Ian Tattersall è un antropologo statunitense, curatore della divisione di Antropologia dell’American Museum of Natural History di New York
…ma questo non è quel che verrà detto.
Sabato 21 a Roma, nell’ambito del Festival delle Scienze 2012, l’antropologo Ian Tattersall terrà una Lectio Magistralis su “come siamo diventati umani”?
Dalle anticipazioni contenute in un articolo però emergono delle difficoltà per chi sostiene l’ipotesi neodarwiniana. Difficoltà che non verranno menzionate.
IAN TATTERSALL AMERICAN MUSEUM OF NATURAL HISTORY
Gli esseri umani sono inconsueti tra gli organismi e non solo per numerose caratteristiche anatomiche, che hanno a che fare con la locomozione bipede, ma anche per i modi in cui il loro grande cervello elabora le informazioni.
Così inizia un articolo intitolato “Come siamo diventati umani” pubblicato su La Stampa il 18 gennaio. Nell’articolo I. Tattersall spiega le fasi dell’evoluzione che hanno portato alla nascita dell’Uomo, in particolare l’attenzione viene posta sullo sviluppo di determinate capacità cerebrali:
Nessuno, osservando con attenzione l’arte portatile e quella parietale del Paleolitico superiore, può ragionevolmente dubitare che fosse il prodotto di una vera e propria sensibilità moderna.
Ma queste manifestazioni dello spirito moderno sono in ritardo rispetto all’arrivo della specie Homo sapiens anatomicamente riconoscibile.
Qual è, allora, il motivo di questo significativo scarto temporale tra il manifestarsi della nuova anatomia e l’emergere dei comportamenti simbolici? Lo scenario più semplice è che le basi neurali del pensiero moderno (che, come dimostra l’esempio di Neanderthal, non erano solo le conseguenze passive dell’aumento delle dimensioni del cervello) sono nate dall’evento che ha dato origine all’anatomia caratteristica dell’Homo sapiens.
Tattersall in pratica afferma che le caratteristiche artistiche di Homo sapiens, si sono manifestate molto dopo la loro “presenza” nel cervello, ma se le cose stanno così, come avrebbe fatto a manifestarsi il vantaggio evolutivo?
Come può uno sviluppo darwiniano permettere che si formino delle caratteristiche molto prima del loro utilizzo?
Infatti se delle caratteristiche non vengono utilizzate, come potrebbe agire su di esse la selezione naturale?
Il problema è tutt’altro che secondario, ricordiamo infatti che fu all’origine della convinzione sviluppata dall’ideatore dell’evoluzione per selezione naturale, Alfred Russell Wallace, che per la specie umana non potessero valere le leggi dell’evoluzione gradualistica e per selezione naturale. Nella sua autobiografia pubblicata nel 1905, Wallace affermava che alcune facoltà umane non possono essere il frutto di un’evoluzione graduale e per selezione naturale:
Sull’impossibilità che alcune facoltà mentali dell’uomo si siano originate attraverso la conservazione delle variazioni utili.
(…)Ma esistono altre facoltà umane che non riguardano i rapporti con i nostri simili, e che non possono, pertanto, essere spiegate nel suddetto modo. Queste sono le capacità di formare i concetti astratti di spazio e tempo, di eterno e di infinito -la capacità di provare un’intensa emozione artistica per la forma, il colore e la composizione…
Federico Focher, L’uomo che gettò nel panico Darwin – Bollati boringhieri, 2006 – pag.189
Dove Ian Tattersall vede un’evoluzione darwiniana, Wallace avrebbe giustamente visto una confutazione dei meccanismi darwiniani, una confutazione che, secondo la teoria di Karl Popper (che tutti a parole dicono di condividere) dovrebbe portare al superamento della teoria neo-darwiniana e alla ricerca di una teoria più soddisfacente.
Ma come sappiamo questo nella conferenza di sabato 21 non verrà detto.
Chi ci vuole andare ci vada, assisterà ad una manifestazione di regime dove saranno ammesse solo acclamazioni, dove non sarà possibile fare domande su quanto esposto qui sopra perché chi introdurrà l’ospite ritiene che le obiezioni siano delle provocazioni alle quali non si deve rispondere.
Un consiglio, meglio andare a fare una passeggiata.
34 commenti
ancora a parlare di queste cose…
la genetica ha dimostrato essere corretta la teoria di darwin.
Punto.
L’ennesima prova contro le religioni…mi dispiace
tpm,
potrebbe essere così gentile da indicare precisamente quali parti della teoria di Darwin (o di quella neodarwiniana) sono state dimostrate dalla genetica?
La ringrazio inoltre del commento finale in quanto è una ulteriore conferma del fatto che il darwinismo è strumentalizzato come arma ideologica.
“voi cittadini mi chiamaste troller…”
Mi fa piacere che anche voi atei fondamentalisti ammettiate che il neodarwinismo è un’arma contro la religione!
Un’altra incarnazione di Mimmo?
Forse è qualcuno che ha indetto la conferenza e se l’è presa male per la conclusione:
“Un consiglio, meglio andare a fare una passeggiata.”
TPM è l’acronimo di Trasporti Pubblici Monzesi?
E la genetica non ha dimostrato falsa l’ereditarietà dei caratteri acquisiti che Darwin sosteneva?
Povero Mendel, e povera la sua religione…
Amici, guardate il lato positivo dei troll fondamentalisti: quando sono d’accordo con te, c’è il sospetto di essere nel torto (parafrasando Oscar Wilde). Questi commenti sono delle medaglie al merito, vuol dire che stiamo facendo buona divulgazione, altrimenti costoro ci ignorerebbero e basta.
Sottoscrivo in pieno!
A tal proposito…se osservate la pagina di Wikipedia sul troll:
http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_%28Internet%29
Vi imbatterete in questo esempio:
“Il portare avanti tesi opposte a quelle dichiaratamente discusse nella comunità, con argomentazioni vaghe, imprecise e pretestuose, generando quindi flame”
definizione impeccabile senonchè poi arriva la parentesi…
“(per esempio pubblicando teorie evoluzioniste in un forum di creazionisti o viceversa)”
Mostrando per l’ennesima volta la confusione fra storia naturale e scienza galileiana e mostrando come sia ‘radicato ‘che lo ”scontro” fra creazionismo ed evoluzionismo avvenga nell’ambito scientifico piuttosto che in quello della storia naturale.
Se ci si fa caso,circa l’argomento evoluzionismo le cose son sempre quelle,si ha voglia di denunciarle metterle a nudo,spiegarle argomentarle…qualcuna risalta sempre fuori..
Tanto che fra un po’ diventa perfino difficile distinguere un troller da un evoluzionista che muova opposizioni..
“E’ più sordo un sordo o uno che non vuole ascoltare?”(cit.)
P.S.
il lato positivo dei troll fondamentalisti: quando sono d’accordo con te, c’è il sospetto di essere nel torto (parafrasando Oscar Wilde).Questi commenti sono delle medaglie al merito, vuol dire che stiamo facendo buona divulgazione, altrimenti costoro ci ignorerebbero e basta.
mah…un troll fondamentalista quindi un troll che ha come obiettivo solo quelli contrari al suo pensiero-visione-ideologia-credo non puoi vederlo se è del tuo stesso pensiero,quindi non è teoricamente possibile sapere se troll fondamentalisti sono d’accordo con te,ma solo se ce n’è qualcuno in disaccordo con te.E sempre in questo caso non puoi essere sicuro che sia un troll generico o un troll fondamentalista.
Non so è piuttosto articolata la cosa…in ogni caso un troll si riconosce bene o male,questo si riconosce facilmente.
Dimostrano più allora commenti di questa natura ma non espressamente troller ma per esempio di atei stile UAAR o di evoluzionisti ‘a prescindere’,che nemmeno conoscono ciò di cui parlano ma pensano di poter dare degli ignoranti o insegnare a chi dica contro il loro pensiero.
O i soliti commenti del tipo ma sono state viste nascere centinaia di nuove specie,oppure i batteri dimostrano l’evoluzione,o ma la biston bet..,o gli uomini iniziarono a camminare in stazione eretta perchè vissero in un periodo in cui si diffuse la prateria erbosa..etc..etc..
vantaggio evolutivo per le capacità artistiche???
ma il pennetta rilegge quel che scrive??!!???
mpt,
che l’evoluzione sia governata dal caso, dal gradualismo e dalla selezione naturale lo dice la teoria neo-darwiniana (non il sottoscritto), e quindi, in accordo con essa, anche le capacità artistiche devono essere soggette a tali aspetti.
Inoltre, se leggesse l’articolo, si potrebbe accorgere che l’obiezione è stata da me riportata, ma era stata fatta originariamente da A.R. Wallace.
Forse neanche lui rileggeva quel che scriveva?
Tanto per ….
“che l’evoluzione sia governata dal caso, dal gradualismo e dalla selezione naturale lo dice la teoria neo-darwiniana (non il sottoscritto), e quindi, in accordo con essa, anche le capacità artistiche devono essere soggette a tali aspetti.”
Neodarvinismo o teoria sintetica :
“compromesso” tra darwinismo e genetica, dopo la scoperta della genetica mendeliana e la dimostrazione dell’intrasmissibilità dei caratteri acquisiti(A. Weissmann). Postula una evoluzione graduale per accumulo di variazioni vantaggiose dovute all’azione di due meccanismi ciechi: le mutazioni genetiche casuali e la selezione
naturale (il caso e la necessità).
A proposito della conferenza di Tattersall, mi capita spesso di assistere a convegni e incontri di questo tipo, in cui si possono incontrare professionisti autorevoli della ricerca in ambito biologico, giovani ricercatori, dottorandi o semplici studenti universitari. Tutte persone che investono con entusiasmo il loro talento in un settore della ricerca che spesso non fornisce il giusto riconoscimento in termini di prospettive di carriera e retribuzione. Forse lei ricorda che tempo fa rischiai la pennettiana censura e scomunica, essendomi permesso la frase sotto riportata (alla quale faccio seguire il suo perentorio ed inflessibile giudizio):
“Mi rendo conto che per sentirvi vivi, visto che, come dicevo, di attività di ricerca ce n’è davvero pochina intorno a voi, avete un bisogno disperato di sentirvi presi in considerazione, e quindi l’articolo di Telmo vi ringalluzzisce alquanto.
Questa è un’insinuazione che va sul personale.”
Cosa direbbe, Pennetta, se sul suo blog qualcuno scrivesse, riferendosi alle persone di cui sopra (ed è solo una piccola perla tra le miriadi che si possono cogliere scorrendo i suoi interventi e quelli dei suoi tradizionali, immancabili e monotematici ospiti): “Chi ci vuole andare ci vada, assisterà ad una manifestazione di regime dove saranno ammesse solo acclamazioni, dove non sarà possibile fare domande su quanto esposto qui sopra perché chi introdurrà l’ospite ritiene che le obiezioni siano delle provocazioni alle quali non si deve rispondere. Un consiglio, meglio andare a fare una passeggiata.” ??
Caro Salvo Perone,
certo che dispiace vedere “giovani ricercatori, dottorandi o semplici studenti universitari. Tutte persone che investono con entusiasmo il loro talento in un settore della ricerca che spesso non fornisce il giusto riconoscimento in termini di prospettive di carriera e retribuzione” che devono assistere a delle conferenze nelle quali nessuno sembra accorgersi delle contraddizioni da me segnalate.
Che poi il prof. Pievani non intenda rispondere alle domande dei critici, come il sottoscritto, lo ha detto lui. Perché non va sul sito Pikaia e reclama con una mail contro simili prese di posizione?
Ed è inoltre triste vedere gente che viene qui a fare la morale su motivazioni generiche e confuse senza riuscire a dire nulla del vero argomento di cui si parla: sig. Perone, ha qualcosa da obiettare sul contenuto dell’articolo?
Infine, per quel che riguarda i blog, se proprio la sua sensibilità vuole trovare un’applicazione pratica, perché non va a fare ramanzine a chi usa espressioni del tipo ” …evitare di perdere tempo e di rovinarti l’umore tentando di cavar sangue dalle rape.”
Vedi: http://oggiscienza.wordpress.com/2011/12/05/riscrivere-darwin-luomo-venuto-dal-nulla/#comment-8144
Oh… mi scusi, mi accorgo adesso che si tratta di suoi fan…!
Mi chiede se ho qualcosa da obiettare al suo articolo? Proverò a spiegarle qual è il problema, caro Pennetta. Il vostro, chiamiamolo così, programma di ricerca si configura come una meticolosa, affannata e ossessiva sottolineatura di tutto ciò che, a suo parere, il darwinismo non spiega o spiegherebbe in modo “impreciso”. Io sinceramente non riesco a trovare nient’altro.
Purtroppo, Pennetta, lei sembra non avere ben chiaro come proceda il metodo scientifico. In qualunque ambito delle scienze empiriche vi sono punti non risolti, ambiguità, soluzioni insoddisfacenti, conclusioni provvisorie e perfettibili. Ciò dipende proprio dal modo con cui la scienza procede, cioè per approssimazioni successive a una “conoscenza assoluta” collocata asintoticamente sempre “oltre”. Lungi dall’essere una confutazione del modello esplicativo, queste criticità segnalano al ricercatore la direzione in cui le aspettative di progresso nella conoscenza sono più consistenti. Questo è ciò che avviene continuamente nella ricerca in generale e nella biologia evolutiva in particolare.
Dovrebbe ricordare, caro Pennetta, visto che ogni tanto si compiace di citare qualche epistemologo, che la rivoluzione è matura solo quando si è in grado di fornire una SPIEGAZIONE ALTERNATIVA che funziona meglio del modello precedente. Non sembra proprio che, a fronte di tutto il suo accanimento antidarwinista, trapeli dai suoi scritti, Pennetta, qualche seppur vaga prospettiva in questa direzione.
In buona sostanza, se il creazionismo “scientifico” (o come alimenti possa denominarsi il Pennetta pensiero) avesse davvero un peso nello spiegare il mondo che ci circonda, mi aspetterei di leggere sul suo pregiatissimo blog, a partire da quelle posizioni, una serie di narrazioni in positivo. Qualcosa cioè che contenga espressioni del tipo: ” applicando questa chiave di lettura il tale gruppo di ricerca ha scoperto….è stato finalmente spiegato …. è stato dimostrato che …. è apparso sulla tal rivista scientifica (realmente accreditata) il resoconto della ricerca che risolve un enigma che il darwinismo non è mai stato in grado di spiegare ecc. ecc. “. E invece che cosa tocca leggere? Una monocorde sequela di “qui c’è un errore! … qui c’è una contraddizione! … questo signore qui ha detto che non è d’accordo, e questo indebolisce il darwinismo! … è stato scoperto un fossile che malamente si accorda con la spiegazione evolutiva! … ecc. ecc.”. Ma lasci riposare per un attimo la sua frenetica penna e provi a scorrere i titoli dei suoi contributi: perdoni ancora una volta la franchezza, ma si tratta davvero di una petulante e un po’ rancorosa sequela di “non ci sto a prescindere!”. Che tristezza! Ma si sforzi qualche volta di dimostrare, Pennetta, che lei ritiene esista un modello alternativo e che questo modello funziona, non dico sempre, ma almeno ogni tanto. Le prometto che anche se qualche volta non regge, anche se la maggior parte delle volte non regge, non glielo farò pesare. Vada alla ricerca di contributi scientifici che, partendo dalle idee che lei ritiene più corrette, forniscano risposte e le discuta, dimostrando che queste sono più parsimoniose e fruttifere rispetto al modello che lei considera meno efficace. Questo, finalmente, sarebbe un apporto significativo ad un dibattito realmente costruttivo e, in senso più ampio, alla conoscenza scientifica. E, visto che si lamenta dell’ostracismo di Pikaia e compagnia, a quel punto troverebbe forse qualche interlocutore in più, oltre ai suoi quattro indomiti e fedeli moschettieri.
Come sempre con grande simpatia,
Salvo Perone
Caro Salvo,
le porgo una domanda semplice alla quale chiedo una risposta semplice, non essendo del settore.
Se ho capito bene, a suo avviso si dovrebbe tenere buona una teoria che non produce prove per molti e fondamentali fatti cui si applica (questo mi sembra ciò che le si imputa su questo blog), per il solo motivo che non ce n’è un’altra migliore. Non ha più senso, mi chiedo, lasciarla da parte ed ammettere che di questi fatti non abbiamo spiegazione scientifica -o non l’abbiamo ancora?
Grazie
Antonio Salvo probabilmente non conosce,oltre al significato di metodo scientifico e a quello di critica scientifica e differenza fra storia naturale e scienza galileiana e tanto altro,il significato di teoria ‘scientifica’ e forse lo confonde con una mera teoria.
Pertanto ignora che fra le varie caratteristiche debba possere criteri di “testabilità e falsificabilità”,”incertezza”,”riproducibilità” nonchè di “consistenza”.
Pertanto accade che Salvo scambi teorie per teorie scientifiche,lucciole per lanterne,che assuma che chiunque critichi la teoria neo-darwiniana lo faccia per credo religiosi e non su basi scientifiche;accade che inviti senza neanche troppi termini a cambiare argomento se sull’argomento evoluzionismo non possa mostrarsi o neutrale o pro-causa.
Chicca delle chicche poi porta come fiore all’occhiello neo-darwinsta il “ma c’è una teoria alternativa?no?e allora zitti!”(parafrasato)
Il problema è del fare di un ipotesi,non teoria scientifica,non principio,non legge,ma ipotesi inconfutabile incontestabile realtà e di scriverne falsità a riguardo per prommuovere volenti o nolenti una ben determinata ideologia e non per fare scienza.
Ciò è inammissibile.
Non vi è alcuna ragione per cui,senza una alternativa sia necessario continuare ad accettare e promulgare una qualsiasi “teoria” ,tanto più sapendo che non sia scientificamente valida.Nulla vieta di mantenerla certo,ma come ipotesi,accantonarla e cercare in altri modi.
Tale modo di procedere crea e mantiene dogmi paradigmi,non teorie scientifiche.
Avrebbe ragione nel eventualmente sostenere che una teoria scientifica possa perdurare come tale finchè non ne subentri una nuova ,…ma perchè?
Perchè può reggere come teoria,ma proprio per questo la teoria deve avere certe caratteristiche per essere scientifica,fra le quali appunto un critrio di falsicabilità.
Se cade,alternativa o no,retrocede a ipotesi nel migliore dei casi,più comunemente viene gettata nel cestino.
Ma come ho detto Antonio Salvo non conosce neanche il metodo scientifico.
Eh va beh,il diritto di parola nn si nega a nessuno …qua.
Caro Antonio, se fosse come sintetizza lei, una teoria che non produce prove per molti e fondamentali fatti cui si applica, ne potremmo parlare. Ma, semplicemente, non è così. Non si faccia sviare dalle opinioni ricorrenti su questo forum. La invito a documentarsi con cura consultando fonti accreditate. Troverà conferma che la realtà della ricerca scientifica è ben altra cosa.
Salvo,
come funziona il metodo scientifico ce l’ho molto chiaro, e per questo denuncio come non dovrebbe funzionare.
Ripeto per l’ultima volta che una nuova teoria non potrà venire fuori finché si resterà cristallizzati sul neodarwinismo.
Questo blog non sostiene e non può un creazionismo di alcun genere in quanto esso sarebbe di pertinenza della filosofia (dei perché) e non della scienza (i come).
In questo blog mi prefiggo di attuare una sana “pars destruens” di baconiana ispirazione, premessa di una qualsiasi “pars construens”, quindi non chieda teorie alternative che non fanno parte degli scopi.
Ricordo che il modello atomico di Rutherford fu abbandonato per le sue difficoltà e non perché fosse disponibile un’alternativa.
Questo permise ad un certo Niels Bohr di elaborare un nuovo modello.
Infine la invito a rispettare i frequentatori del sito rispondendo alle loro argomentazioni e non etichettandoli o apostrofandoli in alcun modo.
Un po’ deboluccia la sua replica, non trova, caro Pennetta? In pratica lei dice che il suo unico scopo è la lista della spesa delle cose che (a suo parere) nella biologia evolutiva non funzionano. Beh, visto che cita Bacone, si renderà conto che nel metodo la pars construens non è un particolare da poco. Mi sembra comunque abbastanza chiara la conclusione: un modello scientifico alternativo al darwinismo non c’è. Lei mi conferma che non è possibile proporre spiegazioni relative mondo dei viventi se non attraverso la chiave di lettura della biologia di derivazione darwiniana. Per lo meno se vogliamo mantenerci nell’ambito delle scienze empiriche. Se diamo credito a rivelazioni private, raggi verdi e cori angelici è un altro paio di maniche. Tutto legittimo e degno di rispetto, ma mi pare di capire che non sia questa la strada che lei sostiene di indicare. Dunque non esistono scuole, non esiste una produzione scientifica, non esistono pubblicazioni, non esistono congressi che facciano riferimento a percorsi conoscitivi alternativi e di chiara impostazione scientifica. Esiste solo la lista della spesa. Andiamo bene! Buttiamo alle ortiche la biologia evolutiva e aspettiamo che Pennetta e Leonetto ci dicano come rifondare lo studio della natura. Prospettiva inquietante! (dica la verità, caro Pennetta, anche lei non riesce a leggere fino in fondo tutti i pirotecnici e disarticolati interventi di Leonetto, vero? 😉
A proposito, i rilegga un po’ la storia di Rutherford e Bohr. Non è esattamente come la racconta lei!
Quanto al rispetto per gli altri e alle etichettature, la invito ancora una volta a rileggere i toni con cui i suoi amici commentano gli interventi dei non allineati. Non c’è bisogno di sfogliare l’archivio (che peraltro meriterebbe uno sguardo) si limiti a leggere i post a questo suo articolo. Come mai per loro non arriva mai la bacchettata? Pennetta, lei è un prof! non dia ai suoi alunni motivo di pensare che sia portato a fare preferenze! 🙂 🙂
He he Salvo,certo è simpatico…
Più scrive più appare che non conosca gli argomenti su cui scrive.
Io non ho nessuna pretesa nel dire come si debba affrontare uno studio della natura,il modo per farlo è già lì,chi vuole agire scientificamente sa bene come farlo,chi vuole portare avanti un’ ideologia semplicemente lo ‘ignora’.
Ho pretese di ‘richiamarlo alla mente’,quello si.
Mi sembra ad un certo punto inutile continuare cercando di farle capire cosa sia una teoria scientifica,cosa sia il metodo scientifico,perchè l’evoluzionismo non ha prove,perchè tali affermazioni vengono e sia corretto che vengano criticate etc..
Lei usa escamotage linguistici con i quali chissà forse imbroglia anche se stesso.
Eppure ho già detto ed è presente un’ampia documentazione letteraria extra-blog,nonchè anche in questo blog su come non sia affatto necessario fornire un’alternativa per accantonare il neo-darwinismo.
L’errore è semplice ,lei lo considera come teoria scientifica,che non è.Se lo fosse diciamo avrebbe anche ragione,ma non è così.Il neo darwinismo soddisfa i criteri tramite i quali un’ipotesi diventa teoria scientifica?No.valuti ed eventualmente se propende per si argomenti.
Un modo interessante per iniziare e procedere per gradi sarebbe leggere per esempio “Gli errori di Darwin” di Massimo Piattelli-Palmarini,poi andarsi a rivedere e studiare un po’ di cose alla base e valudandone la veridicità ed attendibilità.
http://www.youtube.com/watch?v=ovondJpWueA&feature=related
Una cosa molto ‘singolare’ del neo-darwinismo è essenzialmente questa,ovvero fare asserzione avanzate dando per scontato che l’evoluzione avvenga e poi usarle come prova per l’evoluzione.
Ossia il far passare condizioni necessarie come condizioni necessarie e sufficienti.L’errore è madornale sebbene talvolta finemente velato.
“A implica B” è sempre vera fuorchè se B è falsa.
Come può quindi essere valutata per testare la veridicità di A?Di certo si può dire che B deve essere vera se A è vera ma è una condizione appunto solo necessaria.
Si considerino i fossili..a differenza di come molti affermano,non confermano la teoria neo-darwiniana dell’evoluzione, perché è questa la teoria che si usa per interpretare i fossili raccolti di fatto.
Quanto le analogie-omologie,tanto care a Pievani,si usano per lasciar intendere che ,siccome gli organismi evolvono, è normale che mostrino delle somiglianze.
Le prove, però, quelle scientifiche fatte d’esperimenti riproducibili o di osservazioni documentate di come una specie evolva (o sia evoluta) in un’altra continuano a mancare. Di esempi come questo se ne potrebbero fare tantissimi,senza mai ricavare che l’evoluzionismo sia teoria scientifica.
Non esiste nessuna prova proveniente da nessuno dei campi interessati,toccati,dalla teoria dell’evoluzione a sostegno della stessa.Senza contare che si tratta di una teoria priva di una pur elementare struttura matematica e senza alcuna prova sperimentale di stampo galileano.
Lei continua con cori angelici raggi verdi etc..muove insinuazioni,non argomenta cerca di spostare l’attenzione su una contesa nell’ambito della storia naturale dicendo poi di trovarsi in ambito scientifico.
La domanda può essere lei finge di non capire,o non capisce per davvero?In entrambi i casi non è una rosea situazione.
Ognuno è responsabile per quanto scrive etali cose gli fanno fare la figura che gli fanno fare.
Una cosa mi sento però di condividerla con lei Salvo:
“La invito a documentarsi con cura”.
dice giustamente,ed è corretto,e le rivolto il consiglio,vedrà ,se vuole essere onesto con se stesso che rigetterà tali sue convinzioni.
Dott. Perone lei pretende una pars construens quando non è neanche consentita la pars destruens o meglio la semplice critica.
Sicuramente non le sarà sfuggito il recente caso dell’articolo del Dr. Joseph Kuhn pubblicato sul peer-reviewed journal della Baylor University Medical Center Proceedings intitolato ‘Dissecting Darwinism’.
Kuhn ha sollevato una serie di questioni; sullo stesso giornale è stato chiamato a rispondere Charles S. Roberts.
Ma qual’è stata la reazione da parte di molti evoluzionisti americani? il dialogo? la confutazione dell’articolo? no.
La risposta è stata una richiesta di censura e di abiura se non addirittura di scuse (il tutto condito con le immancabili accuse di ignoranza, malafede, ecc.).
E’ questa l’apertura della attuale comunità scientifica?
e poi si meraviglia che “non esistono scuole, non esiste una produzione scientifica, non esistono pubblicazioni, non esistono congressi”?
Guardi dott. Domenico, non mi incanta di certo evocando Kuhn. Anche se l’episodio che lei cita si fosse svolto esattamente come lei lo riferisce la questione non cambierebbe di una virgola. Non capisco cosa dovrebbe dimostrare il fatto che qualcuno a chiesto a qualcun altro delle scuse. Questa è tutta aria fritta. Il ripetere ossessivamente che quei cattivoni degli evoluzionisti non vi danno retta non porta nessun contributo significativo, se non avvalorare una volta di più il sospetto che questo lamentoso vittimismo sia l’unico argomento che siete in grado di maneggiare. Altro che critica scientifica.
Mi fornisca piuttosto un motivo valido per pensare che esistano procedure e modelli alternativi alla biologia evolutiva. Che sia possibile ricostruire percorsi storici nelle scienze della natura utilizzando criteri e concetti innovativi. Non pretendo una teoria matura e completamente definita, ma almeno qualche linea guida che consenta di intravvedere un percorso. Confrontiamo insieme i pro e i contro del nuovo e del vecchio metodo, e se i suoi argomenti risulteranno effettivamente convincenti sono pronto a trasferirmi armi e bagagli nel pittotresco mondo degli antidarwinisti. Questo è ciò che io comprendo, il resto è, come ripeto, soltanto chiacchiera.
Salvo,
anche il sistema tolemaico spiegava in modo soddisfacente quasi tutte le osservazioni e permetteva addirittura di fare delle precise previsioni astronomiche.
Sul sistema tolemaico si basavano infatti le tavole alfonsine che vennero poi affiancate nel ‘500 da quelle pruteniche basate sul sistema copernicano.
Come vede, il fatto che alcuni aspetti dell’evoluzione possano essere spiegati con un approccio darwiniano non significa che la teoria sia quella giusta.
Inoltre lei nei suoi interventi continua ad usare espressioni del tipo “le cose non stanno così” o “si leggano altri interventi”, sarebbe meglio che si sforzasse di dire con precisione cosa intende o lascia il sospetto che si tratti di semplici tattiche dialettiche.
Mi spiace che lei non riesca a leggere per intero gli interventi di Leonetto perché le sarebbero utili, e anzi, il fatto che lei muova delle critiche mi fa pensare che persone con la sua preparazione ed efficacia le diano particolarmente fastidio.
Comunque, se avrà la pazienza di aspettare domani, potrà leggere un interessante esempio di cattiva scienza/informazione scientifica e il corrispondente contro esempio di buona scienza, quella che potrebbe aprire le nuove strade che sono finora tenute chiuse dalla casta sacerdotale di Bensalem (per restare a Bacon).
Bene, Pennetta. Non sto nella pelle dalla voglia di scoprire quale asso nasconde nella manica. Chi sarà mai l’alfiere della sua buona scienza? Comunque noto un paio di cose dal suo ultimo intervento, anche questo caso piuttosto smilzo a dire il vero:
1) una lieve concessione al potere esplicativo del darwinismo. Bene. Non è molto ma è già qualcosa. Se si applica può fare di più.
2) è piuttosto diffusa nella vostra compagnia la tendenza a citare un po’ a casaccio qualche nome illustre, ritengo per dar forza ad argomenti altrimenti non troppo incisivi. Questa volta è toccato a Tolomeo. Ok. Ha scelto proprio l’esempio sbagliato. Le faccio notare che il sistema tolemaico funzionava benissimo per l’epoca, e stiamo parlando di qualcosa come 1400 anni, fornendo gran parte delle informazioni utili per effettuare previsioni corrette. Poi è arrivato Copernico, certo. Ma il modello tolemaico non è stato abbandonato per permettere a Copernico di proporre la sua visione del mondo, come lei sostiene sia avvenuto per il binomio Rutherford-Bohr! (altro esempio clamorosamente sbagliato! Pennetta, spero per lei che i suoi studenti non leggano quanto ha scritto oggi alle 9.54!). Copernico ha proposto una soluzione migliore e Tolomeo è morto di morte naturale. Così quando Pennetta rivelerà finalmente i contenuti della sua prossima rivoluzione copernicana, il mondo sarà ben lieto di pensionare Darwin. Ma fino ad allora credo ci si accontenterà del “fatto che alcuni aspetti dell’evoluzione possono essere spiegati con un approccio darwiniano”. La cambiale in bianco che lei pretende è un po’ troppo anche per la sua simpatia.
Mi delude un po’ quando insiste nel sostenere che non affermo “con precisione cosa intendo”. Quasi mi volessi sottrarre al confronto. In realtà non faccio che dichiarare la mia piena disponibilità ad ascoltare quali siano le nuove idee che covano sotto la cenere. Mi sembra, caro Pennetta, che la reticenza si annidi altrove. Chissà perché.
Il suo devotissimo,
Salvo Perone
signor Perone,
anche io fatico a trarre qualcosa di concreto dai suoi post. Parla molto per allusioni, che non comprendo. Le sarò grato se scenderà più nei dettagli.
Salvo..sfuggente,vago,incline ad una superficiale tattica dialettica,non entra mai nell’argomento nel concreto ma ne esce al più presto possibile.
Non afferra e sorvola le varie cose che le vengono dette e si guarda bene dal controbatterle.
Vedo che come il dott.Pievani non comprende la critica al neo-Darwinismo anche dal momento che ,dite,ci sono tante altre teorie che non vengono minimante contestate.
Il perchè è molto semplice e le è stato anche offerto più volte occasione di recepirlo;cioè perchè il neo-darwinismo a differenza delle altre teorie come quella atomica o della gravitazione o della relatività non è teoria scientifica,a voler proprio dirgli bene non lo è più,ma o soltanto ipotesi o fantasia ascientifica.Certamente non teoria scientifica.
Non soddisfa sicuramente più di un criterio necessario per poter essere teoria scientifica.La teoria tolomaica era teoria scientifica,infatti era falsicabile, tanto per dirne una ed è stata falsificata;così come la teoria di Lamark,la stessa teoria di Darwin etc..erano teorie scientifiche..
Ma il neo-darwinismo no non è teoria scientifica o quanto meno non lo è più,in ogni caso non lo è.
Detto questo mi pare un po’ di cose siano state dette,ai posteri la sentenza,che leggano i suoi interventi e gli altri e valutino un po’ se si tratta di insinuazioni,giudizi e similaria o di cose di un certo livello argomentativo,precise,efficaci che aprono ad una discussione e permettono di valutare la veridicità delle affermazioni fatte.
Visto che o non mi legge o fatica a leggermi fra l’altro è inutile che persista,per eventuali chiarimenti o dicussioni argomentate e serie sono qua,per futili polemiche o panegirici vuoti mi astengo,non mi interessa ne ne vedo l’utilità grazie.
Male, Perone.
Non ci siamo proprio.
Questo suo ultimo intervento conferma che lei non è interessato a stare sugli argomenti proposti ma a cercare di portare invece la discussione sul sottoscritto, con l’intento non tanto velato di dare a vedere che mi ha colto in errore su qualcosa.
Ma per mia fortuna, e sua sfortuna, la gente leggendo può capire da sé come stanno le cose.
Prima ad esempio accusa Leonetto di essere troppo prolisso, poi accusa me di essere troppo conciso.
Poi dice che ho sbagliato a riportare l’esempio del sistema tolemaico dicendo le stesse cose che ho detto io, non crede che sia invece lei a non aver capito il fine dell’esempio?
Poi dice che stamattina ho sbagliato a riportare l’esempio del modello atomico di Rutherford, ma non dice perché sarebbe sbagliato.
Poi dice che faccio un passo avanti nel sostenere che la teoria neodarwiniana spiega qualcosa, ma ignora che ho sempre sostenuto che al massimo può spiegare la microevoluzione, quindi non c’è nulla di nuovo nelle mie affermazioni.
L’unico mio errore invece è proprio nel rispondere a chi vuole solo dimostrare che qui si annidano i “cattivi”, qualcuno che a quanto sembra di biologia, evoluzione e scienza non ne sa molto perché sono gli unici argomenti che non affronta nel merito.
A questo punto mi sembra di aver dato tutti gli elementi per capire le finalità di CS e le posizioni sostenute dal sottoscritto, il resto è solo uno sterile confronto dialettico che francamente non mi interessa.
Questo per dire che non le permetterò più di venire qui a fare lo strafottente con frasi come “suo devotissimo”, e non mi importa che si metta a fare la vittima, tanto lei e chiunque altro leggerà lo scambio di interventi potrà verificare benissimo che vittima non è.
Le resta sempre la possibilità di frequentare il sito di oggiscienza.
Saluti
ep
Non ho nessuna intenzione di fare la vittima.
Il suo ultimo intervento è molto indicativo di quello che ho inteso dimostrare. Certo, chi leggerà giudicherà.
Buona serata.
sp
Un accenno di teoria alternativa credo si possa già trovare in alcuni autori, teorie che mi sembrano indicare una sorta di “evoluzione intenzionale”. Mi vengono in mente la teoria dei campi morfogenetici di Rupert Sheldrake e le teorie di Stuart Hameroff sull’influenza della coscienza fin dai primordi cellulari.
Sig. Fiori,
innanzitutto benvenuto sul blog.
Riguardo poi alla possibilità di campi morfogenetici, come ipotizzati dal Fellow of the Royal Society, Rupert Sheldrake, mi sembra che sia un’idea interessante ma che certamente al momento non va oltre un’ipotesi di lavoro, ipotesi che oltretutto essendo associata ad altre, come quella della “risonanza”, si presta troppo a derive di vario genere.
Sarebbe quindi il caso che qualcuno proponesse una ricerca sperimentale per trovare degli indizi dell’esistenza di tali campi.
Consiglio al signor Perone (ma in verità a tutti quanti) la lettura degli atti del XII Convengo del Gruppo Italiano di Bilogia Evoluzionistica tenutosi a Firenze nel 2004.
E’ la dimostrazione lampante dell’infondatezza di due “dogmi” che in questi commenti ho visto dare per scontati.
Il primo è che non ci siano pubblicazioni e ricerche di valore su ipotesi “oltre darwin”.
Il secondo è che queste ricerche non vengono fatte per via della lobby dei darwinisti.
Concludo dicendo che frasi come “Chi ci vuole andare ci vada, assisterà ad una manifestazione di regime dove saranno ammesse solo acclamazioni, dove non sarà possibile fare domande su quanto esposto qui sopra perché chi introdurrà l’ospite ritiene che le obiezioni siano delle provocazioni alle quali non si deve rispondere.
Un consiglio, meglio andare a fare una passeggiata.” sono per me di una tristezza infinita.
Siete due facce di una stessa medaglia e nemmeno ve ne rendete conto.
Gentile Red,
nel ringraziarla per la segnalazione mi consenta un paio di considerazioni.
Lo stesso fatto che il volume da lei segnalato non sia noto se non ad un pubblico specialistico, conferma che gli approcci non darwiniani non godono di grande fortuna nel mondo accademico e ancor più nella cultura in generale, basta aprire un qualsiasi manuale scolastico di scienze per verificarlo.
In secondo luogo la frase di chiusura dell’articolo da lei riportata si inserisce in una polemica nella quale il moderatore dell’incontro di Roma si era espresso verso il sottoscritto (pur senza nominarmi esplicitamente) definendolo un “provocatore”, e in tale contesto va considerata.
Se avrà la pazienza di leggere quello che viene scritto su questo sito potrà verificare qual è il vero tono del dibattito.
Credo che alla fine potrà rivedere il suo giudizio.