“Il Golpe inglese”

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Enrico Mattei, uno dei principali protagonisti del “boom” economico italiano, e uno dei principali ostacoli per le politiche neocoloniali inglesi. Morì in un attentato nel 1962 .

Se il darwinismo è un’ideologia, esso è un sistema di pensiero nato in Inghilterra per essere funzionale alle politiche interne ed internazionali della Gran Bretagna.

Il darwinismo si è affermato nel mondo insieme all’affermazione della cultura anglosassone, e viene blindato contro ogni tentativo di metterne in discussione anche solo una parte.

 

In “L’origine dell’uomo e la selezione sessuale”, Charles Darwin affermava che tutti gli eventi storici, dalla civiltà greca all’Impero romano, possiedono significato solo se pensati come preparazione alla «grande fiumana dell’emigrazione anglo-sassone in occidente». E ancora, nella stessa opera Darwin affermava che lo sterminio delle “razze selvagge”ad opera delle “razze umane civilizzate” sarebbe stata solo questione di tempo.

Ecco quindi emergere la finalità politiche della teoria e il perché del suo sostegno da parte della Royal Society:

Legittimare con le leggi naturali l’impero Inglese.

Legittimare con le leggi naturali la supremazia razziale inglese.

Darwin e Wallace, per loro stessa ammissione, si ispirarono indipendentemente all’economista Thomas Malthus, che teorizzava la soppressione dei sussidi ai poveri come mezzo per aumentarne la mortalità e limitarne il numero. La selezione naturale di di Darwin, come ogni studente dovrebbe sapere, non è altro che la teoria malthusiana applicata alla natura.

Se dunque la spinta colonialista inglese aveva bisogno di una visione della natura basata sulla supremazia delle “razze favorite” (frase presente come sottotitolo nell’origina dell’Origine delle specie), uno studio come quello riportato ne “Il golpe inglese“, di Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella per Chiarelettere, mostrando la forza insospettabile delle politiche britanniche (anche culturali) è a tutti gli effetti un supporto indiretto alla tesi che vede la teoria darwiniana come un “instrumentum regni”:

 

Dalla quarta di copertina de Il Golpe inglese:

Una guerra devastante, mai interrotta. Questo libro apre uno squarcio importante nella storia del nostro paese e risponde a quesiti altrimenti indecifrabili che nemmeno le inchieste giudiziarie sono riuscite a chiarire del tutto. A cominciare dal delitto Matteotti (1924) per arrivare alla morte di Mattei (1962) e di Moro (1978). Ogni volta che gli italiani hanno provato a decidere del proprio destino, gli inglesi sono intervenuti. Ora i DOCUMENTI DESECRETATI, che i due autori hanno consultato negli archivi londinesi di Kew Gardens, lo dimostrano.

 

 

Per comprendere il complesso fenomeno del darwinismo non basta la biologia…

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

12 commenti

  1. A me non piace indugiare nel complottisimo, ma bisogna ammettere che c’e’ del vero in quanto si dice nel libro.
    D’altra parte, in numerosi casi in cui l’Italia ha “preteso” di decidere per se’, sono intervenuti “chissa’ perche'” molti poteri ad impedirlo. Tutto cio’, unito alla frequente acritica esterofilia tipica dell’italiano medio, e al senso di “inferiorita’” percepito dagli italiani continuamente riproposto dagli alleati locali di questi poteri, induce a pensare che gli autori abbiano fatto un ottimo lavoro.
    Un libro che non manchero’ di leggere. Ho gia’ letto delle altre recensioni positive.

    • Per non cadere nel rischio di fare del “complottismo” bisogna proporre solo ricostruzioni che siano supportate da documenti, e questo è quanto hanno fatto i bravi Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella nel loro libro.

      Ma una volta che si è certi che non si tratta di complottismo, bisogna adeguare la visione dei fatti alle nuove informazioni.

      Sarebbe ad esempio interessante sapere come potrebbe variare l’opinione sulla guerra in Libia dopo aver letto il libro.
      In questo senso il saggio è quantomai attuale.

  2. Angelo Paratico on

    L’anno scorso Mursia mi aveva pubblicato un romanzo storico (intitolato BEN) basato sulla Pista Inglese nella morte di Mussolini, anche li’ vi sono documenti e testimoninze che portano a Londra, una tesi che alla fine sposo’ anche Renzo de Felice.
    Saluti. Angelo Paratico

  3. Ringrazio Angelo Paratico per il suo prezioso contributo.
    Spesso la narrazione si integra con la saggistica, e insieme svolgono un lavoro fondamentale per veicolare la conoscenza dei fatti.

    Forse si sta lentamente schiudendo un lato nascosto della storia degli ultimi due secoli.

  4. Angelo Paratico on

    Grazie, Enzo
    Speriamo che la verità venga a galla, anche se sono da ammirare gli inglesi per la loro capacità di tener la bocca chiusa per così tanto tempo, for the Queen and the Kingdom. Saluti. Angelo Paratico

  5. Enzo Pennetta on

    Caro Angelo, grazie ancora a te e a tutte le persone che stanno lavorando affinché la verità venga a galla.

    Non so se il carteggio Churchill Mussolini verrà mai conosciuto fino in fondo, ma già da quello che si può leggere nel libro di Cereghino e Fasanella si evince che il comportamento dell’Inghilterra in qualche modo “spinse” Mussolini verso Hitler, cosa affermata anche nel tuo romanzo.

    In questo momento sono fiducioso che le cose possano cambiare, ad esempio anche in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia è finalmente emerso il ruolo determinante e non proprio “disinteressato” dell’Inghilterra in quella vicenda.

    Personalmente lavoro affinché emerga anche il lato culturale della politica imperiale britannica, quell’esportazione di una visione di dominio razziale e di competizione che fu veicolata attraverso il lavoro di Darwin.

    Cordiali saluti
    Enzo Pennetta

    • Angelo Paratico on

      GRazie, Enzo

      Ti allego qui un link, nell’ultima pagina c’e’ un articolo che avevo scritto per Storia in rete ma poi per malintesi con Fabio Andriola non era uscito, e l’avevo fatto uscire su questo giornale stampato in Argentina. E’ un personaggio notevole e del quale poco si conosceva in Italia.

      A presto. Angelo

      http://www.litaliano.it/archivio11/apr18.pdf

      • Gentilissimo Angelo,

        ho letto con molto interesse la vicenda di John Amery, una lettura che consiglio a tutti.

        Ci sono inoltre degli spunti nell’articolo che riprenderò certamente in altri interventi su CS e forse anche altrove.

        Grazie e a presto
        Enzo

  6. ho appena acquisstato il linìbro in oggetto e lo leggerò con interesse perchè parla di un argomento sostanzialmente “tabù”. gli inglesi dopo l’ultima guerra hanno mandato avanti gli americani per farne oggetto diretto delle critiche e dell’odio di tutti i popoli neocolonizzati e di fatto sottomessi. volevo dire che l’azione dell’impero britannico in italia ha radici ancora più vecchio. come è noto a molti che rileggono in chiave “diversa” ma comunque funzionale la storia degli ultimi duecento anni, sembra che il fenomeno del Risorgimento in Italia sia stato orchestrato, organizzato e pagato proprio dagli Inglesi. sono ben documentate le vicende che includono cavour e l’organizzazione dell’impresa dei mille, il coinvolgimento dello stato maggiore dello stato borbonico, come anche di soggetti legati alla mafia che operavano in sicilia a quei tempi. al di là della nuova storiografia “filoborbonica” attuale, sarebbe auspicabile una ricerca di più ampio respiro che metta in collegamento e in risalto i fatti di allora con quelli più vicini a noi. un saluto e complimenti a tutti

    • E’ notorio che vicino ai piroscafi “Piemonte” e “Lombardo” ci fossero le navi da guerra della marina inglese.

  7. dimenticavo… è ora pure che si sappia chi veramente erano e cosa servivano i vari mazzini, garibaldi, cavour e vittorio emanuele II che ancora oggi sono salutati come i padri della patria.

    • Fino ad un po’ di tempo fa sembrava impossibile che si cominciasse a parlare di questi argomenti, adesso che il tabù è stato violato c’è qualche speranza che si rivedano un po’ di cose.

      Vedrà che troverà molti spunti interessanti. Buona lettura.

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