Il Dipartimento USA della Difesa (DOD) è uno dei maggiori singoli consumatori di energia al mondo. Ha un consumo di oltre 17 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno, pari, per capirci, a circa il 10% di tutti i consumi energetici lordi dell’Italia.
Inizia così un articolo pubblicato su La Stampa il 20 ottobre 2011: USA. La strategia verde del Dipartimento della Difesa. Il dipartimento della Difesa degli USA è dunque intenzionato a ricavare l’equivalente del 5% dei consumi energetici lordo dell’Italia dai biocarburanti.
L’annuncio viene dato mentre sono in corso accese polemiche sull’impiego dei biocarburanti, l’argomento è stato infatti più volte trattato su CS:
Se il cibo diventa benzina 26 giugno 2011
Greenpeace: il diesel europeo nemico del clima 21 luglio 2011
Fame nel mondo: la “Tempesta perfetta”? 17 agosto 2011
Morire per un fusto di benzina. Lo scandalo dei biocarburanti continua 31 agosto 2011
Ma le ripercussioni negative sulle disponibilità alimentari di intere popolazioni non sembrano essere un freno all’azione intrapresa dai militari USA che immetteranno nel mercato agricolo ingenti quantità di denaro (dell’ordine di 7,5 miliardi di $) che avranno inevitabilmente l’effetto di far crescere i prezzi, infatti come riporta l’articolo su La Stampa:
La “voce” energia costa al ministero circa 20 miliardi di dollari all’anno, di cui il 75% per la voce “carburanti”
Questa immissione di capitali si sovrapporrà al dramma della speculazione finanziaria in atto sui cereali portando alla fame una quantità incalcolabile di persone.
Una regolazione dei futures sugli alimenti era stata già chiesta, anche se con troppo poca convinzione, sul sito della stessa FAO nel 2010:
“Some regulation of food futures markets desirable“
Più recentemente un appello in tal senso (Banks should end ‘secretive’ trade in food commodities)è stato pubblicato il 13 settembre 2011 dal sito Ecologist che accompagnava il testo col seguente grafico:
Ma più dei dati, la situazione attuale, e la sua proiezione futura, può essere compresa grazie alle immagini che documentano le difficoltà della popolazione messicana proposte dallo stesso sito:
Torniamo dunque alla domanda da cui eravamo partiti:
ne uccideranno più le bombe o i biocarburanti necessari per sganciarle?
7 commenti
Gentile dott. Pennetta,
ricordo la marcia indietro del candidato democratico alla Casa Bianca del 2000, sull’interessata difesa dei “biocarburanti”:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/11/30/il-mea-culpa-di-gore-sui-biocarburanti.html
http://www.climatemonitor.it/?tag=al-gore
http://www.ilgiornale.it/esteri/anche_ambientalisti_sono_diventati_eco-scettici/01-12-2010/articolo-id=490614-page=0-comments=1
http://www.dirittiglobali.it/home/categorie/12-ambiente-territorio-e-beni-comuni/7113-il-mea-culpa-di-gore-sui-biocarburanti.html
Caro Piero,
la sua presenza è una garanzia, anche stavolta i link segnalati sono un’importante integrazione all’articolo.
La vicenda dei biocarburanti e Al Gore poi è emblematica, del resto cosa ci si può aspettare da un personaggio che all’interno di un film girato per ‘salvare il pianeta’ fa pubblicità occulta ostentando il marchio del suo Apple?
del resto cosa ci si può aspettare da un personaggio che all’interno di un film girato per ‘salvare il pianeta’
TRUCCA le immagini?
http://www.prisonplanet.com/with-hurricanes-at-thirty-year-low-gore-turns-to-photoshop.html
E pensare che credevo che il photoshop lo usasse solo per ringiovanirsi…
Le segnalo questo testo sui biocarburanti. Dalla recensione mi pare interessante.
http://www.sololibri.net/I-biocarburanti-Globalizzazione-e.html
Grazie per la segnalazione.
Dalla scheda di presentazione mi sembra un buon testo da leggere per avere informazioni e farsi un’opinione su un argomento complesso e poco dibattuto.
Mi propongo di leggerlo e tornarci sopra.