Un articolo di Fiorenzo Facchini in cui (per l’ennesima volta) si afferma la non conflittualità tra evoluzione e fede religiosa.
Su Avvenire: “Creazione, Dio non è contro Darwin“
“Tra evoluzione, come teoria scientifica, e creazione, come verità teologica, se si prendono nei contenuti propri di ciascuna, non dovrebbero esserci contrapposizioni. Stephen Gould (1992) ha osservato che esse appartengono a due ordini di conoscenza diversi, a due magisteri non sovrapponibili (noma: non overlapping magisteria) e quindi non possono entrare in conflitto tra loro.“
Questo concetto proposto dal grande paleontologo S. J Gould, contiene una verità che dovrebbe essere lapalissiana, quello che invece si verifica nei fatti è che continuamente da una parte e dall’altra si faccia confusione.
Nell’articolo di Facchini sono presenti spunti condivisibili e altri più discutibili, come l’affermazione che:
L’uomo che oggi vediamo è punto di arrivo di un cammino non ancora concluso, ma ciò che lo contraddistingue sul piano culturale e spirituale c’è sempre stato.
Verrebbe da domandare in base a quale evidenza l’uomo di oggi fa parte di un cammino non ancora concluso (una previsione su dove andrà a finire? Lo richiede il metodo scientifico, non io…)
E tra le considerazioni condivisibili troviamo:
la comparsa di un essere intelligente e libero, che è cosciente e dà coscienza alle cose e riesce a contrastare la selezione naturale, non fa pensare che dietro tutte le vicende ci sia qualcosa che sfugge alle considerazioni di una mente umana?
Ammettere che ci sia del mistero in questa costruzione dell’universo che si cerca di esplorare non è un’abdicazione alla nostra intelligenza, ma caso mai il riconoscerne i limiti.
Si tratta insomma di un articolo da leggere per ricavarne in ogni caso spunti e considerazioni.
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