Cristianofobia 2: refernedum sulla scuola a Bologna

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Chiamiamo le cose col loro vero nome.

 

Dire che il referendum di Bologna è a favore della scuola pubblica è solo frutto di ignoranza, autolesionismo o malafede: il vero obiettivo è la scuola cattolica.

 

 Domani 26 maggio a Bologna si voterà per il referendum sulla “scuola pubblica”, per l’esattezza si chiederà di togliere i finanziamenti pubblici alle scuole paritarie per destinarli esclusivamente alle scuole “pubbliche”.

Innanzitutto un referendum così posto è frutto di ignoranza, infatti le scuole paritarie sono da considerarsi a tutti gli effetti delle “scuole pubbliche”, come stabilito dalla legge Legge 10 Marzo 2000, n. 62, la consultazione  dovrebbe quindi correttamente essere formulata come referendum sulle scuole pubbliche “a gestione statale” o “a gestione privata“.

Si tratta inoltre di un referendum che, contrariamente a quanto dichiarato, va a colpire proprio la disponibilità di fondi per la scuola statale, infatti è facilmente calcolabile che la presenza delle scuole paritarie ogni anno fa risparmiare allo Stato la cifra di 6 MLD di euro, quindi l’eventuale chiusura delle scuole paritarie avrebbe il doppio effetto negativo di aumentare di tale cifra l’esborso per lo Stato e di riversare sulle insufficienti strutture tutti gli studenti adesso ospitati in quelle private.

 Si tratta quindi di un referendum formalmente errato perché va a porsi contro un tipo di scuola pubblica a favore di un altro tipo,  e controproducente in quanto se il principio proposto fosse applicato sul territorio nazionale si andrebbe ad aumentare di 6 MLD il fabbisogno della scuola statale e quindi a ridurre i fondi effettivamente disponibili per ogni singolo studente

Qual è allora il vero motivo di questa iniziativa?

Per capirlo non è poi necessario fare molta fatica, basta andare sul sito di Art.33, comitato promotore del referendum, dove campeggia un articolo firmato UAAR e intitolato “Bologna, il referendum che tremare il mondo (clericale) fa.

Ancora una volta grazie all’UAAR è quindi possibile smascherare delle iniziative anticattoliche che vorrebbero essere fatte passare per altro. Il solo fatto di ospitare un simile articolo rende infatti palesemente ridicolo il tentativo di presentare il referendum come non ostile ai cattolici, tentativo portato avanti con un’apposita pagina inserita sul sito del comitato promotore e intitolata Lettera aperta ai sostenitori dell’opzione B, nella quale è possibile leggere passi come il seguente:

Vi scriviamo perché sul nostro conto si continuano a dire cose inesatte, e in certi casi platealmente false, per trasformare un confronto sulla scuola in una guerra di religione.
Noi referendari veniamo definiti dalla controparte “ideologici”, “statalisti”, “laicisti”, e in buona sostanza nemici dei cattolici.

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Appare alquanto contraddittorio il fatto che sul sito del comitato promotore si denunci l’esistenza di affermazioni “inesatte” e “false” che mirano a “trasformare un confronto sulla scuola in una guerra di religione”, poi sullo stesso sito si pubblichi proprio un articolo dell’UAAR che trasforma con grande determinazione il confronto referendario in una “guerra di religione”.

Ma in sottofondo a questa vicenda si muove anche un’altra manovra, quella di chi, alimentando la crisi economica con una folle politica monetaria, crea scontri tra poveri che finiscono con il litigarsi le poche risorse disponibili, addebitarsi l’un l’altro l’origine dei problemi e lasciare che i veri responsabili continuino ad agire indisturbati.

E a quanto pare si tratta di una manovra pienamente riuscita.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

19 commenti

  1. Allora,io spiegherei che la scuola paritaria è una scuola pubblica, improntata ai principi costituzionali,è aperta a tutti.Quindi in tal senso è pubblica la statale,è pubblica la paritaria,che poi è gestita da un ente pubblico o privato che non è lo Stato.
    Ora Enzo, delucidami su una cosa,delle scuole paritarie è vero che solo la scuola primaria riceve il contributo ministeriale di parifica,che tuttavia probabilmente non copre tutti i costi da sostenere,pertanto per essa come per le altre ci sono rette (più offerte se ci sono)? E’ vero che in base all’ISEE sono stabiliti buoni,agevolazioni per agevolare le famiglie e permettere di iscrivere i loro figli(nipoti,ragazzi in affido etc..)?
    Non c’è dunque differenza fra parificata e paritaria?
    Ora,quelli che hanno proposto il referendum sostengono che ci sarebbe contrasto con il passo dell’art.33 che recita:
    “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”
    Però lo stesso recita anche che :
    “La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali”
    Lo Stato quindi risparmia con l’esistenza delle paritaria una parte di costi che vanno a gravare su famiglie che però scelgono di ‘investire’ così i loro soldi.
    Pertanto devolvendo quei soldi alla scuola pubblica statale ,se non erro,le paritarie esisterebbero ancora come tali o diverrebbero ‘private’?
    Io credo che il referendum sia anticostituzionale(nonchè deficiente economicamente), quindi,e non il dare fondi alle paritarie.
    Se la scuola statale avesse un incremento di entrate ma un incremento di uscite per i nuovi alunni(nel caso in cui le scuole paritarie chiudessero o questi non vi si iscrivessero più)di fatto cosa avrebbe di guadagnato?o poco o ,più probabile forse,uno svantaggio.
    Così si danneggiano tutte le scuole pubbliche ..
    Chi gode?il terzo..la scuola privata..
    E’ proprio un Monti bis…
    Ora scusa se ho detto cose inesatte,ma questo è in base a quanto so,e di certo non è che abbondi l’informazione su quieste cose,mi domando quindi come tutti quelli che andranno a votare come e quanto siano a conoscenza degli argomenti del referendum…

    • In pratica con la parifica le scuole paritarie hanno gli stessi obblighi di quelle statali e vanno quindi a costituire un sistema integrato di scuola pubblica.

      Al riguardo mi sembra interessante riportare un intervento di Umberto Fasol sul sito Libertà e Persona:

      “L’art. 33 dice che chiunque ha il diritto di istituire. E senza oneri per lo Stato.
      Ma non dice poi che lo Stato non possa convenzionarsi con queste strutture private nel momento in cui erogano un servizio pubblico che, di fatto, lo aiuta e lo fa risparmiare.
      La sanità privata qui nel Veneto dove vivo io, è molto richiesta ed apprezzata; la Regione si è convenzionata con Ospedali, Cliniche e Laboratori privati, in modo che chiunque possa scegliere dove andare, pagando sempre lo stesso ticket.
      La stessa cosa dovrebbe accadere per la Scuola.
      Era questa l’idea che avevano in testa i padri costituzionalisti quando hanno approvato l’art. 33, come si evince dai verbali (chiarissimo intervento del senatore Corbino).
      Infatti, lo Stato ha il compito di aiutare le famiglie e di sostenere la loro libera iniziativa, soprattutto nel campo dell’educazione dei figli. Non il contrario, ovvero che le famiglie sono al servizio dello Stato.”

      • Come nel da me citato articolo del sole 24 ore :
        http://www.enzopennetta.it/2013/05/cristianofobia-2-refernedum-sulla-scuola-a-bologna/#comment-15177
        si evince che c’è disparità fra ciò che dovrebbe essere e ciò che invece nella realtà è..
        E questo si è verificato e si verifica in vari settori ormai.Inizia,come ho già accennato ad avere carenze importanti il sistema sanitario per esempio.Già c’era un’incongruenza di ttrattamento che ora va ad essere accentuata quando compare in altri settori dove non c’era..
        Quanto alla disparità,di cui parlavo sopra,si possono vedere molte cose,dall’IVA,all’IMU,alle false partite iva,a società con un socio etc etc..
        Se uno non riesce a cogliere chi l’ultimo governo, e forse quello attuale, stiano aggevolando,almeno un po’ ingenuo credo lo sia..

  2. Perché vien dato così per scontato (spauracchio?) che senza il finanziamento pubblico le scuole private paritarie chiudono i battenti?

    A Bologna, per esempio, calcoli alla mano ogni studente che frequenta la scuola privata paritaria “riceve” una sovvenzione di circa 60 euro per la retta… Pensate che chi frequenta le scuole cattoliche private rinunci in buona sostanza all’iscrizione per una cifra così piccola?

    Non agiterei dunque lo spauracchio (?) della scuola pubblica sommersa da orde di studenti che non possono più frequentare le private che chiudono… e pertanto non più in grado di reggere l’urto e inadeguata (per molti versi, inadeguata lo è già).

    Nel sito di Art.33 viene spiegato tutto molto bene. A meno che il mio analfabetismo (quello che sappiamo) non mi faccia ritenere cose sbagliate…

      • P.S.Un discorso analogo se pur diverso in molti aspetti è l’IVA,aumentandola lo Stato perde soldi..

    • Gentile Giuseppe,
      mi pare che, nel suo commento, ci sia una piccola imprecisione, sicuramente non voluta.
      Il fatto è che, per parlare del caso di Bologna, il Comune sovvenziona le scuole paritarie con circa 600 Euro l’anno e non con 60 Euro (ma forse lei si riferisce ad una cifra mensile), per un costo totale di circa 1 milione di Euro.
      Ora mi pare che, soprattutto nella situazione di crisi in cui versiamo, 600 Euro in più all’anno per una famiglia non siano proprio due bruscolini.
      Ma quello che io ritengo paradossale è che il referendum è costato la bellezza di 600 mila Euro e che, qualora ipoteticamente venissero tolti i finanziamenti alle scuole paritarie, il Comune, per ogni bambino che non troverà più posto in esse, si troverebbe a dover affrontare il costo di circa 7.000 Euro/anno.
      Allora mi chiedo se, oltre e più che il laicismo, non sia da condannare anche la “stupidità” dei promotori del referendum.
      Cari saluti.

      Massimo

      Per approfondire:
      http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/paritarie-a-bologna-sfida-del-buon-senso.aspx

    • La pressione contro le scuole cattoliche si sta manifestando in vari modi, prima con la richiesta del pagamento dell’IMU, poi adesso con questa iniziativa che pur di mandare un segnale chiaro va contro gli interessi dello Stato.

      E’ questo clima che l’articolo va a denunciare, riguardo alle possibili chiusure di alcune scuole il lavoro più grande a questo punto lo farà quest’assurda crisi economica che colpirà le scuole come ogni altra attività.

  3. Matteo Dellanoce on

    Il finanziamento che vogliono togliere non è alle scuole private ma a quelle paritarie. E la differenza non è di poco conto perchè le scuole paritarie sono giuridicamente equiparate a quelle di stato. Devono rispondere a tutta una serie di requisiti stabiliti dal legislatore che le scuole private, in quanto tali, non hanno l’obbligo di adottare. Infine n Italia esiste la scuola di stato, la scuola paritaria e la scuola privata. ognuna di queste realtà svolge un servizio pubblico non volto alla collettività (parola che non ha significato se non una vuota massificazione) ma alle famiglie.
    Quindi tutti pagano le tasse ( chi più chi meno) e tutti possono e devono avere garantito il diritto di scegliere dove mandare i propri figli.
    Principio di democrazia e di libertà. Il resto è vaniloquio di chi consapevole della propria nullità culturale vuole imporla ope legis: vedasi Rodotà e micromegani vari!

    Cci sono poi parole che fanno terrore oltre a collettività citerei inclusività. Significa che a prescindere da chi sei e da cosa pensi sei violentemente obbligato ad entrare in un contesto che non è tuo. Poi entriamo nel ridicolo con la parola scuola gratuita. Già! Il 52 e passa di tasse che paghiamo rendono il servizio statale gratuito! Ma chi le inventa certe cose è davvero convinto che tutti in Italia si abbia l’anello al naso?
    Infine se ci si pensa bene, il referendum così come è proposto è CONTRO la scuola Pubblica ed a favore di quella PRIVATA!
    Sono così ideologicamente idioti da non comprendere che nello stesso momento in cui tu vuoi eliminare qualcosa che è giuridicamente a te identico non stai facendo altro che votare contro te stesso!
    Ma a che scuola hanno studiato? Botteghe oscure?
    Matteo

    • Matteo, il punto che sollevi è molto importante.
      Con la manovra di soffocamento delle scuole paritarie si verrà a colpire ancora una volta il ceto medio, poiché la scuola statale vedrà comunque ridurre i finanziamenti diverrà sempre più inefficiente e incapace di dare una vera preparazione di base.

      Quelle che nasceranno saranno allora delle scuole di élite con rette da 20/30.000 euro l’anno che sforneranno le future classi dirigenti figlie delle attuali, senza quindi nessuna possibilità di scalata sociale da parte dei non abbienti.

      Ecco quindi che, per una studiata eterogenesi dei fini, le iniziative a favore di una scuola per tutti creeranno i presupposti per una scuola elitaria.

      Come segnalato su CS questo sta già accadendo in Inghilterra:
      Il Sole 24ORE: niente scuola siamo inglesi

    • Di lei Matteo, si nota lo stile diremmo diretto.

      Chi non la pensa come lei è ideologicamente idiota.
      Il bello è che frasi così passano inosservate, come se fossero normali…

      Per l’ultima volta sorvolo sul flatus analis… Uomo avvisato mezzo salvato 😉

      • Matteo Dellanoce on

        Lei la sa solo mettere sul personale!
        Se poi si sente ideologicamente un idiota per il flatus analis che continuamente emette il problema è decisamente suo e non di altri!
        Non le risponderò più!
        Matteo Dellanoce

  4. Come sempre i ‘cattolici’ si sono rivelati gli utili idioti della sinistra

    58% A
    42% B
    ha votato il 28%

    • Mah..in verità ‘destra’ e ‘sinistra’(che fra l’altro in Italia non esistono) c’entrano come i cavoli a merenda.
      Pd,Pdl,Lega,LaDestra,Fratelli d’Italia eran schierati anche in vista di un allargamento nazionale del referendum per la B(fra l’altro anche a livello mediatico non c’eran certo solo riviste quotidiani cattolici o di destra che invitassero a quel voto o che comunque spiegassero bene i fatti).In verità, la ‘furbata’ è provenuta dal solito ‘fronte geniale’ dei M5S,Sel,Verdi,Wu Ming,Ahimè CGIL etc.. a cui si sono associate altre frange minore provenienti un po’ qui un po’ la e quelli che non posson contare su altro che l’andar contro tutto sperando di ‘raccattare’ qualcosa..
      Non dovrebbe in verità c’entrare nulla neanche l’essere o non essere cattolici in questo tipo di referendum,infatti,il protagonista vero era l’ignoranza,ormai consueta,con cui gli elettori vengon mandati ad esprimersi.
      Se uno è guidato acriticamente verso un voto non è democrazia.
      C’era una gran confusione fra privato e pubblico e qualcuno si era scordato di cosa dicesse la costituzione,o non lo comprendeva,e cosa dicesse ed avesse fatto un uomo chiamato Berlinguer..
      Il solito referendum ideologizzato conclusosi come di consueto..
      Se guardi bene Piero è un po’ il duale del referendum sul nucleare(non discuto sull’essere o meno a favore adesso,interessava molti più fattori decisionali)infatti c’era ignoranza sull’argomento,PD(pur con spacchi) e PDL (pur con spacchi)erano a favore(Quotidiani di partito e lo stesso Odifreddi avevano pubblicizzato il voto)e c’era quella frangia, che a numeri è una minoranza,ma che riesce a far leva su clichès,disinformazione,odi precostituiti,visioni acritiche e preconcette delle cose per mettere in pratica le sue ideologie che ne è uscita nuovamente vittoriosa…comunque niente da stupirsi.
      Ma facciamo due conti..
      Che banda di genialoidi sono quelli aderenti a quella frangia che hanno appoggiato il referendum e che vanno fieri cantando vittoria?Il quesito ha portato al voto il 28,71% dei bolognesi,quindi il 58% è del 28% non del 100% dell’elettorato bolognese.Vale a dire un 17%!!!
      Cosa esultano?Cosa ringraziano Bologna?E’ un referendum consultivo e un risultato simile per un referendum consultivo si esprime come sconfitta non certo come vittoria…come si può leggerlo come vittoria?

      • ,Pdl,Lega,LaDestra,Fratelli d’Italia= Destra
        M5S,Sel,Verdi,Wu Ming,Ahimè CGIL = sinistra

        mi sembra che c’entrino c’entrino, come una brioche a colazione!
        Infatti era tutta una questione ideologica.

        il PD (manco tutto) era schierato per la soluzione piu’ logica perchè, sapendo che avrebbe ricevuto i voti indipendentemente da qualsiasi cosa, sapeva che dopo erano ‘volatili per diabetici’ per loro, a cui avrebbero dovuto mettere una pezza.

        • Pdl,Lega,LaDestra,Fratelli d’Italia= Destra
          M5S,Sel,Verdi,Wu Ming,Ahimè CGIL = sinistra

          Ah beh…considero alquanto sciocco fare questa o simili distinzioni anche solo semplicemente per il fatto che né gli uni né gli altri hanno le caratteristiche dell’una o dell’altra fazione.
          Per certi versi l’aveva già ben sottolineato con semplicità Gaber.Torno a sottolineare che Berlinguer non era un noto personaggio di destra;e che il 90% delle faccende che vengono presentate,come si usa dire,come da papalini o da anticlericali laicisti sono proprio cose che rappresentano una per mera «ideologia» delle persone che si schierano per la maggior parte(non tutti)per clichès,campagne di indottrinamento varie e così tali cose si prestano ad essere facilmente usate come cavallo di troia per un terzo fine.
          Il referendum era probabilmente anche un test per riproporlo,eventualmente,questo penso,a livello nazionale.
          Ed il tutto, come si può evincere dalle cose dette qui e in altre discussioni più volte, rappresenta parte della campagna di quello strano fumoso centrismo per le elitès e verso quel privato che mina istituzioni pubbliche e crea diversità ,disparità etc etc…

          Te la dico semplice Piero?
          A Bologna han votato’A’le famiglie e gli insegnanti dei bambini delle paritarie bolognesi,han votato ‘B’ quelli che han proposto questa baracconata di referendum..
          Sicchè di che parlano sia quelli che inneggiano a vittoria,a qualcosa che impone a decisioni,a gran prova di democrazia etc..sia quelli che fanno affermazioni duali di parte opposta?

          Infine in momento di campagna elettorale palesemente qualche partito ha provato anche a giocare su quel referendum..ovvio

          • A Bologna han votato’A’le famiglie e gli insegnanti dei bambini delle paritarie bolognesi,han votato ‘B’ quelli che han proposto questa baracconata di referendum..

            mi pare che stai facendo un po’ di confusione

          • ..palesemente c’è stata confusione fra le lettere A e B,è ovviamente il contrario,è chiaro,sarebbe assurdo l’inverso…I primi han votato B i secondi A,palesemente invertiti.

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