Benedetto XVI: “l’universo non è risultato del caos”

4

 

L’Osservatore Romano: PAS, dopo il discorso del Presidente W. Arber, le conclusioni di Benedetto XVI

 

Era solo del 22 ottobre scorso l’articolo pubblicato da Telmo Pievani sul Corriere della Sera con il titolo “L’Accademia del Vaticano promuove le idee di Darwin“, e dal sottotitolo ancor più significativo “La relazione contraddice le riserve avanzate dal cardinale Schönborn sull’attendibilità dell’evoluzionismo“, dall’articolo traiamo il segunete passaggio:

 La svolta è importante per almeno due ragioni. Con la sua relazione il presidente dell’Accademia pontificia smentisce quanto dichiarava il cardinale di Vienna Christoph Schönborn, sul New York Times del 7 luglio 2005, a proposito della falsità dell’evoluzione per selezione naturale e della «palmare evidenza di un disegno biologico» riscontrabile dagli scienziati. 

 Il riferimento di Pievani è al noto articolo del Cardinale Schönborn che fu pubblicato sul New York Times il 7 luglio 2005 con il titolo: Finding Design in Nature, in esso si sosteneva che il riconoscimento della storia evolutiva della vita sulla terra non implicava automaticamente l’accettazione del dogma neodarwiniano:

Evolution in the sense of common ancestry might be true, but evolution in the neo-Darwinian sense – an unguided, unplanned process of random variation and natural selection – is not.

Ecco che dunque il discorso del Nobel W. Arber, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienzeera apparso a Pievani e al prof. Formenti come una sconfessione delle posizioni di Schönborn, ma a sconfessare Pievani è intervenuto nientemeno che Benedetto XVI alla Plenaria della PAS, come riportato dall’Osservatore Romano del 9 novembre: “Chi mette ordine nel caos dell’universo“, un discorso nel quale si possono trovare passi come il seguente:

L’universo non è caos o risultato del caos, ma anzi appare sempre più chiaramente come complessità ordinata che ci permette di salire, attraverso l’analisi comparativa e l’analogia, dalla specializzazione verso un punto di vista più universalizzante e viceversa.  Mentre i primi istanti del cosmo e della vita eludono ancora l’osservazione scientifica, la scienza si ritrova però a riflettere su una vasta serie di processi che rivela un ordine di costanti e corrispondenze evidenti e serve da componente essenziale della creazione permanente.

La situazione è adesso molto interessante, infatti se veramente le posizioni di Benedetto XVI sono inconciliabili con quelle di W. Arber, quest’ultimo dovrebbe fare un distinguo e chiarire la situazione, in caso contrario si dovrà ritenere che anche Arber concorda con l’idea di un universo caratterizzato da una complessità ordinata che non si concilia con quella proposta da Pievani.

Adesso chissà se il prof. Pievani farà un altro articolo sul Corriere.

 

Share.

Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

4 commenti

  1. nonostante quel che si continua a dire sulla posizione ufficiale della Chiesa, Benedetto XVI fu già molto chiaro riguardo la teorida di Darwin e la sua attendibilità

    nel 2006, durante il famoso incontro a Castel Gandolfo con i suoi ex allievi di teologia, disse inequivocabilmente che l’evoluzione “non è affatto dimostrabile per via sperimentale …non è ancora una teoria completa e scientificamente provata

    in un’omelia disse anche (testuali parole):

    Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione.

    tale affermazione venne anche trascritta su un santino commemorativo tradotto in varie lingue

    • “nel 2006”

      nel 2008 alla Sessione plenaria dell’Accademia delle Scienze ,dopo aver definito cosa andasse ad intendere con creazione.quindi da un punto di vista teologico e non teologico,ricordando che nel secondo caso vede in questa la relazione fondante fra creatura e Creatore..
      E pone la cesura netta fra scienza e fede proprio in linea con i NOMA e riflette sul fatto che lo studio della realtà ,dell’universo e della Natura può portare a cogliere quella che definisce innegabile finalità ed ordine divino..

      In buona sostanza si pone certamente sul piano della “creatio continua” che tanto chiaramente aveva espresso il suo predecessore polacco..che comunque può essere interpretata in vari modi seppur teologicamente in uno solo quindi comunque in linea anche con quanto disse Leone X in relazione alla cosa.

      Di sicuro quindi,ovviamente,la Chiesa Cattolica come ogni altra chiesa cristiana non accetta assolutamente il neodarwinismo.

    • Nonostante i vari Pievani e Formenti si affannino a reclutare la PAS tra le loro fila, queste precisazioni di Ratzinger dimostrano che le cose non stanno così.

      E trattandosi di dichiarazioni fatte dopo la relazione del prof. Arber, non si può proprio dire che il prof. Ratzinger non abbia capito o non conosca bene le posizioni neo-darwiniane.

      Come dico sempre, è solo chi ha capito bene che può essere critico. Questo ovviamente non vale per chi col sistema da criticare vive e guadagna.

Exit mobile version