Scoperta clamorosa al Max Palnck Institute: i pensionati consumano poco!

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Ci sono volute ben 25 pagine fitte di calcoli matematici ad un giovane ricercatore del Max Planck Institute di Rostock in Germania, ma alla fine è giunto il clamoroso risultato:

Quando si va in pensione si consuma meno.

 

La notizia è di quelle che ci fanno capire quanto siamo fortunati ad avere realtà scientifiche europee che si occupano di ricerche indispensabili per il nostro futuro.

Riscaldamento globale: gli anziani salveranno il mondo, titolava il Corriere della Sera del 9 novembre.

Ebbene sì, mancavano solo gli anziani nella grande questione dei cambiamenti climatici, e fanno il loro ingresso nel migliore dei modi, nientemeno che nella veste dei salvatori del pianeta, come possiamo leggere nell’articolo del Corriere:

L’invecchiamento della popolazione nei Paesi più industrializzati salverà il mondo dalla minaccia del riscaldamento globale? È un’ipotesi da non sottovalutare. Per la prima volta è stato effettuato uno studio approfondito che mette in relazione l’età con le emissioni di anidride carbonica. L’analisi è stata eseguita da «un cervello in fuga» italiano, il cremasco Emilio Zagheni, trentenne ricercatore presso l’Istituto di ricerche demografiche Max Planck (Mpidr) di Rostock, in Germania.


E la bella notizia è resa ancor più entusiasmante dal fatto che sia un nostro “cervello in fuga” ad avere il merito della scoperta. Ma andiamo a vedere il grafico che riassume tale scoperta (non possiamo per motivi di brevità affrontare tutte e 25 le pagine della ricerca):

Ecco la curva rivelatrice.

«L’età spartiacque è quella dei 65 anni», spiega Zagheni. «Più o meno quella della pensione nei Paesi occidentali».

Con queste parole il giovane ricercatore conferma la scoperta  al quotidiano di Via Solferino, non senza far notare (come appare evidente dal grafico) che quella è anche l’età in cui si era raggiunto il massimo del consumo di energia (computata in emissioni di CO2), dopodiché c’è il crollo.

Ma vuoi vedere che i consumi crollano perché le pensioni sono troppo basse?

Però questo nell’articolo non viene spiegato, e non ci resta che andare avanti nella lettura, dove infine troviamo le conclusioni più rassicuranti:

Secondo Zagheni i dati correlati non produrranno un significativo calo delle emissioni sino al 2030, poi, quando i baby boomers raggiungeranno gli 80 anni, la riduzione della CO2 in relazione all’età comincerà a diventare un fattore importante.

Quando dunque la fascia più ampia della popolazione, quella del boom demografico (baby boomers) arriverà agli 80 anni, il consumo finalmente scenderà in modo significativo!

E che dire di quando la stessa generazione raggiungerà i 100 anni e, in buona parte, la “pace eterna”?

Vuoi vedere che in quel momento i consumi addirittura si azzereranno?


La notizia si spera che non venga notata dalla Banca Centrale Europea, se anche loro dovessero infatti accorgersi che il calo della produzione di CO2 dopo il pensionamento è dovuto al crollo del reddito, ciò potrebbe essere interpretato come un incentivo alla ulteriore riduzione delle pensioni.

Ovviamente in nome della riduzione delle emissioni di CO2…

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

3 commenti

  1. Non c’è da preoccuparsi, tanto il dottor morte (veronesi) e la satanica combriccola neocatara al seguito hanno già deciso di sterminarci, tutti, compiuta quell’età. “Per il nostro bene”, ovviamente!

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