso.
Poche righe più su, lei correggeva Leonetto, trasformando il suo:
“… l’assurdità nel non riconoscere che l’uomo è frutto di una evoluzione cieca…”
In un:
“… l’assurdità del riconoscere che l’uomo è frutto di una evoluzione cieca…”
che, se permette, ha proprio il significato opposto.
In seguito, dice che la formulazione corretta sarebbe “assurdità del non riconoscere” e non “assurdità nel non riconoscere”, cambiando versione e (pure) lanciandosi in asserzioni come minimo pretestuose.
È questo un dibattito? Lo sta correggendo in qualche cosa? Mi rendo conto che, probabilmente, non sono affatto questioni di mio riguardo, e che forse ci sono sul piatto questioni pregresse che solo immagino, seguendo attivamente il sito da poco, ma perché io, fruitore del blog, dovrei trovarmi, leggendo, invischiato in questi lazzi pretestuosi? Per il diletto che qualche terzo trae da tediose provocazioni?
Mi scuso per il lungo messaggio, mi auguro che lei non lo trovi fuori luogo né tantomeno presuntuoso. Buonanotte.
Intanto benvenuto nel blog Faro.
Per il resto,Faro non ti “preoccupare”,si tratta di un semplice ‘troll’,mi spiece.. ogni tanto ne capitano.
Questo è un abitué che pretende di ribattere su scienza,fede,religione,filosofia,libri,lingua e quant’altro senza saperne nulla,senza volerne sapere nulla,senza andarsi mai ad informare,ma pretendendo di saperne più di altri(compresi professori o esperti in un determinato campo).
Regolarmente si getta in discussioni senza causae cognitio,senza leggere o senza capire gli articoli o i commenti ai quali vuole fare delle osservazioni,oppure non capendo né articoli né commenti,andando sistematicamente off topic e,qualora gli venissero poste delle domande,regolarmente si eclissa e non risponde.
Ah..e non si risparmia neppure illazioni,offese etc etc..
Insomma, come trova un’ occasione che gli paia opportuna, “lancia un sasso e poi nasconde la mano”, pur tuttavia non riuscendo a sottrarsi dal fare figuracce e/o rendersi un po’ ridicolo.
Chi frequenta più o meno regolarmente il blog lo sa e compatisce ed ignora,però di tanto in tanto, magari, reputa che sia meglio rispondergli..
In effetti Faro avrei dovuto lasciare nel mio commento questo link:
http://www.enzopennetta.it/2014/01/la-gastrite-di-jerry-coyne-intellettuali-e-scienziati-vogliono-pensionare-il-darwinismo/#comment-22317
così nuovi visitatori si sarebbero subito potuti fare un’idea…
Ti ringrazio per i tuoi commenti ,ancora benvenuto nel blog.
E nel tuo caso, Leonetto, sono gli interventi come questo che palesano il tipo di ragionamento che ti pervade.
Non c’è bisogno di aggiungere altro, in quanto delle quintalate di cose che ho scritto qui su CS ti è rimasto solo quel che hai voluto intendere e capire, che, nell’indottrinamento ricevuto e negli schemi mentali che ti sei costruito, determinano giudizi palesemente parziali, pregiudizi e difesa a oltranza del TUO paradigma tuttologico.
Ma così va la vita, di gente con tali modalità di ragionamento ne conosco: e sei inquadrabile perfettamente, non ci si scappa. Niente di nuovo insomma, anche per le ripetizioni a corto circuito su di me che proponi a cicli costanti, come una valvola di sfogo che non capisco. E che ti inviterei a scaricare in altro modo, così magari imparo anch’io a ignorarti del tutto, come m’ero ripromesso quasi riuscendoci…
Anche per questo tuo pregiudizio nei miei confronti mi piace citarti ed eccitarti spesso: e capisco anche che sto perdendo il mio tempo con te e che difficilmente potrai migliorarti su questo fronte… Ma, dai, la speranza è l’ultima a morire… Abbi fede!
“Le quintalate di cose che hai scritto su CS” sono tutte e solo esempi di quelle cose che ho scritto.
Ma non lo dico e non l’ho constatato solo io…
È un fatto che tutti quanti possono vedere tranquillamente.Non c’è una che sia una volta in cui hai mostrato un atteggiamento diverso in una discussione o nel commentare un articolo.
Non sei stato ripreso solo da me..
E parlo sia dei modi che dei contenuti.
Il tuo apporto è stato, dal principio sino ad ora,quello di un’erba cattiva in un giardino.
Non vuoi che sia così?
Fallo vedere con i fatti e non dando luogo a questi siparietti carichi di oiagnistei,di vittimismo,di lacrime di coccodrillo e quant’altro…Son sempre gli altri che non capiscono,che sono inquadrati etc etc..tu sei “perfetto”.
Una cosa di sicuro sarebbe la migliore che tu possa fare per prima :contare almeno fino a un milione prima di scrivere.Sarebbe già un inizio..
Tu credi ancora nelle erbe cattive nei giardini? La metafora (che ho capito, sai?) la dice lunga sul pregiudizio: e tutto conferma quel che andavo precisando più sopra. Solo che non te ne rendi conto. Dici di non essere solo a pensarla in questo modo? Può essere, del resto siamo qui in un’area politicamente corretta, con uguale contributi e partecipazione di opposti eufemismi? per dirla alla Guccini. Direi proprio di no, ed è normale che il giudizio sia sbilanciato, non certo rappresentativo di un equilibrio solo minimo, purtroppo. Ma non è colpa di nessuno se quasi nessuno si prende la briga di contraddirvi… E se alla fine molto spesso passa il teatrino dei complimenti/ringraziamenti/controringraziamenti e non ce di che, eccetera eccetera.
Vorrei vedere uno come te, con le sue teorie, il suo teatrino di certezze, in certi altri siti, senza far nomi, che fine farebbe. Saresti sbranato, altro che Leonetto… Meglio lo zoo di CS, va. Amen
“Vorrei vedere uno come te, con le sue teorie, il suo teatrino di certezze, in certi altri siti, senza far nomi, che fine farebbe.”
Oppure vorrei vedere uno che parlasse continuamente di Dio, creazione, anima, teologia, finalismo, ID, leggi dell’Universo in un sito come Pikaia, Ocasapiens o UAAR, tanto per citare quelli più noti qui.
Quanto durerebbe la sua presenza in uno di quei siti??! Me lo sapresti dire?
Magari si vedrebbe meglio quanta tolleranza hanno i tuoi beniamini?
Io non ne ho tempo, ma mi piacerebbe che qualcuno facesse l’esperimento, punzecchiando ad ogni topic allo stesso modo che fai tu, andando sempre fuori tema quotidianamente per mesi. Chissà che belle sorprese ci sarebbero, forse ti si aprirebbero gli occhi.
Non ti accorgi del privilegio che ti viene dato qui di continuare a parlare di cose che spesso non c’entrano nulla?
Non ti accorgi proprio di essere quasi sempre fuori tema qui su CS?
Non ti accorgi di quanta pazienza susciti su tutti quelli che devono leggerti qui?
Eh frank..il solito trollino.Che non capisce e da voce ai suoi sfoghi umorali e alle sue sciocchezze..
C.v.d.
“Non ti accorgi del privilegio che ti viene dato qui di continuare a parlare di cose che spesso non c’entrano nulla?
Non ti accorgi proprio di essere quasi sempre fuori tema qui su CS?
Non ti accorgi di quanta pazienza susciti su tutti quelli che devono leggerti qui?”
Frank,direi proprio che non se ne accorge
Gli piace fare il buffone, infastidire i lettori di CS e cercare di fare più illazioni possibili ,fintanto che gli vien consentito farlo evidentemente continuerà a farlo.
E continuerà a raccogliere quanto ha sempre raccolto ed a fare le figuracce che costantemente fa.
Non riesce proprio a comprendere,prende lucciole per lanterne.Anche adesso ,volendo,si potrebbe nuovamente far notare come non abbia ancora compreso alcune semplicissime cose.
Non sa distinguere fra obiezioni,controargomentazioni,contestazioni etc..ed i suoi commenti, che sono invece solo quanto ho ricordato nell’altro commento.
È esattamente questo:
http://www.enzopennetta.it/2014/01/la-bussola-quotidiana-mendel-day-una-sfida-allo-scientismo-di-giulia-tanel/#comment-22694
e ne ha ridato prova e tutto lascia pensare che ne darà ancora prova nei giorni a venire.
P.S.
Su certi forum dove in 2 nanosecondi arrivano trogloditi armati di mazza e dove si viene liquidati come liar for jeezus c’è tanto da discutere..
😀
frank10, ho abbastanza esperienza per capire che dove prevale l’ideologia c’è poca tolleranza. Ma non farti lavare il cervello anche tu, per favore…
Ho avuto esperienze negative anche nei siti Libertà e persona e UCCR del vs. giro: nel primo hanno rinunciato a confrontarsi coi lettori, nel secondo censurano a tutto spiano e fanno scrivere solo i chierichetti.
Pennetta è una bella eccezione,ma rimane tale; del resto, qui prima vengono la scienza e l’etica e poi la religione, anche se non sempre.
Uno, ecco la prova provata che sei quel troll di “Gianni” che ha IMPESTATO il sito di Libertà e Persona ammorbandolo con le sue sciocchezze ed idiozie da due lire bucate.
Quanto ad UCCR, non lo seguo piu’ da tempo, ma se ti ha censurato ha fatto soltanto bene, perche’ va bene il trollaggio, anche selvaggio, ma a tutto c’e’ un limite.
Piero, non dire stronzate per favore. Chi sarebbe questo Gianni? Non certo io, comunque.Se ti interessa là mi qualificavo come Uomo qualunque, senza vergogna, ché quelli come te mi fanno una pippa.
Ah certo, come volgarita’, commenti inutili e ignoranza non ti batte nessuno!
Piero, hai detto una stronzata e te l’ho fatto notare; ritiro la battuta della pippa che invero non meritavi. In fondo sei un povero cristo anche tu come tutti noi, atei e non atei.
Galeotto fu quel NON…
Hai ragione, e adesso capisco il senso del tuo precedente intervento: nella seconda frase m’era rimasto un NON in tastiera… (capita anche ai più grandi, non ultimo al Leonetto che mi piace citare ed eccitare, l’avrai capito).
La mia seconda frase doveva leggersi:
“… l’assurdità del NON riconoscere che l’uomo è frutto di una evoluzione cieca…”
Niente contraddizione reale, dunque; anche se purtroppo tale era apparsa.
😀
Mi piacerebbe vedere un bel Darwin day ad Ankara o Tunisi …..si potrebbe proporre al professor Pievani , chissà cosa ne pensa.
Le piace il sangue? Vuole tornare al tempo dei gladiatori? Cos’è? La solita filippica da quattro soldi che spesso sortisce qui su CS da parte di chi si crede furbo?
Allora a me piacerebbe vedere, invece, un bel confronto “pacato” tra cattolici ancora fermi al primo concilio e cattolici “modernisti” del secondo concilio, in un arena a porte chiuse: arbitro un pastore evangelico.
Questa si chiama strumentalizzare carissimo uno , la mia era solo un ironica scenetta che mi era parsa in mente , è ripeto “ironica”, che ho voluto “materializzare” . Sangue poi…. Hai questa considerazione dei fratelli mussulmani ? Io ne conosco moltissimi e sono splendide persone.
Oh, che meraviglia. Abbiamo, finalmente, espresso concetti di mitezza; per andare controcorrente, direi. Sono il primo a essere felice di questo, ci mancherebbe.
Solo che mi sembrava sciocco proporre quel che hai proposto, ma se per te era solo “ironia” diciamo allora sciocca ironia. Smascherata, una bischerata.
Mussulmani… Figurati che passo il mio tempo all’ombra di una moschea, conosco più islamici che cattolici, e mi pare che diano un esempio di attaccamento alla loro religione molto più serio. Peccato solo che ci siano cattolici che la moschea (qui da me siamo in mite terra leghista) vorrebbero trasformarla, ma solo per “ironia” credo, in una discoteca…
E non glissare sulle divisioni intestine dei cattolici, divisioni esemplari dello steccato ideologico, che fanno una pena, ma una pena…
Uno, hai il vizio di complicarti la vita, sei consapevole di questo? Leggiti LA VITA E’ SEMPLICE di Willi Pasini, magari ti schiarisce le idee. Ti auguro uno splendido week end.
Che l’anima “scelga” mi giunge nuova…
Certo che se lei non legge sufficientemente sull´argomento tutto potrebbe essere nuovo , da Allan Kardec passando per Chico Xavier , il concetto e´molto chiaro ,supportato ad oggi oltre che dai numerosi esperimenti di metafonia anche dalle N.D.E, ma anche Gesu´ parlando con Nicodemo fa´capire qualcosa.
L’anima è creata dal Creatore e insufflata nell’opera del concepimento appena il concepito balza all’occhio di Dio, per usare un eufemismo. Dunque l’anima è una creazione fatta apposta per quel corpo materiale che ha appena iniziato a formarsi. Se lo ritrova addosso, insomma.
Io non ci credo, ma così dice la Chiesa cattolica. A meno che non andiamo a cercare altre ipotesi fantascientifiche valide per chi vuol crederci.
2) la Chiesa cattolica non fornisce spiegazioni sul perche´ viene permesso il male , e´ovvio che non stavo parlando di cattolicesimo,
capisco che per lei possono essere ipotesi fantascientifiche,ma le assicuro che lo sono molto meno di quanto lei possa credere .