“Damnatio memoriae” evoluzionista

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La “Damnatio memoriae” era una condanna in uso nell’antica Roma, con essa il nome del condannato sarebbe stato cancellato da tutte le iscrizioni.

Il suo contrario è l’apoteosi, che implica l’assunzione di onori divini dopo la morte.

Cosa c’entra tutto questo con un sito che si occupa di scienza….?

 

La vera damnatio memoriae in realtà è una condanna postuma, quella di cui voglio parlare oggi è invece una forma moderna che si applica in modo preventivo a coloro con i quali non ci si vuole confrontare. Avevo già parlato di questo meccanismo quando avevo presentato “Inchiesta sul darwinismo” su Libertà e Persona:

Documenti che nessuno propone e che, proprio per il loro essere “politically uncorrect”, la “intellighenzia” probabilmente tenderà ad ignorare per lasciarli in quella desiderabile “damnatio memoriae” in cui sono stati relegati. È la cosa più facile ed efficace.

In quell’occasione avevo anche parlato del meccanismo alternativo, quello della denigrazione:

Ma nel caso in cui dovesse invece verificarsi una sufficiente diffusione, una risonanza tale da rendere inevitabile una certa attenzione, è facile prevedere che questa pubblicazione raccoglierà la sua parte di veleno, e probabilmente, una piccola o grande messe di insulti…

Negli ultimi due mesi abbiamo assistito al verificarsi di entrambi i casi, per la verità la successione è stata inversa, prima è arrivata la denigrazione, vedi CS – Darwinismo: W i bolscevichi (22 settembre 2011); Su La Repubblica diffamata l’Università La Sapienza (27 settembre 2011);  Creazionismo: la cortina fumogena del darwinismo (8 ottobre 2011).

 

Dopo tante critiche, alle quali si è ribattuto punto su punto, anche grazie anche alla preparazione di persone preparate che sono intervenute sul sito UCCR, all’improvviso è poi calato il silenzio.

Intendiamoci, non che si senta la mancanza degli insulti (ci mancherebbe altro!), si intende solo mostrare una metodologia che, al di là delle tattiche del momento, ha in ogni caso come fine generale di evitare un vero confronto.

Un caso esemplare è stata la rimozione del libro La “patria” e la “scimmia”, di Antonio De Lauri: Pikaia: il portale dell’epurazione? (5 novembre 2011); Pikaia: il portale dell’epurazione 2 (10 novembre 2011), avvenuta perché l’autore, pur avendo prodotto una interessantissima e documentatissima ricostruzione del dibattito sul darwinismo nell’Italia di fine ‘800, non diceva cose gradite ai darwinisti di Pikaia.

Un altro caso di “damnatio” si può poi verificare sul sito del prof. Daniele Formenti, che è una persona molto corretta e che personalmente trovo anche simpatico, che sembra essersi solo parzialmente adeguato alla cancellazione delle notizie che riguardano gli oppositori, forse anche perché il suo sito si intitola Attacchi all’evoluzionismo, e quindi se non parlasse di noi verrebbe meno al suo scopo.

Sul sito del prof. Formenti la “damnatio” è stata dunque attuata in un modo originale, riportando i fatti ma omettendo i nomi, come i seguenti esempi mostrano:

[Gli anelli mancanti ridatati faranno impazzire i creazionisti come gli inesistenti anelli mancanti semplici …? Staremo a vedere. Speriamo che quelli romani vadano a vedere la mostra “Homo Sapiens. La grande storia della diversità umana” almeno un paio di volte al mese… (Creazionisti romani = il sottoscritto…)

(2 novembre 2011)

La presenza di Lee Berger (da solo l’11/11 alle 21 nella sala del Cinema del Palazzo delle Esposizioni: “Australopithecus sediba, l’ultima scoperta rivoluzionaria dell’evoluzione umana”) permetterà ai creazionisti romani di chiedergli a quali specie potrebbero “agganciare” l’Australopithecus sediba, che loro ritengono, secondo una definizione usata dai creazionisti, un “anello” dell’evoluzione umana (Creazionisti romani = ancora il sottoscritto…)

(4 novembre 2011)

[Immagino che i soci romani dell’UCCR saranno assidui visitatori della mostra sull’evoluzione umana (“Homo Sapiens. La grande storia della diversità umana”). Anche perchè uno degli organizzatori è L.L.Cavalli Sforza, uno dei membri dell’Accademia Pontificia delle Scienze che finora rispettano, nonostante sia presieduta da uno scienziato che si definisce “neodarwinista” (un termine usato anche per farsi capire dai suoi critici), Werner Arber. (i soci romani dell’UCCR = ancora il sottoscritto…)

(9 novembre 2011)

Chi fosse preoccupato anche per la qualità della didattica e dei libri di testo sull’evoluzione, … scoprirà con piacere che anche gli scienziati presenti nella PAS ricordano che “scientists have a clear responsibility to contribute to the quality of education, especially as regards the subject of evolution, and to the quality of knowledge that education conveys”. (indovinate a chi è il link?)

(13 novembre 2011)

Se si legge in questi giorni un articolo su un libro critico verso Darwin e l’evoluzionismo scritto da un matematico (stavolta condivido la citazione insieme all’amico Michele Forastiere…)

(13 novembre 2011)


Per non parlare poi dell’episodio segnalato da Alessandro Giuliani in un suo intervento su UCCR in cui riferisce di un articolo sulla vita artificiale che è stato pubblicato solo dopo “una gran lotta”:

…solo dopo una gran lotta siamo riusciti a pubblicare qualcosa sulla stampa internazionale e grazie a degli editori ‘un pò strampalati’ ma ancora amanti della ragione:

http://www.tswj.com/2011/297124/abs/


Per fortuna che il prof. Boncinelli nell’intervista al Festival della Scienza non sapeva chi era a rivolgergli le domande, altrimenti se si fosse informato, e se anche lui avesse applicato lo stesso metodo, non sarei così sicuro che avrebbe accettato di rispondere.

Ma stavolta le cose sono andate diversamente e si è potuto constatare che quando è possibile fare determinate domande i problemi del darwinismo saltano fuori.

 

Ma all’inizio dell’articolo si parlava anche di “apoteosi”, l’assunzione di onori divini dopo la morte.

E di questo stavolta non abbiamo parlato.

Se ne parlerà prossimamente.

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

4 commenti

  1. Ottimo articolo, Prof!
    La scienza non è democratica, pertanto anche se il 99,99 per cento periodico degli scienziati dovesse pensare che l’AWG od in Neodarwinismo sono teorie certe dovrebbero comunque dimostrarlo come hanno fatto con la teoria della gravità o della relatività.

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