Ieri nella imponente sala dell’Auditorium della Gran Guardia a Verona si è svolto il convegno sul darwinismo intitolato “Evoluzione, i fatti e le teorie”.
Si è trattato di qualcosa di diverso rispetto ad altre iniziative critiche verso il darwinismo, chi si aspettava (probabilmente sperandoci) che sarebbe stato un convegno “creazionista” è rimasto deluso.
In circa due ore di esposizione nelle parole dei tre relatori non solo non si è mai fatto riferimento ad alcun aspetto che non fosse l’analisi dei fatti e le problematiche correlate, ma quando il termine “creazionismo” è stato menzionato lo si è fatto per chiarine il significato corretto (come già fatto su CS), le origini culturali estranee alla nostra realtà e rimarcare quindi la distanza dei relatori.
Come potrebbe del resto essere possibile una convergenza su tale approccio con tre relatori tutt’altro che omogenei riguardo al tema della religione?
Cosa è stato dunque il convegno di Verona?
L’iniziativa si è articolata su tre interventi.
– nel corso del primo intervento il prof. Roberto Fondi, paleontologo dell’Università di Siena, ha mostrato l’incongruenza tra le testimonianze fossili (il fatto dell’evoluzione) e la spiegazione di tale fatto che viene fornita dalla teoria neo-darwiniana.
– nel secondo intervento ho sviluppato il tema dei paradigmi proposti sui testi scolastici, mostrando le forzature che tendono a nascondere o minimizzare i punti deboli della teoria, e ho infine fatto un accenno alle implicazioni ideologiche del darwinismo.
– Il terzo intervento è stato poi ad opera del prof. Umberto Fasol che ha affrontato l’approccio evo-devo mostrando come esso, nell’aprire nuove e interessantissime prospettive, non migliori però la capacità esplicativa della teoria neo-darwiniana.
Come si può vedere la distanza tra quello che effettivamente è stato, e quello che da alcune parti si voleva far credere, non potrebbe essere più grande, basti pensare a come titolava al riguardo il sito Pikaia, riportando un articolo di Oggiscienza, “Verona, aspirante capitale creazionista d’Italia“. Inoltre l’articolo in questione riportava un’immagine non solo fuorviante ma anche dotata di un notevole effetto “boomerang”:
L’immagine riportata su Pikaia e Oggiscienza
L’immagine è fuorviante in quanto nessuno contesta l’evoluzione (fatto testimoniato proprio dai fossili) ma la spiegazione neodarwiniana che di tale fenomeno viene data, l’immagine è inoltre un boomerang che finisce sulla testa di chi l’ha lanciato, perché a non avere i fossili a sostegno del gradualismo e delle forme di transizione sono proprio i neodarwinisti! In pratica si tratta di un’immagine che avrebbe potuto benissimo essere utilizzata per sintetizzare il contenuto dell’intervento del prof. Fondi. (Questo elemento fa sospettare che i sostenitori del neodarwinismo non conoscano bene la propria teoria e le sue problematiche…)
Al termine del convegno sono state formulate domande anche da parte di chi era intervenuto per esprimere il proprio dissenso rispetto alle posizioni dei relatori, domande fortemente critiche ma che sono state poste in modo rispettoso e che hanno avuto risposte altrettanto ferme e rispettose. Siamo contenti che anche questo sia stato il convegno di Verona.
Come affermato dunque in apertura, si è trattato di qualcosa con una connotazione ben precisa nel panorama della critica al neodarwinismo, le convinzioni personali su gli aspetti metafisici della realtà non solo sono rimasti al di fuori della trattazione, ma tali aspetti non sono neanche ciò che ha spinto i relatori ad occuparsi dell’argomento, parafrasando M. Piattelli Palmarini, gli argomenti utilizzati e l’approccio sono stati assolutamente “atei”.
Un’ultima cosa resta da dire, si è trattato di un inizio.
La prima di una serie di iniziative che seguiranno nei prossimi mesi.
28 commenti
ottimo!
bene, congratulazioni per il positivo bilancio della giornata e per l’impegno profuso
“(Questo elemento fa sospettare che i sostenitori del neodarwinismo non conoscano bene la propria teoria e le sue problematiche…)”
dovrebbero cambiare in effetti in:
We have the fossils
we lose
Per il resto comunque tutto da programma..tutto andato bene..bene così.
Se queste cose avvenissero con una certa cadenza e frequenza certamente forse le cose sarebbero sicuramente diverse.
Ci si augura pertanto che sia possibile veramente e che sian o il meno saltuarie possibili..
P.S.
Allorquando il darwinismo dovesse cadere ‘ufficialmente'(perchè di fatto lo è già..)certo verrebbe da pensare cosa ne sarebbe di certi ‘personaggi’ che basano i loro libri e il grsso del loro ricavo dal neodarwinismo,nel senso a chi fregherebbero e che senso avrebbero le implicazioni filosofiche sul neoarwinismo e le conseguenze se questo si rivelasse falso?
Grazie a tutti voi per l’interesse e il supporto (ce n’è bisogno davvero…) con cui avete seguito questa iniziativa.
Adesso bisogna lavorare per il seguito.
@Leonetto, allorquando il darwinismo dovesse “cadere”, sarebbe un intero sistema socio-politico a cadere, e quei personaggi si troverebbero “disoccupati” o “riciclati”, certamente in ampia compagnia.
Ottimo, mi piacerebbe organizzare qualcosa anche qui in Friuli
Magari, perché no?
Si beh probabilmente in qualche modo molti,almeno di quelli che intendo,sarebbero ampiamente riciclati,nello specifico mi riferivo a che fine farebbe la produzione che trae considurazione filosofiche,sociologiche etc dal neodawinismo e con che faccia si presenterebbe dopo che si è dato senza troppi indugi del matto cretino etc..a chi contestasse la sintesi moderna.
Questa era solo una considerazione così..tanto per ..non voglio dire ne che i sinistri scricchiolii(termine che sembra averli colpiti)sian diventati altro ne che siamo vicini ad una svolta o altro..una considerazione così..tanto per…
Ad ogni modo credo che nella figurina col fossile ed il motto da coro mancasse un “gne gne gne gnegne”
LOL, visto prof. cosa scrive la sua amica? Si prendono gioco di voi per la mancanza di pubblicazioni ad “alto” livello…
Celebrano la fine dell’ “ipse dixit” decretata dalla nascita della scienza e poi, anziché ragionare sui contenuti e su uelli replicare, si aggrappano ai nuovi “ipse dixit”.
E poi mi sembra che chi solleva questo argomento, in genere, non abbia molte pubblicazioni di livello da esibire, non solo alto, ma neanche medio.
Grazie a Pennetta e a tutti gli organizzatori. Da quando ho incontrato sul web Pennetta e ho capito i termini della sua battaglia “laica” per il progresso della biologia scientifica, liberata da ogni condizionamento ideologico, mi sono divertito a chiedere ai miei studenti (universitari) in che cosa consista il darwinismo, se ci sia una differenza tra evoluzione e darwinismo, dove finiscono i fatti e cominciano le speculazioni, ecc., ecc. Ebbene, il risultato e’ disastroso! Siamo sotto un’autentica cappa di autoritarismo oscurantista, al cui confronto il materialismo “scientifico” che veniva insegnato un tempo in Urss era un fenomemo ingenuo e di elite. Per questo, convegni come quello di Verona devono essere moltiplicati in altre regioni e divenire periodici.
Proff.masiero come c’è stata occasione poco fa di ricordare Fondi disse:
“..la Teroua dell’Evoluzione viene insegnata agli adulti e presentata ai più piccoli ,ai più giovani comese fosse un fatto certo,scontato,completamente dimostrato,per cui sarebbe non solo una perdita di tempo ma addirittura ridicolo discutere sulla sua validità.”
Che è un qualcosa che sembra straordinariamente rispecchiare la realtà dei fatti..
Se ci si fa caso si può vedere come qui(ma anche altrove) chi sia venuto a cotestare e a provare ad argomentare pro-neodarwinismo sia finito col ricadere prima o dopo o durante nei tanti clichè,che anch’essi da poco abbiamo ricordato..
Ad ogni modo mi ha colpito un po’:
“se ci sia una differenza tra evoluzione e darwinismo”
In effetti c’è un po’ di confusione(a giusta causa fra l’altro per come avviene una certa ‘propaganda’) fra :darwinismo,sintesi moderna(o neodarwinismo),evoluzione,evoluzionismo,lamarkismo.
Ora lei non ci crederà,forse,ma io le potrei raccontare di molti che di fatto sono convinti che la spiegazione all’evoluzione certa sia un qualcosa di ibrido che però presenta la maggior parte dei connotati del lamarkismo!
Io credo che molte perplessità nascerebbero sicuramente anche chiedendo solamente la diversità fra darwinismo e sintesi moderna.
Chi ‘sopravvive’ a questo ‘test iniziale’ poi solitamente cade circa il concetto di specie e/o sulla diversità fra micro e macro evoluzione(seppur alcuni neodarwinisti sostengono che non esista tale differenziazione).
In effetti non ho trovato nessuno che avesse chiari i concetti base della tde che la ritenesse un fatto certo…
Ad ogni modo iniziative come quella di Verona non vengono ospitate di buon grado e vengono sponsorizzate,organizzate sempre da qualche ente/organizzazione/associazione su cui poi,i soliti,non tardano ad andare a speculare.
Se tuttavia il fenomeno di convegni come questo dovesse rivelarsi qualcosa in crescita qualxcosa dovrebbe necessariamnte accadere..
Qualcosa comunque anche in Italia in questi ultimi anni si è sviluppato tanto che ora come ora si può dire esista in qualche modo una critica sostanziosa al neodarwinismo,che però non è “compatta” come lo è la contro-critica(che di fatto non fa controcritica fa nno i negazionisti che tanto detestano)
Lo so Prof, ha ragione.
La gente comue non sa molto della teoria di Darwin, pensi che ho fatto una piccola inchiesta tra i miei amici che frequentano biologia o chimica e so che le sembrerà strano ma un buon 80% di loro non conosceva bene le teorie di Darwin.
Giorgio, è veramente con grandissimo piacere che ti do il benvenuto su queste pagine!
Il tuo sondaggio tra gli studenti è la conferma del fatto che, anche a livelli di tensione culturale elevata come quelli universitari, sull’evoluzione si registra un consenso tanto più solido quanto più esso è basato su conoscenze superficiali e confuse.
Penso anch’io che le difficoltà della teoria e il limite tra conoscenze e speculazioni andrebbero fatte conoscere e portate all’attenzione di tutti coloro che a scuola o per interesse personale si accostano all’argomento.
Per fare questo mi sembra che sia necessario agire su più livelli, tra questi certamente gioca un ruolo di primo piano la presenza sul web, ma anche quella diretta e fisica dei convegni è importante, e al riguardo il contributo di persone come te è preziosissimo.
P.S.
ieri uno dei presenti, un altro contestatore garbato col quale ho anche discusso a lungo in modo piacevole, mi ha dato il consiglio di stare alla larga da UCCR perché “non è gente seria”.
Riferisco questo episodio perché penso che il problema si proprio l’opposto, che UCCR sia criticata perché è invece una di quelle realtà emergenti che stanno cambiando il modo di fare informazione sui temi trattati.
Andiamo avanti su questa strada.
Ad un certo punto ci si potrebbe anche chiedere perchè il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale.) che forse non avrebbe neanche voce in capitolo sulla questione neodarwinismo,non mi pare si ricada nel paranormale o simili…dica che “questa teoria ècorroborata da miliardi di dati, ha trovato in ogni tempo ostilità e pesanti contestazioni.”e che ” la teoria dell’evoluzione è costantemente sottoposta a verifica, sia con l’implementazione di dati osservati (lettura dei fossili, studio dei genomi) che con la realizzazione di esperimenti nel perfetto rispetto del metodo scientifico, contrariamente a chi definisce gli evoluzionisti dei semplici fondamentalisti scientifici.”
oltre a fare una certa confusione fra creazionismo e chi come in Kansas vorrebbe insegnare teo-scienza nell’ora di scienze o fare censura su testi scolastici o altro..e fra creazionismo e crtica al neodarwinismo..
Il fatto è che in lungo ed in largo si sente fare riferimento a decine,centinaia,migliaia di evidenze,di prove corroboranti etc..ovunque in documentari ed altro si presenta e si insegna il neodarwinismo come verità assodata,in ogni modo si sbeffeggia e si esorcizza la critica..però di fatto se uno volesse andare bene a vedere non vi è una che sia una sola delle cose che dicono esserci,e non c’è nessuna risposta alle contestazioni rivolte..
La cosa migliore che c’è è qualche discorso su omologie ed analogie…
Ad un certo punto ci si chiede anche ,qualora non siano in malafede quelli che diffondono l’idea di neodarwinismo come certezza(revisionabile ma fermo su quelle che sono le sue basi),e quindi in buonafede,e per forza di cose a conoscenza delle varie cose che riguardao il neodarwinismo anche ad un certo livello,non apparirebbero sciocchi a negare l’evidenza?
Perchè diciamolo, se due persone dicono l’una che una qual cosa è evidentemente vera,l’altra che quella cstessa cosa è evidentemente falsa non possono per forza di cose entrambe avere ragione .
Una parte(la critica al neodarwinismo)ha mostrato,mostra(come anche in questo convegno)le sue ragioni,l’altra si limita a dire di averle…e ‘rifiuta’ di rispondere alla controparte per confutarne le argomentazioni..
Può quindi veramente andare avanti a lungo tutta questa situazione?
Specialmente se(come ci si augura)la critica dovesse crescere dentro e fuori dal web?
Premesso che ci tengo a precisare di essere lontanissimo dalle idee di numerosi elementi del CICAP, credo che in linea di principio ciò che dell’argomento “origine delle specie” dovrebbe essere competenza dell’associazione è quella di indagare l’eventuale validità del creazionismo di tipo biblico, perché la creazione delle specie così come sono poche migliaia di anni fa sarebbe in tutto e per tutto un evento evidentemente sovrannaturale (c’è differenza tra paranormale e sovrannaturale, ma è meglio evitare certe discussioni e far finta che siano la stessa cosa).
Ovviamente, viste le menti pensanti all’opera, è inutile sperare che si fermino agli argomenti di competenza dell’associazione, dato che inevitabilmente scivolano nelle due derivazioni culturali che mi risultano (e penso risultino a tutti noi) profondamente irritanti: l’ateismo scientifico e l’accusa di creazionismo ai non allineati. Ma in fondo, a chi interesserebbe l’attività del CICAP se questo comitato non cercasse un po’ di baruffa da qualche parte?
dovrebbe essere competenza dell’associazione è quella di indagare l’eventuale validità del creazionismo di tipo biblico, perché la creazione delle specie così come sono poche migliaia di anni fa sarebbe in tutto e per tutto un evento evidentemente sovrannaturale (c’è differenza tra paranormale e sovrannaturale, ma è meglio evitare certe discussioni e far finta che siano la stessa cosa).
E perche’ mai? Secondo la vulgata neodarwinista le specie restano fisse per migliaia e milioni di anni, e poi in poche migliaia di anni cambiano completamente. Anche questo sarebbe soprannaturale.
P.S.: aborro qualsiasi avvicianamento a teorie di tipo “creazionista” nordamericane.
Beh, caro Piero, chiaramente tu fai retorica… e io farò l’avvocato dei darwiniani ortodossi.
“Quello che lei, Piero, dall’alto delle sue centinaia di pubblicazioni sull’argomento che sicuramente annovera tra le sue gesta, visto che altrimenti non si permetterebbe di muovere critiche a una teoria ampiamente comprovata e sostenuta dalla quasi totalità della comunità scientifica, è che le mutazioni, anche se avvengono in un lasso di tempo estremamente breve, sono comunque casuali e graduali. E’ incredibile che lei proprio non ci arrivi a comprenderlo”.
o_O
Ho dimenticato di scrivere “non comprende”.
O_o
O_o
o_O
Questa riflessione sul CICAP mi fa venire in mente un’idea…
Ne riparleremo alla prima occasione.
Scusate il mio intervento, vi seguo da qualche mese ormai, ma sono una nullità in campo scientifico. Mi chiedo: ma la critica che state portando al neodarwinismo è una critica condivisa e sostenuta anche in altre parti del mondo oppure è un fenomeno solo italiano? Poi volevo chiedere al professor Pennetta: se l’evoluzione per caso e selezione non è sostenibile, lei avrebbe una qualche idea, sia pur vaga e da verificare, di come possa essersi realizzata l’evoluzione? E’ vero che ogni anno vengono scoperte nuove specie animali e vegetali? Queste nuove specie appena scoperte potrebbero essersi evolute da poco tempo oppure c’è da credere che fossero semplicemente ancora sconosciute, ma che esistessoro già da tantissimo tempo?
Scusi professore per le domande, probabilmente sciocche, ma ma la seguo con passione ed interesse e le faccio tutta la pubblicità che posso. Grazie.
Giancarlo, la ringrazio per l’attenzione e rispondo volentieri alle sue domande che sono tutt’altro che banali.
-La critica al darwinismo (termine che per la precisione include molti aspetti che ruotano intorno alla teoria) è una realtà non solo italiana, va precisato però che non si può parlare di “critica” ma di diverse “critiche” portate da soggetti spesso con idee molto contrastanti tra loro.
Per intenderci, la critica che si intende fare su CS si può collegare al genere di quella strettamente scientifica sostenuta nell’autorevole lavoro del 2010 di J. Fodor e M.Piattelli Palmarini “Gli errori di Darwin”.
-Sull’alternativa all’attuale teoria sostengo che si debba prima riconoscerne in modo condiviso la mancanza di capacità esplicativa (pars destruens) e dopo convogliare le immense risorse (adesso bloccate) alla ricerca di un’alternativa.
Non sarà un dramma restare un po’ senza una teoria, molto peggio illudersi di sapere come vanno le cose con una errata.
-Per quel che si conosce, le nuove specie scoperte in natura non possono dire molto, infatti sono a tutti gli effetti da ritenersi preesistenti e semplicemente ignorate fino al momento della scoperta.
Saluti
ep
“E’ vero che ogni anno vengono scoperte nuove specie animali e vegetali? ”
Condivido tutto quanto ha detto Enzo..aggiungo solo una cosa…giustamente se vengono scoperte nuove specie sono a tutti gli effetti da ritenersi preesistenti e semplicemente ignorate fino al momento della scoperta.
Però ,non lo so,forse,lei fa riferimento per esempo a casi come il passero italiano
http://www.repubblica.it/ambiente/2011/09/20/news/scoperta_passeri-21938815/
verdà che viene detto:
“si è sviluppata una nuova specie”
Di ”nuove specie” così se ne trovano quante se ne vuole,ogni evento di speciazione porta in tal senso ad una nuova specie,ma specie biologica.
Non è la specie che interessa all’evoluzione.
Aggiungerei che il passero in questione essendo un ibrido è da considerarsi proveniente da due varietà della stessa specie.
Ma nell’articolo viene detto che è un raro caso di incrocio tra specie non sterile, viene il dubbio che il problema sia nell’uso dei termini più che nella sostanza.
Bah si fra l’altro..ora il caso in questione magari abbonda di uso errato di termini…il senso era quello per esempio di sciacallo e lupo o dingo e lupo etc..poi certo c’è tutta una vasta gamma di errori che stanno dietro ad ogni notizia di “una nuova specie”,io volevo semplicemente considerare nel miglior caso ossia quando appunto si parla di nuove specie biologiche e uno pensa a nuove specie n senso evolutivo non conoscendone,a ragione,la differenza.
Caro Enzo,
abbiamo colpito al cuore la teoria dell’evoluzione così come si trova su tutti i libri di testo: “a poco a poco, passo dopo passo, la materia si complessifica da sola, diventa vita, si trasforma in protisti, in alghe, in poriferi, in vermi, in ricci di mare, in pesci e poi su fino all’uomo. In poche centinaia di milioni di anni, dal nulla compare la vita cosciente, senza alcun progetto, vincendo l’entropia e ogni buon senso…”.
Fondi: “le classi, gli ordini e le famiglie di animali compaiono all’improvviso, senza precursori, già fatti, e si conservano uguali per milioni di anni, fino a scomparire”. “E all’inizio non c’è un puntino, ma un cespuglio, con tutti i fila noti pronti allo start.”
Pennetta: “quanti falsi scientifici creati appositamente per comprovare la teoria: gli embrioni di Haekel, la Biston betularia, gli antibiotici…”.
Fasol: “i geni hox degli embrioni sono come il GPS dell’auto: sofisticatissimi sistemi di altissima tecnologia, fortemente finalizzati. Come pensare che si possano trasformare da soli e casualmente in progetti di pesci, di anfibi, di rettili, di uomo?”
Ciao Enzo!
a presto il dvd, e su youtube!!!
Caro Umberto,
benvenuto da queste parti!
Diciamo che al momento certamente si può “mirare al cuore”, quanto a colpire poi è un altro paio di maniche… c’è una bella corazza di mezzo!
Intanto, in attesa di una teoria che spieghi in modo soddisfacente l’emergere della complessità, mi accontento di lavorare a smontare i pezzi difettosi di quella attuale.
Riguardo al video grazie dell’anticipazione, qualcuno aveva chiesto se sarebbe stato realizzato, tienici informati su quando sarà disponibile.
A presto