Il governo Monti è stato varato e abbiamo un nuovo ministro per la salute, Renato Balduzzi, costituzionalista e direttore della rivista culturale “Coscienza”.
Sul numero 5 del 2011 è stato affrontato il tema del creazionismo.
Sembra che si siano le idee chiare su creazionismo e intelligent design.
E sembra che ci sia anche un forte attacco alla Sintesi Moderna…
L’articolo pubblicato su Coscienza è intitolato “Creazionismo e disegno intelligente“, la firma è di Carlo Cirotto.
Sono tre pagine in cui si spiega in modo chiaro e corretto in cosa consista il fenomeno del creazionismo e in cosa si differenzi dal concetto di creazione:
A prima vista, il termine creazionista sembra riferirsi a chi crede nell’esistenza di un Dio creatore dell’universo.
In questo senso i cristiani, insieme a quasi tutti i teisti, dovrebberotrovar posto in questa categoria. Tuttavia, fin dai primi decenni del secolo scorso, il termine – opportunamente nobilitato con la maiuscola iniziale – è stato dirottato ad indicare un gruppo di appartenenti a frange fondamentaliste americane, sostenute da alcune correnti minoritarie delle chiese riformate, che dalla lettura dei primi due capitoli della Genesi trae indicazioni dirette sull’origine dell’universo e della vita.
Così, è tuttora molto diffusa negli stati del sud degli Usa una corrente creazionista particolarmente attenta all’interpretazione letterale della Scrittura – il cosiddetto Creazionismo della Terra giovane– che intende i sei giorni della creazione come giorni di ventiquattro ore e, sulla base dialcuni riferimenti scritturistici, calcola che il nostro pianeta non può essere più vecchio di diecimila anni…
Questa definizione rende abbastanza bene la particolarità del pensiero creazionista e può certamente risultare utile a chiarire la differenza tra l’approccio scientifico di un credente e quello non scientifico di un creazionista. Comunque questo non basterà certamente a far interrompere la scorretta consuetudine di attribuire l’appellativo di “creazionista” a chiunque sia critico verso il neodarwinismo.
Questo primo approccio chiarificatore subisce però una momentanea battuta d’arresto quando, subito dopo, l’autore cade purtroppo in un diffuso luogo comune, quello che riguarda il famoso “Processo alla scimmia” del 1925:
Nemici giurati della teoria evoluzionistica di Darwin, i Creazionisti si sono battuti perché questa fosse bandita dai programmi di scienze naturali della scuola pubblica di alcuni stati degli Usa o, quanto meno, venisse offerta agli studenti l’alternativa della teoria del creazionismo biblico.
È rimasto famoso il “Processo della scimmia”, celebrato nel 1925 nel Tennessee, che vide sul banco degli imputati un insegnante supplente di biologia, John Scopes, reo di aver spiegato agli studenti la teoria darwiniana dell’evoluzione, in violazione della legge che vietava, in ogni struttura scolastica finanziata dallo Stato, l’insegnamento di «qualsiasi teoria che nega la storia della creazione divina dell’uomo così come narrata nella Bibbia e insegna che l’uomo discende da animali di ordine inferiore».
Il verdetto fu di colpevolezza e Scopes fu multato per 100 dollari. La sentenza fu in seguito annullata per vizidi forma. Di certo, a nessuno può sfuggire quanto lacorrettezza metodologica venga umiliata da un simile modo di impostare i problemi.
Come ho già avuto modo di dire su CS, il “Processo alla scimmia” o “Processo Scopes“, fu una vicenda ben diversa da come la si racconta nelle rappresentazioni teatrali o nei film, si trattò della giustissima contestazione di un libro di testo che, facendo leva sui principi del darwinismo, incitava alla discriminazione razziale e a quella verso i poveri. (Vedi CS: Processo al “Processo Scopes”).
Molto interessante è poi l’analisi del fenomeno “Intelligent design” che viene fatta nel seguito dell’articolo, un’analisi fatta con precisione ed equilibrio. Ma quel che più è interessante è la parte finale dell’articolo di Carlo Cirotto, nelle ultime righe infatti, pur senza nominarlo, viene portato un attacco fortissimo al motore principale del neodarwinismo, quello che giustamente ispirò il libro del Nobel per la medicina Jacques Monod “Il caso e la necessità“: l’onnipotente caso.
A differenza che negli Stati Uniti, qui da noi non si registrano significative adesioni né alCreazionismo né al Disegno Intelligente. È una questione, credo, di tradizione e di cultura, anche religiosa.
E tuttavia mi pare che si registri, consempre maggior frequenza, un fenomeno stranamente analogo.
Nel nostro linguaggio comune, quando qualcosa è imprevedibile o semplicementeimprobabile si fa appello al “caso”. Esiste, però,un “Caso”, con l’iniziale maiuscola, che assume unsignificato preciso quando vi si ricorre per darragione dei fenomeni che la scienza non è ingrado di spiegare.
Assomiglia al Dio delCreazionismo e al Disegnatore del DisegnoIntelligente. Con una differenza, però. Mentre Dio è l’inconoscibile trascendente, il Caso è l’inconoscibile immanente. Si tratta di due inconoscibili che però non si equivalgono: il primo è inconoscibile perché somma intelligenza trascendente,il secondo perché totale, immanente mancanza di intelligibilità. Il primo stimola l’intelligenza umana a trascendersi continuamente, il secondo chiude l’intelligenza in una gabbia senza speranza di uscita.
È pleonastico dire che sto con il primo.
È pleonastico dire che anche io la penso allo stesso modo.
Si tratta adesso di vedere se il nuovo ministro per la salute confermerà questa linea sostenuta sulla sua pubblicazione.
Perché se lo farà sarà l’occasione per chiarire, speriamo una volta per tutte, con buona pace delle varie “oche sapiens” e portali dell’evoluzione, che la critica al darwinismo non è sinonimo di creazionismo.
In caso contrario il nuovo ministro della Salute sarà incompatibile con le direttive del Consiglio d’Europa.
Un problema non da poco.
14 commenti
Io sono indeciso tra l’ID e l’Evoluzionismo teista, anche se per il momento propendo per la seconda ipotesi? Lei Prof?
MI permetto di suggerire la lettura del testo di Jean Michel Maldamè, dal titolo,l’Azione di Dio nell’evuluzione ( pg 251 e seguenti), inserito nel collettaneo Complessità evoluzione, uomo a cura di F. Facchini edito da Jaca Book!
Li si dà con chiarezza di ragionamento l’autentico e non “automatico” significato di caso in natura usando anche concetti filosofici e teologici. Un ottimo testo!
Matteo Dellanoce
Sottoscrivo in pieno!
Caro Riccardo,
la mia azione in questo momento è tutta concentrata all’abbattimento degli “idola”, come Francis Bacon definiva le antiche conoscenze errate.
Quindi, per continuare ad usare una terminologia baconiana, ritengo che si debba iniziare e compiere questa “pars destruens” prima di iniziare la “pars construens”.
Certamente ho delle mie idee in proposito, ma per ora preferisco tacere.
Carlo Cirotto è un mio caro amico e mi fa molto piacere che un suo scritto compaia qui e che il ministro della salute (da cui dipende il mio Istituto) diriga una rivista che da voce a posizioni intelligenti.
Se ci fosse un pò di serenità (basta un pochino) ci accorgeremmo che uno dei massimi pensatori cristiani di tutti i tempi (Blaise Pascal) è stato l’inventore del calcolo delle probabilità e quindi del modo razionale di trattare con tutto ciò che non possiamo prevedere (per gli enormi limiti della nostra conoscenza)e a cui diamo il nome di caso. Insomma non c’è nulla di anticristiano nel considerare tranquillamente che non siamo in grado di prevedere la prossima mano a poker o il numero di molecole di mRNA di un certo singolo gene prodotte da una cellula in coltura. Per questo ci occupiamo di statistica e lasciamo perdere gli idola.
Grazie Enzo
Grazie a te Alessandro,
come sai è sempre un piacere trovarti da queste parti, speriamo che da questo nuovo ministro venga qualcosa di buono per la vera scienza.
Ringrazia Carlo Cirotto per il suo prezioso contributo che aiuta a fare veramente chiarezza sulla distinzione tra “creazionismo” e critica al darwinismo.
Perché queste persone, con le loro opinioni, rimangono sconosciute al grande pubblico? Forse perché una posizione simile è più difficile da essere compresa rispetto al più rozzo aut-aut “o con Dio o con Darwin” di dawkinsiana memoria?
Io penso di sì. Penso anche che, sempre in relazione all’articolo, sia “pleonastico” ritenere che una grossa fetta della popolazione adulta di questo paese non conosca il significato della parola “pleonastico”.
A proposito, di ochesapiens. Ma si può sapere chi è questa “Ocasapiens”?
Giulia? 😉
Effettivamente se ci si mette a pensarci sopra tutti potrebbero indicare una candidata “ocasapiens”!
Ma prima che si cominci a sospettare ad ampio raggio vi svelo chi è la capostipite, è tutto spiegato qui:
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/09/su-larepubblica-it-diffamata-luniversita-la-sapienza/
Bè Carlo Cirotto è professore a Perugia ed attuale direttore del MEIC, il ‘braccio culturale’ dell’Azione Cattolica non è che sia proprio sconosciuto..ecco è sconosciuto a Repubblica magari ma non sconosciuto sconosciuto…
Infatti per “grande pubblico” intendevo riferirmi al mondo delle pubblicazioni di massa, delle apparizioni televisive, ecc., non certo alle sue credenziali.
Se si osserva che non ha nemmeno una pagina su “Wikipedia”… oggi non si è nessuno se non si ha una pagina lì =) !
Ed è un peccato.
Il MEIC si nutre di Mancuso a go go!
Alla faccia della cultura cattolica!
Matteo Dellanoce
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