Il premio Nobel per l’economia Paul Krugman
Sì proprio lui, il premio Nobel per l’economia 2008, Paul Krugman, ritiene che per risolvere la crisi economica globale sarebbe possibile mettere in moto l’economia mondiale contro un possibile attacco alieno. È quanto affermato in un articolo dal titolo Crisi galattica, pubblicato da La Stampa il 16 agosto 2011:
“Se scoprissimo che gli alieni pianificano un attacco sulla terra – sostiene Krugman – saremmo costretti a costruire enormi strutture di difesa: inflazione e deficit di bilancio sarebbero problemi secondari rispetto al rischio di finire vittime dei marziani, i governi non esiterebbero a spendere. Con un investimento del genere, questa crisi continua potrebbe concludersi nel giro di 18 mesi come accade in Twilight Show, quando la minaccia degli extraterrestri viene costruita ad arte per assicurare la pace nel mondo”.
È certamente una singolare coincidenza che solo pochi giorni dopo (come segnalato nell’articolo di ieri) degli scienziati abbiano rilanciato lo stesso argomento. Ed è ancor più singolare che sempre Krugman abbia in precedenza individuato nel Global Warming, e quindi nelle emissioni di CO2, la causa di tutti i mali, come riferito da Climate Monitor:
“Ma c’è anche un altro aspetto su cui riflettere. Alcuni mesi fa Krugman suggeriva che il colpevole per il male endemico del mondo, la fame, fosse uno e uno solo: il riscaldamento globale. E che le sue origini fossero chiare: le attività umane. E ancora che di questo ci fosse assoluta evidenza: l’aumento degli eventi estremi, a loro volta implicati nel depauperamento delle risorse alimentari disponibili. In questi due post (qui e qui) abbiamo cercato, nel nostro infinitamente piccolo, di spiegare che così non è, e che quello di Krugman è quello che si potrebbe definire un consenso disinformato, un atto di fede.”
Come abbiamo visto l’allarme degli “scienziati” USA unisce entrambe le questioni sollevate da Krugman: Alieni e CO2. Coincidenze?
Nella migliore delle ipotesi si tratta di una contaminazione delle teorie degli scienziati (anche s enon si possono definire scientifiche) da parte delle ragioni dell’economia e, se vogliamo, da parte della ragion di Stato. Una contaminazione che conferma la non indipendenza della scienza dalla politica.
Gli alieni sembrano sempre di più assumere il ruolo che nella religione hanno gli angeli e i demoni, talvolta vengono infatti rappresentati come salvatori dell’umanità, altre volte come nemici mortali, va però in ogni caso segnalato l’uso disinvolto che se ne fa sempre più spesso e da fonti sempre più autorevoli.
In difesa della scienza, quella vera, Critica Scientifica resterà tra le poche voci (anche se modesta) a dichiarare che l’esistenza di forme di vita extraterrestre pur essendo teoricamente possibile, è estremamente improbabile. Resteremo tra i pochi a dire che in assenza di indizi a favore di una tale esistenza, gli scienziati dovrebbero raffreddare gli animi (o meglio, fare i pompieri!) su le voci riguardo un possibile contatto con forme di vita extraterrestri.
Ogni volta infatti che una fonte qualificata spende la propria autorevolezza a favore di un possibile contatto alieno, esce dal campo della scienza e finisce in quello della pseudo-religione.
E così, gli scienziati USA e Krugman, con le loro dichiarazioni, finiscono per non somigliare più a degli uomini di scienza, ma a dei santoni.