Il modello scolastico inglese rispecchia una società classista che si maschera dietro una democrazia di facciata.
Sul Sole 24 Ore del 30 settembre è stata pubblicata una notizia sulle scuole di Sua Maestà britannica: “Niente scuola, siamo inglesi” della giornalista Caterina Soffici. La notizia è che in Inghilterra esiste un’insospettabile separazione tra le classi sociali:
Si dice che solo i treni hanno la strada segnata. Pure certi esseri umani hanno la strada segnata.
I bambini inglesi, per esempio, hanno la strada più segnata di quelli italiani. Un’affermazione del genere nella culla della democrazia e della meritocrazia potrebbe sembrare un paradosso. Ma non è così. Il figlio di un idraulico di Tottenham ha meno probabilità di essere ammesso a Oxford di quante ne ha il figlio di un idraulico di Canicattì di entrare alla Bocconi.
La società inglese, che nell’immaginario di molti è sinonimo di democrazia, mostra come dietro un’apparente parità di opportunità si nascondano ostacoli quasi insormontabili. La terra che vede nella Magna Charta del 1215 il riconoscimento dei diritti del cittadino, sembra in realtà riconoscerli solo sulla… carta:
…i numeri inglesi raccontano una realtà scandalosa: fra i 100 migliori licei nel Regno Unito, 87 sono scuole private e solo 13 pubbliche. Questi 100 migliori licei rappresentano il 3 per cento del totale dei 3.167 istituti superiori britannici. Ma non basta: un terzo delle ammissioni a Oxford e Cambridge, le due migliori università del regno e le migliori europee nella top ten internazionale, vengono proprio da queste 100 scuole.
Niente di strano dunque che il Primo Ministro inglese David Cameron non sappia il significato di “Magna Charta”:
http://www.youtube.com/watch?v=F2matCAkHLg&feature=player_detailpage
E niente di strano quanto leggiamo ancora nell’articolo in questione:
Solo il 7 per cento degli studenti inglesi frequenta una scuola privata. Ma il 68 per cento dei barrister (i grandi avvocati), il 54 per cento dei giornalisti, il 42 per cento dei politici, il 54 per cento dei grandi manager e il 68 per cento dei giudici dell’Alta Corte hanno ricevuto una istruzione privata.
La scuola non è aperta, non garantisce mobilità sociale e non è meritocratica.
“…La scuola non è aperta, non garantisce mobilità sociale e non è meritocratica“, conclude l’articolo.
Forse sarebbe il caso di rivedere i nostri modelli di riferimento.
2 commenti
“Forse sarebbe il caso di rivedere i nostri modelli di riferimento.”
o forse dovremmo recarci ad acquistare un’ Union jack,a fare scorta di the per le varie ore della giornata e a capire come cavolo si cucini un porridge..
Letterman è terribile come sempre ma Cameron è desolante