Dopo aver esposto molte volte cosa significhi fare della critica alla teoria neodarwiniana e quale sia la differenza col “creazionismo” sembra che ci sia ancora chi non ha le idee chiare.
In questo articolo Michele Forastiere, con una forma divertente ma seria nel contenuto, fa ancora una volta chiarezza.
Dialogo tra due amici che credono nella scienza:
Tizo: Insomma, Caio, parliamoci chiaro: secondo te la teoria dell’evoluzione di Darwin ha realmente messo in crisi la religione?
Caio: Beh, certo che lì per lì, appena uscita, un po’ di scompiglio l’ha generato… però questo è avvenuto soprattutto negli ambienti in cui si tendeva a dare un’interpretazione letterale della Genesi.
Come se la Bibbia fosse un manuale scientifico! Assurdo. Per fortuna oggi questo tipo di esegesi è ampiamente superato, per lo meno nella Chiesa cattolica.
Tizio: Sì, d’accordo… però su giornali, riviste scientifiche e libri leggo di continuo che esiste una contraddizione insanabile tra scienza e fede – e questo proprio a causa del darwinismo, che avrebbe dimostrato definitivamente l’inesistenza di Dio! Almeno, questo è quello che mi è parso di capire.
Caio: Ascolta, Tizio, amico mio: secondo me hai capito male. Io sono cattolico, e per fortuna ho una certa preparazione scientifica. Credimi: le cose non stanno così.
Tizio: Ma allora scusa, Caio: perché i creazionisti attaccano sempre il neo‑darwinismo, facendo le pulci ai suoi punti deboli per screditarlo dal punto di vista scientifico? Si vede che lo considerano pericoloso per le loro convinzioni religiose!
Caio: Ho capito. Tu confondi il creazionismo fondamentalista con la legittima critica scientifica. Guarda, il fatto è questo: molti scienziati – non solo creazionisti! – sono andati convincendosi che il neo-darwinismo abbia delle difficoltà oggettive. Concedimi un paragone edile: l’edificio darwiniano originario poggiava su due pilastri principali, il gradualismo e la selezione naturale (se vuoi, il caso e la necessità). Bene, nel corso del secolo e mezzo trascorso dalla pubblicazione de “L’evoluzione delle specie” è stato necessario aggiungere una tale quantità di puntelli eterogenei – per spiegare la crescente messe di dati scientifici che mettevano in dubbio le due basi della teoria – che oggi molti ritengono necessaria una ristrutturazione completa dell’edificio, forse dalle stesse fondamenta! D’altra parte, potrebbe anche essere che non sia indispensabile un rifacimento radicale della casa, e che le critiche scientifiche si rivelino, alla fine dei salmi, solo utili a rafforzarne la struttura. Chissà? Lasciamo fare alla scienza il suo corso!
Tizio: Amico mio, ma se questa è una faccenda scientifica, perché ogni critica viene vista sempre e solo come un attacco al cuore stesso della scienza, sostenuto da un’ideologia intrinsecamente creazionista, e per ciò stesso oscurantista?
Caio: Non so che dirti; ho notato anch’io qualcosa del genere, e ti assicuro che ne sono sempre rimasto perplesso… penso però che si tratti di diatribe accessorie, che non molestano il cammino della sanaricerca scientifica. Sono convinto che alla fine la vera scienza avrà la meglio, anche se fosse necessario arrivare a un cambiamento drastico dei paradigmi attuali. Ti dirò: mi viene in mente una bella storia sulla nascita della meccanica quantistica…
Tizio: Parli della “catastrofe ultravioletta” e dei fotoni di Planck?
Caio: No, in realtà pensavo all’tomo di Bohr. Sai, la scoperta di quel genio straordinario di Ernest Rutherford, che l’atomo fosse costituito da una densissima carica positiva centrale, con i leggeri elettroni posti a una distanza – in proporzione – immensa, aveva messo davvero in crisi la fisica! In particolare era inspiegabile come il sistema potesse rimanere dinamicamente stabile… la splendida teoria di Maxwell (assolutamente verificata e sostenuta da una mole immensa di dati sperimentali) prevedeva che gli elettroni avrebbero dovuto cadere sul nucleo in brevissimo tempo, seguendo una traiettoria a spirale, a causa dell’irraggiamento elettromagnetico prodotto da una carica in moto accelerato! Non sembrava ci fosse una via di fuga onorevole, per così dire; eppure Bohr la trovò, almeno in modo interlocutorio: introducendo delle orbite “preferenziali”, individuate da certe caratteristiche discrete (dei numeri interi definiti da una semplice regola di successione).
Guarda che fu l’inizio di un cambiamento di prospettiva epocale: nessuno sapeva perché diamine solo quelle orbite dovessero essere stabili. Solo con la grande rivoluzione quantistica (a partire dagli studi di de Broglie e Schroedinger) si cominciò a capirci qualcosa… e a quel punto era ormai chiaro che la fisica andava interamente rifondata. Capisci? L’intero, meraviglioso, luccicante edificio della fisica! Non mi pare di ricordare che qualcuno si sia stracciato le vesti per la caduta del vecchio paradigma (non più di quanto fosse lecito aspettarsi, almeno); soprattutto non dopo che gli esperimenti avevano dato pienamente ragione alla rivoluzione.
Tizio: Bella storia. Va bene, voglio essere anch’io fiducioso nella scienza, come te. Però dimmi un’ultima cosa: tu, da cristiano e da cattolico, hai paura che il neo-darwinismo possa minacciare la tua fede?
Caio: Caro amico, non ho affatto paura del neo-darwinismo! Come sai, ci sono diversi noti scienziati, che sono credenti e allo stesso tempo convinti assertori di questa teoria… da parte della Chiesa non c’è nessuna scomunica per questo, stai pur certo! Io sono sicuro della realtà dell’evoluzione biologica: il problema di come sia avvenuta riguarda la scienza, la fede è piuttosto interessata al perché. Perciò, se anche tutte le critiche al neo-darwinismo si rivelassero infondate dal punto di vista scientifico, non avrei alcun problema ad accettarlo: per me, la necessità esprime l’ordinamento logico che Dio ha attribuito alla sua creazione, mentre il caso è l’espressione della sua provvidenza. Se, d’altra parte, fosse necessario un cambiamento di paradigma nella biologia evolutiva, così come è successo per la fisica… sarei ugualmente contento. I dogmi vanno bene per la religione, non per la scienza, ricordatelo!
Tizio: Mi hai convinto. Ora però devo andare. Ti saluto, Caio!
Caio: Alla prossima, Tizio!
Michele Forastiere
michele.forastiere@gmail.com
24 commenti
http://www.ditadifulmine.com/2010/09/ligre-il-piu-grosso-felino-del-mondo.html
Questa non le sembra una prova convincente di macroevoluzione, professor Forastiere?
Le porgo questa domanda!
OH MIO DIO!!!
Un incrocio tra razze diverse testimonierebbe l’evoluzione?
Mimmo, stai messo male…
Effettivamente, questo animale è veramente grande nelle dimensioni. Ricordando che in greco makros significa grande, e che con “macroevoluzione” si intende “evoluzione del grande”, è indiscutibilmente un caso di “MACROEVOLUZIONE”.
=)
Dico, ma l’articolo è serio quando dice:
Leone + Tigre = Ligre
Tigre + Leone = Tigrone
Leone + Ligre = Leo-ligre
Leone + Tigrone = Leo-tigron
Tigre + Ligre = Ti-ligre
Tigre + Tigrone = Ti-tigrone ?
Giuro, mi sembra appena appena una presa in giro.
Appunto repetita iuvant…
Specie:
comunità di individui aventi lo stesso pool genico,che incrociandosi tra loro generano potenzialmente una prole illimitatamente feconda.
Ogni specie attraverso processi macroevolutivi,con tutto ciò che può essere fatto rientrare sotto questo termine,generano tante varietà della suddetta specie.Non si forma nessuna nuova specie ma nuove varietà.
Il fatto sta in primis nel sapere se si sta inanzitutto parlando veramente di’specie’ diverse..
Per esempio lupo-coyote,lupo sciacallo,orso polare grizzly,delfino ed orca,giaguaro e leopardo,pecora e capra,danno per lo più progenie fertile,idem cavallo e zebra che danno progenie sterile ma anche fertile.
Se poi si sta parlando di specie diverse,allora bisogna focalizarsi sull'”Illimitatamente”…anche cavallo ed asina o asino e cavalla danno progenie che però nn è fertile.
(fra l’altro l’ibridazione in campo botanico è addirittura più frequente)
Il caso del leone e della tigre è sicuramente un caso di ibridazione interessante.
Mi sembra che il ligre cresca a dismisura poichè non riceva il gene inibitore della crescita,è diciamo un ibrido con problemi,il tigone invece è l’opposto perchè riceve da entrambi i geni inibitori.
In ogni caso ligri,tigoni etc..fra loro certamente non sono in grado di riproidursi,o decisamente non illimitatamente, ma potrebbero farlo eventualmente con tigri e leoni,però così di fatto necessiterebbero della specie,o la varietà, che li ha generati.
Alcune varietà originatesi da una stesso archetipo,ossia della stessa stessa specie potrebbero non essere più fertili fra di loro.Ciò dovuto alla loro microevoluzione dall’archetipo.
Non significa che siano specie differenti.
Non so se ho chiarito la questione.
Ad ogni modo non so cosa c’entri con questa discussione il riferimento all’ibrifdazione dei panthera.
“Effettivamente, questo animale è veramente grande nelle dimensioni. Ricordando che in greco makros significa grande, e che con “macroevoluzione” si intende “evoluzione del grande”, è indiscutibilmente un caso di “MACROEVOLUZIONE”.”
😀 bella!
“Leone + Tigre = Ligre
Tigre + Leone = Tigrone
Leone + Ligre = Leo-ligre
Leone + Tigrone = Leo-tigron
Tigre + Ligre = Ti-ligre
Tigre + Tigrone = Ti-tigrone ?”
Beh no..
Non è tiGRone ma tiGone…tigrone fa sbellicare..
Per il resto i nomi italiani mi paiono quelli..
Comunque questa discussone mi fa tornare in mente un articolo apparso tempo dfa su Focus mi pare,forse l’edizione D&R,dove c’era un trafiletto dal titolo(pressapoco):Perchè Spock è venuto così?
hehe…
Vabbe’, Focus…
http://www.youtube.com/watch?v=LWiaAVPGb64
http://www.youtube.com/watch?v=AIFTI4B9jAQ
http://www.youtube.com/watch?v=xy4mnHEzpfM
😉
Il Ligre è veramente un bellissimo bestione! Peccato che gli esemplari maschi siano totalmente sterili (sterilità da azoospermia), quindi il ligre non può esistere come specie autonoma.
Un cordiale saluto
Ma perché cercare esempi così esotici, quando c’è il buon vecchio mulo?
Sarà un esempio di evoluzione anche quello?
Può essere professore, ma basterebbe accoppiare una donna con un maschio di scimpanzè per provare la macroevoluzione, solo che giustamente poche donne si offrirebbero volontarie.
A questa provocazione si potrebbe rispondere con un’altra, molto più grave, e GREVE, ma la mia signorilità, e l’ospitalità del dott. Pennetta non mi permettono di scriverla su questo blog.
Potete benissimo immaginare quale può essere…
il mio commento era riferito a Mauro/Mimmo, ovviamente…
Sì Piero, avevo capito che il suo commento era riferito a Mauro, certo che di fronte a certi argomenti non sa cosa rispondere…
E’ una trollata..vabbeh però ,purtroppo è ,casualmente,una domanda meno scema di quel che sembri..chiarisco..
Pensare che secondo uno storico dell’Accademia Russa delle Scienze un biologo russo ci ha provato davvero a creare un ibrido uomoscimmia;dapprima con sperma umano e scimmie e poi con femmine umane e sperma di scimmia.
Brunetto Chiarelli, ordinario di Antropologia all’Università di Firenze,una decna di anni fa e forse anche un po’ di più,fra l’eugenetica e il transumanesimo,sostenne che che data la vicinanza genetica tra uomo e scimpanzè(e bonobo),grazie a moderne tecniche di procreazione artificiale,sarebbe stato possibile generare nuove chimere,ibridi uomo-scimmia, sosteneva che sarebbero stati utili da tenere come sorta di schiavi adibiti a compiti sgradevoli come lavoro in miniere o altro o come serbatoio di organi da trapiantare negli umani.
Giungeva poi più di una voce,senza troppe fondamenta che in Cina in alcuni laboratori si lavorava per generare un simile ibrido,però qua solo tramie ingegneria genetica..
Comunque per la cladistica anche si sono avvicinati scimpanzè e bonobo all’uomo rispetto alla classificazione Linneiana,mi pare che sempre costituiscano,anche per il neodarwinismo,quantomeno un caso di isolamento riproduttivo prezigotico.
Quindi a livello genetico già è possibile pensare che l’unione darebbe esito negativo.
Sono due specie(leggasi su definizione)diverse che non possono accoppiarsi,o per lo più senza generare aborti.
Considerando per veritieri gli esperimenti compiuti è pure dimostrato.
In ogni caso come per gli altri esempi di ibridazione o mstrano che si tratta di stesse specie,varoietà diverse, o mostrano che si tratta di specie differenti.
In nessun caso mostrano ne confermano l’evoluzione…
@Piero
Beh piero ,penso che a tutti sarebbe venuto da fare quella semplice ironia,era un invito esplicito,di per certo ,con mol ta probabilità era anche nelle intenzioni di Mimmo che qualcuno abboccasse e si lasciasse andare a quella facile ironia…
@Mauro: Che gli uomini possano essere fecondati dalle scimmie è tutto da dimostrare, ma poi perchè dovresti fare un esperimento simile.
Ma l’incrocio tra un Leone e un Leopardo fa nascere un Leonardo?
Comunque, se questo è il tenore delle “prove” del darwinismo, siamo a posto.
Riccardo una cosa certo fra le righe si può leggere,ed è una cosa che porta a certe riflessioni,tanti che sostengono la teoria dell’evoluzione neo-darwiniana e la reputano valida,non la conoscono affatto.
Ah ah ah! 😀 Questa è davvero divertente! 😀
PS: … tanto per chiarire… mi riferivo alla battuta sul “Leonardo” fatta da Riccardo Z! 🙂
Più seriamente, concordo con Leonetto. Secondo me, il sostegno diffuso al neo-darwinismo spesso deriva solo da una conoscenza superficiale della sua “vulgata”, vale a dire l’insieme delle cosiddette “prove” (accumulate a spizzichi e bocconi attraverso le opere di divulgazione elementare), che poi prove scientifiche non sono…
…casualmente proprio oggi ho trovato uno studio veramente interessante sull’incidenza del clima culturale nell’accetazione della teoria darwiniana.
Credo proprio che tra qualche giorno ne riparleremo.
Ma se invece si incrociano un Leone e un orsetto, esce vuori un “Leonetto”?
😉
doh!
http://www.flixya.com/files-photo/z/e/e/zeeshan93002333243.jpg
😀
Tizio: non hai mai notato il fatto che la tesi creazionista venga equiparata alla teoria dell’evoluzione? Che si metta sullo stesso piano una teoria scientifica, con prove e punti da capire, con un argomento di matrice oscurantista e anti-scientifica? Non ti da fastidio?
Caio: Certo che mi da fastidio, ma me ne frego. A me basta essere nel corretto criticando a ragion veduta i punti oscuri della teoria e gli errori palesi di una comunità scientifica.
Tizio: non ti da fastidio il fatto che si confonda la teoria dell’evoluzione, con i sui pro e contro, con gli argomenti filosofici di interpretazione della società come il relativismo etico e il darwinismo sociale? E che per attaccare la visione del mondo che scaturisce da questi, una vision che risulta essere atroce e anti-religiosa, si finisca per condannare in toto Darwin come scienziato e filosofo e tutte le teorie da esso scaturite?
Caio: Cosa?
Tizio: Passatemi Sempronio.
Divertente aggiunta al dialogo tra Tizio e Caio… anche se Caio non mi sembrava un tipo da “me ne frego”! 🙂
Scherzi a parte, mi sento di concordare in gran parte con il suo Tizio, caro Alberto: come avrà notato, questo decisamente non è un sito creazionista.
Un cordiale saluto