Secondo il Journal of Cosmology il 29 dicembre 2012 in Sri Lanka sarebbe caduto un meteorite con chiare tracce di un’alga fossile.
Il fatto sarebbe stato accompagnato da una misteriosa pioggia rossa…
La prudenza è d’obbligo quando si leggono notizie come quella diffusa dal Journal of Cosmology il 29 dicembre 2012, e francamente si consiglia anche un po’ di diffidenza.
Secondo quanto pubblicato nell’articolo Fossil diatoms in a new carbonaceus meteorite, il 29 dicembre scorso un meteorite sarebbe caduto nello Sri Lanka, analizzato avrebbe mostrato la traccia evidente di una diatomea, un’alga unicellulare silicea.
Ma non basta, alla caduta del meteorite sarebbe seguita una misteriosa pioggia rossa che sarebbe da attribuire alla presenza di organismi unicellulari di tale colore. Tali cellule sarebbero ancor più misteriose della diatomea, infatti una simile pioggia di cellule rosse era stata segnalata a Kerala, nel sud dell’India, nel 2001, e non era stato possibile classificare le cellule in questione con qualunque specie conosciuta.
Il frammento di meteorite è stato attribuito con una certa probabilità ad una cometa, andando così a suffragare fortemente la teoria della panspermia, secondo la quale la vita sulla terra sarebbe provenuta dallo spazio.
Quel che rende ancor più interessante la vicenda è il fatto che l’articolo è firmato nientemeno che dal professor Nalin Chandra Wickramasinghe, matematico e direttore del Centro di Astrobiologia dell’Università di Buckingham. Ricordiamo che il professor Wickramasinghe era stato l’autore del calcolo sulla improbabilità della nascita casuale della vita (stimata in una probabilità su 10^40.000) eseguito quando lavorava con il grande astronomo Fred Hoyle.
Questo calcolo sull’improbabilità della nascita casuale della vita aveva portato Hoyle ad abbracciare la teoria della Panspermia, che cioè la vita sia giunta sulla Terra dallo spazio, una tesi che fu poi sostenuta anche da Francis Crick (Nobel scopritore della struttura del DNA) e in una intervista televisiva, fatte le debite differenze, anche da Richard Dawkins.
Come già detto, nonostante l’autorevolezza del prof. Wickramasinghe, sarà prudente attendere ulteriori accertamenti e conferme, ma intanto è possibile anticipare le eventuali conseguenze di una conferma dell’autenticità del reperto.
Se veramente la diatomea fossile provenisse dallo spazio si tratterebbe della conferma delle conclusioni di Hoyle sulla negazione del meccanismo che vede il caso all’origine della vita sulla Terra e, inevitabilmente, dei meccanismi dell’evoluzione darwiniana.
Se la diatomea provenisse davvero dallo spazio sarebbe un vero problema quindi per i sostenitori della teoria neodarwiniana.
Ma quel che sarebbe ancor peggio, la diatomea extraterrestre sarebbe assolutamente identica ad una specie terrestre, come mostrato dalle immagini:
Questa somiglianza aggraverebbe la situazione descritta poco fa rendendo la situazione assolutamente catastrofica per la teoria neodarwiniana, una teoria che fa del caso e della contingenza i suoi pilastri: come potrebbe essersi formata in modo casuale e con altre contingenze una identica forma di vita fuori della Terra?
Quale che sia la conclusione di questa storia delle alghe cadute dallo spazio, l’unica cosa che per il momento possiamo fare è starcene comodamente seduti ad aspettare gli sviluppi di questa vicenda.
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24 commenti
con tutti i se e tutti i ma riguardanti la veridicità della notizia, nel caso fosse, il darwinista potrebbe sempre sostenere che l’organismo vivente si è sviluppato su un’altro pianeta, trasferito sul nostro e quindi continuato la sua evoluzione, o sbaglio !?
Sì, ma la vita sulla Terra parte con i batteri, quindi ammesso che dallo spazio siano arrivati i batteri, l’evoluzione sulla Terra e sull’altro pianeta avrebbe seguito il medesimo percorso fino alle diatomee.
Oppure sono arrivati prima i batteri e poi le diatomee, rispettando la sequenza dell’evoluzione sulla Terra, (dato che non troviamo diatomee all’epoca dei batteri)un po’ strano no?
In ogni caso la vita sarebbe nata contemporaneamente su due diversi e non lontani pianeti, che poi hanno mescolato i loro prodotti biologici (che tra l’altro vivono nelle stesse condizioni ambientali!) dimostrando che esiste una legge della biologia che ancora non conosciamo.
pensavo al fatto che in questo caso la vita sulla terra sia partita dalle diatomee o altro materiale biologico trasportato da un meteorite, una sorta di pikaia.
Al di la della difficoltà del viaggio della vita,preservata, nello spazio interstellare..
Esistono alcune evidenze che suggeriscono che i batteri possono sopravvivere per lunghi periodi di tempo anche nello spazio profondo (e potrebbero quindi essere il meccanismo della panspermia).
Non c’è nulla che faccia pensare che organismi
diversi possano invece sopravvivere a questo viaggio.
Inoltre circa l’ obiezione che i batteri non sopravviverebbero alle immense forze e all’intenso calore di un impatto contro la Terra è oggetto di decisa discussione,non ci sono elementi determinanti a favore dell’ipotesi..certo ci si potrebbe ipotizzare uan specie di batteri estremofili semi-dormienti molto resistente.. Ad ogni modo supponendo che sia possibile…Le diatomee inoltre sono comparse ,secondo le stime neodarwniste,circa 135 mln di anni fa. Prima la vita esisteva già da più di un miliardo di anni secondo i neodarwinisti… gli stromatoliti, aggregati di batteri sono datati a 3,8 miliardi di anni circa.
Cioè si vuol suggerire l’ipotesi di un’evoluzione stile riempimento di magazzino? Primo carico..secondo carico..?
L’inevitabile conseguenza della panspermia è che la vita, in tutto l’Universo, dovrebbe avere una biochimica sorprendentemente simile, perché deriverebbe dagli stessi organismi ancestrali.
Vedasi:
http://www.enzopennetta.it/2012/01/2012-odissea-nello-spazio-galileo/
http://www.enzopennetta.it/2012/10/la-panspermia-il-fallimento-di-una-teoria-seconda-parte/
http://www.enzopennetta.it/2012/10/radio-globe-one-recensione-13-10/
Non è un “vezzo” se i neodarwinisti fanno quella pretestuosa separazione tra origine della vita ed evoluzione della stessa, unirle è per il neodarwinismo un colpo al cuore,questo mi pare più che evidente checchè se ne abbia a dire.
Non è che il separarle risolva tutti i problemi eh..la situazione non cambia..è come la teoria degli equilibri punteggiati..sono tutte cortine di fume,tutte scappatoie..ma poi la sostanza è sempre quella..hhai voglia di cambiare piatto la minestra è quella piaccia o non piaccia.
” La materia morta non può animarsi senza l’intervento di materia viva preesistente. Questo mi pare un insegnamento della scienza tanto sicuro quanto la legge di gravitazione”
-Lord Kelvin-
Kelvin, però, è lo stesso che aveva previsto l’impossibilità di volare a macchine più pesanti dell’aria…
Eh le previsioni son così..a volte ci si azzecca a volte no.
Se per quello ha “cannato” anche su radio e raggi X,pur avendo ben chiaro il concetto di quali fossero i livelli di conoscenza scientifico-ingegneristica,uno dei padri della moderna ingegneria.
Spallanzani e Pasteur ne hanno trovato conferma sperimentale(certo a condinzioni standard e in tempi osservabili).
Avrà cannato in assoluto anche su questa affermazione?Ai posteri l’ardua sentenza,per ora,stando alle nostre conoscenze e dall’analisi dei fatti così parrebbe…
A Bagnolo cremasco hanno avvistato asini volanti sul campanile della Chiesa parrocchiale!
Che i nostri antenati non fossero pelosi ma più semplicemente erano dotati di lunghe orecchie?
Matteo Dellanoce
Caro Matteo,
temo proprio che gli asini non facciano parte dei nostri progenitori ma dei nostri contemporanei!
Ma non era una trovata per un vegan-day?
Grazie Leonetto, questa finora è sicuramente l’ipotesi più attendibile!
mah, secondo me è una notizia poco attendibile.
Se fosse vero, come ha giustamente fatto notare qualcuno, significherebbe che quel tipo di alga è arrivato sulla terra dallo spazio, ma sappiamo bene che è impossibile per un tale organismo sopravvivere nelle condizioni dello spazio. Rimarrebbe quindi l’ipotesi che gli stessi organismi DAI QUALI si è sviluppata poi l’alga siano giunti dallo spazio e poi abbiano trovato le MEDESIME condizioni affinchè si sviluppasse lo stesso identito organismo….come ha detto il prof. Pennetta, due pianeti di identiche condizioni che permettono lo sviluppo di due identici alghe, un’ipotesi che è ben oltre l’improbabilità considerando i meccanismi neo-darwiniani di caso e necessità.
Questo è il ragionamento che ho fatto appena letta la notizia, correggetemi se ho detto qualcosa di inessatto 🙂
Una domanda: ma questo journal of cosmology normalmente è attendibile? (ok che oggigiorno il concetto di attendibilità è relativo considerando che persino la nasa aveva pubblicato poco tempo fa “titoloni” riguardo i famosi precursori della vita).
Mah, pare che il JoC sia una rivista (online) di cosiddetta “fringe science”, non proprio autorevolissima: http://en.wikipedia.org/wiki/Journal_of_Cosmology
Qui si può leggere un po’ di debunking della notizia:
http://www.queryonline.it/2013/01/16/organismi-viventi-dallo-spazio-profondo/
http://oggiscienza.wordpress.com/2013/01/21/diatomee-spaziali-i-dubbi-degli-scienziati/
Certo, Wickramasinghe è un nome non trascurabile, anche se è un forte sostenitore della teoria della Panspermia: potrebbe, quindi, essere stato semplicemente troppo frettoloso nell’accettare i risultati provenienti da campioni non sufficientemente controllati (la meteorite è caduta meno di due settimane prima della pubblicazione dell’articolo).
D’altra parte, la conclusione di Enzo è ineccepibile: semmai si trovassero indicazioni concrete di una Panspermia con forme di vita simili a quelle terrestri, sarebbe divertente stare a vedere come verrebbe affrontato il problema dal punto di vista neodarwiniano… 🙂
Già: come la metterà Pievani con “La vita inaspettata”? Ritirerà la sua ultima secrezione cerebrale da tutte le librerie?
Ribadisco
http://www.enzopennetta.it/2013/01/extraterrestri-in-aiuto-al-neodarwinismo-approfondimento-sulla-puntata-di-radio-globe-one-del-2212/#comment-10604
Ossia,anche volendo disgiungere l’abiogenesi dalla TdE l’ipotesi neodarwinista dovrebbe prevedere forme di vita sensibilmente diverse.
Ora,va detto,che il prof.Pievani afferma che anche solo qui sul nostro pianeta se riavvolgessimo il nastro della vita e lo facessimo ripartire il film che vedremmo sarebbe sensibilmente diverso da uqello a cui abbiamo assistito e che ci vede “protagonisti”.
In quel senso noi,l’uomo siamo stati una fortuita ,inaspettata uscita dell’evoluzione,null’altro che una “modesta” specie terrestre, peraltro apparsa in una porzione irrisoria del tempo geologico in uno sputo dell’universo…
In quest’ottica però,del resto il neodarwinismo è la vera “specie” che si adatta a tutto,supponendo pianeti simili alla Terra(che i neodarwinisti,alcuni almeno ipotizzano),benchè la vita sia un fenomeno complesso ed anomalo,ricordando che l’abiogenesi viene perentoriamente considerata argomento a parte dalla TdE,assioma di partenza,considerando ciò gli và anche al limite bene,probablmente di trovare forme di vita analoghe alle terrestri ,magari la specie più evoluta è un’evoluzione di un uccello o di un rettile o altro,ossia come riavvolgendo il nastro suklla terra si assisterebbe a scenari multipli(fra cui anche l’arresto dell’evoluzione)così avverrebbe in un remoto pianeta X simil terra.Il problema verrebbe interamente fatto carico dell’abiogenesi,panspermica o no,e chi ha dato ha dato chi ha avuto ha avuto…
Già, anche qui in apertura infatti parlavo di prudenza e addirittura diffidenza.
Vedo che comunque anche Query rimanda ad un giudizio definitivo che dovrà essere prodotto con degli approfondimenti.
Ad ogni modo su Oggiscienza del 11 Gen scorso:
http://oggiscienza.wordpress.com/2013/01/11/quale-energia-per-la-vita-primordiale/
Forse non mi sono spiegato. Non è la panspermia in contraddizione con il darwinismo, ma l’esistenza di una specie biologica intermedia galattica “identica” ad una terrestre. Tale evidenza contraddirebbe il darwinismo comunque esteso, perché dimostrerebbe l’esistenza all’opera di un driver dell’evoluzione, diverso sia dalla contingenza che dalla fitness ambientale.
Data la diversità di ambienti spazio-temporali, questo driver non potrebbe essere che di natura matematica e/o fisica deterministicamente agente in tutto l’Universo in presenza di condizioni sufficienti, e questa sarebbe una falsificazione del darwinismo.
Che ne dici, Enzo?
Ah beh..”identica” non vedo come potrebbe spiegarsi senza un “driver” di qualunque natura esso consista.
Tale forma aliena se esistesse,conocordo pienamente,sarebbe falsificazione inoppugnabile del meccanismo neodarwiniano..
Su questo i neodarwinisti saranno fortunati però credo.
Caro Giorgio, assolutamente d’accordo con te!
Questa notizia è interessante. Ottimi i contributi di Leonetto, come sempre. Però a me resta il dubbio: questa notizia è vera interamente o sono state fatte delle “aggiunte”? Mi ricorda tanto la vicenda di quel “batterio marziano”, del quale non se ne seppe più nulla. Nulla da dire sul post.
Ciao Riccardo, come detto sopra qualche dubbio legittimo c’è, si tratta comunque di un’occasione per riflettere su quali conseguenze avrebbe un fatto del genere sulle teorie attuali della biologia.
OK, l’apparizione sulla Terra della vita autoctona sarebbe improbabile, ma perché non dovrebbe esserlo nello spazio?
Se i meteoriti viaggiano nel gelido vuoto siderale senza una propria fonte di calore o di atmosfera come possono fungere da autobus per la vita?
Al momento dell’ingresso nell’atmosfera planetaria si incendiano, presumibilmente sterilizzando e incenerendo qualunque eventuale forma di vita presente sulla superficie…
mi sembra strano che fior di cervelli non tengano conto di queste banali obiezioni.
Buonasera Giacomo, sembra proprio che “fior di cervelli” tendano spesso a minimizzare gli argomenti a sfavore dei paradigmi dominanti.