http://www.youtube.com/watch?v=hEdr_gZSNGQ&feature=player_detailpage
Paolo Barnard è in questo momento una delle menti più lucide riguardo a quanto sta avvenendo a livello economico-politico.
Ma riguardo all’analisi su come si sia arrivati a tutto questo qualcosa non torna.
Paolo Barnard è un bravo giornalista che da tempo è impegnato ad informare in modo indipendente sullo scenario economico-politico, lo fa attraverso il sito “Paolo Barnard“.
Il suo nome è emerso recentemente in alcuni articoli e commenti su CS dove è stato più volte citato proprio per raccontare quanto sta accadendo in questi tempi. Ma come accade inevitabilmente quando si fanno delle citazioni, si può dare l’impressione di condividere ogni singola affermazione della persona citata mentre, inevitabilmente, ci saranno invece delle differenti vedute su altri aspetti.
Nel caso specifico la divergenza di vedute riguarda l’analisi storica di come si sia giunti alla situazione attuale. Nel corso della conferenza sopra riportata Branard (minuto 3,30) fa delle affermazioni a partire dalla Rivoluzione Francese:
“Fino alla Rivoluzione Francese il mondo è sempre stato dominato da delle élite assolutiste, i re i principi, gli imperatori ecc.. che avevano tutto il potere e il popolo non contava niente…. dopo la Rivoluzione Francese ha portato un primo cambiamento”
Queste parole su cui in realtà il relatore non si sofferma molto contengono già un concetto errato che impedirà di vedere i fatti come sono realmente accaduti.
Non è possibile infatti accettare la retorica secondo la quale la Rivoluzione Francese diede il potere al popolo: quello che accadde fu la sostituzione di una élite con un’altra. La Rivoluzione infatti non portò al suffragio universale (peraltro solo maschile), quell’evento storico non diede quindi il potere al popolo ma usò il popolo (e una parte della nobiltà che sperava di ottenere benefici) per trasferire il potere dalla nobiltà ad un’altra élite, quella che aveva agito per mezzo delle loggia massonica delle “Nove sorelle” e di cui facevano parte personaggi come Voltaire, Beniamino Franklyn reduce dalla rivoluzione americana, Mirabeau e La Fayette. Come si può dire che la Rivoluzione Francese abbia portato la libertà al popolo?
Ma poi Barnard prsoegue:
“Questa grande idea che avevano avuto gli illuministi, cioè di avere questo strumento che io chiamo il “tridente”, immaginate proprio questo forcone a tre punte per ricacciare il potere assolutista indietro e cioè Stati, leggi fatte dagli Stati e popolo che legittima gli Stati e le leggi. Questo tridente, la democrazia parteciativa… è riuscito dall’illuminismo in poi a ricacciare queste élite sempre più indietro… fino alla modernità, in cui questi si sono dovuti nascondere.
Non sono spariti, un Metternich, un Richelieu, non sono scomparsi dalla storia, esistono ancora ma devono restare nascosti perché abbiamo questo prodotto dell’illuminismo che li costringe a restare nascosti. Ma non hanno rinunciato al potere, negli anni ’20 – ’30 dello scorso secolo hanno cominciato a pensare che era ora di dare uno stop definitivo al lavoro dell’illuminismo e di riportare se stessi in auge.”
Secondo la ricostruzione di Barnard sono stati dunque gli illuministi a portare il potere al popolo, questo sarebbe avvenuto tramite un “tridente” composto da Stato, leggi e popolo. Ma come tutti sanno due dei tre denti di questo “tridente” erano preesistenti all’illuminismo, l’unica novità sarebbe stata dunque la legittimazione popolare. Ma come abbiamo visto nella Rivoluzione Francese non fu il popolo a prendere il potere.
Ma chi erano questi “illuministi” che avrebbero “cacciato indietro le élite”?
Vediamo cosa ne dice Wikipedia:
L’età dei lumi: con questa espressione, che mette in evidenza l’originalità e la caratteristica di rottura consapevole nei confronti del passato, si diffuse in Europa il nuovo movimento di pensiero degli illuministi francesi che in effetti affondava le sue radici nella cultura inglese. Voltaire, Montesquieu, Fontanelle riconoscevano infatti di essersi ispirati a quella filosofia inglese fondata sulla ragione empirica e sulla conoscenza scientifica, elementi essenziali del pensiero di Locke e di Newton e David Hume che risalivano a loro volta a quello di Francesco Bacone.
Quell’illuminismo che avrebbe dovuto cacciare indietro le élite era dunque sostenuto da massoni e ispirato alla filosofia di Francis Bacon che con il suo Nova Atlantis aveva proposto l’utopia di una società governata da una casta sacerdotale di scienziati (vogliamo chiamarli “tecnici”?).
Dall’idea di Francis Bacon nacque poi la Royal Society, i cui legami con la massoneria sono evidenti in modo imbarazzante.
Secondo te, Barnard, da questa gente ti potevi aspettare che facessero qualcosa contro le élite? Ma se erano loro le élite! Se si hanno occhi per leggere vediamo che lo dice anche Wikipedia:
Alla borghesia evoluta, alla fronda nobiliare e al movimento ugonotto, che continuano nascostamente ad esercitare la loro critica, si aggiungono i nuovi finanzieri, creditori dello stato ma privi di potere politico che esprimono il loro dissenso nelle società segrete come quella della Massoneria.
Capisci cosa c’è scritto in quelle tre righe… i finanzieri erano creditori dello stato ma privi di potere politico, e quello se lo presero con la Rivoluzione… altro che potere al popolo! Come già detto prima, l’illuminismo e la Rivoluzione Francese prepararono solo la sostituzione delle élite della nobiltà con quelle nascoste delle Logge.
Nessuna vera rivoluzione dunque, all’inizio il suffragio universale non esisteva, quando infine è arrivato è stato svuotato della sua originaria forza con l’utilizzo dei mezzi di propaganda, rileggiamo cosa diceva Julian Huxley, primo Presidente dell’UNESCO nel 1946 in UNESCO. ITS PURPOSE. AND ITS PHILOSOPHY:
pag. 15
La democrazia non va dunque confusa con il semplice “conteggio” dei voti, esistono idee “giuste” che una minoranza può imporre alla maggioranza. E per imporle si può manipolare l’opinione pubblica:
Pag. 60
Superare la “resistenza di milioni” con tecniche di persuasione.
Ecco cosa era la democrazia per le vere élite, quelle che avevano agito sin dal XVIII secolo nel movimento illuminista, come si vede non c’è stata nessuna interruzione, nessun “rialzare la testa” negli anni ’20 del XX secolo, si è invece trattato di un fenomeno continuo di presa del potere da parte di élite che si nascondono dietro la politica, che non possono essere mandate a casa con un voto popolare perché nessuno le elegge.
E allora come si può pensare di venire a capo di questa situazione se ci si aspetta di essere “liberati” da quelle stesse élite che hanno programmato, perseguito e ottenuto la nostra sottomissione ad un potere non sottoposto al voto? Come può uno come Barnard combattere il Bilderberger Group o la Trilateral e poi inneggiare agli ideali dell’illuminismo massonico del quale sono eredi proprio realtà come il Bilderberger e la Trilateral?
Spero che Paolo Barnard, al quale rinnovo la stima, possa leggere queste considerazioni e rifletterci un po’ sopra.
E per rifletterci tutti un po’ sopra, ecco un dialogo preso dalla parte finale di 1984 di George Orwell, tra il ribelle Winston e il suo aguzzino O’Brien:
Winston: Io so che alla fine sarete sconfitti. C’è qualche cosa, nell’universo… non so, un qualche spirito, un qualche principio… che non riuscirete mai a sopraffare.
O’Brien: Credi in Dio, Winston?
Winston: No.
O’Brien: E allora quale può essere questo principio che ci annienterà?
Winston: Non lo so. Lo spirito dell’Uomo.
O’Brien: E tu, ti consideri forse un uomo?
Winston: Sì.
O’Brien: Se tu sei un uomo, Winston, tu sei l’ultimo uomo. La tua specie è estinta; noi ne siamo gli eredi. Ti rendi conto che sei solo? Tu sei fuori della storia, tu non esisti.
39 commenti
Verissimo ! Di fatto tutte le rivoluzioni ‘illuministe e progressiste’ il popolo l’hanno sempre e solo massacrato, o direttamente e fisicamente (Vandea, stragi nei paesi meridionali che non alzavano l’albero della libertà nella rivoluzione napoletana del 1799, giù giù fino ai cristeros e avendo come antesignani la distruzione delle reducciones gesuite del Paranà del 1773).
Anzi il concetto di elite nasce proprio con l’illuminismo, prima la presenza di una struttura di soft power strutturalmente interclassista e fuori dalla riproduzione (i preti non si sposavano) come la Chiesa garantiva il rispetto di una ‘zona franca’ molto vasta per i poveri così come le strutture pre-industriali comunitarie (università agrarie, terre comuni….).
Credo che comprendere questo o non comprenderlo sia ancora (purtroppo) un discrimine fondamentale….
Laddove aristocrazie,antiche caste pretendevano ed imponevano con la forza una loro superiorità ed il oro potere,e si curavano che venissero mantenuti per nascita, le elites fanno in modo che la superiorità gli venga riconosciuta con vari modi e che questo status sembri accessibile a tutti,nonchè concorrono alla formazione di un potere assai più stabile e inattaccabile.
Nella rivoluzione e in situazioni analoghe il popolo ha finito con l’essere più pedina che il o perlomeno un trionfatore.
Certo,ha ottenuto dei risultati,ha raggiunto diverse migliorie nella propria vita,ha ottenuto conquiste sociali,alcune di tutte queste cose magari più apparenti che reali,nonchè ed un’illusoria democrazia.
Però mentre si trovava affacendato in queste cose si è formato ,instaturato e ramificato un sitema di elite che,se non ha fatto ancora lo scacco ‘matto’ è a poche mosse dalla vittoria,anche se ,la vittoria probabilmente viene già conquistata quando l’avversario perde la forza di continuare la partita….
E non dimentichiamo, per inciso, che non appena sono andati al potere hanno instaurato un regime di Terrore ben peggiore di quello del monarca assoluto (assoluto perche’ sciolto dalle leggi “naturali” date da Dio) che hanno spodestato, arrivando perfino a capovolgere il principio di presunzione di innocenza.
Non posso che sottoscrivere tutte le interessanti considerazioni e le preziose integrazioni di Alessandro, Leonetto e Piero.
In effetti il sistema medievale degli ordini dove un potere faceva da contrappeso all’altro e le elite ereditarie (quindi come dice giustamente Leonetto ASSOLUTAMENTE SVINCOLATE da considerazioni sull’essere mjigliori o peggiori dei singoli) erano bilanciate dal fatto che ‘pagavano’ il loro potere con l’essere i primi a morire in guerra, con l’obbedienza a un codice cavalleresco (nobili) o con l’impossibilità di repporti sessuali palesi e di metter su famiglia (clero) e con un simile contrappeso ta potere dal basso (comunità di produttori, ‘regole’ come quella famosissima dell’Ampezzano e tante altre) e potere dall’alto (sacro romano impero), era già entrato in crisi con la peste nera di metà trecento. Tutta la storia successiva è stata una veloce erosione degli antichi statuti verso la crescita di una ‘dittatura dei migliori’.
Ora ci troviamo di fronte alla crisi di questo modello elitario che cerca di auto-perpetuarsi ma, secondo me, con scarse possibilità di successo a meno di non fare piazza pulita della società che lo sostiene trasformandola in una massa di zombie..
Concordo pienamente con l’articolo del prof. Pennetta e con tutti gli interventi. La Rivoluzione Francese portò vantaggi solo all’alta borghesia ed il popolo vide peggiorate le sue condizioni di vita. Purtroppo, nelle scuole e nelle università viene insegnata una storia di comodo, palesemente falsa. Tra i pochi libri validi su di essa cito “La Rivoluzione Francese” di Pierre Gaxotte, Oscar Mondadori. Un esempio dell’aggravarsi delle condizioni di vita delle classi lavoratrici è dato da questa lettera che il proprietario terriero, Gabriel Alamore, diede al suo affittuario, Pierre Henry: ” Ti ho affittato i miei beni nel gennaio del 1789, quando su di essi gravavano diversi diritti signorili. Se non ti avessi obbligato ad osservarli il mio affitto sarebbe stato maggiore. Quello che deve approfittare dell’abolizione dei diritti feudali sono io, il proprietario, non tu l’affittuario”. Brano citato da P. Masse ” Survivance des droit feodaux dans l’Ovest”, in “Ann. Hist. de la Révol. fr.” 1965, pag. 286.
Per di più, stando a quanto dichiarato dal compianto prof. Auriti, la Rivoluzione Francese fu finanziata dalla Massoneria britannica allo scopo di introdurre, nel più ricco Paese del continente europeo, una Banca Centrale privata, sul modello della “Bank of England” con l’annesso schema truffaldino della moneta-debito. Proprio quella moneta-debito contro cui anche Barnard, al quale va riconosciuta la grande onestà intellettuale, combatte.
Marco
Tutto giustissimo, riporto una frase del Prof. Auriti sulla Rivoluzine francese a sostegno di quanto detto da Marco:
” La cosa più grave che è successa con la rivoluzione francese è stata la moneta nominale, e la Banca di Francia, che è stata la malattia che ha poi invaso tutto il mondo perché hanno tolto la sovranità monetaria al potere politico, per darla al vertice delle alte logge che noi ben conosciamo.
http://www.laleva.cc/economia/intervista_auriti.html
Se non ricordo male, al momento della Presa della Bastiglia c’erano solo 3 detenuti tutti carcerati per motivi che non c’entravano affatto con la rivoluzione, e il comandante della Bastiglia stava trattando la resa, ma serviva un’azione eclatante per eccitare le folle…
Mi pare fossero un po’ più di 3, ma non più di 7. Se ricordo bene, c’erano dei falsari e uno che credeva di essere un’altra persona. Peraltro, la bastiglia stava per essere dismessa, da tempo si era deciso che doveva essere distrutta. All’epoca Parigi aveva circa un milione di abitanti, dei quali 6000 parteciparono alla “presa” della bastiglia. Sulla rivoluzione francese, imprescindibile è il lavoro di Pierre Chaunu, che non è né reazionario né cattolico, prova della sua imparzialità.
La Rivoluzione Francese è stato un evento importantissimo per la Storia umana e come tale va trattato.
Bisogna distinguere i piani di azione, altrimenti si mischia critica e giudizio, concludendo un lavoro di parte.
Quini l’onesta intellettuale prima di tutto.
Ora ritornando al discorso bollente, mi sento di dissentire con la frase “Non è possibile infatti accettare la retorica secondo la quale la Rivoluzione Francese diede il potere al popolo: quello che accadde fu la sostituzione di una élite con un’altra.”
poiché è contraddittoria.
Si afferma che la RF non diede il potere al popolo (senza specificare cosa si intende…) ma poi si rigira la frittata con un giudizio (soggettivo) sul rovesciamento dell’élite.
Ripeto bisogna essere chiari, paragonando la monarchia assoluta alla rf si evita di parlare del contesto antecedente.
Si condanna il futuro X, senza parlare degli eventi che hanno portato quel futuro.
Si può benissimo condannare i drammi della rf, ma condividere lo “spirito” iniziale di quel evento storico.
Tolkien era molto chiaro su questo. Si dichiarava antidemocratico.
Quanti oggi avrebbero il coraggio di farlo?
E’ semplice.
La chiarezza è la migliore arma in questi casi.
La borghesia cosiddetta,ma sarebbe meglio scinderla in varie parti, distrusse,certo, i rapporti feudali,patriarcali etc…
Da questa sono emerse le elites,che hanno cavalcato e portato in auge Smith,Malthus,l’ipse dixit etc..
rafforzando come ‘unico’ legame fra le persone il nudo e crudo interesse,favorendo il sotterramento della dignità delle genti nel valore di scambio e Se prima lo sfruttamenteo,il sopruso,l’iniquo,la meschinità era manifesto,al più velato da alcune illusioni di varia natura ,e chi ne era portatore era ben rintracciabile,identificabile,dopo è divenuto subdolo,celato eppur contemporaneamente sempre più sfrontato e senza vergogna.
Gli ‘antichi’ideali e principi medioevali eran tramontati per far strada all’esser grazioso,al gaudio sfrenato ad un’oppressione e un gettare nella miseria il popolo talmente forte,evidente,sconsiderato da portare ad un livello limite,facilmente sfruttabile dall’elite emergente.
La corruzione,dissolutezza della casta era ad un livello tale e così sfrontata che gejnerare la scintilla della rivoluzione non fu difficile.
E le caste pagarono lo scotto della loro dissolutezza e dela loro poca accortezza.
Il popolo non ‘fa’ le rivoluzioni,al più favorisce il fiorire di moti.
La cause della rivoluzione vengono enumerate in modo che sia visibile il ‘non ne potevano proprio più’.Tutto il sistema dello Stato apparve come un’ingiustizia.Ma il malcontento andava incanalato,fomentato ed indirizzato contro il nemico da spodestare,poichè incoompatibile col sistema da instaurare e eccessivamente d’intralcio.Ed i tempi erano maturi per poterlo fare.
Pertanto il popolo non la ‘fa’,ma vi partecipa,gli da corpo,ma non facendole non partecipa alla spartizione dei vincenti.
Sconfitta la società dei ceti, svuotata la prerogativa regia, la guerra civile scatenata contro i privilegi dilagò in tutto il territorio francese e servire chicchessia come “nemico della rivoluzione” e toglierlo dalla scena,magari espropriandone i beni,non certo pro-popolo tuttavia,non era cosa difficile.
E la Nazione,il popolo,ciò che si doveva costituire,ciò per cui ideologicamente scesero in piazza,per strada,ciò per cui lottarono si rivelò sempre più una parva illusione..così come gli ideali di libertà ed uguaglianza…
La Rivoluzione continua,è dinamica, è solamente il suo ‘formalismo’ originario che si va poco alla volta correggendo.La Restaurazione,pertanto, in ogni caso, costituisce in realtà la continuazione della Rivoluzione stessa. Certamente,ostacolò ed intralciò il processo rivoluzionario, ma in fin dei conti, s’integrò con questo come uno dei suoi momenti contraddittori necessari.
Qui bisogna rispolverare la vecchia dialettica Hegeliana.Infatti la restaurazione non è un ritorno all’antico, vagheggiato da molti e desiderato da principi e sovrani, ma un momento di transizione aperto a successivi ponderati sviluppi,
le condizioni e le cause di tutto ciò maturano tranquillamente nel tempo, in modo silenzioso,non manifesto. Non sempre vi è coscienza di ciò che si prepara nei tempi a seguire..
E non si scordi che all’alba della rivoluzione francese si parlava di ‘crisi finaziaria’ e che rapportando considerazioni odierne a quelle antecedenti alla presa della Bastiglia si vede che le impressioni,il sentimento verso le due caste è pressocchè identico…
P.s.
Nella R.Francese i suoi ispiratori e fautori, tutti massoni(in un modo o nell’altro..),hanno celebrato il dio,la dea, della ragione – Sophia (Sapienza)- il 10 November 1793 alla Convenzione Nazionale venne scelta come modello una prostituta. La dea venne celebrata a Notre Dame de Paris e venne posta sull’altare maggiore del Duomo:
http://i50.tinypic.com/6zud4x.jpg
http://i48.tinypic.com/2uylnyg.jpg
Vedasi anche qui per la statua della libertà:
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/05/la-razza-dei-capi/
Quoto quanto ha detto Enzo,inoltre come ho detto le condizioni e le cause concorrono alla formazione della “tesi”.
Il popolo aveva veramente in se determinati valori e aveva chiaro un obiettivo da perseguuire e un modello da realizzare,o è venuto largamente strumentalizzato dall0’elite finanziario-massonica,da una fetta di aristocrazia e da filosofi vari?
Anche pensasse di lottare per quei principi e per regalare ai figli un mondo fondato su quei principi,essi non si ritrovano certo nella rivoluzione ne sono mai stati applicati.
E non erano comunque principi nuovi o sconosciuti,ne eran figli dell’illuminismo,ne delle vecchie caste o di chissà cosa,son principi cristiani che ovviamente mal si conciliano con quelle forme di potere.
“principi cristiani che ovviamente mal si conciliano con quelle forme di potere.”
Infatti ma quello che vorrei capire da te e dal prof., qual è secondo voi una forma di potere con i principi cristiani?
“Si condanna il futuro X, senza parlare degli eventi che hanno portato quel futuro.
Si può benissimo condannare i drammi della rf, ma condividere lo “spirito” iniziale di quell’evento storico.”
La domanda è quale era lo “spirito” iniziale di quell’evento?
La gente chiedeva di poter mangiare, solo alcuni nobili che speravano di poter eliminare altri nobili e prendere il ,loro posto e l’élite massonico finanziaria volevano la “Rivoluzione”.
Solo 6000 su un milione per prendere la Bastiglia: non è il gesto di un popolo ma di un manipolo.
Personalmente di questi ideali non so che farmene.
Per risolvere il problema del popolo sarebbero bastate delle riforme.
Nell’Inghilterra della Rivoluzione industriale la gente stava anche peggio, ma quello andava bene, l’Inghilterra è un esempio per tutti.
Certamente le Logge inglesi non avevano interesse ad armare e fomentare una Rivoluzione contro se stesse!
Gli ideali della Rivoluzione francese erano: Lbertà, Uguaglianza e Fratellanza.
E sarebbero stati dei nuovi ideali?
Sarebbe bastato applicare il cristianesimo che li proponeva da 1700 anni.
La sete di giustizia da sempre rivendicata da tutti i popoli in tutti i periodi storici.
Poi le vorrei chiedere:
“Capisci cosa c’è scritto in quelle tre righe… i finanzieri erano creditori dello stato ma privi di potere politico, e quello se lo presero con la Rivoluzione… altro che potere al popolo! Come già detto prima, l’illuminismo e la Rivoluzione Francese prepararono solo la sostituzione delle élite della nobiltà con quelle nascoste delle Logge.”
Questa frase non mi è chiara…
Vediamo i perché:
a) Perché cambiare in modo radicale gli strumenti politici? In fondo, se fosse confermata questa ricostruzione, a che scopo questa lobby avrebbe distrutto i principi monarchici? Non era forse più semplice impossessarsene con l’aiuto del popolino?
Ideali cristiani mai applicati per colpa dei sistemi di poteri organizzati.
Una lobby finanziaria è per definizione un insieme di soggetti, la monarchia darebbe una posizione dominante ad uno solo. Con questo non sto sostenendo la superiorità della monarchia, sto solo evidenziando a quali strumentalizzazioni si presti meglio il metodo democratico.
La democrazia infatti è più adatta per certe necessità, negli USA ad es. le lobby agiscono in modo palese.
Infine gli ideali cristiani non furono applicati pienamente sotto le monarchie, e non potranno esserlo mai, perché la società è fatta di persone con i loro difetti non eliminabili.
In compenso durante e dopo le rivoluzioni furono largamente calpestati.
Gemini inanzi tutto bisogna ‘entrare’ nel meccanismo di tesi antitesi sintesi per comprendere alcuni ‘schemi’.In relazione a questo ma anche a livello generale poi è ovvio che un certo sistema di potere esiste sotto certe condizioni,quello instaurato,voluto e promosso dalle elites non è compatibile col modello monarchico.
Sia chiaro,non sostengo minimamente che l’impero,la monarchia,o simili siano buone forme di governo o giuste o che uno debba avere diritti e privilegi per nascita etc etc..
Non c’era alcun paragone fra le due cose,ma in relazione al “più grande crimine”,dsi faceva riferimento semplicemente a un movimento non partito dal popolo,che comunque non lo vedeva proganista reale e che chi invece ne era artefice era aconoscenza del modello successivo che voleva instaurare e i veri scopi della rivoluzione a differenza del popolo.
Se il popolo si fosse unito esi fosse mosso unito per realizzare qualcosa di preciso e orientato su quei valori l’analisi sarebbe stata ben diversa..
Perchè poi,non è tanto il problema della forma di governo,va benissimo anche la repubblica,o meglo andrebbe,però come si suol dire “beati gli ultimi..se i primi sono onesti”
Se chi guida il paese fosse sostenuto da valori onesto e facesse si ciò che è meglio per se e la sua famiglia,ma anche in relazione a quanto è meglio per gli altri non ci sarebbe nessun problema.
certo se iniziano ad esserci biechi interessi,clientelismi,neocolonialismo,”capitalismo barbaro”,malthusianesimo,ideali massonici,tecnocrazie,elites,lobby,inesistenza di meritocrazia,leggi ad personam,ipse dixit etc..difficile che qualcosa arriverà a buoni livelli.
Probabilmente mai per tutto questo gli ideali cristiani non potranno mai trovare applicazione,anchè perchè una volta che si è dentro un certo sistema è difficile uscirne,poi la società civile è fatta di persone umane ognuno con i suoi difetti,e quelli non sui eliminano,certo ciò non vuol dire che non si potrebbe “puntare” verso buoni modelli,anche cadendo di tanto intanto se la volontà e l’intenzione ci fosse già sarebbe qualcosa…
Quindi è ben diverso l’essere 4 amici al bar che volevano cambiare il mondo e poi son finiti con un impiego in banca..non si trova una buona partenza poi arrivata male…la partenza prevedeva arrivare più o meno dove si è andati o dove si andrà ad arrivare.
Per questo la critica.
Non so se è chiaro.
Quindi concorderai con me sul fatto che la Rivoluzione Francese non nacque da semplici massoni, ma dall’arroganza assolutistica di quel sistema di potere.
Rispondi ad due domande Gemini:
la tirannia in Arabia Saudita è meno grave di quella che c’era in Tunisia, Libia o Irak?
Chi le fa le rivoluzioni, da cosa nascono, dal popolo?
Ingiustizia c’era prima e ingiustizia (ancora maggiore) c’è dopo.
La rivoluzione non è un mezzo cristiano e pensare che possa porre fine alle ingiustizie non fa che moltiplicarle.
L’unica vera rivoluzione cristiana è nelle coscienze, per intendere cosa significa basta ricordare che a Roma la schiavitù cessò di esistere senza che servisse una legge: le coscienze trasformate dal cristianesimo non l’accettavano più.
“L’unica vera rivoluzione cristiana è nelle coscienze, per intendere cosa significa basta ricordare che a Roma la schiavitù cessò di esistere senza che servisse una legge: le coscienze trasformate dal cristianesimo non l’accettavano più.”
Esattamente quando già si cercava di dire su…
“Perchè poi,non è tanto il problema della forma di governo,va benissimo anche la repubblica,o meglo andrebbe,però come si suol dire “beati gli ultimi..se i primi sono onesti”
Se chi guida il paese fosse sostenuto da valori onesto e facesse si ciò che è meglio per se e la sua famiglia,ma anche in relazione a quanto è meglio per gli altri non ci sarebbe nessun problema.
certo se iniziano ad esserci biechi interessi,clientelismi,neocolonialismo,”capitalismo barbaro”,malthusianesimo,ideali massonici,tecnocrazie,elites,lobby,inesistenza di meritocrazia,leggi ad personam,ipse dixit etc..”
La rivoluzione vera è quella che interviene nei pensieri ,nelle coscienze.
A questa segue come conseguenza anche una rivoluzione,nel senso più che altro di grande cambiamento anche a fatti.
Ma la vera rivoluzione nasce ‘nella testa’,non nella pancia o nelle tasche…
Poi se possa avvenire,come etc..non era l’oggetto di discussione,si entrava nel merito del caso specifico..
Fra l’altro ‘semplici’ massoni è un’espressione un po’ indefinita…
la tirannia in Arabia Saudita è meno grave di quella che c’era in Tunisia, Libia o Irak?
Non è facile il confronto.
Il problema di base riguarda il contesto in cui operano tali ingiustizie.
In Arabia Saudite le donne non possono guidare, ciò si deve non a causa di regime ma dalla cultura di un popolo.
Quindi confondere la cultura di un popolo (nel bene e nel male) con il sistema di governo mi pare francamente sbagliato.
In Libia c’era un sistema di potere crudelissimo, la sua caduta per i ritmi della storia era scontata.
Questo per dirle che il tempo agisce in vari modi sugli uomini: cambiando le coscienze (cristianesimo), cambiandone il sistema, distruggendo il sistema, riciclando quello vecchio…
Le rivoluzioni sono parte del patrimonio naturale: giuste o sbagliate che siano.
Lo stesso Cristianesimo è stato una rivoluzione culturale.
Le situazioni e i loro gradi di sviluppo richiedono vari modelli gestionali di questo tipo di fase storica.
Non si può pretendere che tutte le case siano arancione, così come non si può pretendere che l’unico modo di apportare cambiamento sia un metodo pacifico.
A volte è necessario bruciare la foresta piuttosto che spegnerla.
Occhio ai vari “si vis pacem para bellum”
E,ad ogni modo,se si vuole sostenere un “non si può pretendere che l’unico modo di apportare cambiamento sia un metodo pacifico”
E’ necessario dimostrare che sia vero,altrimenti è un clichè e fra l’altro collegato a una cerchia ben precisa e rientra in un set-ideologico ben preciso…
In Libia il regime non era poi cosi’ terribile come lo dipingevano. Certo c’erano gli oppositori che non facevano una bella fine, ma andati al potere loro stanno facendo le stesse cose che imputavano agli altri, se non peggio.
E poi prima la Libia era uno dei paesi piu’ ricchi d’Africa, arrivavano da tutte le parti per lavorare li’, era uno dei pochi paesi ad aver DISTRIBUITO i proventi del petrolio ad ampi strati della popolazione.
Questa e’ stata una guerra tribale fomentata dalle potenze ex-coloniali.
Al di la della condizione sociale in Libia e di quanto fosse terribile il regime,al di la di ciò,anche in questo caso la rivolta non è stata ‘esattamente’ popolare..come c’erano(ci sono?)accenni in alcune zone Africane e dove ne Nato ne nessuno se ne frega di andare…
Se Berlusconi(o chi per lui) ha azzeccato qualcosa di certo lo si può ritrovare in sorte di “lungimiranze” economiche con Libia e Russia(che voleva dire assecondare in qualche modo e trattare con certe persone….)
Chissà che in questo futuro col nuovo governo non si procaccino qualcosa per esempio Francia e Inghilterra…
Ad ogni modo,ritornando a quanto sopra sono stati sfruttati scontri di gruppi tribali religioso ideologici in Libia per sovvertire un regime e riscrivere accordi ad hoc,o quanrtomeno muoversi in tale direzione.
Il popolo non è anche in questo caso protagonista.
Dove lo è resta tutto in sordina,idem nei posti sotto duri regimi.
Senza interessi pare non si smuova nessuno,altro che pace internazionale,diritti umani etc etc…
Piero.
Concordo forse per la prima volta con te e me ne rallegro: l’alleanza con la Libia e con la Russia è stata una mossa italiana molto importante strategicamente.
Quindi a mio parere questo è l’unico merito di Berlusconi nella sua vita da politicante.
Non ti nascondo che queste “partnership” non abbiano dato fastidio alle sempre attive vere potenze coloniali: Francia e Inghilterra.
Però la questione libica andava risolta.
Forse l’intervento NATO è stato sbagliato.
Non mi sento di esprimere alcun giudizio al riguardo.
Non mi interessa cosa faceva il regime di buono, per i libici (e buona parte) era negativo.
Pertanto andava rimosso.
Ogni critica in ogni sistema in pace deve potersi esprimere.
I libici hanno avuto tutta la ragione a cacciare il loro tiranno, a loro rischio e pericolo.
I valori, i sistemi e le critiche stesse appartengono al sapere popolare.
Distruggere una sola cosa di queste tre è un grave peccato verso lo spirito dell’uomo.
come al solito non hai capito niente…
Volevo stemperare gli animi, visto il tuo ultimo commento offensivo su UCCR e da me ignorato…
mi pare quindi proprio impossibile.
Torna a fare l’ingegnere (che guadagna pure bene) non tenti scioccamente di vestire i panni del libero pensatore… ciò non s’addice per uno come lei.
Saluti.
Sentire parlare di “libero pensatore” da parte di qualcuno, con la stessa espressione che usano i supposti “liberi pensatori”… non ha prezzo! 😀
Lei pensa per schemi, come se le parole fossero di proprietà di taluni!
Quello che non capisco è perché non c’è un’idea netta nei vostri interventi.
Cioè la condanna ai fatti della rivoluzione ci può stare ed è condivisibile.
La critica che fate al rapporto tra teoria (ideali) e pratica mal applicata ci può stare.
Non capisco perché non riconoscete che questo rapporto (secondo voi) sia in sé scontato, come tutti gli idealismi.
Cosa impedirebbe ad un vostro idealismo di non scadere nella pratica?
Caro Gemini, OGNI IDEALISMO SCADE NELLA PRATICA !
Non a caso le peggiori nefandezze nel mondo sono state fatte dai ‘più puri’, ‘più onesti’, ‘più incorruttibili’ del gruppo, milioni di morti, carestie, disastri (basta pensare a Hitler, Stalin, Pol Pot, anche Ropesbierre che tagliava teste a grappoli era incorruttibile e un vero idealista). Saggiamente un tempo si usava il metodo ‘prevenire è meglio che curare’ e a questi moralisti si riservava una fine tra atroci tormenti (vedi Savonarola..) ma ora questo (giustamente da un lato) è più difficile a farsi, per cui la cosa migliore è disfarsi dell’idealismo e BASARSI SOLO SULLA PRATICA. Non a caso Cristo ha avuto molte più gatte da pelare dai farisei che erano super idealisti e incorruttibili che da mignotte, assassini, usurai ecc.
Tanto poco si fidava (Nostro Signore intendo) dei ‘più idealisti’ che invece di mettere a capo della sua Chiesa il mistico Giovanni o l’intelligentissimo e sapiente Paolo ha scelto quel pasticcione di Pietro (che tra l’altro l’ha pure rinnegato) e la barca va avanti da 2000 anni laddove ogni trovata degli idealisti è finita a schifio.
Allora ? Rassegnarsi alla mediocrità ? Niente affatto, semplicemente invece di amare le idee amiamo le persone, il nostro prossimo in carne ed ossa, che è vero che è più difficile (le idee se ne stanno buone buone scritte da qualche parte mentre il nostro prossimo spesso è insopportabile, puzza, piange, si lamenta, in una parola rompe) ma la strada, l’unica strada è quella. Non a caso la nostre Religione si fonda sull’amore per una Persona non per un’Idea o per un’astratta Entità, e i cristiani non sono certo ‘il gruppo dei più buoni’ ma solo il gruppo dei ‘salvati’ posto che si sappiano svegliare ogni mattina e ringraziare perchè il Signore si prende cura di simili cialtroni, peccatori e infingardi quali noi siamo.
Alessandro for President!
🙂
Anche criticando e rifiutando ogni idealismo si accetta un’idealismo.
Ok, ho capito il vostro pensiero. Ma adesso mi domando : non è forse una critica scontata (la vostra) se ogni idealismo scade nella pratica?
Allora,vorrei dire una cosa,che credo possa avere importanza sia nel merito di questa discussione, che in alcune come questa
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/07/quel-che-lenski-non-ha-detto-storia-di-una-mancata-evoluzione/
che altrove..
Quando si interviene in una critica ,al fine di fare una “pars destruens”,non si va a cercare ne si finisce col fare nulla che ricordi l’operato di Erostrato :
http://it.wikipedia.org/wiki/Erostrato
Nè equivale a esprimere concetti “di pancia” cercando di strappare facili consensi.
Ma invece a mostrare che si sta andando a costruire su certi terreni paludosi o franosi ed invitare a cercare ,se esistano,terreni più sicuri dove costruire.
Perchè è inutile quando grande sarà l’opera costruita se viene costruita in un terreno che uò farla sprofondare o crollare…
Ed al tempo stesso chiamare rosa uno sterco non ne cambierà l’aroma…
Pertanto,laddove l’indottrinamento:
“Educazione ideologica condotta in modo metodico, così da determinare una persuasione profonda e un’adesione acritica”
una sana critica scientifica,nel suo contesto più ampio, ed il dibattito ad essa associato costituisce uno scudo contro tale educazione.
Non era neppure del tutto vero che la monarchia francese era tanto terribile come la descrivevano. Era simile al regime di quelli che la criticavano tanto. QUello che ci viene tramandato viene dall’illuminismo e dalle sue leggende nere (per esempio quella delle brioches). Maria Antonietta era tanto odiata perche’? Era la figlia di un re cristiano.
Era terribile nella misura in cui assolutizzava un sistema.
Piero facendo revisionismo storico si giustifica sempre quello che viene prima sempre.
Così apparentemente eretico verso la storia, giustificherai la giustificazione razziale negli USA perché contro alla lobby promotori dei diritti, ecc…
Vero?
« Paolo Barnard è un bravo giornalista che da tempo è impegnato ad informare in modo indipendente sullo scenario economico-politico, lo fa attraverso il sito “Paolo Barnard“.»
Ma da quanto inizia il tempo in cui è impegnato a informare ?
Risposta: un annetto (forse anche meno ).
In questo annetto (forse anche meno) tutti (anche i TG e non solo tramite Monti) parlano di scenari economici.
Risultato: che bella babele… per il potere del popolo…