Il sonno della ragione genera mostri: il progetto degli alberi sintetici

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Un prototipo dell’invenzione che potrebbe sostituire l’albero sintetico

 

Stavolta l’invenzione viene dagli scienziati inglesi, l’idea è quella di eliminare la temuta CO2 dall’aria facendola passare attraverso dei dispositivi contenenti idrossido di sodio. La reazione che avverrebbe tra le due sostanze porterebbe alla produzione di carbonato di sodio più acqua.

 

Secondo l’articolo apparso su la Repubblica online il 28 agosto, un “albero sintetico” così costruito dovrebbe svolgere in un solo giorno l’opera che un castagno svolgerebbe in un anno.

L’inconveniente è che il costo di ogni singolo “albero sintetico” sarebbe di non meno di 20.000 $, e che per impiantare i dispositivi necessari ad abassare del solo 6% le emissioni USA bisognerebbe spendere 48 miliardi di dollari. L’articolo segnala inoltre che si creerebbe inoltre il problema dello smaltimento di grandi quantità di Na2CO3, sostanza che qualcuno propone di interrare in profondità.

A quanto riportato nell’articolo sarebbe poi opportuno aggiungere i costi di esercizio, la manutenzione e la ricarica (attività che certamente comporterebbero consumo di energia e qundi liberazione di altra CO2).

A questo punto ci sentiamo di segnalare una semplice e davvero ingegnosa soluzione: invece di “impiantare” orribili alberi di metallo, si potrebbero “piantare” bellissimi alberi di legno, per costruirli basta metter sotto terra un semino dal costo praticamente irrisorio. La biotecnologia che è alla base dell’invenzione provvederà poi alla crescita dell’albero praticamente senza intervento umano, anzi, gli alberi provvederanno a riprodursi autonomamente.

Il tutto comporterà un riparmio di circa 20.000 $ a pianta, nessun problema di costi di esercizio, nessun problema di smaltimento scorie (infatti l’invenzione da una parte emette O2 e dall’altra sostanze commestibili), nessun problema di smaltimento finale in quanto col legno ci possono fare moltissimi manufatti.

Non ultimo: i paesaggi ad alberi bilogici sembrano, a detta di molti, essere particolarmente belli.

Unico svantaggio rispetto al modello sintetico è la minore quantità di CO2 trattata.

Ma la soluzione è facile: dato il basso costo si piantano numerosi semi.

Ultima buona notizia: è un’invenzione libera da copyright.

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

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