Scienziati della Cornell e della Columbia University, in uno studio commissionato dal New York State Energy Research and Development Authority, annunciano la ormai prossima distruzione di New York.
“Sì, sì no, mo’ me lo segno”, avrebbe detto Massimo Troisi in “non ci resta che piangere”…
La notizia è apparsa sul Corriere della Sera del 17 novembre: New York, tra 10 anni potrebbe essere sommersa da una «tempesta perfetta» .
Termini come “tempesta perfetta“, “crisi climatica” e “innalzamento dei mari“, sono ormai parte di un millenarismo moderno che accusa (ingiustamente) i medievali di essere stati pessimisticamente ossessionati dalla fine del mondo e intanto ci opprime quasi quotidianamente con messaggi catastrofisti dettati da una pseudoscienza che fa affermazioni che non possono essere sottoposte a verifiche.
Vengono così effettuate previsioni climatiche che si spingono nei decenni a venire, dimenticando che le previsioni a lunga scadenza non sono attendibili, come quella che negli anni’70 prevedeva una nuova “era glaciale”. Che valore hanno dunque certe affermazioni?
Eppure nell’articolo del Corriere possiamo leggere quel che viene “previsto”:
Il rapporto di 600 pagine, pubblicato mercoledì, sembra non lasciare scampo a New York.
I cittadini dovrebbero cominciare ad accettare l’idea che nei prossimi decenni avranno estati più calde, inverni con più neve, ma soprattutto gravi inondazioni che provocheranno effetti devastanti sull’ambiente e sulle comunità che vivono nella capitale economica degli Usa.
In meno di un’ora – si legge nello studio – un terzo delle strade di New York potrebbe essere invaso dalle acque e queste a loro volta potrebbero inondare molti tunnel che portano a Manhattan.
Non c’è che dire, ce n’è da fare felice anche Nostradamus.
Ma a leggere i commenti dei lettori si vede che una buona parte di essi comincia a nutrire dei dubbi sull’attendibilità di questi studi, come dimostrano alcuni esempi:
Bla bla bla
Ogni tanto qualcuno se ne esce con ipotetiche catastrofi naturali… ovviamente tutte spiegate al condizionale… buffonate da ecologisti fanatici.
una nuova bufala?
Ma che film catastrofico hanno visto? Ma crediamo ancora a questi fanatici quando è acclarato che i dati sul riscaldamento globale sono stati taroccati dagli stessi scienziati per far tornare le loro previsioni sballate.Sono decenni che questi uccelli del malaugurio speculano sul riscaldamento globale solo per fare cassa,non sarebbe ora che cambiassero argomento?Con gli accordi di Kyoto i paesi industrializzati stanno andando in rovina per raggiungere gli impegni e non ci sono prove che poi non si debba aumentare la già terribile quota 20-20-20 srecando enormi capitali senza averne un pur minimo ritorno.
Basta bufale!
Ma il Corriere sta diventando un giornale di romanzi? Su quali basi si poggiano “fregnacce” del genere? A questo punto si può scrivere di tutto.
Ovviamente sono presenti anche commenti di segno opposto, ma quel che qui si vuole sottolineare è la presenza di una frangia di persone che non accettano più pedissequamente ogni cosa che esca dalla bocca degli “scienziati”.
Ma che la scienza stesse diventando qualcosa al limite della “fiction” lo si era già cominciato a vedere nel video diffuso in occasione della conferenza di Copenaghen del 2009:
http://www.youtube.com/watch?v=fds4nIyfcH4
Ma allora, se proprio dobbiamo accettare che la scienza sia sostituita dal cinema, preferiamo sceglierlo noi il genere. Almeno questo sembra essere stato quello che hanno pensato su Climate Monitor qualche giorno fa, quando hanno inserito questo spezzone:
Quindi, la prossima volta che leggeremo di catastrofi causate dal Global warming facciamo come Troisi, rispondiamo: “Sì, sì no, mo’ me lo segno…”
15 commenti
Purtroppo qualora non dovesse accadere nulla nessuno si ricorderebbe di questa previsione e gli stessi scienziati negherebbero di averla fatta.
Il gioco funziona così: prima fai previsioni catastrofiche, poi se non dovessero rivelarsi fondate neghi di averle predette.
Sono dell’opinione che il terzo movimento dell’estate di Vivaldi sarebbe stato molto più efficace come conclusione del video ultracatastrofista di Copenhagen.
Il bello è che i fautori dell’AGW ci danno dei negazionisti e degli antiscientifici, ma a meno che non riescano a calcolare con precisione la temperatura di migliaia di anni fa le loro teorie rimangono buone come le nostre!
http://it.wikipedia.org/wiki/Paleoclimatologia
Eccole qui le temperature del passato.
Bhè, confermi quello che dico io!
Ma dall’osservazione dell’andamento passato non emerge una eccezionalità della situazione attuale:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/ca/Holocene_Temperature_Variations.png
La domanda è sempre la stessa: è l’uomo la causa del riscaldamento?
Vedi:
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/11/nature_global_warming/
Nessuna eccezionalità?
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/95/Global_Temperature_Anomaly_1880-2010_%28Fig.A%29.gif
La scala temporale da lei inserita non mi sembra che sia della stesso ordine di quella che ho indicato io.
Se si osserva una scala piccola delle fluttuazioni fisiologiche possono apparire eccezionali…
8000 a.C.-7000 a.C.: “Fase preboreale recente”. Periodo caratterizzato da temperature fredde.
7000 a.C.-5500 a.C.: “Fase boreale”. Temperature più calde, inverni miti.
5500 a.C.-2000 a.C.: “Fase atlantica”. Ancora più calda della precedente: in Europa le temperature medie salgono fino a 4 °C sopra quelle attuali e si mantengono stabilmente alte. I ghiacciai erano arretrati a livelli inferiori a quelli attuali; il Mare Artico era probabilmente libero dai ghiacci durante l’estate. Il clima caldo favorì lo sviluppo delle culture dell’Età del bronzo nel Nord Europa.
2000 a.C.-500 a.C.: “Fase sub-boreale”. Ritorno a un clima più freddo e piovoso. I ghiacciai riprendono ad avanzare. Le temperature scendono gradualmente fino al 1300 a.C. circa, quando ricominciano a salire.
500 a.C.-500 d.C.: fase caratterizzata da temperature sopra il livello attuale.
500-800: breve fase caratterizzata da un clima più freddo.
800-1300: “Periodo caldo medievale”. Fase caratterizzata da temperature alte, fino a 2 °C sopra il livello attuale, e clima stabile. Si coltivava la vite in Norvegia. Grazie all’aumento delle aree coltivabili la popolazione dell’Europa quadruplicò durante questo periodo.
1300-1850: “Piccola era glaciale”. Il clima freddo e instabile favorì il ripetersi di carestie ed epidemie (la più grave fu la peste nera a metà del XIV secolo). Avanzamento dei ghiacciai su tutta l’Europa.
1850-presente: nuovo progressivo aumento delle temperature (con una temporanea inversione di tendenza tra il 1940 e il 1975). Ritiro dei ghiacciai. Negli ultimi anni si sono toccate le temperature medie più alte da quando esistono le registrazioni.
No, nessuna eccezionalità, i cambiamenti ci sono sempre stati!
Sinceramente mi mette parecchio in ansia l’ultima frase: “We have the power to save the world. Now”. “In che modo?”, mi verrebbe da chiedere urlando; “Per favore, fateci la grazia di dirci come dovremmo comportarci per evitare la catastrofe cosmica descritta nel video!”
Cavoli, questo sì che è terrorismo psicologico, sebbene altamente patinato e blasonato… preferisco anch’io – e di gran lunga – l’atteggiamento scanzonato del compianto Massimo Troisi!
“con una temporanea inversione di tendenza tra il 1940 e il 1975” se non erro quello è stato il periodo di maggiore industrializzazione, mentre successivamente si è visto un declino dell’industria a favore del terziario. Se ciò che ho detto corrisponde a realtà (le mie fonti potrebbero sempre errare), il principio del riscaldamento dovuto a fenomeni umani verrebbe meno. D’altro canto, nel 1850 fino a i primi decenni del ‘900 l’industrializzazione non poteva fare tutta quella CO2 che servirebbe per creare l’effetto serra.
per gli interessati a questo argomeento sarebbe interessante recuperare e leggere ( se ci riuscite ) il libro di Hans-Joachim Zillmer “Gli errori della storia della terra”, che oltre che essere interessante per i collegamenti sulla fasullità della paleontologia al servizio del darwinismo, getta interessanti luci sul fatto che la terra ogni tanto si è trasformata e si trasformerà. negarlo significa gradualismo, Lyell e alla fine il caro darwin. piuttosto mi domando perchè i soliti amici degli amici hanno interesse a diffondere notizie catastrofiche tipo fine del mondo al di là della solita strategia della tensione per controllare le masse.
Saresti cosi’ gentile da darcene qualche anticipazione?
In che senso “sulla fasullità della paleontologia al servizio del darwinismo“? Nel senso che i fossili sarebbero falsi?
E questa “la terra ogni tanto si è trasformata e si trasformerà“?
L’11 ottobre 2006 Mihael Georgiev,fisiologo,genetista,dottre in scienze forestali,docente di genetica delle popolazioni bulgaro,che si espresse più volte contro il neo-darwinismo (venuto a mancare purtroppo nel Giugno dell’anno scorso)organizzò al Parlamento Europeo un’audizionesull’insegnamento dell’evoluzione nelle scuole europee.Invitò tre oratori svolgendo il ruolo di moderatore. Era presente in udienza un buon numero di giornalisti, membri del Parlamento ed assistenti. Nel corso della sessione c’è stata la traduzione simultanea in inglese, francese, tedesco e polacco.
Questo per dire cosa?
Per il fatto che gli oratori furono:Il Dr. Hans Zillmer(^_^),un ingegnere e paleontologo tedesco;Guy Berthault,sedimentologo ed ingegnere idraulico ed il Prof. Giuseppe Mastropaolo, un fisiologo umano dalla California State University.
G.Berthault,del quale anche è interessante leggere le pubblicazioni degli esperimenti che si dobvrebbero reperire anche in rete mi pare,ha svolto esperimenti partendo dalle osservazioni di Johannes Walther e ‘forte’ dei rilevamenti della Glomar Challenger del ’70 mi pare(beh ne ha fatti anche altri..)già questi danno un idea del come sostenere che ciò che sta più in basso non necessariamente è più antico di quanto sta più in superfice.I rilievi della G.Challenger mostrano tali dati con campioni dall’interno,dalla costa fino alle profondità marine.
Tutto poi andrebbe visto anche alla luce della fallacità delle datazioni qualora ci si trovi in presenza di acqua(a testimonianza di ciò le assurde datazioni delle rocce formatesi con l’eruzione del st.Helen. o per esempio circa i fossili Per esempio, i ricercatori applicarono il ragionamento a posteriori alla datazione dei fossili di Australopithecus
ramidus.(5) La maggior parte dei campioni di basalto più vicini allo strato che contiene i fossili fornisce datazioni di circa
23 Ma (Mega annum = milioni di anni), usando il metodo argon-argon. Siccome una tale datazione era in contraddizione
con la tesi ufficialmente accettata che gli ominidi hanno al massimo 6 o 7 milioni di anni, gli autori di tale ricerca hanno
deciso di scartare queste datazioni ‘troppo vecchie,’ secondo le loro opinioni riguardo l’appartenenza di tali fossili
all’interno del panorama evolutivo. Così esaminarono campioni di basalto più lontano dai fossili e scelsero 17 su 26
esempi, per ottenere un’età molto più accettabile di 4,4 Ma. I nove campioni rimasti fornirono età molto più vecchie, ma
gli autori decisero che fossero contaminati, e perciò li scartarono. È così che funziona la datazione radiometrica. È guidata
dalle teorie preesistenti delle età lunghe, che pervadono la scienza di oggi. Esiste una storia simile riguardo la datazione del teschio di primate, conosciuto come KNM-ER 1470.(fra l’altro la sua ricostruzione si rivelò sbagliata,venne riscostruito con sembianze da sapiens mentre ha molto dell’australopithecus.Per questo non sarebbe corretto definirlo homo..ma vabbeh è un altra storia..) Cominciò con una datazione di 212 – 230 Ma, che, secondo i
fossili, fallì il bersaglio (in accordo col preconcetto che gli esseri umani ‘non esistevano allora’). Furono fatti altri tentativi di datare le rocce vulcaniche della zona. Dopo alcuni anni arrivarono ad una data di 2,9 Ma, mettendosi così in accordo con altri studi diversi (benché gli studi implicassero una selezione fra i risultati ‘buoni’ e quelli ‘cattivi’ proprio come nel caso dell’A. ramidus sopracitato).). (vi sono per altro anche problematiche fisiche che potrebbero far avere da ridire sull’età presunta della terra,per esempio Il decadimento radioattivo rilascia elio nell’atmosfera, però poco scappa completemente. Il totale di elio nell’atmosfera è solo 1/2000 di quello che ci si aspetterebbe se l’atmosfera avesse miliardi di anni. L’elio scappò dalle rocce all’inizio, e questo accadde velocemente, eppure alcune rocce ancora contengono tanto elio che non ha avuto tempo di scappare- certamente non miliardi di anni. Il campo magnetico della terra si sta deteriorando così velocemente, che sembra abbia meno di 10.000 anni. Inversioni rapide durante l’anno del diluvio e fluttuazioni subito dopo avrebbero causato una diminuzione ancora più veloce del campo di energia.La luna si allontana dalla terra 4 cm. all’anno e questa velocità sarebbe stata anche più grande nel passato. Ma anche se la luna fosse
stata a contatto con la terra prima di cominciare ad allontanarsi, ci sarebbero voluti solo 1,37 miliardi di anni per raggiungere la sua distanza attuale. Questa sarebbe l’età massima della luna, non l’età reale, che però sarebbe comunque troppo giovane per gli evoluzionisti, i quali affermano che la luna ha 4,6 miliardi di anni. Sarebbe anche molto più giovane delle ‘datazioni’ radiometriche assegnate alle rocce lunari.Il sale entra nel mare molto più velocemente di quanto ne esca. Il mare non contiene una quantità sufficiente di sale per affermare che questo processo stia accadendo da miliardi di anni. Anche dando spazio alle assunzioni degli evoluzionisti, i mari non possono avere più di 62 Ma, molto più giovani dei miliardi di anni che loro affermano.E ce ne sono moltissime altre…)
Zilmer non si risparmia e senza ‘paura’ ci porta a congetturare che l’uomo potrebbe ragionevolmente essere vissuto contemporaneamente ai dinosauri.
Zillmer non risparmia neppure la tettonica a placche (più incline allora alla teoria tettonica catastrofica delle placche)(arrivando a ipotizzare che il Rio delle Amazzoni in passato sfociasse nell’Oceano Pacifico),dell'”invenzione” dell’Età della pietra, delle masse d’acqua che sarebbero emerse da un guscio idrico sotterraneo rotto da eventi catastrofici, dei fenomeni geoelettrici che avrebbero condizionato la formazione dei fossili e la morte dei dinosauri…
La sua tesi, comunque, in sostanza è: le ere geologiche così come ci sono state raccontate non esistono. Tempi e modalità degli eventi che hanno segnato la storia del pianeta sono diversi. E questo fattore di base condiziona tutte le ricostruzioni successive.
Fa riferimento anche ad Alexander Tollmann, fino a tempi recenti titolare della cattedra di Geologia presso l’università di Vienna,sul fatto che abbia dimostrato che vi è stata una fine del mondo apocalittica, un diluvio universale, circa 9500 anni fa.
Ossia la preistoria potrebbe essère ‘stata ieri’.
Nel libro di Zilmer ci sono anche cose un po’ alla Zac Sitchin ad esempio parla dell’esistenza di un altro grosso pianeta nel sistema solare che fino a oggi non è ancora stato scoperto,comunque è un libro interessante sicuramente,e le cose sono trattate scientificamente con critica.Non va va preso come oro colato.E diverse cose richiederebbero comunque dimostrazione,però riflette e analizza con critica diversi aspetti e svela sotto la luce del sole alcuni dei dogmi evoluzionisti.
Non è nè creazionista nè evoluzionista,è un libro di critica di spirito relativamente agnostico.
Sui falsi fossili quelli si sa che esistono,lo ha denunciato a chiare lettere anche il prof.Feduccia,stimato ornitologo evoluzionista,che parlava proprio di laboratori di produzione di falsi fossili in cina.L’archeoraptor fu uno dei più recenti esempi di falsi.
Credopertanto che andrea indendesse più di falsa interpretazione di fossili,che fasullità dei fossili,seppur ve ne siano riscontrati casi.
Mi verrebbe in mente anche l’affermazione di West,paleontologo,che dopo 150 anni e con oltre 200 milioni di campioni catalogati appartenenti a circa 250.000 ‘specie’ fossili disse:
“Contrariamente a quanto molti scienziati affermano, i fossili non confermano la teoria darwiniana dell’evoluzione, perché è questa la teoria che noi usiamo per interpretare i fossili raccolti” .
Che ci da un ulteriore idea su cosa intenda pprobabilmente andrea.
Ci sarebbe molto veramente da scrivere su queste cose…..ho cercato di fare una sintesi sulle principali sfaccettature giusto per inquadrare il ‘problema’ ed i concetti che vi stanno dietro.
P.S.Fra l’altro questo argomento è stato parzialmente trattato (molto bene)anche da R.De Mattei,per dire…