Wikipedia: vietato dire la verità su Monti

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Sul Giornale la denuncia di come vengano censurate notizie vere ma “scomode” su Mario Monti

 

Il racconto di una vera e propria battaglia condotta a colpi di interventi di scrittura e cancellazione sull’appartenenza del prof. Monti ad organizzazioni internazionali quali la Trilateral, Bilderberg e Bruegel, che orientano le politiche degli Stati sovrani senza avere nessuna legittimazione democratica, viene fatto sulle colonne del Giornale il 31/12/2012: Vietato dire la verità su Monti E nella rete scatta la censura.

Il sito internet si chiama www.ilbuio.org ma aiuta a fare luce su una strana serie di coincidenze che riguardano l’augusto professor Mario Monti.

È una storia che riguarda il premier dimissionario e Wikipedia, l’enciclopedia online più cliccata del pianeta. Si dà il caso che qualche enciclopedista abbia voluto aggiungere alcuni dettagli (non proprio trascurabili ma forse imbarazzanti) alla autorevole biografia del Bocconiano.

Per esempio, che Monti è stato presidente europeo della tenebrosa quanto prestigiosa Trilaterale. Oppure che aveva fatto parte dello «steering committee» del Gruppo Bilderberg. O ancora che è il numero 1 (ancorché onorario) di un altro ristretto «think tank», il club Bruegel di Bruxelles.

 Ma alla fine le notizie relative alle sconvenienti frequentazioni sono rimaste, quello che è stato limato è il riferimento al ruolo di Monti nel gruppo Bruegel, come evidenziato dal confronto tra le versioni modificate del 25 dicembre:

 

Dalla reazione di Wikipedia sembrerebbe che proprio il legame con il gruppo Bruegel, e addirittura il ruolo di co-fondatore e Presidente onorario, sia la cosa che più si vuole tenere nascosta: dunque un motivo per orientare l’attenzione proprio in tale direzione.

 L’intera vicenda, come riferito dal Giornale, è stata seguita dal sito “Il Buio” che al riguardo ha ricevuto e pubblicato un articolo: Wikipedia, Monti e la Trilateral.

 

 

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

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