Con il libro “Darwin’s Black Box” il biochimico Michael J. Behe propose nel 1996 la teoria dell’Intelligent Design.
Giustamente viene fatto osservare che l’esistenza di un progettista non può essere provata o confutata e che quindi l’ID non è scienza.
Ma questa obiezione svia dal vero problema sollevato da Behe: la confutazione della teoria di Darwin.
Lo spunto per affrontare questo argomento è venuto da un interessante articolo di Fabrizio Fratus pubblicato il 24 luglio scorso su La Voce “Complessita’ irriducibile, la sconfitta dell’evoluzionismo“.
Si tratta di un articolo chiaro e conciso che merita do essere riportato per intero:
Sono passati 15 anni da quando Michael Behe propose sulla rivista Boston Review la sua teoria della complessità irriducibile poi presentata con maggiori dettagli ed esempi nel suo famosissimo saggio dal titolo Black Box di Darwin. Quanto esposto da M.Behe è divenuto poi, con la collaborazione del filosofo e matematico William Dembsky, uno dei punti fondamentali per la teoria del disegno intelligente (intelligent design).
Tanti hanno provato a dimostrare errata l’idea di M.Behe, tra loro troviamo Jerry A. Coyne, Allen Orr, il famosissimo Russell F. Doolittle, Douglas J. Futuyma e altri, ma ad oggi ancora nessuno è riuscito a dimostrare che M.Behe non ha ragione. La complessità irriducibile spiega quello che è facile osservare in natura e cioè che il funzionamento di molti sistemi dipende da più parti che sono tutte indispensabili. La teoria dell’evoluzione non è in grado di spiegare i sistemi con complessità irriducibile che necessitano di progettazione.
La definizione di M. Behe relativa alla complessità irriducibile è questa: «Un singolo sistema composto da diverse parti interagenti che contribuiscono alla funzione di base, e per il quale la rimozione di una qualunque delle parti causerebbe la cessazione del funzionamento del sistema».
Anche W. Dembsky ha presentato una definizione precisa: «Un sistema che esegue una data funzionalità di base è a complessità irriducibile se comprende un insieme di parti ben assemblate, mutuamente interagenti, non arbitrariamente individuate tali che ciascuna di queste parti sia indispensabile a mantenere la funzionalità di base, e dunque originale, del sistema. Un insieme di queste parti indispensabili è noto come nucleo irriducibile del sistema».
L’esempio più famoso per descrivere la complessità irriducibile è sicuramente quello della trappola per topi composta da soli 5 elementi: una tavoletta di legno, una piccola tagliola, una molla, una bacchetta metallica e un pezzo di formaggio per esca. La trappola per topi è molto semplice ma non ha nessun tipo di funzionalità se uno dei 5 elementi non vi fosse. La trappola non si potrebbe mai sviluppare a poco a poco; ecco alcuni esempi rintracciabili in natura proposti da M. Behe: la coagulazione del sangue, il sistema immunitario e il flagellum.
Fabrizio Fratus
Leggendolo mi tornava in mente qualcosa scritto da Darwin che sembrava avere proprio a che fare con gli argomenti di Behe. Sono allora andato a prendere la mia copia dell’Origine delle specie di Darwin (Replica dell’edizione Zanichelli del 1864) e sono andato a cercare quale fosse il passaggio che affrontava quelle tematiche. Dopo non molto l’ho trovato e lo riporto qui di seguito:
Se potesse dimostrarsi che esista un organo complesso, il quale non possa essere stato prodotto con molte modificazioni successive e piccole, la mia teoria sarebbe completamente rovesciata. Ma io non posso trovarne un solo caso. […]
Per scoprire i gradi transitori pei quali questo organo è passato, noi dovremmo riportarci alle più antiche forme primitive, che da lungo tempo rimasero estinte.
C. Darwin – L’origine delle specie, Zanichelli 1864 – pag. 149-150
Questo passaggio è stato preso a sostegno dell’ID, come riportato su Wikipedia alla voce Complessità irriducibile:
I sostenitori del disegno intelligente usano questo termine per riferirsi a quei sistemi biologici che ritengono non possano essere il risultato di alcuna serie di piccole modifiche. Essi sostengono[senza fonte]che qualunque forma meno che completa di un tale sistema non funzionerebbe affatto e pertanto non sopravviverebbe ad un processo di selezione naturale. Quindi, sistemi dotati di complessità irriducibile non possono essere spiegati dalla teoria dell’evoluzione; da ciò si dedurrebbe la necessità dell’intervento di un progettista intelligente che abbia creato la vita o comunque guidato la sua evoluzione.
Qui sta l’errore in cui sono caduti i sostenitori dell’ID. L’esistenza di un progettista o di una finalità non sono dimostrabili con alcun esperimento. Se invece si fosse posta l’attenzione sull‘indimostrabilità della formazione di strutture complesse in modo graduale, o ancor più, l’impossibilità che determinate strutture si formino gradualmente, si sarebbe intervenuti su uno dei punti vulnerabili della teoria, uno dei pochi su cui lo stesso Darwin fornì un criterio di falsificabilità.
Quello che andava evidenziato non era una presunta teoria alternativa, ma l’emergere di una grande difficoltà per la teoria neo-darwiniana, per così dire l’esistenza di una sua “bestia nera”.
A tutt’oggi le “antiche forme” di cui parlava Darwin non sono disponibili che in insufficienti esemplari, e la formazione di nuove funzioni complesse in modo graduale non è mai stata osservata, quindi il darwinismo non è corroborato.
Se inoltre quello della complessità irriducibile è un argomento che non può essere confutato (si intende con una confutazione seria, non con dei giochetti), allora è la teoria di Darwin ad essere posta, per la stessa ammissione dell’autore, in difficoltà.
48 commenti
Le “antiche forme di transizione” sarebbero i cosiddetti “Anelli mancanti2 fossili?
Sono le forme di transizione ^_^
Banalmente ti si potrebbe dir di si Simone,però onde evitare,facciamo un chiarimento.
Allora facciamo un esempio:
Consideriamo muschio,felci,conifere e rose.
http://i45.tinypic.com/1414nz8.jpg
Semplificando ..cosa sostiene il neodarwinismo?
Che da quell’antico evento di “speciazione”(a), entrambe le linee hanno avuto a disposizione un tempo equivalente per potersi evolvere.Perciò, nonostante i muschi si siano differenziati molto precocemente nell’albero della vita e presentino(molto probabilmente) molte caratteristiche in comune con l’antenato di tutte le altre piante terrestri, le specie viventi di muschi non possono essere considerate le antenate delle altre piante terrestri. E non sono neppure da considerarsi più primitive.
Ma,seemplicemente, i muschi sono “parenti” delle altre piante terrestri.
E quindi alla luce di ciò,questi:
http://i46.tinypic.com/25aukua.jpg
che sarebbero gli “anelli mancanti” propriamente detti non hanno senso.Non esistono.
Mentre invece:
http://i46.tinypic.com/25s4uva.jpg
qui brutalmente si vede cosa siano antenati comuni e forme transitorie.
Questo dice il neodarwinismo,semplificando un pochino.
Bisogna anche considerare che secondo il neodarwinismo, l’Evoluzione è,in buona sostanza, una discendenza con modifiche. Questa definizione comprende l’evoluzione a piccola scala (cambiamento della frequenza genetica in una popolazione da una generazione all’altra), detta anche microevoluzione e l’evoluzione a grande scala (la discendenza di diverse specie da un comune antenato
attraverso molte generazioni), detta anche macroevoluzione.
Puoi vedere anche il commento qua per altri dettagli:
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/07/evoluzione-esiste-un-principio-di-indeterminazione/#comment-6601
ok, grazie.
Grazie 🙂
Infatti:
“L’esistenza di un progettista o di una finalità non sono dimostrabili con alcun esperimento.”
Ma nelle argomentazioni ID rimane per il momento la migliore spiegazione. Ho tradotto un altro video che lo spiega molto bene. Si mi faccio una pubblicità, ma lo metterò perché mi sembra utile e che riguarda il tema in qualche modo e che può sicuramente dare delle nuove idee.
http://www.youtube.com/watch?v=iL1Ec_BkxRU
Non sono italiano perciò scusate per eventuali errori.
P.S. Enzo se ritieni questo messaggio non adatto in qualsiasi modo allora cancellalo. Non mi offenderò 🙂
Buongiorno Osservatore,
e benvenuto.
Come questo articolo di oggi intende spiegare, la mia posizione riguardo all’ID è di interesse verso gli argomenti della “pars destruens”, mentre riguardo alla “pars costruens” ritengo che non possa essere proposta come teoria della scienza sperimentale di origine galileiana.
Ho visionato uno dei video sull’ID e ho trovato ovviamente entrambe queste caratteristiche. Si tratta comunque di un video interessante che potrebbe fornire l’occasione proprio di approfondire le diverse affermazioni in esso contenute.
Mi piacerebbe nei prossimi giorni proporre proprio un’analisi dei contenuti dei video da lei proposti a cui far seguire come sempre un confronto di idee.
La ringrazio per l’attenzione e per questa possibilità di analisi che la sua iniziativa offre.
Un saluto
ep
Certamente non si può dimostrare scientificamente qualcosa di non fenomenico come l’esistenza di un disegno intelligente o addirittura di Dio, su questo non posso che concordare. Riguardo però la complessità irriducibile, penso che ad essere in scacco sia la scienza intera: se davvero venisse fuori che quelle strutture sono nate “già fatte”, saremmo di fronte a qualcosa che difficilmente può essere spiegato con una teoria scientifica, almeno allo stato attuale delle cose. Tenuto fermo ciò che ho detto all’inizio del commento, viene comunque da pensare che siamo di fronte ad un limite della scienza. Potrebbe essere uno spunto per ripensare tutto il rapporto tra le varie forme di sapere, e vedere la scienza come una di queste, non come l’unica. Sia chiaro: non voglio avanzare nessuna ipotesi, vorrei solo dire che penso sia venuto il momento di ripensare anche ai limiti intrinseci del metodo scientifico, per trovare una nuova pars costruens riguardo l’origine delle specie e dell’uomo.
“… ad essere in scacco sarebbe la scienza intera”. Potresti anche aver ragione, Riccardo, se con scienza intendi, mi pare, la scienza moderna sperimentale, cioè in questo caso la biologia, la chimica e la fisica!
Forse ti potrà essere di conforto un confronto sullo stesso argomento che si stava svolgendo in contemporanea tra me ed un filosofo aristotelico al link:
http://www.uccronline.it/2012/07/24/particelle-elementari-e-scintille-divine/#comment-82812
Il finalismo degli organismi viventi (che Aristotele chiama “entelechia” e che l’ID chiama “complessità irriducibile”) sarebbe dunque il meccanismo che mette in scacco la scienza moderna, la quale statutariamente vieta il finalismo. Naturalmente non posso che condividere che l’ID vince come pars denstruens sul darwinismo, come ha ben spiegato Enzo e come io, quasi con le stesse parole, inavvertitamente, andavo scrivendo sull’altro sito!
E la pars construens?
A questo punto, se hanno ragione Aristotele e Tommaso d’Aquino, restano solo le scienze umane per rendere conto degli aspetti più profondi e specifici della vita e dell’uomo!
Questo commento era finito nell’antispam automatico ed è stato recuperato in seguito.
Mi scuso a nome di WordPress… 🙁
“… ad essere messa in scacco sarebbe tutta la scienza”. Non mi pare esista ancora una definizione inequivoca di complessità irriducibile, né tantomeno un teorema matematico che ne dimostri l’impossibilità; per il momento siamo soltanto all’estrema improbabilità di autoformazione di cellule ed organismi, che si traduce in impossibilità reale nel nostro Universo, ma non in un multiverso di infiniti universi.
Se davvero “la complessità irriducibile” degli organismi viventi potesse spiegarsi soltanto col “finalismo”, che è la posizione classica di Aristotele per caratterizzare gli organismi viventi (Aristotele usava per “finalismo” il termine “entelechia”), allora avresti ragione, Riccardo: tutta la scienza sperimentale moderna, nell’Universo come nel multiverso, sarebbe messa in scacco, e ciò per il semplice motivo che la scienza sperimentale moderna esclude per statuto il finalismo. E il chiamare, come ha fatto Monod, le cose con un nome diverso (teleonomia anziché teleologia) non cambia nulla ed è solo un misero giochetto… Ha ragione, quindi, Enzo Pennetta a dire che l’ID in termini di pars destruens è un chiodo impiantato sul darwinismo.
Aggiungo una curiosità per i frequentatori di questo sito: che quasi nelle stesse ore e con gli stessi termini, avveniva un analogo dibattito riguardo alla probabile impossibilità della scienza di spiegare le forme viventi nel sito di UCCR, in coda al mio ultimo articolo sul bosone di Higgs.
Come ricorda Giorgio la definizione di scienza prevede il postulato di oggettività, cioè la negazione di qualsiasi speigazione finalistica.
Se pertanto venisse in qualche moodo dimostrato un finalismo, sarebbe tutta la scienza ad entrare in crisi.
MA non credo che si possa dimostrare il finalismo o la sua negazione, si tratta di ambiti differenti. Si può però ragionevolmente giungere ad eaffermare che non tutta la realtà è indagabile col metodo scientifico.
La cossa sarebbe già evidente in sé, ma non se ne parla.
Interessantissimo l’articolo di Giorgio su UCCR e i relativi commenti:
http://www.uccronline.it/2012/07/24/particelle-elementari-e-scintille-divine/
In realtà il concetto di Entelechia pervade, anche se l’autore credo non lo sappia, tutta l’opera di Monod. Addirittura arriva ad utilizzare la terminologia aristotelica di “atto” e “potenza”. Non lo so se lo faccia consapevolmente, ma in realtà il finalismo che Monod rigettava non era affatto quello aristotelico, ma appunto quello ingenuo oggi ripreso dall’ID.
Quello che ho sempre trovato sorprendente, sin dalla prima volta che lessi Il Caso e la Necessità, è come l’ultimo capitolo sia un evidente non sequitur rispetto all’immagine scientifica degli esseri viventi sviluppata nell’opera. L’autore comincia a parlare di un universo guidato da un cieco destino quando invece l’unica conclusione coerente dell’opera sarebbe stata intraprendere la quinta via tomista.
Purtroppo questi sono argomenti che personalmente non riesco ad esporre come si dovrebbe in un commento. Per chi volesse approfondire il concetto di teleologia nella tradizione aristotelico-tomista consiglierei i seguenti articoli di Edward Feser:
http://www.epsociety.org/userfiles/art-Feser%20%28Teleology%29%281%29.pdf
http://edwardfeser.blogspot.it/2011/06/on-aristotle-aquinas-and-paley-reply-to.html
http://edwardfeser.blogspot.it/2009/09/four-approaches-to-teleology.html
http://edwardfeser.blogspot.it/2009/09/teleology-revisited.html
Peccato, Francesco, che “tu non riesca ad esporli”! Non sarà, invece, un po’ di pigrizia a farlo? Cmq, scusa: sarebbe invece interessantissimo per tutti noi un tuo articolo divulgativo sull’argomento.
Caro Giorgio, purtroppo io non ho un gran talento nello scrivere, sono lento, non mi viene spontaneo; per produrre qualcosa di significativo ho sempre bisogno di tempo e calma, che però la vita che faccio normalmente non mi concede. Vedo se posso scrivere qualcosa, ma non prometto nulla…
La riflessione di Fratus è ineccepibile e fa bene a farla…
Abbiamo avuto occasione già di dire diverse cose sull’ID anche qui su CS…
Hanno ragione quelli che hanno contestato il voler essere “teoria scientifica” dell’ID.Il problema è che,in buona sostanza,c’era il bue che dava del cornuto all’asino…
Dalla controparte Behe e l’ID han finito per fare Icaro..han voluto volare troppo alto e si son bruciati precipitando giù nel fango.
Certo nulla vieta di rialzarsi e di ripuntare il cielo….
Adirittura alcuni filosofi han voluto criticarla anche come ragionamento filosofico oltre la critica già subita come scienza…
Non è falsificabile, rimanda a cause sconosciute per definizione,è povero di consistenza,non è correggibile, dinamico, provvisorio o progressivo e non se ne trova l’utilità scientifica.l’esistenza di un progettista o di una finalità non sono dimostrabili con alcun esperimento.
Tutte cose dette da chi ha contestato l’ID…come scienza,e ,come detto,”scacciato” anche dai filosofi si è trovato a essere messo nel gruppo delle religioni,anche li comunque non proprio appropriato come posto..
Ma il punto fondamentale dell’ID è appunto la complessità irriducibile,e con essa, il tentare di falsificare il darwinismo partendo da quel passo di Darwin…
Ovvero provare l'” ‘indimostrabilità della formazione di strutture complesse in modo graduale, o ancor più, l’impossibilità che determinate strutture si formino gradualmente”
Dove sorge però il problema?
Lo si evince un poco dal commento su in risposta a Simone e dalla filogenesi in generale, nonchè dal “succo” del neodarwinismo,dalla teoria degli equilibri punteggiati etc…Invero il problema lo mostra anche Dawkins diverse volte,noi vediamo diversi “prodotti” finiti.
Se ad essi si leva parti di meccanismi che le compongono molto probabilmente quei meccanismi non fanno più e vi saranno danni.
Il neodarwinismo quindi pone l’attenzione sul fatto che non si sa nulla di come il meccanismo con tutte le sue parti si sia venuto formando in quella fase di” rapidi (ma si badi bene “graduali”) periodi di evoluzione” ne che funzione avesse,ne che funzione avessero le parti che lo compongono prima del prodotto finito,si sa dire sul prodotto finito.Ma è poco se il neodarwinismo pone il solito paradigma legato all’indeterminazione ,come visto di recente.
Quindi è un qualcosa di un po’ problematico, insito nella non falsificabilità del neodarwinismo.
Si vede subito la differenza di voler dimostrare per esempio che mount Rushmore sia opera dell’uomo o che un monolite sia on sia un manufatto alieno(:D Davies…)
Sarebbe invece estremamente importante quel lavoro che “spoilerava” il proff.Masiero…
Come tutte le scoperte rivoluzionarie, Leonetto, anche questo lavoro deve essere attentamente vagliato dai Depositari della Vera Scienza! La rivista è una primaria rivista di fisica, a livello mondiale, di cui non si conosce (finora) accondiscendenza a pressioni ideologiche. Abbiamo la pazienza di aspettare ancora un po’…
Si..ovviamente..
Il riferimento voleva solo par notare come,eventualmente,quello studio minerebbe in maniera assai diversa da quanto non ha fatto o riesca a fare la complessità irriducibile.
Ma è forse già la differenza fra i due oggetti in esame nei due casi che ne marca il divario.
http://www.link2universe.net/2012-01-09/scienziati-ricreano-levoluzione-della-complessita-usando-una-macchina-del-tempo-molecolare/
cercando su google con queste parole: Scienziati Ricreano l’Evoluzione Della Complessità Usando una “Macchina del Tempo Molecolare” , trovera un articolo interessante, quelle sono considerate prove???
Buonasera cic e benvenuto,
l’articolo che hai segnalato e ti ringrazio perché non lo conoscevo ed è molto interessante.
Più che una semplice risposta meriterebbe un articoletto…
Per il momento ti posso anticipare che si tratta dell’ennesimo “autogol” neodarwiniano.
A dir la verita ero piu interessato a capire se si possa ancora parlare di “complessita irriducibile” come “argomento non confutabile” , comunque posso aspettare un articolo a riguardo. saluti.
Direi che il caso in questione non aggiunge nessun nuovo elemento nel discorso sulla complessità irriducibile.
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/07/quel-che-lenski-non-ha-detto-storia-di-una-mancata-evoluzione/#comment-6828
Ma vedi Evoluzione.tk,non vi è invece nessun bisogno di ritornare alla definizione,che come hai potuto vedere già richiamavo ad osservare.
Infatti non è assolutamente rilevante che non si pretenda di “specificata l’identità o la natura del progettista e che quindi non sconfina nel sovrannaturale”(sconfinamento fra l’altro non tirato in ballo mi pare),poichè comunque ,per forza di cose bisogna supporne l’esistenza.
Esistenza che ha bisogno di qualcosa di superiore a quello che abbiamo a disposizione.Forze,meccanismi,entità,quello che ti pare di cui non abbiamo nessuna traccia o conoscenza.
Ed attento bene..non dico che prove come la complessità irriducibile non siano sufficienti..ma che non è stata affatto portata ‘prova’ inoppugnabile di complessità irriducibile,che è diverso…
Banalmente basta supporre che una parte diventa parte indispensabile del nuovo meccanismo dopo essere inserita e magari qualcuna obsoleta viene persa.
Quello che vedo ad ogni istante è una forma di complessità irriducibile,eppure alcuni pezzi non ne facevano parte,ma ne fanno dopo la loro introduzione.
Uno potrebbe banalmente dire se allora comunque andando sempre più a ritroso non si incorra sempre e comunque in una compessità irriducibile finchè la prima comunque richieda di essere frutto di un progetto.
Legittimo.
Però bisogna prima dimostrare una sorta di fissismo e negare il trasformismo.Altrimenti si è sempre li.
Dando per assioma di partenza l’origine della vita,un organismo ha una sua complessità irriducibile,quello che ha gli serve,e se acquisisse qualcosa e qualcosa gli divenisse obsoleto,beh allora il nuovo potrebbe diventare parte della nuova complessità irriducibile e il vecchio eliminato,perso..
Con gli esempoi di manufatti,che si rifanno al vecchio esempio dell’orologiaio,si sa a priori che le parti servano per qual meccanismo perchè si è studiato e progettato un sistema che fosse in grado di svolgere una data funzione e sono state introdotte le parti una ad una finchè non funzionava…
Ognuno dei vari esempi portati rischia di confondere…
Ti ripeto so bene di cosa si occupi l’ID,e ne ho letti i principali fautori…
L’errore non è nella pars destruens,che “potrebbe anche” funzionare anche in ogni singolo punto portato avanti dall’ID,ma nelle conclusioni che son più di carattere “metafisico” che scientifico.
Scientificamente non si può giungere al momento a quelle conclusioni.
Non dico che non siano vere,o che non possano essere vere, o che siano illogiche o che non ci siano elementi a favore,non dico nessuna di tali cose,ne che sia brutta teologia o altro,(poi personalmente avrò le mie idee a riguardo ma non sono rilevanti in questa discussione..)ma semplicemente che non sono lecite.
Ancora ha bisogno di dimostrare cose,altrimenti si tratta sempre e comunque di credere…
Che mi va benissimo,però uno deve dire e sapere di credere qualcosa e non che esso sia un fatto.
Ovviamente uno che crede è convinto che sia corretto,però fintanto che non può dimostrarlo con un certo rigore…più di li non va.
p.s.
In buona sostanza l’ID non riesce a dimostrare ciò che sostiene(idem il neodarwinismo),l’ID cerca il segno,l’evidenza di un progetto intelligente in natura.
Deve ancora cercare,alla pesa ed alla misura viene ancira trovato mancante,tutto li.
A me pare tu voglia fare dietrologia… contento tu…
???????
leonetto, evita… consiglio spassionato… 😉
Ho sbagliato pardon, sto scrivendo in due blog contemporaneamente 🙂
“leonetto, evita… consiglio spassionato… ”
Hai rotto, ti confermi per quello che sei: piantagrane.
Oltre che fascista (hai aggredito su UCCR un utente in gamba come luca per le sue posizioni. Vergogna!) in stile camicie nere…
Mah.
Ad ogni modo state facendo una confusione incredibile ..il post della rivoluzione comunque era un’altro avete finito con lo scrivere in 3 post e l’ultimo portanto avanti,è comunque quello sbagliato,infatti non è quello della rivoluzione..
Infatti io ho chiesto scusa per aver postato nel posto sbagliato…
Per me si puo’ cancellare anche il mio messaggio fatto nel posto sbagliato. Forse pero’ per qualcun altro si dovrebbero cancellare tutti i suoi messaggi tanto sono fuori luogo…
Sono i cattocomunisti che vogliono mettere becco sempre in quello che non conoscono… 😉
“Sono i cattocomunisti che vogliono mettere becco sempre in quello che non conoscono…”
Sei un guerrafondaio nato… lo sai?
Questo ultimo commento del signore andrebbe rimosso perché è offensivo nei confronti di una categoria persone o taluni (nel mio caso) che non si sentono di appartenere a quella ideologia.
quindi anche il prof Pennetta che e’ d’accordo con me, e il prof Giuliani e tutti gli altri sono fascisti e guerrafondai pure loro?
Non mi sembra si siano espressi nei modi, toni e espressioni come hai fatto tu. Tutt’altro, il prof. pennetta riconosce l’ispirazione darwinista nei moti liberisti (principalmente collocati a destra).
Mi domando cosa possa spingere una persona ad umiliarsi tanto da fare continuamente figuracce e non rendersene conto…
Premessa: io non ce l’ho mai avuta con te, ti ho solo fatto notare un paio di volte un accanimento eccessivo verso i soggetti interpellati.
Ti ho chiesto un paio di volte il confronto, poiché ti ritengo una persona tutt’altro che stupida e tu me lo hai negato.
Ripeto sono pronto anche a rivedere alcune mie posizioni politiche, se mi porterai le prove a sostegno della tua idea.
Già che ci sono ti lascio la mia email: gemin2012@libero.it
Non ho alcuna intenzione negativa, sono spinto oggi a fare questo passo anche per la mia cattiva condizione di salute, comunque sono pronto a dialogare nel rispetto incondizionato.
Cancello il passato, ti porgo il ramo di ulivo, anche per un futuro più rispettoso per entrambi.
Ti aspetto.
l’ID ha dimostrato una delle sue predizioni (quella dell’utilità del DNA spazzatura), sta inseguendo l’evidenza della mancanza di sufficienti forme transitorie mentre dispone già dei casi di complessità irriducibile e della riutilizzazione degli stessi geni funzionali in organismi indipendenti come dato di fatto
mi dispiace doverlo dire perchè rispetto il vostro lavoro ma è la sola critica ad essere mancante, manca di futuro …quando la teoria darwiniana cadrà, continuando su questa strada per coerenza, non avrete voce in capitolo riguardo la nuova teoria che inevitabilmente ne prenderà il posto
l’ID non è correggibile perchè vorrebbe essere la dcimostrazione di una realtà dei fatti ma non riesce in verità a dimostrare scientificamente in modo soddisfacente,in relazione al fenomeno in esame,che esistono sistemi naturali che non possono essere spiegati adeguatamente in termini di forze naturali non governate …sento puzza di contraddizione
se come dici tu non è ancora riuscito ad eliminare un possibile intervento delle forze naturali casuali dalle sue prove di progettazione allora la sue predizioni di esse sono legittime poichè l’ID stesso viene proiettato verso un futuro di prove più convincenti e non rappresenta quindi una semplice dimostrazione della realtà dei fatti
come se non bastasse è bene notare che la seconda predizione specificata dall’ID non è ancora stata del tutto verificata:
(2) Forme che appaiono improvvisamente e senza precursori saranno trovate nella documentazione fossile.
se pure è opinione comune che la maggior parte dei fossili siano stati rinvenuti non vi è alcuna certezza che in futuro non possano emergere un numero sufficiente di forme transitorie
anche il quarto punto rappresenta una predizione poichè l’ID è antecedente al crollo del mito del DNA spazzatura
(4) Il codice genetico non conterrà più il bagaglio di codice genetico di scarto o meno funzionale “DNA spazzatura”.
questo lo dici tu, una realtà come quella descritta nel film Prometheus, ad esempio, non necessiterebbe di forze soprannaturali sconosciute ma semplicemente dell’intervento di una razza extraterrestre organica, magari generatesi secondo leggi darwiniane o altri fenomeni naturali …ripeto è solo un esempio basato su di un film fantascientifico, ma resta il fatto che l’ID accetterebbe anche questa evenienza poichè assegnare una natura o un’identità al progettista non fa parte della sua definizione, neanche implicitamente
in pratica sostieni che esiste la possibilità che tutte le parti necessarie alla formazione di un sistema di complessità irriducibile fossero già presenti come parti di altri sistemi non più presenti nell’organismo interessato e che questi non abbiano lasciato la minima traccia del loro passaggio evolutivo all’interno del codice genetico …la cosa non sta in piedi
la cellula è la regina dei casi di complessità irriducibile perchè è composta da numerosi sistemi complessi interdipendenti, ciascuno irriducibilmente complesso per conto proprio …con il tuo ragionamento vuoi forse farmi intendere che il primo essere monocellulare invece della membrana cellulare o degli organelli era in possesso di altri sistemi dai quali queste parti essenziali sarebbero derivate rimanendo comunque funzionale ad uno stato più semplice?! conosci qualcosa di più semplice di una cellula che sia anche un meccanismo autosufficiente?
secondo le attuali conoscenze scientifiche l’abiogenesi è ancora impossibile, in futuro magari verrà trovata una spiegazione meccanicistica che spieghi la genesi spontanea e gradualistica della prima cellula, fino a quel momento tuttavia bisogna considerare questo evento come un caso di complessità irriducibile e quindi di progettazione
Non comprendi Evoluzione.tk il punto.
Io non sostengo delle cose,altri le sostengono,e neanche dico che ci credo ma chi le dice o chi le nega lo deve dimostrare,dire che una cosa non sta in piedi non vuol dire nulla…
Il succo sta tutto nell’ultima frase che proponi:
“fino a quel momento tuttavia bisogna considerare questo evento come un caso di complessità irriducibile e quindi di progettazione”
Errore.
Quel quindi non è lecito.
E’ supponibile ma non può dimostrarlo.
Mi sembra che grossomodo il tuo problema sia confondere questo aspetto della scienza.
Rendere pensabile e possibile che sia avvenuto un progetto,non vuol dire dimostrarlo.
Son su due piani diversi le cose.
L’aver dimostrato laq non presenza di DNA spazzatura vuol dir poco o nulla,in verità anche il neodarwinismo ora,modificato,la soddisfa…
E questo che poi ti porta a dire sopra:
“quando la teoria darwiniana cadrà, continuando su questa strada per coerenza, non avrete voce in capitolo riguardo la nuova teoria che inevitabilmente ne prenderà il posto”
Anche ammesso che il neodarwinismo potrà mai cadere,se verrà una teoria a prenderne il posto dovrà essere una teoria scientifica,l’ID allo stato attuale non ne ha i requisiti.
Se non c’è nulla va benissimo stare senza nulla…a che serve avere per forza una teoria che spiega ciò?La scienza ha bisogno dei non lo so.
Poi mi tiri fuori anche gli alieni?
E dove stanno?Cosa differenzia un alieno,da una forza sconosciuta scientificamente?
Non si può dimostrare l’esistenza di nessuno dei due.
In qualche modo ad un certo punto se si vuole parlare di progetto a livello scientifico e non solo ipotetico serve qualcosa in più,servon termini di paragone,servon dimostrazioni,serve poter dire qualcosa da dove viene il progetto.
E neanche di Dio,come dice Kierkegasard Se Dio non esiste, dimostrarne l’esistenza è una sciocchezza; ma se Dio esiste, dimostrarne l’esistenza è una bestemmia.
Ho capito bene che l’ID accetterebbe ‘tutto’ poichè mira a dimostrare una ‘verità’ dei fatti,ma deve dimostrarla non farla sembrare molto o abbastanza plausibile col ragionamento.Altrimenti è metafisica…
Se senti puzza di contraddizioni o altro è solo ed esclusivamente poichè non ti è chiaro il nocciolo della questione.
Rispetto il tuo punto di vista Evoluzione.tk e puoi credere ciò che meglio ti pare,così come lo faccio io e come lo fa chiunque voglia farlo,però l’ID così come il neodarwinismo non posson essere teorie scientifiche.
Il conteggio dei punti è irrilevante.
si vede che entrambi parliamo arabo, vedrò quindi di essere più chiaro
non dubito che tu possa interpretare prove come quella della complessità irriducibile sufficientemente convincenti se pur a tuo parere o a parere di altri indimostrabili, quello che sto cercando di dirti in primo luogo è che l’ID è una teoria a tutti gli effetti ed è anche maggiormente plausibile rispetto al darwinismo, al punto da meritare di prenderne il posto
io non critico principalmente il darwinismo perchè le sue tesi non sono dimostrabili mediante sperimentazioni o perchè non possiamo osservare l’evoluzione con i nostri occhi, ma solo perchè le sue prove sono inconsistenti e controproducente, tanto da essergli tossiche …il darwinismo è una teoria autodistruttiva
attualmente le prove che abbiamo ci portano verso una prospettiva di progettazione ed è quella che dobbiamo adottare, del resto il fatto che esistano personaggi che non ne le accettino è irrilevante (ci sarà sempre quello che non è daccordo)
il discorso sull’origine dei sistemi di complessità irriducibile formatisi da altri sistemi sviluppati per gradualità e successivamente eliminati dall’organismo senza lasciare traccia se pure è un’evenienza assai poco plausibile appare comunque accettabile se intesa genericamente, questa stessa logica, tuttavia, applicata alla comparsa della prima cellula risulta oggettivamente impossibile poichè essa rappresenta la forma più semplice di vita pur possedendo una complessità essenziale ed indispensabile che non può essere ridotta in nessuno dei suoi componenti
hai detto “Cosa differenzia un alieno,da una forza sconosciuta scientificamente?” ed io allora ti chiedo: cosa differenzia una forma più semplice ed autosufficiente di cellula priva ad esempio di organelli, ciglia e membrana cellulare (struttura mai riscontrata in natura) da una forza sconosciuta scientificamente?
tra l’altro un organismo extraterestre che si è sviluppato per cause naturali conosciute come quelle darwiniana è solo un’altra specie tra quelle osservabili e non ha nulla di soprannaturale in quanto la sua origine è concepibile anche mediante gli strumenti meccanicistici-laicisti della scienza attuale …attenzione non sto dicendo che il progettista che io (per ragioni religiose) identifico come Dio è in realtà una razza aliena, il mio è solo un esempio
l’ID non include niente di soprannaturale e può essere ottima scienza ed esulare al contempo dalla teologia
Mah tutto quanto scrivi e pensi già l’avevo compreso.
Proverò io stesso ad essere il più pèossibile chiaro.
Lasciando perdere i problemi del neodarwinoismo per un secondo,mettendo da parte un secondo la Darwin black Box e osservando solo l’ID.
Io non sto dicendo che non possa essere plausibile,ma che non esiste un criterio certo per dimostrare o negare l’irriducibile complessità.
E non si può dire nulla sugli eventuali agenti intelligenti ‘necessari’ alla teoria,la teoria non vuol dire nulla su essi,ma è necessario che esistano…
Non c’è un criterio netto che permetta di dimostrare con certezza cosa sia o non sia un progetto senza avere a disposizione delle conoscenze.
Con il mount Rushmore,per esempio,conosciamo metodi di costruzione dell’uomo,degli animali e gli effetti degli agenti atmosferici e possiamo arrivare a dire che si tratta di un progetto intelligente.
Quello che si ha in mano non permette di elevare a tanto l’ID.
Ed è difficile dire se questo potrà mai cambiare…
Sicuramente,ancora l’ID deve trovare dei criteri scientifici opportuni,qualora sia possibile farlo,altrimenti rimane nel suo stato e in un certo senso supera il limite della scienza.
Nessuno gli toglie il non essere plausibile o non essere teoria,ma è piuttosto come la teoria del multiverso…
Non è detto che la scienza possa darci risposta su tutto e nello specifico sull’origine della vita e/o delle varie ‘specie’,potrebbero essere cose che potrebbero restare appese per sempre..
Se viene forita una risposta scientifica però,deve essere una risposta scientifica.
Leonetto rispondi a questa domanda e chiudiamo il discorso: esistono prove che confutano la complessità irriducibile della prima cellula?
Leonetto il tuo principale errore è quello di separare la teoria darwiniana (spiegazione per l’esistenza della vita basata sul caso) da quella dell’Intelligent Design (spiegazione per l’esistenza della vita basata sul progetto) …le due teoria sono tessute insieme, rappresentano le facce di una stessa medaglia
devi cercare di pensare a queste due teorie come faresti con una variabile boleana, se una delle due è falsa allora l’altra deve esse vera, per cui una volta caduta la teoria darwiniana subentrerà quella dell’ID e non perchè sentiamo il bisogno immotivato di spiegare la nostra origine ma solo perchè ciò è inevitabile e conseguenziale
Una teoria scientifica è un modello o un insieme di modelli che spiegano i dati osservativi a disposizione, e che offrono predizioni che possono essere verificate. Nella scienza, una teoria non può essere mai completamente provata, perché non è possibile assumere che conosciamo tutto ciò che c’è da conoscere (compresi eventuali elementi che potrebbero screditare la teoria). Invece, le teorie che spiegano le osservazioni vengono accettate finché un’altra osservazione non è in disaccordo con esse. In tal caso, la teoria incriminata viene eliminata del tutto oppure, se possibile, cambiata leggermente per poter comprendere l’osservazione.
http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria
1° secondo questa definizione l’ID rientra perfettamente nella categoria delle teorie scientifiche
2° per sfatarla basta smentire i suoi quattro punti o dimostrare l’evoluzione darwiniana
3° per dimostrarla, anche sorvolando sui suoi quattro punti e quindi sui suoi criteri di falsificabilità (a tuo parere o a parere generale indimostrabili) è sufficiente smentire l’evoluzione darwiniana
“devi cercare di pensare a queste due teorie come faresti con una variabile boleana, se una delle due è falsa allora l’altra deve esse vera, per cui una volta caduta la teoria darwiniana subentrerà quella dell’ID e non perchè sentiamo il bisogno immotivato di spiegare la nostra origine ma solo perchè ciò è inevitabile e conseguenziale”
“esistono prove che confutano la complessità irriducibile della prima cellula?”
E’ proprio questo che non si può fare…quella conseguenzuialità a livello scientifico non c’è!
Allora,la teoria del disegno intelligente è ‘semplicemente’ uno sforzo per individuare ,empiricamente, se il “progetto apparente” nella natura riconosciuto da quasi tutti i biologi sia una progettazione vera e propria (il prodotto di uno o più agenti intelligenti) o semplicemente il prodotto di un processo non guidato come la selezione naturale,agente su variazioni casuali.
Riuscendo a ”scartare definitivamente” il meccanismo casuale di caso-necessità e contingenza,logicamente si giunge a suppore o un meccanismo creatore o che guida.
Si potrebe pensare allora però anche addirittura ad un meccanismo che guidi aleatoriamente a seconda di particolari eventi,quindi parzialmente casuale e causale.Questo potrebbe addirittura rientrare in un neodarwinismo allargato..
E’ un qualcosa di veramente ma veramente generale l’ID, che può inglobare qualsiasi cosa praticamente…
Per poter fare certe affermazioni devo avere criteri e metodi certi per determinare cosa sia opera di un processo intelligente(male non sarebbe avere anche qualxcosa su di esso),e senza questo di riflesso non posso avere neanche un criterio di falsificabilità certo.
Inoltre ,ripeto per l’ennesima volta,ciò deve per forza supporrre l’esistenza di quegli agenti intelligenti che non si può ne provare ne confutare,sui quali nulla si può dire ma che la teoria presuppone per forza di cose ,così risulta quindi appesa a nulla e non falsificabile..ricorda molto il neodarwinismo.
Quindi anche sulla cellula la risposta è che non esistono dei criteri scientificamente validi per poter dire nulla ad un livello opportuno.
Inoltre qualsiasi lacuna residua concorre a essere prova dell’ID,ciò è debole..e fallace..
P.S.
http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria
1° secondo questa definizione l’ID rientra perfettamente nella categoria delle teorie scientifiche
direi proprio di no
Riassumo in altre parole un/il concetto importante.
Tutto l’ampio repertorio di esempi che fanno i fautori dell’ID porta come esempi dei progetti di cui si può dire sul fatto che siano o non siano progetti perchè si conoscono possibili progettisti.
Nell’oggetto materia di studio dell’ID invece questo non è pèossibile farlo.
E la complessità irriducibile o specificata rappresenta è relativa a come riusciamo a vedere certe cose.
Però bisogna dimostrare perchè tale visione è corretta,perchè possiamo dire che è realmente una complessità tale fin dal suo principio e non appaia solamente così.
Serve qualcosa per cui sia possibile discriminare,servono corroborazioni,serve un criterio di falsificabilità “vero”.
Non si può fare dei vuoti del neodarwinismo una teoria,ma non perchè chissà quali motivi..perchè è un che di fuorviante e non scientifico.
Fra l’altro ripeto che non sono neanche in grado di smentire l’assunto per cui una struttura vista come di complessità irriducibile non potesse ridotta adempiere a qualche altra funzione,anzi questo in verità è un assunto del neodarwinismo direi..
O che non partecipassero altri componenti persi per fargli svolgere funzione analoga o altra funzione obsoleta o meno vantaggiosa..
Insomma non può scientificamente fare nulla di ciò che sostiene di poter fare l’ID.
Non c’è errore ne non capire in questo è la semplice realtà delle cose.
La sentenza che si è espressa circa la scientificità dell’ID ha sentenziato (grossomodo) che:
“l’ID non è scienza perché non sono verificabili con i metodi della scienza,appare simile ai varoi movimenti creazionisti”.
(fra l’altro di quegli 8 punti tipici della teoria scientifica che proponi ne sono stati contestati 8/8 all’ID e a ragione fra l’altro)
Che è una visione corretta.
L’Intelligent Design si avvale di un assunzione della qualità di un’intelligenza osservabile, un concetto che non ha una definizione scientifica consentita..
William Dembski ha sostenuto che l’intelligenza lascia la sua “firma”,se così è però non hanno ancora potuto definirla scientificamente.Fintanto che non si fa non si hanno tutte le altre cose sopra dette e siamo nella filosofia…
Anche per il poter fare previsioni,allo stesso modo,l?ID sostiene di fare previsioni quando sono completate da rivendicazioni ausiliari. Il problema è che queste ‘ipotesi ausiliarie’ sugli obiettivi del progettista putativo(agenti intelligenti) e le abilità non sono giustificati in modo indipendente.
Ripeto.per come stanno le cose non è possibile considerarla teoria scientifica,così come non lo si può fare col neodarwinismo.
Il fatto illusorio del ”cade uno ed automaticamente subentra l’alro” deriva da una non tanto corretta identificazione-costruzione della teoria sui vuoti del neodarwinismo..
Leonetto ti esorto a rileggere quanto da me scritto in questo lungo scambio di idee e definizioni, questo tuo continuo tornare indietro in punti ai quali ho già abbondantemente espresso le mie conoscenze mi rende impossibile aggiungere altro al riguardo
saluto tutti e auguro buone vacanze al blog
il neodarwinismo vuole come uniche matrici per l’evoluzione il caso e la selezione naturale, di conseguenza definire l’ID come un neodarwinismo allargato potrebbe essere corretto rispetto alla sua definizione ma anche errato qualora non lo si volesse accettare come conseguenza del fallimento della nuova sintesi
ed io per l’ennessima volta ti ripeto che esiste la possibilità che gli agenti intelligenti possano avere natura meccanicistica e che possano quindi essere osservati in futuro, questa realtà è perfino accettata da Dawkins che finisce perfino per accettare l’esistenza di eventuali prove di un progetto:
Potrebbe essere che a un certo tempo prima, da qualche parte nell’universo, una civiltà evoluta, probabilmente da qualche tipo di mezzi darwiniani, probabilmente ad un livello molto molto alto della tecnologia, abbia progettato una forma di vita che forse fu seminata su questo pianeta. E suppongo che sia possibile che si potrebbe trovare prove che se si guardano i dettagli di biochimica, biologia molecolare, si potrebbe trovare una firma di una sorta di designer.
il progettista in questo caso sarebbe spiegabile dalla scienza attuale ed in futuro risulterebbe perfino potenzialmente osservabile
@evoluzione.tk
“ovviamente, perchè si aspettava forse che le proponessi degli articoli di stampo darwinista per sfatare loro stessi?!”
Mi aspetto che, per sostenere una tesi scientifica, vengano proposti documenti scientifici, cioè passati al vaglio della peer-review. Il mondo non si divide fra tanti pro-Darwin e pochi contro-Darwin. Nelle riviste scientifiche peer-reviewed ci sono parecchi paper di scienziati che lavorano nel campo della biologia e che sono scettici nei confronti del neodarwinismo. Purtroppo per gli anti-darwinisti, questi scienziati non negano la teoria darwiniana ma ne ridiscutono alcuni aspetti (soprattutto quelli troppo “gene-centrici”). Questa è la differenza fondamentale fra “scetticismo” e “negazione totale”, differenza non sempre chiara a certi anti-darwinisti che infatti citano a sproposito gente come Gould, Lewontin, Eldredge, Carroll e via dicendo.
“attualmente le prove che abbiamo ci portano verso una prospettiva di progettazione ed è quella che dobbiamo adottare, del resto il fatto che esistano personaggi che non ne le accettino è irrilevante (ci sarà sempre quello che non è daccordo)”
Santo cielo, “quello che non è d’accordo” è il 99% della comunità scientifica!
La questione del junk DNA non è una prova dell’esistenza di un disegno e sebbene possa costituire un problema esplicativo per il neodarwinismo non è così per altri approcci “darwinisti” all’evoluzione, tipo quello dell’evo-devo.
Riprendo quanto scritto Leonetto perchè ha davvero centrato il punto:
“Mi sembra che grossomodo il tuo problema sia confondere questo aspetto della scienza.
Rendere pensabile e possibile che sia avvenuto un progetto,non vuol dire dimostrarlo.
Son su due piani diversi le cose.”
Poniamo per assurdo che i 4 punti che tu citi siano effettivamente delle prove dell’ID. Poniamo che tali previsioni/prove vengano sfatate. A quel punto sarebbe comunque possibile sostenere l’esistenza di un disegno intelligente perchè ci saranno sempre delle lacune esplicative da colmare con un ipotetico progetto.
Leonetto giustamente scrive “E’ un qualcosa di veramente ma veramente generale l’ID, che può inglobare qualsiasi cosa praticamente”.
E infatti, paradossalmente, l’ID potrebbe anche inglobare il darwinismo, neo-, ultra- o post- che sia.
Per questo dico che non si può confutare l’esistenza di un progetto.
Questo per dire che se anche i 4 punti fossero falsificabili, non lo sarebbe l’enunciato della teoria e finchè tale enunciato rimane non falsificabile, allora la teoria non può essere considerata scientifica. Metafisica sì, scientifica no.
“le due teoria sono tessute insieme, rappresentano le facce di una stessa medaglia”
Qui sta l’errore. Intanto il mettere sullo stesso piano le due teorie (una la è, l’altra no) e poi sostenere che la falsità dell’una implica necessariamente l’altra.
La direzione che diversi scienziati critici del neodarwinismo stanno prendendo è proprio quella ipotizzata da Leonetto, e cioè quella di “un meccanismo che guidi aleatoriamente a seconda di particolari eventi,quindi parzialmente casuale e causale.”
Si potrebbe poi aprire una parentesi su come il concetto di “caso” in biologia venga puntualmente frainteso, ma non voglio andare OT anche qui. 😉
Insomma, fra l’ultradarwinismo genecentrico e l’ID esiste una terza possibilità, la cui potenza esplicativa è maggiore di entrambe.