Sconcertante articolo su Darwin di Roberto Gervaso

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La popolare rubrica “Il grillo parlante” dovrebbe stavolta cambiare nome prendendo quello di un altro animale della favola di Collodi…

 

Gervaso commenta un saggio su Dawin mettendo in campo una fiera delle banalità e facendo affermazioni degne di chiacchiere al bar.

 

L’articolo è stato pubblicato il 13 marzo scorso sul quotidiano “Il Messaggero”, con il titolo “Charles Darwin“, si tratta di una tale collezione di inesattezze di ogni tipo, sostenute con un tono ostentatamente propagandistico, che  anche un sostenitore della teoria darwiniana come il prof. Formenti non ha potuto fare a meno di sollevare qualche perplessità sul suo sito:

Il resto dell’articolo, in cui quasi si dimentica del libro, è un’esaltazione di Darwin, anche se piena di semplificazioni, di imprecisioni e di riflessioni che Darwin si è ben guardato di fare

“con Darwin finivano in soffitta e veniva archiviata per sempre la teoria creazionista, che ancora la chiesa predica e sostiene. La Bibbia non è più un’autorità indiscutibile. E’ una bellissima favola che tutti i cristiani citano e pochi hanno letto”

comunque anche se le avesse fatte, lo scisma anglicano e quindi i confini religiosi avrebbero impedito quello che Gervaso oggi crede fosse stato per secoli il raffinato rapporto fra la chiesa e la scienza:

“Se la curia romana ne avesse avuto ancora il potere, avrebbe volentieri spedito lo scienziato inglese sul rogo, come Giordano Bruno nel 1600”. 

 

Per una volta non possiamo che essere d’accordo con il prof. Formenti. 

Insomma, stando ai passi riportati,  secondo Gervaso la teoria di Darwin avrebbe “archiviato per sempre” la creazione, cadendo così nel più banale degli errori che consiste nel confondere il piano delle cause con quello delle modalità, cioè i “perché” propri della religione e della filosofia, con i “come” appartenenti al campo d’indagine della scienza.

Secondo Roberto Gervaso la Bibbia sarebbe dunque una “bellissima favola che tutti i cristiani citano e pochi hanno letto“, ma forse si confonde e mentre dice queste cose ha in mente i suoi fratelli frammassoni che citano la storia biblica di Hiram Abif senza aver letto e capito la Bibbia, giungendo così a conclusioni del tutto erronee sul suo significato.

All’autore della rubrica del Messaggero facciamo inoltre sapere che anche la considerazione su Giordano Bruno non è degna di una persona che dichiara di essere appassionata di storia, l’informiamo che Il libro di Darwin non creò nessun problema alla Chiesa di Roma, tanto che non fu mai messo all’indice, quindi nessuno ha mai desiderato condannare Darwin.

E ancora, riguardo a Giordano Bruno, evitiamo di entrare nei dettagli, ma il monaco nolano non c’entra niente con la scienza, era un cultore della magia e sostenitore dell’eliocentrismo solo perché auspicava un ritorno del pagano culto del sole.

E, nonostante quello che dicono pubblicamente, questo nelle logge lo sanno benissimo…

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

5 commenti

  1. Una bella serie di strafalcioni storici in poche righe!!! Il guaio è che ha scritto dei libri di storia…… Sorge il dubbio: ci è o ci fa?

    • Domanda più che lecita, il problema più grande però è che probabilmente molta gente trova verosimili affermazioni di questo tipo.

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